L’impero di Elon Musk, che include aziende di spicco come SpaceX, Tesla, Neuralink, The Boring Company e xAI, potrebbe non solo trarre vantaggio da innovazioni tecnologiche e crescita vertiginosa, ma anche evitare sanzioni legali e costi potenziali che altre aziende si troverebbero a pagare. Secondo un rapporto del sottocomitato permanente per le indagini sulla sicurezza interna del Senato, l’impatto dell’influenza di Musk sul governo degli Stati Uniti potrebbe permettergli di evitare responsabilità legali per un valore che supera i 2,37 miliardi di dollari, grazie alla sua straordinaria connessione con l’ex presidente Donald Trump e alla creazione del controverso Dipartimento per l’Efficienza del Governo (DOGE).
Autore: Felix Madison Pagina 1 di 2

In una mossa che sembra uscita da una distopia legale firmata Black Mirror, la California State Bar ha ammesso candidamente che alcune delle domande a scelta multipla dell’ultimo
sono state redatte con l’aiuto dell’intelligenza artificiale. Non da un gruppo di esperti giuristi, non da professori emeriti, ma da una macchina. Già questo basterebbe a far tremare la toga a qualunque aspirante avvocato con un minimo di coscienza professionale. Ma la cosa più interessante è che il tutto è venuto alla luce non per trasparenza istituzionale, bensì perché gli studenti se ne sono accorti.
Le domande, a quanto pare, “puzzavano” di AI. Sintassi troppo pulita, logica troppo fredda, pattern prevedibili. In altre parole, non sembravano scritte da un essere umano sotto stress, caffeina e deadline editoriali, ma da un algoritmo perfettamente funzionante e senza ansia da prestazione. Mary Basick, assistente decano alla UC Irvine Law School, si è detta speechless. Non per il fatto in sé, ma per il fatto che l’aveva difeso, quel maledetto esame. Quando alcuni studenti avevano sollevato dubbi, la sua risposta era stata netta: “Ma no, dai! Non lo farebbero mai!”. E invece. (L.A. Times)
La barzelletta, se non fosse amara, si scrive da sola: un’intelligenza artificiale che valuta se un essere umano è abbastanza intelligente da diventare avvocato. In un Paese dove il sistema legale è già una giungla di cavilli, commi, loop burocratici e cause infinite, ora ci si mette pure l’AI a dettare le regole del gioco. Anzi, a scrivere le domande dell’esame d’ingresso alla giungla.

La narrativa trionfale che ha accompagnato la rielezione di Donald Trump si sta sbriciolando sotto il peso delle aspettative mancate. L’ultimo sondaggio economico nazionale CNBC All-America fotografa un Paese più cupo, deluso e (cosa ancora più letale in politica) impaziente. Il consenso economico nei confronti del presidente ha toccato i livelli più bassi del suo secondo mandato, segnando un’inversione di rotta drammatica rispetto all’impennata di ottimismo che aveva accompagnato la sua riconferma. Con un approvazione economica al 43% e un netto 55% di disapprovazione, Trump entra ufficialmente nella zona rossa della fiducia pubblica, per la prima volta anche sul tema economico, da sempre il suo cavallo di battaglia.
Il dato più preoccupante per la Casa Bianca non è tanto la resistenza della base repubblicana, che regge, quanto la frattura profonda con gli indipendenti e l’ostilità feroce dei democratici. Tra questi ultimi, la disapprovazione netta sulle politiche economiche di Trump ha raggiunto il -90, un abisso politico mai visto nemmeno durante il primo mandato. E anche tra i lavoratori blue collar, una delle colonne portanti del trionfo trumpiano del 2024, il supporto mostra crepe evidenti: sì, ancora positivi nel complesso, ma con una crescita di 14 punti nei tassi di disapprovazione rispetto alla media del primo mandato. Il tempo della gratitudine è finito, ora si pretende il dividendo.

