Intelligenza Artificiale, Innovazione e Trasformazione Digitale

Categoria: Business

Nuove prospettive su come la tecnologia ai sta plasmando il futuro del business e della finanza

L’Arabia Saudita pronta a mettere una fiche di 40 miliardi di dollari sull’Intelligenza Artificiale


Secondo un rapporto pubblicato martedì, riportato dal New York Times, l’Arabia Saudita starebbe valutando la creazione di un fondo da 40 miliardi di dollari per investire nel settore dell’Intelligenza Artificiale (AI).

Il fondo renderebbe lo Stato del Golfo il più grande investitore al mondo nell’Intelligenza Artificiale e aiuterebbe il Regno non solo a realizzare il suo programma Vision 2030 che ha l’obiettivo di diversificare la dipendenza dell’economia dal petrolio, ma anche a contrastare i principali rivali nella regione, gli Emirati Arabi Uniti che sono molto attivi nel settore.

Il Fondo di investimento pubblico (PIF) dell’dell’Arabia Saudita, che ha già investito molto nel cloud computing e in altre infrastrutture digitali, ha un patrimonio di oltre 900 miliardi di dollari e nelle ultime settimane avrebbe discusso una potenziale partnership con Andreessen Horowitz, una delle principali società di venture capital della Silicon Valley e con altri potenziali finanziatori del fondo. .

Questa nuova spinta agli investimenti dell’Arabia Saudita probabilmente decollerà durante la seconda metà di quest’anno e potrebbero essere parte della partita anche altre società globali , non necessariamente dei venture capital. Amazon Web Services (AWS) ad esempio, in occasione della conferenza tecnologica LEAP che si è tenuta a Riad all’inizio di questo mese di marzo, si è impegnato a investire 5,3 miliardi di dollari nel fiorente mercato tecnologico del regno per creare data center cloud a partire dal 2026.

Una notizia importante perché fa entrare un nuovo player nel settore. Ma se Stati Uniti e Cina sono abbastanza avanti in termini di vantaggio acquisito, così non è per altre realtà come la Gran Bretagna e l’Europa che, tra le altre cose, non possono contare su risorse infinite in un settore dove la capacità di investimento è determinante per il successo.


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Nvdia GTC & gr00t svela il futuro dell’AI

Nvidia, ha inaugurato la sua convention annuale GTC con una serie di comunicati provenienti dal discorso del CEO Jensen Huang, che ha suscitato grande interesse a Wall Street.

Il palcoescenico e’ stato di GR00T, un modello umanoide di base generico che promette di trasformare l’apprendimento dei robot umanoidi nella simulazione e nel mondo reale. 

Ricordate Blade Runner : “Io faccio amici. Giocattoli. I miei amici sono giocattoli. Li faccio io. È un hobby. Io sono un progettista genetico”. J.F. Sebastian (William Sanderson) spiega così il suo rapporto con i replicanti.

Addestrato nella simulazione accelerata da GPU NVIDIA, GR00T consente alle incarnazioni umanoidi di apprendere da una manciata di dimostrazioni umane con l’apprendimento per imitazione e NVIDIA Isaac Lab per l’apprendimento per rinforzo , oltre a generare movimenti di robot da dati video. 

Il modello GR00T prende istruzioni multimodali e interazioni passate come input e produce le azioni che il robot deve eseguire.

Come parte dell’iniziativa, l’impresa ha anche lanciato un nuovo dispositivo informatico, Jetson Thor, dedicato ai robot umanoidi, basato sul sistema su chip (SoC) NVIDIA Thor. Inoltre, sono stati introdotti aggiornamenti sostanziali alla piattaforma robotica NVIDIA Isaac™, che comprendono modelli e strumenti fondamentali per l’intelligenza artificiale generativa, destinati alla simulazione e all’infrastruttura del flusso di lavoro dell’intelligenza artificiale.

“Creare modelli di base per robot umanoidi rappresenta uno dei problemi più stimolanti nell’ambito dell’intelligenza artificiale di oggi”, ha dichiarato Jensen Huang, fondatore e CEO di NVIDIA. “Le tecnologie abilitanti si stanno congiungendo, permettendo ai principali esperti di robotica di fare passi da gigante verso la realizzazione della robotica generale artificiale”.

I robot alimentati da GR00T (Generalist Robot 00 Technology) saranno in grado di comprendere il linguaggio naturale e di emulare i movimenti umani tramite l’osservazione delle azioni umane, apprendendo rapidamente la coordinazione, la destrezza e altre abilità necessarie per navigare, adattarsi e interagire con il mondo reale. Durante il keynote del GTC, Huang ha presentato diversi esempi di robot di questo tipo mentre svolgevano una serie di compiti.

Con questi annunci le azioni hanno annullato le precedenti perdite, registrando un aumento dell’1,3% nelle negoziazioni a metà giornata di martedì.

“È evidente dal keynote del GTC che, nonostante gli eventi degli ultimi 18 mesi, Nvidia ritiene che siamo ancora in una fase precoce nell’esplorare il potenziale dell’intelligenza artificiale generativa”, ha scritto l’analista di Morgan Stanley, Joseph Moore, in una nota.

Sebbene il keynote sia stato principalmente rivolto agli sviluppatori, (lo trovate in fondo all’articolo) l’azienda ha delineato una vasta ambizione per un “futuro basato sull’intelligenza artificiale”, con l’intelligenza artificiale generativa che viene identificata come “l’elemento fondamentale di una nuova rivoluzione industriale”, ha aggiunto Moore.

“È necessario del tempo per valutare le prestazioni dichiarate per Blackwell, ma se saranno confermate anche in termini pratici, riteniamo che la capacità dell’azienda di elevare così tanto il livello la posizioni in una posizione molto vantaggiosa”, ha continuato Moore.

“Mentre i maggiori clienti cloud rimangono orientati verso soluzioni AI alternative – personalizzate o commerciali – tutti si trovano con uno spazio rack limitato, data la limitazione dell’ecosistema (con più hyperscaler in attesa di implementare nuove infrastrutture).

Lo spazio rack limitato porterà i fornitori cloud a scegliere la soluzione con il ritorno sugli investimenti più elevato, che continuiamo a credere sia rappresentata da NVIDIA.”

AMD concorrente di Nvidia nel mercato degli acceleratori AI, ha registrato una diminuzione del 4% martedì, mentre Intel , Qualcomm , Broadcom e altri hanno registrato cali modesti.

Altri Annunci significativi durante GTC commentati dagli analisti

tra i numerosi annunci di Huang c’è la nuova piattaforma GPU Blackwell dell’azienda, che prende il nome dal matematico americano David Blackwell. La nuova piattaforma include le GPU B100 e B200, che sono due volte più grandi dell’H100.

Amazon Web Services, Google Cloud, Microsoft Azure e Oracle Cloud Infrastructure saranno tra i primi fornitori di servizi cloud a offrire istanze basate su Blackwell, ha dichiarato Nvidia. Anche Applied Digital, CoreWeave, Crusoe, IBM Cloud e Lambda offriranno supporto a Blackwell.

Altri annunci includono il GB200, i nuovi switch di rete della serie X800 (progettati per l’intelligenza artificiale su larga scala),

il prossimo supercomputer AI di Nvidia, NVIDIA DGX SuperPOD e il nuovo chip NVLink.

Sebbene la maggior parte degli annunci sia stata considerata allineata alle aspettative, l’analista di KeyBanc Capital Markets, John Vinh, ha dichiarato che l’evento – e gli aggiornamenti all’architettura Blackwell – sono stati “alquanto sorprendenti”.

Nvidia prevede che il prezzo medio di vendita del B100 sarà superiore di circa il 40% rispetto all’H100, che parte da $ 35.000, mentre le prestazioni dell’intelligenza artificiale sono tra 2,5 e 5 volte superiori a quelle dell’H100.

Huang (AD) ha detto a CNBC che il B200 costerà tra $ 30.000 e $ 40.000.

Tutti questi annunci hanno consolidato la leadership di Nvidia su aziende come AMD , Intel e altre nel settore dell’intelligenza artificiale, e si prevede che l’incremento del prezzo medio di vendita e delle prestazioni contribuirà a sostenere una “crescita degli utili notevole”, ha aggiunto Vinh.

“Anche se la piattaforma di rendering/simulazione 3D Nvidia Omniverse potrebbe richiedere più tempo del previsto per materializzarsi, WELLS continua a considerarla un elemento sottovalutato della strategia/opportunità di monetizzazione della piattaforma AI a lungo termine di Nvidia”, ha scritto Rakers in una nota ai clienti.

Vi riportiamo il Keynote completo :

Arming your PC for the upcoming AI era, il futuro e’ adesso

Come recita il titolo nel 2024, circa il 18% delle spedizioni totali di personal computer a livello globale sarà costituito da PC capaci di intelligenza artificiale, e questo sarà solo l’inizio di una importante transizione di mercato, secondo la società di ricerca Canalys.

La prima cosa che dovrai considerare per determinare se un laptop che stai considerando è pronto per l’intelligenza artificiale è se è dotato di una CPU dotata di Neural Processing Unit (NPU), un motore AI dedicato incorporato nel processore che è specificamente progettato per gestire attività di intelligenza artificiale. Sia Intel® che AMD ora offrono CPU con NPU integrate. I core NPU che alimentano l’intelligenza artificiale del tuo laptop aiutano anche a prolungare la durata della batteria.

La prima cosa che dovrai considerare per determinare se un laptop che stai considerando è pronto per l’intelligenza artificiale è se è dotato di una CPU dotata di Neural Processing Unit (NPU), un motore AI dedicato incorporato nel processore che è specificamente progettato per gestire attività di intelligenza artificiale. Sia Intel® che AMD ora offrono CPU con NPU integrate. I core NPU che alimentano l’intelligenza artificiale del tuo laptop aiutano anche a prolungare la durata della batteria.

Questi computer, che integreranno acceleratori di intelligenza artificiale dedicati, come le Unità di Elaborazione Neurale, o NPUs, avranno nuove capacità per la produttività, la personalizzazione e l’efficienza energetica e rivoluzioneranno il mercato dei PC, apportando guadagni di valore ai fornitori e ai loro partner, ha aggiunto il rapporto.

La società prevede che quest’anno saranno spediti circa 48 milioni di PC capaci di intelligenza artificiale in tutto il mondo, e ci si aspetta che il numero superi i 100 milioni, rappresentando il 40% di tutte le spedizioni di PC nel 2025.

“La maggiore disponibilità di silicio acceleratore dell’intelligenza artificiale nel computing personale sarà trasformativa, portando a oltre 150 milioni di PC capaci di intelligenza artificiale spediti fino alla fine del 2025”, ha dichiarato Ishan Dutt, analista principale di Canalys.

La rapida adozione dei PC capaci di intelligenza artificiale guiderà un aumento moderato del valore del mercato totale indirizzabile, o TAM, del mercato PC più ampio, ha osservato il rapporto.

Nel breve termine, Canalys prevede un premio di prezzo del 10% al 15% sui PC capaci di intelligenza artificiale rispetto ai PC senza integrazione NPU, secondo l’analista di Canalys Kieren Jessop.

Entro la fine del 2025, oltre la metà dei PC con un valore di $800 o più sarà in grado di supportare l’intelligenza artificiale, con la quota che aumenterà a oltre l’80% entro il 2028. Le spedizioni di PC in questa fascia di prezzo aumenteranno per formare oltre la metà del mercato in quattro anni, ha notato Jessop.

Nel 2028, la società prevede che i fornitori spediranno 205 milioni di PC capaci di intelligenza artificiale, rappresentando un tasso di crescita annuale composto del 44% tra il 2024 e il 2028.

“Questo contribuirà ad aumentare il valore complessivo delle spedizioni di PC da 225 miliardi di dollari nel 2024 a oltre 270 miliardi di dollari nel 2028”, ha commentato Jessop.

Foro da A.I. Rising  Film del 2018 diretto da Lazar Bodroza

Colazione a Wall street : Fed, GTC, Apple, Google, META, Tesla

In un duello epico come quello tra Robin Hood e lo sceriffo di Nottingham, o tra Sherlock Holmes e il Professor Moriarty, questa settimana si prospetta una sfida titanica tra due giganti del mercato: la Fed e Nvidia.

Nvidia è come il duo di Bonnie e Clyde, guidando l’ondata tecnologica contro ogni ostacolo. Con la GPU Technology Conference in arrivo, gli investitori sono ansiosi di vedere se Nvidia continuerà a dominare il settore con la sua potente architettura.

In Nvdia hai un fondatore/CEO/ingegnere con oltre 22 exec a riporto diretto.. cosa inaudita nelle aziende Fortune 100 – che guida un’incredibile visione di intelligenza artificiale resa possibile da opportune innovazioni tecniche. Niente lo fermerà tranne la vecchiaia e la vera competizione.

D’altro canto, la Fed è come il Capitano Uncino, sempre in agguato per frenare l’entusiasmo e abbattere le valutazioni elevate con le sue mosse sul fronte dei tassi di interesse.

Al GTC, gli investitori saranno attenti ai commenti su innovazioni come il raffreddamento a liquido che servira’ a queste potenti architetture onnivore di energia e di produzione di calore , mentre i trader terranno d’occhio il “dot plot” della Fed per anticipare eventuali mosse sulla politica dei tassi di interesse.

Nvidia potrebbe vedere uno slancio dopo l’evento, ma la Fed potrebbe cambiare le carte in tavola con le sue decisioni sulla politica monetaria.

Anche con l’attenzione concentrata su Nvidia e la Fed, altre storie si stanno sviluppando nel mondo degli investimenti. Con il debutto in IPO di Reddit e i guadagni attesi da Nike e FedEx, c’è una gamma completa di eventi che potrebbero influenzare il mercato.

Quindi, mentre Nvidia potrebbe incarnare il coraggio dei ribelli, la Fed rappresenta l’autorità che cerca di mantenere l’equilibrio nel sistema finanziario. La battaglia tra queste due forze potrebbe determinare il destino del mercato questa settimana.

Tra le Top stories del fine settimana

Secondo quanto riportato da Bloomberg News, Apple è al centro di trattative per integrare il modello di intelligenza artificiale Gemini di Google all’interno dell’iPhone. Questa notizia ha scatenato un aumento del 7% nelle azioni della società madre di Google, Alphabet , mentre le azioni di Apple hanno registrato un aumento del 3%.

Le trattative tra i due giganti tecnologici mirano a permettere ad Apple di licenziare il modello Gemini di Google AI per potenziare alcune nuove funzionalità previste nel software dell’iPhone nel 2024. Apple sta esplorando anche una possibile collaborazione con OpenAI, sostenuta da Microsoft ), per sfruttare il suo modello di intelligenza artificiale.

Apple, con sede a Cupertino, in California, sta lavorando su nuove funzionalità da integrare nel prossimo sistema operativo iOS 18 dell’iPhone. Tuttavia, si concentreranno sulle funzionalità basate sui dispositivi piuttosto che su quelle fornite tramite cloud, quindi Apple cerca un partner per l’intelligenza artificiale generativa, incluso il supporto per funzioni come la creazione di immagini e contenuti scritti basati su istruzioni.

Attualmente, le società non hanno definito i termini di un potenziale accordo sull’intelligenza artificiale, e si prevede che un annuncio ufficiale potrebbe non arrivare prima di giugno, in concomitanza con la conferenza mondiale degli sviluppatori di Apple.

Gli analisti ritengono che ciò possa preparare il terreno per un rilascio rivoluzionario dell’iPhone 16 con funzionalità avanzate di intelligenza artificiale.

Tuttavia, l’accordo non è ancora definitivo e i dettagli devono essere concordati. Apple è stata più lenta rispetto ad altri giganti tecnologici nell’implementare l’intelligenza artificiale generativa nei propri prodotti.