Nell’America che sventola la bandiera della libertà come fosse una carta fedeltà del supermercato, un nuovo episodio si iscrive alla cronaca dell’inganno istituzionale con una freddezza algoritmica da far impallidire anche Orwell. Secondo quanto rivelato da 404 Media, le forze dell’ordine statunitensi stanno impiegando Overwatch, uno strumento di sorveglianza digitale basato su intelligenza artificiale, per infiltrarsi nei network criminali. Fin qui, tutto suona prevedibile. Ma il diavolo — come sempre — si nasconde nei dettagli e, in questo caso, anche nei pixel del profilo fake.
Overwatch non si limita a generare avatar generici da film di quarta serata. La piattaforma sviluppata da Massive Blue, una società che probabilmente ha guardato Black Mirror scambiandolo per un documentario motivazionale, crea “agenti virtuali realistici” che operano sotto copertura. Il loro obiettivo? Estrarre prove incriminanti da presunti narcotrafficanti, trafficanti di esseri umani, e — qui la stretta alla gola si fa netta — anche da attivisti politici “radicalizzati” e da studenti manifestanti. Sì, proprio quelli che magari lottano per diritti civili, per la giustizia climatica o per l’accesso all’istruzione. Le nuove minacce alla sicurezza nazionale, evidentemente.
Uno degli esempi di “persona radicalizzata” che Massive Blue ha orgogliosamente sviluppato è una donna di 36 anni, divorziata, senza figli, dichiaratamente body positive, appassionata di cucina e di attivismo non meglio specificato. Un profilo che, a prima vista, sembrerebbe uscito da un post di BuzzFeed su “le 10 cose che le donne indipendenti fanno di domenica”. Invece, è un’esca digitale pronta a raccogliere conversazioni, opinioni, e potenzialmente prove “a carico” in spazi social, forum, DM e qualsiasi altro interstizio della comunicazione online. Un avatar con l’anima di un interrogatorio sotto copertura.
La portata etica e legale di questa operazione è, tanto per cominciare, una bomba atomica nel campo della privacy e del diritto alla libera espressione. Se un bot può fingersi un compagno di lotta, uno sconosciuto empatico o un confidente virtuale solo per carpire informazioni, allora nessuna discussione online è al sicuro. Non siamo più nell’era della sorveglianza passiva, ma in quella della manipolazione attiva, dove l’AI non è solo uno strumento di raccolta dati, ma un attore nel senso teatrale e strategico del termine.
Non ci sono warrant, non ci sono limiti temporali, non c’è alcuna trasparenza. Questi agenti digitali possono insinuarsi in ambienti sensibili, raccogliere contenuti personali, e costruire narrazioni criminali su individui che magari stavano solo sfogando frustrazione o partecipando a un’azione collettiva. Il tutto mentre la linea che separa l’infiltrazione da una vera e propria provocazione diventa talmente sottile da dissolversi.
Tecnicamente parlando, Overwatch rappresenta una svolta nel paradigma dell’intelligence predittiva. Le sue IA sono presumibilmente dotate di modelli linguistici avanzati, capaci di sostenere conversazioni fluide, leggere il contesto emozionale e adattarsi come camaleonti al tono dell’interlocutore. Un’evoluzione delle chatbot che, invece di offrirti supporto clienti o appuntamenti al dentista, ti conduce lentamente verso una trappola legale camuffata da confronto umano. Di fatto, una simulazione sociale altamente sofisticata, che non avrebbe sfigurato nella Stanford Prison Experiment, solo che stavolta il carceriere non è un uomo: è codice.
Dal punto di vista della sicurezza informatica, questa prassi introduce un livello di rischio sistemico. L’uso di entità AI travestite da utenti reali mina la fiducia nel tessuto digitale. Ogni nuova connessione potrebbe essere un poliziotto sotto copertura generato da GAN, ogni like potrebbe essere un’esca, ogni messaggio un interrogatorio travestito da flirting. È il cortocircuito della socialità: più siamo interconnessi, più diventiamo vulnerabili non solo al phishing, ma alla profilazione investigativa automatica.
E mentre gli Stati Uniti, come al solito, fanno da laboratorio distopico, non è difficile immaginare la migrazione di questi strumenti in altri contesti: Cina, Russia, ma anche democrazie “mature” dove il dissenso è tollerato solo finché non infastidisce le quote di consenso. Nessuna tecnologia resta isolata: si replica, si adatta, si vende. Oggi spia un attivista climatico in Oregon, domani un giornalista freelance in Italia, dopodomani chiunque osi criticare lo status quo da una tastiera.
Se pensavi che l’unica preoccupazione online fosse l’algoritmo di TikTok o le politiche dei cookie, sappi che da oggi potresti parlare con un bot della polizia convinto di essere una femminista solitaria col talento per i cupcake. Il futuro non è arrivato: è entrato dalla porta sul retro, con un profilo falso e un badge invisibile.

Che Jensen Huang fosse una rockstar dell’AI lo sapevamo già. Ma la notizia che aprirà COMPUTEX 2025 con il keynote inaugurale suona come una mossa da dominatore assoluto della scacchiera tecnologica e Felix Madison sarà li’. Il fondatore e CEO di NVIDIA salirà sul palco del Taipei Music Center il 19 maggio alle 11:00 (ora locale) per spalancare le porte di un futuro dove l’accelerazione computazionale non è più una feature, ma un presupposto esistenziale per qualsiasi innovazione degna di questo nome.
E nel caso qualcuno abbia ancora dubbi sul fatto che Taiwan sia l’ombelico del mondo digitale, basta dare un’occhiata alla scaletta: più di 1.400 espositori, quasi 5.000 booth e tre temi che odorano di rivoluzione permanente AI & Robotics, Next-Gen Tech e Future Mobility. Praticamente un World Economic Forum, ma con meno cravatte e più chip.

Non è un segreto che il regno di Menlo Park sia stato costruito a colpi di acquisizioni strategiche, mosse predatorie e una visione quasi napoleonica del controllo dei dati personali. Ma ciò che emerge dal processo antitrust tra la Federal Trade Commission e Meta è un retroscena che profuma di auto-preservazione travestita da strategia imprenditoriale.
Secondo e-mail interne risalenti a sette anni fa, Mark Zuckerberg avrebbe considerato lo scorporo volontario di Instagram, proprio perché il suo successo crescente rischiava di oscurare Facebook, la piattaforma madre.

Mentre l’attenzione globale è polarizzata su GPT-5, sulle AI multimodali e sugli ennesimi drammi da conferenza stampa, OpenAI ha sganciato una bomba silenziosa: si chiama OpenAI Academy, è online, completamente gratuita, e se non sei già dentro… sei in ritardo.
È la versione di Stanford fatta da una startup da miliardi: snella, interattiva, pensata per far impennare la curva di apprendimento sull’intelligenza artificiale. Una piattaforma educativa che riesce a parlare sia a chi sta ancora cercando di capire come si accende ChatGPT, sia a chi sviluppa agenti personalizzati con API e prompt avanzati. Nessuna barriera d’ingresso: zero codice obbligatorio, solo contenuti su misura e una UX che ti fa venir voglia di imparare roba che Coursera si sogna di notte.

Nel maggio 2024, l’azienda cinese Sihoo ha lanciato la sua ultima innovazione nel campo dell’arredamento ergonomico: la sedia intelligente T6. Questo prodotto rappresenta un salto quantico nel design delle sedute, integrando tecnologia avanzata e comfort per affrontare le sfide moderne del benessere lavorativo.
La T6 è dotata di un sistema di massaggio integrato che mira a ridurre lo stress accumulato durante le lunghe ore di lavoro. I massaggiatori incorporati sono progettati per emulare le tecniche dei massaggiatori professionisti, offrendo sollievo mirato a spalle, collo e zona lombare. Questo approccio non solo migliora il comfort fisico, ma contribuisce anche a un miglioramento del benessere mentale, affrontando direttamente le problematiche legate allo stress cronico.

Nel mezzo di un’apocalisse finanziaria globale e del collasso improvviso di bitcoin, Hong Kong apre le porte al Web3 Festival con l’entusiasmo imperturbabile di chi finge che il Titanic non stia affondando. Il sipario si alza su questo spettacolo di blockchain e sorrisi forzati con il bitcoin che annaspa intorno ai 77.000 dollari, giù del 30% rispetto ai picchi di gennaio, mentre il mercato azionario cinese si prende la peggior bastonata degli ultimi 27 anni. Una scena da fine impero, ma con badge NFT.
Dietro le quinte, si agita il caos geopolitico: i nuovi dazi americani imposti dall’amministrazione Trump hanno destabilizzato mercati già tremanti, generando un effetto domino che ha travolto criptovalute, azioni e persino le certezze di chi pensava che il 2025 sarebbe stato l’anno dell’oro digitale. Spoiler: l’oro vero vola sopra i 3.000 dollari l’oncia, mentre il bitcoin balla ancora a ritmo Nasdaq. Ma non ditelo a chi lo definisce “oro digitale”.

La Silicon Valley non è un posto per anime buone, né per idealisti da laboratorio. È un’arena darwiniana in cui anche chi ha fondato una compagnia su ideali filantropici può svegliarsi un giorno come imputato in una causa federale. È il caso di Sam Altman, CEO di OpenAI, sfidato in tribunale da Elon Musk, co-fondatore della stessa creatura che oggi cerca di smantellare, con la consueta faccia da mecenate offeso e il portafoglio da imperatore.
La battaglia tra i due supermiliardari si consumerà (forse) il 16 marzo 2025, data fissata dalla giudice Yvonne Gonzalez Rogers del distretto federale di Oakland, California. Non siamo più nel campo delle dichiarazioni piccate su X (già Twitter), ma dentro un’aula dove si deciderà se la metamorfosi di OpenAI da non-profit ad azienda a scopo di lucro “pubblico” sia legale, o semplicemente un colossale tradimento del suo scopo originario.

L’intelligenza artificiale sta seminando un nuovo futuro nelle campagne cinesi. DeepSeek, una startup di Hangzhou, ha innescato una frenesia nazionale con i suoi modelli open source, spingendo persino gli agricoltori più conservatori ad abbracciare la tecnologia. Grazie a una connettività capillare e alla diffusione della telefonia mobile, milioni di abitanti delle zone rurali stanno scoprendo che un chatbot può essere tanto utile quanto un buon trattore.
Nelle province di Jilin e Guangdong, i contadini non si limitano più a scrutare il cielo per prevedere il tempo: chiedono direttamente ai chatbot consigli su quando seminare, come identificare parassiti o persino come accedere ai sussidi governativi. I grandi colossi tecnologici cinesi, come Tencent e Alibaba, hanno colto l’opportunità con una rapidità impressionante, lanciando modelli AI facili da usare e personalizzati per le esigenze rurali. Tencent ha perfino schierato un team dedicato con la missione “AI Goes Rural”, modificando i suoi algoritmi per riconoscere piante e animali o per interagire vocalmente con chi magari non ha molta familiarità con la scrittura digitale.

Donald Trump torna a fare il mercante di opportunità politiche, questa volta usando TikTok come moneta di scambio. Secondo Bloomberg, l’ex presidente degli Stati Uniti sarebbe disposto ad abbassare i dazi sulle importazioni cinesi in cambio di un accordo che garantisca la vendita delle attività statunitensi della popolare app cinese.
Un colpo di scena che, se confermato, ribalterebbe anni di retorica trumpiana sulla guerra commerciale con Pechino.

Nel mondo frenetico delle imprese di servizi, dove il tempo è denaro e ogni opportunità mancata è un colpo al fatturato, nasce JennyAI, l’assistente AI progettato per generare ricavi immediati. Non si tratta di un semplice software di automazione, ma di una piattaforma intelligente che sfrutta i dati aziendali per massimizzare le opportunità di vendita.
JennyAI è già integrata con ServiceTitan, il principale software di gestione per le aziende di servizi sul campo. Il suo obiettivo? Identificare opportunità di sostituzione e assistenza all’interno della base clienti esistente, ottimizzando il processo di engagement con un approccio iper-personalizzato. Il risultato è una riduzione drastica del tempo necessario per convertire un contatto in un appuntamento, trasformando il database clienti in una macchina da ricavi.