Questa potenziale collaborazione tra Apple e Google potrebbe richiamare l’attenzione delle autorità regolamentari, considerando che i due sono già sotto esame per un accordo che rende Google il motore di ricerca predefinito sul browser Safari di Apple. Questo accordo è attualmente oggetto di indagini sia negli Stati Uniti che nell’Unione Europea.

Inoltre, è stato riferito che Google ha collaborato con Samsung per integrare prodotti generativi basati sull’intelligenza artificiale nella nuova serie di smartphone Galaxy S24 dell’azienda sudcoreana.

Funzionari federali hanno avviato un’indagine su Meta Platforms per timore che le piattaforme di social media dell’azienda traggano vantaggio dalla vendita illegale di farmaci. Questo secondo il Wall Street Journal.

Nell’ambito di un’indagine del grand jury penale, i pubblici ministeri statunitensi in Virginia hanno inviato mandati di comparizione e cercato risposte dal colosso della tecnologia, proprietario di Instagram e Facebook. I funzionari stanno indagando se le piattaforme di social media dell’azienda consentono e traggono profitto dalla vendita illecita di farmaci. Anche la FDA sta assistendo l’indagine.

E Tesla prevede di aumentare i prezzi per il suo SUV elettrico di medie dimensioni Model Y sia negli Stati Uniti che in diversi paesi europei.

La società ha affermato che i prezzi negli Stati Uniti aumenteranno di 1.000 dollari per tutte le auto Model Y il 1 aprile. Tesla ha fatto seguito affermando che i prezzi della Model Y aumenteranno in un certo numero di paesi in Europa il 22 marzo di circa 2.000 euro. o l’equivalente nelle valute locali. Il titolo TSLA è stato ostacolato dai recenti tagli dei prezzi ed è uno dei titoli con la performance più bassa nell’indice S&P da inizio anno.

I rischi nel mercato dell’accelerated computing

Nel corso dei miei articoli, ho esaminato le forze competitive del mercato, focalizzandomi sul settore delle GPU e su Nvidia (non si parla d’altro nei Media). Tuttavia, nell’ambito dell’informatica accelerata (accelerated computing), è cruciale esplorare anche i potenziali rischi.

Vorrei ora approfondire questi aspetti, iniziando con un elemento che potrebbe avere impatti devastanti sui fondamentali di Nvidia: una possibile offensiva militare cinese contro Taiwan.

Il Giappone era il primo produttore al mondo di semiconduttori, oggi invece i microchip più avanzati che si producono nel paese sono quelli da 40 nanometri, che in termini temporali significa che le società giapponesi sono indietro di oltre un decennio rispetto alla frontiera tecnologica attuale.

Ma il Governo Giapponse ha un progetto impossibile: come dichiarato dal presidente dell’azienda Rapidus e Atsuyoshi Koike, mira a realizzare entro il 2025 il primo prototipo di linea produttiva per microchip da 2 nanometri.

Nei prossimi anni il Giappone potrebbe emergere come un importante polo produttivo per la più avanzata tecnologia a 3 nanometri. Tuttavia, ciò richiederà una notevole quantità di tempo, il che lascia Nvidia completamente esposta a questo rischio nel 2024.

La Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC) sta progettando di costruire un’impianto di semiconduttori in Giappone per produrre chip da tre nanometri (nm), ha riferito  Bloomberg, citando fonti.

Uno stabilimento, ribattezzato Fab-23 Phase 3, dovrebbe sorgere nella prefettura di Kumamoto, regione in cui sta nascendo la prima Fab in collaborazione con Sony, focalizzata nella produzione con processi maturi a 22 e 28 nanometri. I primi chip sono previsti entro la fine del 2024.

Nvidia, nel processo di produzione dei suoi chip, dipende ampiamente da Taiwan Semiconductor, nota anche come TSMC, con oltre il 50% del mercato mondiale dei semiconduttori – la seconda in classifica (Samsung) scende al 16% – che detiene una tecnologia di produzione di semiconduttori avanzatissima, ma che ha la maggior parte dei suoi impianti situati a Taiwan.

Un’eventuale offensiva da parte della Cina Matrigna con le sue BigTech potrebbe causare interruzioni significative nella catena di approvvigionamento di Nvidia, con conseguente crollo dei prezzi delle azioni.

Nonostante i tentativi di TSMC di diversificare le operazioni, i tempi necessari per la costruzione di un nuovo impianto negli Stati Uniti si sono rivelati più lunghi del previsto, mentre c’è speranza che il Giappone possa emergere come un polo produttivo significativo nei prossimi anni.

Tuttavia, questa transizione richiederà tempo, lasciando Nvidia esposta a questo rischio nel 2024.

Le tensioni geopolitiche sono emerse durante le elezioni taiwanesi, con il partito sovranista DPP che ha vinto le elezioni presidenziali ma ha perso il controllo del Parlamento e la Cina che ha parlato in modo più deciso di “riunificazione” indicando tuttavia a volontà di promuovere lo sviluppo pacifico delle relazioni tra le due sponde dello Stretto.

Un ulteriore rischio significativo per Nvidia riguarda la pressione continua da parte del governo degli Stati Uniti per limitare l’esportazione delle tecnologie avanzate delle aziende di semiconduttori in Cina.

Nonostante il divieto statunitense di esportare le GPU più avanzate di Nvidia in Cina, l’azienda ha trovato una soluzione temporanea. Tuttavia, c’è incertezza riguardo a ulteriori restrizioni alle esportazioni da parte di Washington, che potrebbero mettere a rischio le attività cinesi di Nvidia.

Come precedentemente menzionato, una quota significativa dei ricavi dei data center di Nvidia proveniva dalla Cina che, dal canto suo, si prepara ad una guerra commerciale con gli Usa.

Qualcosa si muove però anche nel Paese del dragone. Oltre a Huawei, che con il suo Ascend 910B è considerata da molti l’azienda cinese che sta facendo più progressi nell’ambito dei chip per AI, anche Baidu si muove in questa direzione.

Nel 2020, ha cominciato un piano a lungo termine nella creazione di chip. Dopo, Kunlunxin, si è sviluppata una seconda versione nel 2021 e si prevede una terza per il 2024. Dopo aver acquisito Zhongtian Micro Systems e fondato T-Head Semiconductor, anche Alibaba ha iniziato a creare i suoi chip per l’AI: il più performante è l’Hanguang 800.

Le prospettive di crescita a lungo termine potrebbero essere fortemente influenzate da questi sviluppi.

Recentemente, il Comitato Cina della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha chiesto ai CEO di Nvidia, Intel e Micron di testimoniare davanti al Congresso sulle loro attività cinesi, un evento che merita attenta osservazione.

Notizia non correlata ma interessante per il nostro Paese,  è stato annunciato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy un accordo tra lo Stato e l’azienda specializzata Silicon Box. La società con sede a Singapore avrebbe intenzione di investire 3,2 miliardi di euro nel nostro Paese per la realizzazione di una fabbrica specializzata in chiplet, una specifica tecnologia di microprocessori in ambito automotive.

Il chiplet è a tutti gli effetti un processore, potenzialmente con più core all’intero, che viene stampato sullo stesso strato con altri chiplet (ad esempio NVidia H100 AMD Ryzen based on Zen 2 Intel Meteor Lake) fingers crossed.

Caro lettore, spero che ti sia divertito a leggere, sentiti libero di condividere i tuoi pensieri su questi argomenti nella sezione commenti qui sotto.

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Goldman Sachs e la prossima fase dell’ AI business

Goldman Sachs ha tracciato le prossime tappe del viaggio nel business dell’intelligenza artificiale, rivelando un’ottica di entusiasmo moderato ma non esuberante per le azioni statunitensi nel settore post-pandemia.

Guardate cosa hanno presentato (il cerchietto rosso lo ha aggiunto un po’ preoccupato il FT) :

Mentre SW e Servizi se la cavano per adesso, non ci sono abbastanza programmatori AI. Tutti sognano l’efficenza dell AI..con gli stipendi della workforce odierna.