Il 20 marzo 2025, l’ExCeL London (Royal Victoria Dock, London) è stato il palcoscenico dell’Oracle Cloud World Tour 2025, un evento che ha catalizzato l’attenzione di leader del settore, professionisti IT e innovatori da tutto il mondo. Questo incontro ha offerto una panoramica completa sulle ultime tendenze nel cloud computing, nell’intelligenza artificiale e nelle soluzioni aziendali integrate.

Gli Emirati Arabi Uniti (EAU) hanno recentemente annunciato un piano decennale per investire 1,4 trilioni di dollari nell’economia statunitense, a seguito di incontri tra alti funzionari emiratini e il presidente Donald Trump. Questo impegno mira a potenziare significativamente gli investimenti esistenti degli EAU in settori chiave come l’infrastruttura dell’intelligenza artificiale, i semiconduttori, l’energia e la manifattura americana.
Nell’ambito di questo accordo, il fondo di investimento emiratino ADQ, in collaborazione con il partner statunitense Energy Capital Partners, ha annunciato un’iniziativa da 25 miliardi di dollari focalizzata su infrastrutture energetiche e data center. Inoltre, XRG, il braccio internazionale della compagnia petrolifera statale degli EAU, ADNOC, ha manifestato l’intenzione di supportare la produzione e l’esportazione di gas naturale negli Stati Uniti attraverso un investimento nell’impianto di esportazione di gas naturale liquefatto NextDecade in Texas.

Nel mondo delle startup, dove l’innovazione è spesso sinonimo di caos organizzato, due nomi emergono nel settore della gestione delle risorse umane:
Rippling e Deel. Entrambe le aziende promettono di semplificare la complessità dell’HR, ma recenti eventi hanno messo in luce una rivalità che va oltre la semplice concorrenza.
Rippling, con sede a San Francisco, si presenta come una piattaforma integrata che unisce HR, IT e finanza, offrendo alle aziende una gestione centralizzata delle operazioni. Fondata da Parker Conrad, già noto per la sua turbolenta esperienza con Zenefits, Rippling ha attirato l’attenzione per la sua capacità di automatizzare e unificare processi aziendali complessi.
Dall’altra parte dell’oceano, Deel si è affermata come leader nella gestione globale delle buste paga e della conformità. Fondata nel 2019, Deel ha rapidamente scalato il mercato, offrendo alle aziende la possibilità di assumere, pagare e gestire team in oltre 150 paesi.

“Ci sono quelli che presentano immagini apocalittiche di dove andrà a parare l’IA. … Guarda, non pretendo di essere abbastanza intelligente da sapere se un giorno l’IA prenderà il controllo del mondo e sterminerà l’umanità. Ma dirò questo: se ci saranno robot killer, preferirei che fossero robot americani piuttosto che robot cinesi”.
Ha anche affermato che ci sono “seri problemi nel fatto che il governo si occupi dell’intelligenza artificiale, incluso l’uso dei cosiddetti standard di ‘sicurezza’ per avviare una censura dilagante”.

Le recenti proteste del movimento “Tesla Takedown” hanno scosso gli Stati Uniti, con manifestazioni in numerose città contro Elon Musk e la sua influenza nell’amministrazione del presidente Donald Trump. Le tensioni sono culminate con l’arresto di nove persone presso una concessionaria Tesla a New York City, evidenziando la crescente opposizione alle politiche di Musk e al suo coinvolgimento nel Dipartimento per l’Efficienza Governativa (DOGE).

Nel panorama delle startup italiane, Lit emerge come un esempio di innovazione pratica e concreta. Fondata da Alessia Lucentini, Lit ha sviluppato una soluzione avanzata per il monitoraggio dei consumi energetici, permettendo agli utenti di ridurre fino al 22% le spese in bolletta. Questa tecnologia si basa su un dispositivo hardware, la litbox, che comunica con l’applicazione mobile litapp, disponibile per tutti i sistemi operativi. Insieme, questi strumenti offrono un controllo in tempo reale sugli elettrodomestici, identificando sprechi e ottimizzando l’uso dell’energia.
La partecipazione di Lit all’AI Festival 2025, tenutosi il 26 e 27 febbraio presso l’Università Bocconi di Milano, ha consolidato la sua posizione nel settore. L’evento, organizzato da WMF – We Make Future e Search On Media Group, ha riunito oltre 160 esperti internazionali per discutere delle applicazioni dell’intelligenza artificiale in vari settori, tra cui marketing, trasformazione aziendale e governance. Durante il festival, Lit è stata premiata come startup dell’anno, riconoscimento che sottolinea la sua capacità di rispondere a esigenze concrete con soluzioni efficaci.