Non basta piu’ la Digital Transformation ora c’e’ l’ AI transformation.

L’azienda prevede tre distinte fasi nel futuro dell’intelligenza artificiale, partendo dall’esplosione iniziale guidata dal trionfo di Nvidia.

L’impresa ha riscontrato un notevole successo nel breve termine nel campo dell’IA, con un aumento dei profitti che ha trainato il rendimento del titolo fino al 522% dall’inizio del 2023.

Guardando avanti, Goldman Sachs dipinge un quadro intrigante:

Fase uno: l’ascesa di Nvidia rappresenta solo l’inizio. La prossima fase si concentrerà sull’infrastruttura necessaria per sostenere l’intelligenza artificiale. Questo abbraccia una vasta gamma di settori, dalle semiconduttori ai servizi cloud, dalle società di data center ai fornitori di hardware e software di sicurezza.

Fase due: una volta che le fondamenta sono state gettate, ciò che emerge è una nuova ondata di società capaci di integrare l’IA nei loro prodotti per aumentare i ricavi complessivi. Qui vediamo nomi familiari come Intuit, ServiceNow e MongoDB, che si preparano ad affrontare questa sfida con slancio.

Fase tre: si prevede una fase incentrata sull’ottimizzazione della produttività aziendale attraverso l’implementazione diffusa dell’intelligenza artificiale. Questo sarà particolarmente significativo nei settori ad alta intensità di manodopera, dove l’automazione potrebbe rivoluzionare il modo in cui il lavoro è svolto. Qui le aziende di software e servizi spiccano come i principali beneficiari di questa trasformazione.

Fase 4 : Cosa succede a quelli che non c’e la faranno a implementare la fase 3 : (secondo GS)

“In precedenza avevamo stimato che l’incremento per il tipico titolo Russell 1000 sarebbe stato dell’11% attraverso un canale di entrate o del 26% attraverso un canale di margine. . . Coerentemente con gli incrementi di produttività attesi, software e servizi e servizi commerciali e professionali rappresentano il 30% delle menzioni dell’IA legate alla produttività durante la stagione degli utili del quarto trimestre.

Includiamo solo le aziende in cui i dirigenti hanno discusso dell’intelligenza artificiale nel contesto esplicito di efficienza, produttività o costi.

L’analisi della trascrizione aiuta a sovrapporre i potenziali vantaggi derivanti dall’adozione dell’intelligenza artificiale con i dirigenti che probabilmente abbracceranno la tecnologia per sfruttare tali vantaggi.”

Quasi nessuno e’ esente nemmeno i Financial Services.

In definitiva, l’intelligenza artificiale si prepara a trasformare non solo il modo in cui lavoriamo, ma anche il modo in cui le aziende operano e prosperano nel mercato globale.

Stamattina Mariangela Pira di sky24 sul suo podcast si chiedeva : come mai inflazione non scende in USA e le borze crescono. Ipotesi : forse le companies e il mercato crede nella fase III.

Rimane il fatto che la finanza rimane scorrelata dai dati di mercato.

Guardiamo questa slide chiaramente parlare degli impatti sara’ una fase piu’ delicata,

Microsoft Copilot for Security: Intelligenza Artificiale generativa per una sicurezza informatica avanzata

Microsoft ha annunciato che il suo strumento Copilot for Security sarà “generalmente disponibile” dal 1° aprile, con nuove funzionalità.

Si tratta della prima soluzione di AI generativa progettata per aiutare i professionisti della sicurezza e dell’IT a rilevare le minacce in modo più accurato e veloce. Microsoft Copilot for Security si basa su threat intelligence e dati su larga scala, tra cui più di 78 trilioni di alert di sicurezza elaborati da Microsoft ogni giorno, e viene abbinato a modelli linguistici all’avanguardia che offrono approfondimenti personalizzati.

Copilot for Security consente ai professionisti della sicurezza informatica di utilizzare l’intelligenza artificiale generativa per attività quali il riepilogo degli incidenti, l’analisi delle aree vulnerabili e la condivisione delle informazioni.

Alcune delle nuove funzionalità includono promptbook personalizzati, supporto multilingue, integrazioni di terze parti e reportistica sull’utilizzo, ha affermato Microsoft.


La prima soluzione di intelligenza artificiale generativa del settore aiuterà i professionisti della sicurezza e dell’IT a cogliere ciò che gli altri perdono, a muoversi più velocemente e a rafforzare le competenze del team“, ha affermato Microsoft in una nota.

Microsoft ha anche affermato che istituirà una modifica dei prezzi per Copilot for Security, addebitando alle aziende $ 4 l’ora di utilizzo come parte di un modello “pay as you go“.

Con questo modello di prezzo flessibile e basato sul consumo, puoi iniziare rapidamente, quindi adattare l’utilizzo e i costi in base alle tue esigenze e al tuo budget“, ha affermato Microsoft nel comunicato. Circa 300 clienti stanno già utilizzando lo strumento, ha affermato Microsoft in una conferenza stampa.


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Qual è il futuro dell’intelligenza artificiale (AI) e delle risorse umane (HR) ?


I responsabili delle risorse umane mostrano un crescente interesse nel comprendere e sperimentare l’intelligenza artificiale al fine di ottimizzare i processi intensivi in termini di risorse, eliminare attività routine e, addirittura, collaborare alla creazione di contenuti e documentazione legati alle risorse umane.

Secondo le previsioni di Gartner, nei prossimi tre anni si prevede un’ampia integrazione delle soluzioni di intelligenza artificiale generativa sia nei fornitori esistenti che in quelli nuovi nel settore delle tecnologie HR. Nella sfera della tecnologia HR, l’intelligenza artificiale generativa potrebbe cominciare a manifestarsi nel contesto dell’elaborazione del linguaggio naturale (PNL), con esempi concreti quali assistenti virtuali, chatbot ed elaborazione di dati non strutturati.

Ci sono diversi strumenti di intelligenza artificiale (AI) specificamente progettati per le risorse umane (HR) che possono aiutare nelle attività di gestione del personale, selezione del personale e miglioramento dell’efficienza complessiva delle operazioni HR. Alcuni di essi includono:

  1. Workday:
    • Una suite di applicazioni cloud per la gestione delle risorse umane, che include funzionalità come la gestione del personale, la pianificazione e l’analisi delle prestazioni.
  2. IBM Watson Talent:
    • Una piattaforma di intelligenza artificiale che offre soluzioni per la gestione del talento, la selezione dei candidati e l’analisi delle competenze.
  3. Oracle HCM Cloud:
    • Una soluzione cloud per la gestione delle risorse umane che include moduli per la gestione del personale, la formazione, la retribuzione e altro ancora.
  4. SAP SuccessFactors:
    • Una suite di applicazioni cloud per la gestione delle risorse umane, che copre aspetti come la gestione del personale, la pianificazione delle successioni e la gestione delle prestazioni.
  5. Greenhouse:
    • Una piattaforma di reclutamento che utilizza l’intelligenza artificiale per migliorare il processo di assunzione, dalla selezione dei candidati all’onboarding.
  6. HireVue:
    • Una piattaforma di interviste video basata su intelligenza artificiale che aiuta a valutare i candidati in modo più efficiente e obiettivo.
  7. Textio:
    • Un’innovativa piattaforma di scrittura assistita da AI che aiuta a ottimizzare la descrizione delle posizioni di lavoro per attirare un pool più diversificato di candidati.
  8. Entelo:
    • Uno strumento di reclutamento che utilizza l’analisi predittiva per identificare i migliori talenti e prevedere il comportamento dei candidati.
  9. Ultimate Software (ora parte di Kronos):
    • Una suite di gestione del personale basata su cloud con funzionalità di HR, payroll e gestione delle prestazioni.
  10. Mya Systems:
    • Un assistente virtuale basato su chatbot che automatizza le comunicazioni con i candidati, migliorando l’esperienza di reclutamento.

È importante notare che il panorama degli strumenti AI per le risorse umane è in continua evoluzione, con nuove soluzioni che vengono sviluppate e rilasciate regolarmente. La scelta del miglior strumento dipende dalle specifiche esigenze e obiettivi dell’organizzazione.

L’effetto dell’intelligenza artificiale sul lavoro svolto dalla funzione HR si estenderà lungo l’intero ciclo di vita dei dipendenti. Tale impatto coinvolgerà le operazioni HR, l’erogazione dei servizi, il reclutamento, l’apprendimento e lo sviluppo, oltre alla gestione dei talenti.

Inizialmente, l’intelligenza artificiale genererà nuove aspettative da parte dei dipendenti riguardo al modo in cui interagiscono con le risorse umane e le tecnologie HR.

Con il passare del tempo, questo cambiamento comporterà una riconsiderazione del fine e della struttura di ruoli e team specifici all’interno delle risorse umane.

  1. Reclutamento:
    • Attività Tradizionali: Un reclutatore può dover esaminare manualmente numerosi curriculum vitae per identificare i candidati più adatti.
    • Impatto dell’IA: Un sistema di intelligenza artificiale potrebbe analizzare automaticamente i curriculum vitae utilizzando l’elaborazione del linguaggio naturale (PNL) per identificare competenze chiave, esperienze e adattabilità culturale. Inoltre, potrebbe utilizzare algoritmi predittivi per individuare i candidati con maggiori probabilità di successo.
  2. Gestione del Personale:
    • Attività Tradizionali: La gestione delle performance potrebbe basarsi su valutazioni annuali soggettive e interviste.
    • Impatto dell’IA: I sistemi basati su AI potrebbero monitorare costantemente le prestazioni attraverso analisi dati, feedback in tempo reale e metriche oggettive. L’IA potrebbe suggerire azioni di sviluppo personalizzate e aiutare a individuare precocemente eventuali problemi di performance.
  3. Apprendimento e Sviluppo:
    • Attività Tradizionali: I programmi di formazione potrebbero essere organizzati manualmente, con poca personalizzazione.
    • Impatto dell’IA: L’IA potrebbe analizzare le abilità e le lacune individuali per proporre programmi di formazione personalizzati. Chatbot o assistenti virtuali basati su AI potrebbero offrire supporto continuo per la formazione on-demand.
  4. Gestione dei Talenti:
    • Attività Tradizionali: La gestione dei talenti potrebbe basarsi su giudizi soggettivi nella valutazione delle potenzialità dei dipendenti.
    • Impatto dell’IA: L’IA potrebbe utilizzare analisi predittive per identificare potenziali leader, individuare rischi di attrito e suggerire percorsi di sviluppo personalizzati. Algoritmi avanzati potrebbero contribuire a una pianificazione successoria più efficace.

Questi esempi illustrano come l’implementazione dell’intelligenza artificiale può rendere le attività HR più efficienti, personalizzate e basate su dati, promuovendo un approccio più predittivo e proattivo alla gestione delle risorse umane.

I dirigenti delle risorse umane potrebbero considerare l’impiego di sistemi di generazione di testi basati sull’intelligenza artificiale, come ChatGPT, come un mezzo per ottimizzare l’impiego di tempo e risorse all’interno del team HR.

I Chief Human Resources Officers (CHRO) manifestano un vivo interesse nel comprendere e testare le potenzialità dell’intelligenza artificiale generativa. Tale interesse è motivato dalla prospettiva di semplificare processi che richiedono notevole impiego di risorse, eliminare compiti monotoni e, in alcuni casi, collaborare attivamente nella creazione di contenuti o documentazione legati alle risorse umane.

Ad esempio, l’utilizzo di sistemi come ChatGPT potrebbe consentire la generazione automatica di risposte personalizzate per le comunicazioni interne o esterne, riducendo il carico di lavoro associato alla gestione delle interazioni quotidiane. Inoltre, l’IA generativa potrebbe essere impiegata nella creazione di contenuti educativi per programmi di formazione interni, migliorando l’efficienza del processo di apprendimento aziendale.

In sintesi, l’integrazione dell’intelligenza artificiale generativa nel contesto delle risorse umane offre opportunità concrete per ottimizzare le operazioni, migliorare l’esperienza dei dipendenti e consentire ai professionisti HR di concentrarsi su compiti più strategici e ad alto valore aggiunto.


Le prospettive per l’intelligenza artificiale (IA) nel reclutamento e nelle assunzioni sono promettenti e riflettono un continuo sviluppo di tecnologie e approcci più sofisticati. Alcune delle principali prospettive includono:

  1. Raffinamento delle Selezioni dei Candidati:
    • L’IA continuerà a migliorare la selezione dei candidati attraverso l’analisi di grandi volumi di dati. Gli algoritmi predittivi saranno utilizzati per identificare candidati con competenze e caratteristiche adatte alle specifiche posizioni, contribuendo a processi di selezione più efficienti ed efficaci.
  2. Interviste Video e Analisi del Comportamento:
    • L’IA sarà sempre più coinvolta nelle interviste video, analizzando le espressioni facciali, il linguaggio del corpo e il tono della voce per valutare aspetti comportamentali e emotivi dei candidati. Questa analisi comportamentale potrebbe fornire indicazioni più approfondite sulla compatibilità culturale e sulle soft skills.
  3. Automatizzazione delle Fasi Preliminari:
    • Gli assistenti virtuali basati su AI, come chatbot, saranno sempre più utilizzati per gestire le fasi iniziali del processo di reclutamento. Questi assistenti potranno raccogliere informazioni sui candidati, rispondere a domande comuni e fornire dettagli sulle posizioni aperte, rendendo più efficienti le fasi iniziali del processo di selezione.
  4. Analisi Della Retenzione e della Soddisfazione dei Dipendenti:
    • L’IA sarà impiegata per analizzare i dati aziendali e predire la probabilità di attrito dei dipendenti. Questo consentirà alle aziende di adottare misure preventive per trattenere i talenti chiave, migliorando la gestione del personale e la pianificazione della successione.
  5. Formazione Personalizzata e Sviluppo Continuo:
    • L’IA contribuirà a offrire programmi di formazione personalizzati, identificando le esigenze di apprendimento individuali dei dipendenti e adattando i percorsi di sviluppo in base alle competenze richieste. Ciò migliorerà la crescita professionale dei dipendenti.
  6. Eliminazione di Bias nei Processi di Assunzione:
    • L’IA sarà utilizzata per mitigare i bias nei processi di reclutamento, aiutando a garantire un processo di selezione più equo ed equilibrato. Algoritmi basati sull’IA possono essere progettati per identificare e correggere eventuali pregiudizi nel processo decisionale.
  7. Esperienza del Candidato Migliorata:
    • Attraverso l’IA, le aziende potranno offrire un’esperienza del candidato più personalizzata. Dalle interazioni con chatbot alle comunicazioni automatiche durante il processo di selezione, l’IA migliorerà l’engagement dei candidati e la percezione complessiva del brand aziendale.

In sintesi, l’integrazione crescente dell’IA nel reclutamento e nelle assunzioni porterà a processi più efficienti, decisioni più informate e un’esperienza complessiva migliorata sia per i candidati che per le aziende.