Elon Musk ha deciso che il telelavoro per i dipendenti federali è finito. In una email inviata lo scorso weekend a milioni di lavoratori del governo, il miliardario ha dettato una nuova regola: o si torna fisicamente in ufficio o si viene messi in congedo amministrativo. Non è un consiglio, è un ordine. E chi non è d’accordo? Può accomodarsi alla porta.
Alcuni leader di agenzia hanno detto ai dipendenti di non rispondere all’email. Il funzionario avrebbe definito la mail una guida “generale” e ha affermato che era previsto che le agenzie fornissero le proprie indicazioni sul rispetto delle regole.
“È un caso da valutare singolarmente,” è stato citato il funzionario. “Non è un approccio valido per tutti.” Il presidente Donald Trump non è stato coinvolto nel processo di approvazione del fine settimana, ha riferito il funzionario.
L’email inviata nel fine settimana ha chiesto ai lavoratori federali di rispondere con cinque punti elenco dettaglianti i risultati della settimana lavorativa precedente all’OPM e al loro supervisore entro le 23:00 ET di lunedì.
Elon Musk, che sta guidando gli sforzi della Casa Bianca per ridurre le dimensioni e le spese del governo, ha detto che il mancato riscontro sarebbe stato “considerato come una dimissione”.
La reazione è stata prevedibile: panico nelle agenzie governative, sindacati sul piede di guerra e una pioggia di email ai superiori per capire se fosse uno scherzo o la nuova normalità. Alcuni dipartimenti, come quello della Difesa, hanno deciso di ignorare la comunicazione, consigliando ai dipendenti di non prendere troppo sul serio le richieste di Musk. Dopotutto, chi è che prende ordini da un CEO tech trasformato in capo dell’efficienza governativa con il benedetto acronimo DOGE?

Amazon ha finalmente ottenuto ciò che voleva: il pieno controllo creativo su James Bond. Dopo due anni di tensioni e trattative con Barbara Broccoli e Michael G. Wilson, storici custodi del franchise, il colosso di Jeff Bezos ha deciso di chiudere la partita con un assegno da circa un miliardo di dollari. Il risultato? Ora Amazon può sviluppare film e serie TV su 007 senza più sottostare ai diktat dei produttori tradizionali. L’accordo è stato riportato da Deadline e segna una svolta radicale per il futuro dell’agente segreto più famoso del cinema.
La mossa era inevitabile. Quando Amazon ha acquisito MGM nel 2022 per 8,5 miliardi di dollari, si è portata a casa un catalogo storico, ma con una fastidiosa clausola: Broccoli e Wilson mantenevano il controllo creativo del brand più prezioso dello studio. In altre parole, Amazon poteva distribuire i film di Bond, ma non poteva deciderne le storie, il cast, il tono o i progetti futuri. Per un’azienda ossessionata dal controllo totale e dall’integrazione verticale, era un vincolo inaccettabile.

La settimana del 26 febbraio 2025 si preannuncia cruciale per il settore tecnologico e finanziario, con eventi chiave che potrebbero influenzare significativamente il mercato. Tra questi, spiccano la pubblicazione dei risultati finanziari di Nvidia, l’evento di presentazione prodotti di Amazon, l’Investor Day di PayPal e la lettera annuale di Warren Buffett agli azionisti.

Premesso che Adoro Apple e i suoi prodotti, ma negli ultimi anni sono deluso .. Apple ha presentato il nuovo iPhone 16e, un modello leggermente più economico della sua linea di punta, con una novità che a Cupertino considerano rivoluzionaria: un modem cellulare progettato in casa. Ma davvero qualcuno crede che questo sia il futuro dell’innovazione? O si tratta solo dell’ennesima mossa per ridurre la dipendenza da Qualcomm e risparmiare qualche miliardo sui costi di produzione? La realtà è che Apple non sta innovando, sta semplicemente cercando di aumentare i suoi margini con un aggiornamento che è più strategico che tecnologico.

Domenica sera, i riflettori saranno puntati su stelle del calibro di LeBron James, Nikola Jokić e Kevin Durant, per ‘NBA All-Star Weekend 2025. Tuttavia, a San Francisco, il basket rischia di passare in secondo piano. La città sta vivendo una trasformazione profonda, alimentata dall’innovazione tecnologica e dall’intelligenza artificiale, che sta ridefinendo l’industria dello sport e dell’intrattenimento. Con l’arrivo l’arrivo di un nuovo Team WNBA che debutterà in primavera, la Bay Area si prepara ad ospitare eventi di rilievo mondiale come il Super Bowl e la Coppa del Mondo 2026. Ma il vero protagonista è l’impatto della tecnologia, che sta rivoluzionando l’esperienza sportiva.

Gli utili del quarto trimestre di Coinbase, annunciati giovedì, hanno offerto uno spunto prezioso per analizzare lo stato attuale del mercato delle criptovalute, che continua a mostrare segni di espansione nonostante le sfide globali. Coinbase, uno dei più grandi exchange di criptovalute al mondo, ha registrato performance che evidenziano la resilienza del mercato, con un incremento nell’interesse degli investitori, nuovi sviluppi tecnologici e l’adattamento del regolamento.
Nel quarto trimestre, la società ha riportato un utile per azione (EPS) di 4,68 dollari, ben al di sopra delle previsioni di 1,81 dollari. I ricavi totali sono ammontati a 2,3 miliardi di dollari, con un incremento del 138% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In particolare, i ricavi da transazioni sono aumentati del 172% a 1,6 miliardi di dollari, mentre i ricavi da abbonamenti e servizi sono cresciuti del 15% a 641 milioni di dollari.
Nel corso degli ultimi mesi, la criptovaluta ha visto una crescita significativa in termini di valore e adozione, nonostante l’incertezza economica globale e le normative ancora in fase di definizione. Coinbase, infatti, ha beneficiato di un’influenza positiva grazie al rinnovato entusiasmo per asset digitali come Bitcoin ed Ethereum. Il rapporto ha messo in evidenza anche l’importanza di una strategia diversificata, che non si limiti solo al trading ma si espanda verso l’adozione di strumenti finanziari innovativi legati alle criptovalute.