Ll’IA può portare a cambiamenti significativi nei mercati del lavoro, con alcune occupazioni che potrebbero essere automatizzate o trasformate, mentre altre potrebbero emergere per soddisfare le nuove esigenze tecnologiche. Ecco alcuni dettagli e previsioni specifiche per l’Italia:

  1. Automatizzazione di Compiti Ripetitivi:
    • L’IA è in grado di automatizzare compiti ripetitivi e routine, soprattutto in settori come la produzione e la logistica. Questo potrebbe portare a una riduzione della domanda di lavoro per ruoli che coinvolgono attività manuali e ripetitive.
  2. Crescita di Settori Ad Alta Tecnologia:
    • Al contempo, l’adozione dell’IA potrebbe stimolare la crescita di settori ad alta tecnologia, come l’informatica, l’ingegneria dei dati, lo sviluppo di algoritmi e la gestione delle tecnologie dell’informazione.
  3. Cambiamenti nelle Competenze Richieste:
    • L’IA potrebbe portare a una domanda crescente di competenze legate alla progettazione, sviluppo e gestione di sistemi basati sull’IA. Ciò potrebbe richiedere un adattamento delle competenze dei lavoratori per rimanere competitivi sul mercato del lavoro.
  4. Nuovi Ruoli Creati:
    • Mentre alcune occupazioni possono essere automatizzate, ciò potrebbe portare anche alla creazione di nuovi ruoli che supportano, sviluppano o supervisionano le tecnologie basate sull’IA. Ad esempio, esperti di etica dell’IA, supervisori di sistemi autonomi e specialisti di sicurezza informatica potrebbero vedere un aumento della domanda.
  5. Effetti nel Settore dei Servizi:
    • Nel settore dei servizi, l’IA potrebbe essere impiegata per migliorare l’efficienza operativa e personalizzare l’esperienza del cliente. Ciò potrebbe influenzare la domanda di lavoratori nei settori dell’assistenza clienti, marketing e gestione delle relazioni con il cliente.
  6. Impatto sulla Formazione e l’Istruzione:
    • L’evoluzione delle competenze richieste potrebbe mettere in luce la necessità di programmi

Nvdia Outside Reversal ?

Due direttori di Nvidia Corp. hanno venduto le azioni della società per un valore di circa 180 milioni di dollari negli ultimi giorni, scatenando un sell-off con un ribasso fino al 5% lo scorso venerdì. La vendita dei titoli di Nvidia non è tuttavia indice di una bolla nei titoli di intelligenza artificiale, quanto il segnale che una parte di Wall Street sta ancora sottovalutando il potere dell’intelligenza artificiale, secondo l’analista di Wedbush Securities Dan Ives, che ha dichiarato: “Cerchiamo di essere chiari: ci occupiamo della tecnologia a Wall Street dalla fine degli anni ’90 e questa non è una bolla ma piuttosto l’inizio di una quarta rivoluzione industriale ormai alle porte che avrà importanti ramificazioni di crescita per il settore tecnologico”. Una crescita che non sarà lineare secondo Ives secondo cui “i titoli tecnologici non saliranno direttamente ma attraverseranno invece periodi di rallentamento, il che è un processo sano”.

Un parte degli investitori è ancora “molto scettica” riguardo agli impatti finanziari dell’intelligenza artificiale generativa “poiché finora i parametri sono stati osservati solo in Nvidia, Microsofte Palantir” continua Ives secondo cui lintelligenza artificiale complessiva potrebbe incidere per l’8%-10% dei budget IT nel 2024 rispetto a meno dell’1% nel 2023.

Vorrebbe dire che per ogni dollaro speso per un dispositivo Nvidia H100 potrebbero essere spesi dai 10 ai 12 dollari aggiuntivi in software, servizi IT e infrastrutture. Da questo punto di vista, limpatto dell’intelligenza artificiale su aziende di software come Microsoft, Palantir, Salesforce, ServiceNow, Oracle, MongoDB e Adobe starebbe appena “iniziando a prendere piede” e dovrebbe contribuire a stimolare altri settori, sopratutto nel settore della sicurezza informatica, tra aziende come Zscaler , Crowdstrike, Palo Alto , Varonis , Qualys, Tenable e Okta.

Oggi, l’analista CJ Muse, senior managing director di Cantor Fitzgerald, in una intervista alla CNBC, ha ribadito ila sua fiducia su Nvidia, aumentando il target price da $ 900 a $ 1.200, con un occhio all’evento GTC della prossima settimana a San Jose, California.

Si tratta della conferenza sull’intelligenza artificiale più importante per sviluppatori, leader aziendali e ricercatori nel campo dell’intelligenza artificiale generativa, che vedrà il CEO Jensen Huang dare il via ai lavori e per la quale c’è così tanta richiesta, che l’evento è stato spostato al SAP Center da 18.000 posti, che ospita i San Jose Sharks della NHL.

La seguiremo con attenzione, a presto.

Il contenuto del presente articolo deve intendersi solo a scopo informativo e non costituisce una consulenza professionale. Le informazioni fornite sono ritenute accurate, ma possono contenere errori o imprecisioni e non possono essere prese in considerazione per eventuali investimenti personali.

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La débâcle di Google

L’ultimo inciampo del suo chatbot Gemini alimentato dall’IA che fornisce descrizioni errate di eventi storici e attuali.

La scorsa settimana Google è stata costretta a disattivare le funzione di generazione di immagini del suo ultimo modello di intelligenza artificiale, Gemini, dopo le molte lamentele da parte degli utenti, alcuni esempi :

  1. Quando è stato chiesto di creare l’immagine di un papa, Gemini ha generato le foto di una donna del sud-est asiatico e di un uomo di colore vestito con paramenti papali, nonostante il fatto che tutti i 266 papi della storia siano stati uomini bianchi.
  2. In diretta su Finance Junkies, è stato chiesto a Gemini domande esatte da co-host che vivono in stati diversi, e i risultati sono stati completamente diversi.
  3. Quando veniva richiesto a Gemini di creare illustrazioni di personaggi storici generalmente bianchi e di sesso maschile vichinghi, papi e soldati tedeschi il sistema restituiva donne e persone di colore.

La consulente digitale Kris Ruby ha avvertito che l’intelligenza artificiale di Google ha all’interno pregiudizi intrinseci (BIAS) derivanti da parametri che definiscono la “tossicità” e determinano quali informazioni sceglie di mantenere “invisibili”.

Kris Ruby e’ stata la prima analista tecnologica a sottolineare queste potenziali preoccupazioni riguardanti Gemini, mesi prima che i membri della stampa e gli utenti sui social media notassero problemi con le risposte fornite dall’AI, aveva pubblicato un inquietante tweet che diceva: “Ho appena scoperto la più importante storia di censura dell’IA nel mondo in questo momento. Vediamo se qualcuno capisce. Suggerimento: Gemini.”

All’interno di Gemini, secondo Ruby, vi sono tonnellate di dati che classificano ogni sito del web con un (pre)giudizio particolare. In un esempio pubblicato sui social media, il sito web Breitbart ha ricevuto una valutazione di bias=destra e affidabilità=bassa, mentre The Atlantic è stato etichettato come bias=centro-sinistra e affidabilità=alta.

Persnalmente come utente di Alphabet sono deluso dalla débâcle Gemini perché questa avrebbe potuto essere completamente evitata.

Ora la domanda che mi faccio è: Gemini porterà al collasso di Google a causa della perdita di fiducia da parte degli utenti finali o invece darà una spinta all’azienda per superare la concorrenza nel settore dell’AI?

C’è da dire che Google si è scusato pubblicamente, assicurando che avrebbe apportato modifiche per migliorare la sua AI.

L’amministratore delegato di Alphabet Sundar Pichai ha riconosciuto l’errore riconoscendo che “alcune risposte hanno offeso i nostri utenti e mostrato pregiudizi“, si legge in un messaggio inviato ai dipendenti dell’azienda, “voglio essere chiaro: questo è assolutamente inaccettabile e abbiamo sbagliato“. Penso sia “negligente per il team Gemini programmare Gemini in un modo che di non fornire risposte precise alle domande quando utilizza lo stesso sottoinsieme di dati di Google Search ed è negligente per la leadership senior consentire a Gemini di essere lanciato senza testare completamente i suoi risultati “.

Occorre tener presente, continua Pichai “che ci sono prodotti alternativi da utilizzare al posto di Google Search o di Gemini; perdere la fiducia del pubblico potrebbe portare alla scomparsa di Google“.

L’incidente ha avuto una vasta eco nei media mainstream e alcuni investitori stanno discutendo le implicazioni di quanto è successo. Le dinastie corporative vanno e vengono, e la mia esperienza personale mi suggerisce che aziende come Microsoft e ChatGPT cercano di capitalizzare questo passo falso di Google. Ovviamente il gigante non cadrà, ma l’ultima cosa di cui ha bisogno è che la sua base di utenti si restringa e gli inserzionisti reindirizzino i loro dollari pubblicitari verso un competitor, ad esempio Meta.