Il progetto Neom dell’Arabia Saudita ha recentemente annunciato una collaborazione strategica con DataVolt, azienda saudita specializzata nello sviluppo e nella gestione di data center a livello globale, per la realizzazione di un centro dati basato sull’intelligenza artificiale del valore di 5 miliardi di dollari. Questa iniziativa rappresenta un passo significativo nell’ambizioso piano Vision 2030 del Regno, volto a diversificare l’economia e a posizionare il paese come leader tecnologico a livello mondiale.
Il centro dati, con una capacità totale prevista di 1,5 gigawatt, sarà situato a Oxagon, l’hub industriale di Neom dedicato alle industrie pulite e avanzate. La prima fase del progetto, sostenuta da un investimento iniziale di 5 miliardi di dollari, dovrebbe essere operativa entro il 2028. Questo impianto sarà caratterizzato da un ecosistema di calcolo ad alta densità e da infrastrutture energeticamente efficienti, in linea con l’impegno di Oxagon nell’affrontare le sfide globali associate ai data center tradizionali.

Con un movimento che segna un cambiamento significativo nel modo in cui le app di tracciamento della nutrizione e del fitness integrano l’intelligenza artificiale, MyFitnessPal ha completato l’acquisizione della startup di pianificazione pasti Intent. Questo sviluppo segna l’inizio di una nuova fase per l’app, che ora prevede di rivoluzionare il modo in cui gli utenti si avvicinano alla loro dieta e ai loro obiettivi di fitness, grazie all’integrazione dell’IA. Con questa nuova tecnologia, MyFitnessPal mira a diventare una piattaforma ancora più completa, capace non solo di monitorare l’attività fisica e la nutrizione, ma anche di offrire piani alimentari personalizzati che si adattino alle necessità degli utenti.

JD Vance al Summit sull’Intelligenza Artificiale di Parigi: un monito contro l’iper-regolamentazione
Al recente Summit sull’Intelligenza Artificiale tenutosi a Parigi, il Vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, ha espresso preoccupazioni riguardo all’eccessiva regolamentazione nel settore dell’IA. Durante il suo intervento, Vance ha sottolineato che normative troppo restrittive potrebbero soffocare l’innovazione e rallentare i progressi tecnologici, mettendo a rischio la posizione di leadership degli Stati Uniti in questo campo.

La startup francese Mistral AI e la società tedesca Helsing, specializzata in intelligenza artificiale per la sicurezza, hanno annunciato una collaborazione strategica per sviluppare sistemi di intelligenza artificiale di nuova generazione destinati alla difesa dell’Europa. L’annuncio è stato fatto all’inizio del Paris Global AI Summit, sottolineando l’intenzione delle due aziende di rafforzare il ruolo dell’IA nelle operazioni militari avanzate.
Questa partnership unisce le competenze di Helsing nella tecnologia militare basata sull’IA, come i droni d’attacco già operativi in Ucraina e le capacità di guerra elettronica dei caccia Eurofighter, con i modelli di intelligenza artificiale generativa sviluppati da Mistral. L’obiettivo è migliorare la collaborazione uomo-macchina sul campo di battaglia, consentendo decisioni più rapide e affidabili in scenari complessi.

Nel panorama tecnologico odierno, i giganti americani come Amazon, Alphabet (la società madre di Google), Microsoft e Meta stanno pianificando di investire oltre 300 miliardi di dollari in infrastrutture per l’intelligenza artificiale nel 2025. Questo rappresenta un aumento significativo rispetto ai 230 miliardi spesi l’anno precedente, evidenziando l’importanza strategica attribuita all’AI da queste aziende.
Amazon prevede di guidare questa ondata di investimenti con una spesa di 100 miliardi di dollari, focalizzandosi principalmente su Amazon Web Services (AWS), la sua divisione cloud. Il CEO Andy Jassy ha sottolineato che l’IA rappresenta un’opportunità tecnologica storica, paragonabile all’avvento di Internet, e ha evidenziato la necessità di garantire una potenza di calcolo sufficiente per lo sviluppo e l’operatività dei modelli AI.

Ci hanno segnalato un’articolo interessante del Financial Times First Impressions of DeepSeek’s A.I. Chatbot.
Il Financial Times, come molte testate occidentali, ha un approccio analitico al mondo della tecnologia e dell’IA, che noi adoriamo, ma è anche influenzato dalle dinamiche finanziarie e geopolitiche che interessano i suoi lettori. L’articolo su DeepSeek lancia messaggi ben calibrati, con un sottotesto che merita di essere analizzato attentamente.
La notizia principale è la rapida ascesa di DeepSeek, un chatbot cinese che sta scuotendo il mercato, superando ChatGPT come app gratuita più scaricata. Il tono iniziale sembra quasi entusiastico: il chatbot è veloce, efficiente, potente nel problem-solving tecnico e matematico.

ASC27 s.r.l., un’azienda italiana fondata nel 2020 e già riconosciuta con il premio WAIC Top 50 nella selezione europea della World Artificial Intelligence Conference di Shanghai nel 2023, ha annunciato il lancio del suo modello linguistico di grandi dimensioni (LLM) denominato Vitruvian-1.
Vitruvian-1 rappresenta un significativo passo avanti nell’ambito dell’intelligenza artificiale in Italia. Attualmente, il modello è alla sua quinta iterazione di training, focalizzandosi su settori cruciali come la medicina, il diritto e le tecniche militari. Questo approccio multidisciplinare mira a creare un modello linguistico versatile e altamente competente in diversi ambiti specialistici.
Un aspetto notevole di Vitruvian-1 è il suo straordinario punteggio ottenuto nel benchmark MATH-500 per un modello da 14 miliardi di parametri, evidenziando le sue avanzate capacità di ragionamento matematico. Durante la quarta iterazione di training, il modello ha raggiunto un punteggio di 93,60 su MATH-500 (tradotto in italiano), che, se fosse stato calcolato con la versione in inglese del benchmark, sarebbe stato significativamente più alto. Questo risultato sottolinea non solo l’abilità tecnica del modello, ma anche l’efficacia di ASC27 nell’adattarlo a contesti linguistici diversi. Attualmente, il team di ASC27 sta preparando l’ambiente per ulteriori benchmark, tra cui AIME e MMLU, per valutare e migliorare ulteriormente le prestazioni del modello.

Il nome “Vitruvian” è un omaggio a Leonardo da Vinci, simbolizzando l’aspirazione a creare un modello che, come il genio rinascimentale con carta e penna, possa raggiungere risultati straordinari con strumenti essenziali. Questo richiamo sottolinea l’obiettivo di Vitruvian-1 di combinare semplicità ed efficacia, offrendo soluzioni innovative nel campo dell’intelligenza artificiale.

ASC27 continua a distinguersi nel panorama dell’IA, contribuendo allo sviluppo di soluzioni avanzate che mirano a colmare il divario tra esseri umani e macchine, promuovendo un progresso tecnologico che valorizza l’interazione umana.

L’Europa sta vivendo una fase di profonda ridefinizione politica, con l’avvicinarsi delle elezioni europee del 2024 e l’emergere di nuove alleanze trasversali. Tra i protagonisti di questo scenario, Elon Musk si è ritagliato un ruolo di attore influente, promuovendo una narrazione anti-establishment e avvicinandosi a diverse figure della destra sovranista europea. Lo slogan “Make Europe Great Again”, evocativo dell’originario “MAGA” trumpiano, si inserisce in una dinamica più ampia di convergenza tra movimenti conservatori, populisti e nazionalisti del Vecchio Continente.

Le autorità italiane hanno deciso che DeepSeek, la startup AI cinese che sta facendo tremare Silicon Valley, non può operare in Italia. Il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha sbattuto la porta in faccia alla compagnia, accusandola di non aver fornito risposte sufficienti sulle sue pratiche di raccolta dati. In parole povere: “non ci avete convinto, quindi fuori dai piedi.”

Sam Altman ha passato l’ultimo anno a inseguire una quantità assurda di potenza di calcolo per addestrare i modelli di OpenAI. La richiesta era così esorbitante che, secondo alcuni report, funzionari giapponesi sarebbero scoppiati a ridere quando ha rivelato il consumo energetico necessario.
Data center più estesi possono richiedere da 20 a 100 megawatt di energia, e alcuni degli impianti più avanzati potrebbero arrivare fino a 150 MW per coprire centinaia di migliaia di server.
Se l’ambizione di Stargate è quella di creare una rete di molti centri di calcolo distribuiti, ciascuno con un consumo energetico significativo, il consumo totale potrebbe arrivare a migliaia di MW se contiamo decine di complessi. Ad esempio, se si parlasse di 10 centri di calcolo ognuno da 100 MW, il totale potrebbe arrivare a 1.000 MW (1 GW) di potenza, che è l’equivalente di un’intera centrale elettrica di medie dimensioni.

Nel mondo della moda, l’innovazione è la chiave del successo, e la tecnologia sta giocando un ruolo sempre più fondamentale nella trasformazione del settore. Le accademie di moda, in particolare, possono trarre enormi vantaggi dall’integrazione dell’intelligenza artificiale nei loro percorsi educativi, e uno degli strumenti più potenti in questo contesto è il prompting. Il prompting permette di interagire con modelli di linguaggio come ChatGPT per generare risposte strutturate e creative, un supporto ideale per stimolare l’apprendimento, migliorare la progettazione e preparare gli studenti ad affrontare le sfide del futuro.