Google Search ha generato 175 miliardi di dollari di fatturato nel 2023, che è pari al 73.59% del fatturato generato dalla pubblicità di Google e al 56.94% del suo fatturato totale per tutto l’anno.

Per questo credo che l’azienda farà cambiamenti interni che la porteranno ad essere più forte di prima. Una scossa: è quello di cui Google potrebbe aver bisogno per sbloccare il suo potenziale tecnologico e diventare un vero competitor per la concorrenza nel settore dell’AI.

Non vedo l’ora che arrivi il 23 aprile, la data nella quale Alphabet presenterà i risultati finanziari del 1° trimestre 2024 per vedere come il CEO Sundar Pichai e il team esecutivo riusciranno a rimediare alla situazione attuale.


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La strategia di Microsoft: Sustainability – l’abilità dell’IA fusa con l’energia nucleare per dominare il cloud computing di prossima generazione!

“Il nucleare sta tornando in tutto il mondo”. Lo ha detto in questi giorni la commissaria Ue all’Energia Kadri Simson.

L’ Agenzia internazionale dell’energia faceva riferimento a “Una nuova alba per l’energia nucleare” nel report annuale del 2022 anno in cui l’Europa ha inserito questa risorsa assieme al gas tra quelle da utilizzare nella transizione energetica.

Dall’altra parte dell’atlantico le manovre strategiche di Microsoft nello spazio dell’intelligenza artificiale vanno ben oltre l’aiutare OpenAI a creare chatbot migliori in modo che possano vendere le licenze di Office 365 Co-Pilot. 

Mentre si rafforza la loro partnership con OpenAI e le loro alleanze si fanno sempre più profonde assistiamo anche a una trasformazione dell’infrastruttura, con Microsoft che investe pesantemente nell’energia nucleare (attraverso una società in portafoglio di Sam Altman Helion) per sostenere i suoi ampi data center creando una nuova business unit cloud competitiva che ha la promessa di offrire un insieme unico di servizi.

Bill Gates ha anche avviato un incubatore per progetti SMR chiamato TerraPower. Tuttavia, TerraPower “non ha attualmente alcun accordo per la vendita di reattori a Microsoft”, secondo una dichiarazione alla CNBC .

Sebbene Azure con OpenAI sia fondamentale, i costi diventeranno un problema. 

Secondo quanto riferito, Sam Altman sta cercando di chiedere a Microsoft maggiori finanziamenti per gestire OpenAI poiché i costi per addestrare i modelli di intelligenza artificiale sono aumentati vertiginosamente.

Una parte importante di questo costo è l’elettricità. L’energia rappresenta il 60-70% dei costi di gestione di un data center. Se Microsoft riesce a ridurre questi costi (sia per OpenAI che per i suoi clienti), otterrà un enorme vantaggio in termini di prezzi che potrà offrire ai propri clienti finali.

Inoltre, Microsoft ha firmato una partnership con l’operatore della centrale nucleare con sede in Virginia Constellation Energy per portare l’energia nucleare nei propri data center, dimostrando l’impegno di Microsoft nel ridurre la propria impronta di carbonio e nell’innovazione nel settore energetico. 

Ad esempio, in questa partnership, un data center a Boydton, in Virginia, avrà fino al 35% della sua energia fornita dall’energia nucleare.

Questa strategia prevede l’adozione di piccoli reattori modulari (SMR), che rappresentano una potenziale soluzione ai limiti di potenza delle crescenti operazioni dei data center. In italia ci stanno lavorando Enea e Ansaldo Nucleare .

Gli SMR usano le scorie come combustibile per reattori. Sulla quarta generazione e sugli Smr si sta muovendo per esempio Enel che collabora con Newcleo, società italiana con sede a Londra. 

In effetti, Microsoft sta assumendo attivamente esperti in tecnologia nucleare per implementare una strategia globale per l’energia SMR e microreattori per supportare le esigenze energetiche sia del cloud che dell’intelligenza artificiale di Microsoft.

Gli effetti di questo passaggio sono grandi. L’energia nucleare rappresenta solo il 50-70% del costo dell’energia da carbone (già considerata attualmente una delle fonti di elettricità più economiche). 

Ci vuole molto capitale in anticipo per costruire una centrale nucleare (che si tratti di un SMR o di una centrale elettrica completa), ma per Microsoft il risparmio potrebbe valere miliardi di dollari per i propri data center.

Ciò significa realizzare una delle più rapide crescite di software o piattaforme aziendali mai viste (da dimostrare), oltre a riprogettare un nuovo alimentatore per gestire molti dei loro data center che alimenteranno il sistema ChatGPT/API di OpenAI a un costo molto più conveniente.!

Giovedì 9 marzo Eni ha firmato un accordo di cooperazione tecnologica con Commonwealth Fusion Systems, spinout dell’Mit. Obiettivo: accelerare l’industrializzazione dell’energia da fusione e non da fissione, ha un obiettivo ambizioso: realizzare nel 2025 il primo impianto pilota a confinamento magnetico, ed entro il 2035, costruire la prima centrale elettrica industriale in grado di immettere elettricità nella rete.

Il 6 Marzo  Edf, Edison e Ansaldo hanno sottoscritto una lettera di intenti per collaborare allo sviluppo del nuovo nucleare in Europa, per favorirne la diffusione anche in Italia.

La sfida è complessa, sia dal punto di vista tecnico che da quello economico: nelle stesse ore dell’annuncio sono andati in fumo i piani della statunitense NuScale di costruire il primo reattore Smr sul suolo americano.

Nvidia: ricavi record in crescita del 265% grazie al boom dell’Intelligenza Artificiale

Nvidia ha comunicato i risultati del quarto trimestre fiscale battendo di gran lunga le previsioni di Wall Street per quanto riguarda utili e vendite: 22,10 miliardi di dollari di ricavi contro i 20,62 miliardi di dollari previsti dagli analisti e un utile per azione di 5,16 dollari rispetto ai 4,64 dollari attesi.

Nvidia, che ha beneficiato del recente boom del settore tecnologico per i grandi modelli di Intelligenza Artificiale che vengono sviluppati sui costosi processori grafici per server dell’azienda e che l’ha portata a superare Alphabet e Amazon in termini di capitalizzazione di borsa, ha messo a tacere anche i timori degli investitori sulla sua capacità di continuare a mantenere questi livelli di crescita anche per il prossimo anno, dichiarando, per bocca del suo amministratore delegato, Jensen Huang, che la domanda di GPU dell’azienda rimarrà elevata grazie all’Intelligenza Artificiale generativa e al passaggio, in tutto il settore, dai processori tradizionali a quelli ad alte prestazioni prodotti da Nvidia.

Nel complesso, il fatturato totale di Nvidia è aumentato del 265% rispetto a un anno fa, grazie alle forti vendite di chip AI per server, in particolare i chip “Hopper” dell’azienda, come l’H100, con la domanda trainata dal software aziendale e dalle applicazioni Internet per i consumatori, oltre che da diversi settori verticali, tra cui l’automotive, i servizi finanziari e la sanità.

Nonostante il rallentamento delle vendite in Cina dovuto alle restrizioni all’export imposte dal governo degli Stati Uniti per paura che i chip AI di Nvidia possano essere utilizzati per scopi militari, la società ha dichiarato di prevedere un fatturato per il trimestre in corso di 24,0 miliardi di dollari, superiore ai 22,17 miliardi di dollari attesi dagli analisti.

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Nvidia vale più di Alphabet e di Amazon grazie al boom dei chip AI

Nvidia continua la sua irresistibile ascesa in Borsa. L’azienda californiana di semiconduttori, protagonista indiscussa dei processori di intelligenza artificiale, ha raggiunto un nuovo traguardo ieri, 14 febbraio, superando Alphabet in termini di capitalizzazione di mercato, appena un giorno dopo aver superato Amazon. 