Meta sta considerando di testare il modello di intelligenza artificiale cinese DeepSeek all’interno dei suoi strumenti generativi destinati agli inserzionisti. Questa decisione ha sollevato interrogativi, poiché DeepSeek è un concorrente diretto di Meta nel settore dell’IA.
Meta ha istituito “war rooms” interne per analizzare le innovazioni di DeepSeek, cercando di capire come il modello cinese sia riuscito a ottenere risultati così notevoli con risorse inferiori. Questo approccio suggerisce che Meta stia cercando non solo di competere, ma anche di apprendere dalle tecniche utilizzate da DeepSeek per migliorare la propria offerta.
Secondo un dipendente di Meta, Clara Shih, vicepresidente della divisione AI per il business, ha espresso interesse per DeepSeek per via delle sue elevate prestazioni. Un portavoce della società ha confermato che Meta sta esplorando tutte le opzioni disponibili nel panorama dell’AI, segnalando una potenziale apertura verso modelli esterni per migliorare le proprie offerte pubblicitarie.
La decisione di Meta nasce da una serie di lamentele da parte degli inserzionisti sulla precisione degli strumenti di generazione di testo e immagini basati sul modello Llama, sviluppato internamente dall’azienda. Alcuni clienti avrebbero infatti segnalato la necessità di modificare significativamente i contenuti generati dall’AI, sollevando dubbi sull’efficacia dell’attuale tecnologia proprietaria di Meta.
Tuttavia, la scelta di Meta di considerare DeepSeek come un partner potenziale potrebbe sollevare sospetti riguardo alle sue vere intenzioni. Alcuni esperti si chiedono se questa apertura verso un concorrente possa nascondere una strategia più ampia per affrontare la crescente competizione nel campo dell’IA.
Se Meta dovesse effettivamente adottare DeepSeek nei suoi strumenti pubblicitari, si aprirebbe un nuovo fronte nella competizione tecnologica tra Stati Uniti e Cina. L’adozione di un modello AI cinese da parte di un gigante occidentale non solo metterebbe in discussione la superiorità delle Big Tech statunitensi, ma solleverebbe anche questioni geopolitiche e regolamentari. Il rischio di dipendere da un’AI sviluppata in un Paese soggetto a restrizioni commerciali da parte del governo USA potrebbe diventare un tema di discussione tra politici e autorità di regolamentazione, aggiungendo ulteriore incertezza in un mercato già altamente volatile.
In questo scenario, l’industria dell’AI sta entrando in una fase di trasformazione imprevedibile, in cui il vantaggio competitivo non è più garantito dall’accesso ai capitali o ai talenti di una singola nazione. La corsa all’intelligenza artificiale si sta globalizzando rapidamente, e le aziende dovranno rivedere le proprie strategie per non restare indietro in un settore che si evolve a velocità senza precedenti.
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Super Bowl LIX, uno degli eventi sportivi più seguiti al mondo, diventerà quest’anno un palcoscenico privilegiato per la pubblicità legata all’intelligenza artificiale. Secondo Mark Evans, vicepresidente esecutivo delle vendite pubblicitarie per Fox Sports, l’AI sta per “arrivare come un treno merci”. In un’intervista a The Hollywood Reporter, Evans ha anticipato che alcune aziende hanno pagato oltre 8 milioni di dollari per avere 30 secondi di visibilità durante il grande evento.

Chi non ha mai sognato di farsi portare in giro da un’auto che, pur essendo un’icona di lusso, ti evita la noiosa seccatura di dover effettivamente guidare? Maserati, che sicuramente non si è mai accontentata di essere solo una marca di auto, ha finalmente risolto la domanda fondamentale che nessuno si era mai posto: “Perché dovremmo voler una supercar che si guida da sola?”.
La risposta, ovviamente, è nell’ennesima combinazione di intelligenza artificiale e velocità da capogiro, come se il mondo non avesse già abbastanza problemi. La Maserati MC20, presentata al CES 2025, non è solo un’auto super veloce, è una dichiarazione d’intenti: “Non solo ti porto a 300 km/h, ma lo faccio senza che tu faccia nulla. Perché, onestamente, chi ha tempo per il traffico?”
L’MC20 non è una macchina qualunque. Non è una Ferrari o una Bugatti (sì, quelle auto che hai sempre visto nei sogni di chi non ha i soldi per comprarle). La Maserati, però, ha deciso di infondere un po’ di intelligenza artificiale in un’auto che di per sé già era un’ode alla velocità e al lusso.
Su questa vettura fornita da Maserati, il Politecnico di Milano ha integrato tutti i componenti tecnologici di un “robo-driver” (sistemi di attuazione, sensori, computer, sistemi di comunicazione e tutto il software che implementa gli algoritmi dell’AI-driver) per consentire a un’ intelligenza artificiale di guidare.
Mentre i poveri mortali si accapigliano con la routine quotidiana del traffico, la MC20 ti consente di alzare il piede dall’acceleratore e lasciare che l’auto faccia il lavoro sporco per te, ma con classe.

L’intelligenza artificiale, la realtà aumentata e le criptovalute rappresentano tre dei concetti più discussi nel panorama tecnologico contemporaneo. La loro convergenza ha dato vita a innovazioni che stanno ridefinendo il modo in cui interagiamo con la tecnologia. Un esempio emblematico di questa fusione è rappresentato dagli occhiali intelligenti Web3 AI, sviluppati congiuntamente da DreamSmart e Up Network.
DreamSmart, azienda specializzata nella creazione di hardware intelligente, e Up Network, innovatori nel campo degli agenti AI, hanno unito le forze per realizzare un dispositivo che integra intelligenza artificiale, realtà estesa (XR) e incentivi basati su tecnologie Web3. Questi occhiali, il cui lancio è previsto per il primo trimestre del 2025, promettono di offrire agli utenti un’esperienza senza precedenti, combinando interazioni AI in tempo reale con la possibilità di guadagnare attraverso incentivi tokenizzati.