Bloomberg riporta che le azioni del produttore di chip valgono ora 1,83 trilioni di dollari , battendo, anche se di poco, la capitalizzazione di mercato di 1,82 dollari della holding a cui fa capo Google. Tutto ciò rende Nvidia la quarta azienda con maggiore capitalizzazione al mondo dopo Microsoft (3,04 trilioni di dollari), Apple (2,84 trilioni di dollari) e Saudi Aramco.

La quotazione di Nvidia è il segno di quanto sia forte la domanda di chip in grado di gestire l’intelligenza artificiale all’avanguardia, nonché dell’interesse degli investitori per le aziende che producono semiconduttori.

fabio ricceri

Le azioni di Nvidia sono aumentate di oltre il 246% negli ultimi 12 mesi a causa della forte domanda per i suoi chip AI per server che possono costare più di 20 mila dollari ciascuno, che aziende come Microsoft, OpenAI e Meta acquistano a migliaia per prodotti come ChatGPT e Copilot. Motivo per cui l’azienda si sta affermando come attore chiave nella rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale generativa, anche se progetta semplicemente i suoi chip che poi vengono prodotti da realtà come TSMC a Taiwan e Samsung in Corea del Sud.

Più in generale, si prevede che il mercato dei chip AI esploderà nei prossimi dieci anni, passando da 29 miliardi di dollari nel 2023 a quasi 260 miliardi di dollari nel 2033, con un aumento di quasi nove volte il valore dello scorso anno.

Trimestrali: come l’Intelligenza Artificiale sta ridefinendo il mercato e le prospettive delle Big Tech

L’intelligenza artificiale sta diventando più di un semplice argomento di discussione per le Big Tech e le reazioni alla presentazione degli ultimi dati trimestrali hanno evidenziato le crescenti aspettative sul tema da parte degli investitori che hanno puntato sulla diffusa integrazione della tecnologia AI nei settori aziendali, alimentando il rally del mercato azionario che ha spinto le azioni di queste società a livelli record e contribuendo, per la maggior parte, all’incremento del 24% registrato dall’indice S&P 500 lo scorso anno.

Microsoft e Alphabet sono state le prime a presentare i propri dati lo scorso martedì e anche a scoprire che quando si tratta di intelligenza artificiale analisti e investitori hanno grandi aspettative. Infatti, nonostante risultati finanziari particolarmente buoni per entrambe le aziende, le azioni sono scivolate nelle contrattazioni dell’after market dopo la pubblicazione dei risultati. 

Per quanto riguarda Microsoft, Wall Street si aspettava una maggiore chiarezza su quanto l’intelligenza artificiale può effettivamente contribuire alle performance finanziarie in futuro, considerato che l’azienda è stata finora in prima linea grazie agli accordi con OpenAI.

Nel caso di Google invece, oltre alla debolezza del suo business principale, quello della pubblicità, quello che ha sollevato preoccupazioni è stata l’incisività delle attività dell’azienda nel campo dell’intelligenza artificiale e il rischio che possa rimanere indietro rispetto a Microsoft.

Stessa sorte toccata giovedì ad Apple che nonostante le buone performance finanziarie ha registrato un calo delle azioni principalmente per i timori legati al rallentamento delle vendite in Cina, il suo mercato principale, ma anche per le poche indicazioni su come l’azienda si stia muovendo nel campo dell’intelligenza artificiale generativa, atteso che, le cuffie Vision Pro appena lanciate gli analisti non prevedono possano portare entrate significative per diversi anni.

Le azioni di Meta e Amazon invece hanno registrato entrambe un forte rialzo nelle negoziazioni post chiusura. Meta, oltre ai buoni risultati e ad aver lanciato il suo primo dividendo, ha fornito una prospettiva chiara sui progressi del suo programma di sviluppo dell’intelligenza artificiale affermando che quest’anno sarà la più grande area di investimento dell’azienda, facendo ritenere agli analisti che la tecnologia AI di Meta sarà in grado da fare da driver per la crescita della spesa pubblicitaria sulle sue piattaforme.

Gli utili di Amazon hanno superato le stime, facendo salire le quotazioni delle azioni negli scambi dopo la chiusura del mercato perché le nuove funzionalità di intelligenza artificiale generativa nelle sue attività di cloud ed e-commerce hanno stimolato una crescita robusta durante il periodo critico delle festività.

Amazon prevede che quest’anno le sue spese in conto capitale aumenteranno per supportare la crescita di AWS, compresi ulteriori investimenti nell’intelligenza artificiale generativa e in modelli linguistici di grandi dimensioni, tenuto conto che per rafforzare il proprio business nel cloud e in risposta all’investimento di 10 miliardi di dollari di Microsoft in OpenAI, l’azienda guidata da Jeff Bezos sta a sua volta investendo fino a 4 miliardi di dollari nel produttore di chatbot Anthropic.

C’è da ritenere quindi che nei prossimi appuntamenti con i dati trimestrali delle big tech gli occhi di investitori e analisti saranno puntati sulla ricerca dei segnali che gli investimenti multimiliardari effettuati nello sviluppo dell’intelligenza artificiale si stiano effettivamente traducendo in guadagni finanziari.

Sotto esame saranno soprattutto quelle realtà costrette ad inseguire per cogliere maggiori opportunità di crescita nel settore dell’intelligenza artificiale ed è prevedibile che l’ondata di investimenti registrata nel 2023 sarà seguita dall’integrazione della tecnologia in più applicazioni, che potrebbero cambiare in modo significativo  il panorama dei prodotti di intelligenza artificiale di successo.

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È di 760 milioni di euro il valore del mercato dell’Intelligenza Artificiale in Italia

Il mercato dell’Intelligenza Artificiale in Italia è cresciuto del 52% nel 2023 raggiungendo un valore di 760 milioni di euro. La maggior parte degli investimenti riguarda soluzioni di analisi e interpretazione testi per ricerca semantica, di classificazione, sintesi e spiegazione di documenti o agenti conversazionali tradizionali, mentre sono ancora limitati i progetti di Generative AI. 6 imprese italiane su 10 hanno già avviato un progetto di Intelligenza Artificiale, almeno a livello di sperimentazione, e 2 su 3 hanno approfondito a livello interno le possibili applicazioni dell’AI generativa.

Sono alcuni dei risultati della ricerca dell’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano presentati oggi nell’ambito del convegno “AI al centro: novità, applicazioni e regole“.

Nel 2023 la quasi totalità degli italiani (parliamo del 98%) ha sentito parlare di Intelligenza Artificiale e più di un italiano su quattro (il 29%) dichiara di averne una conoscenza medio-alta. Abbiamo usato il termine dichiara perché poi, a ben vedere, sembra ci sia una certa confusione sul tema, tan’è che se è vero che 3 italiani su quattro hanno sentito parlare di ChatGPT , solo il 57% conosce il termine Intelligenza Artificiale Generativa.

Un dato interessante che emerge dai dati della ricerca è che sebbene solo il 17% degli intervistati si dichiari fermamente contrario all’ingresso dell’AI nelle attività professionali, ben il 77% degli italiani guarda con timore al possibile impatto dell’Intelligenza Artificiale nel mondo del lavoro.

A tale proposito, rileva l’indagine, che già oggi, in Italia, l’Intelligenza Artificiale ha un potenziale di automazione per il 50% di “posti di lavoro equivalenti”, ma da qui a 10 anni, il suo impatto potrebbe coinvolgere il lavoro di 3,8 milioni di persone in Italia anche se, come sottolinea Giovanni Miragliotta, Direttore dell’Osservatorio Artificial Intelligence “nel valutare il reale impatto sul lavoro, però, bisogna tenere in considerazione le previsioni demografiche che, a causa dell’invecchiamento della popolazione, prospettano un gap di 5,6 milioni di posti di lavoro equivalenti entro il 2033″.

In questa prospettiva, quindi, la possibile automazione di 3,8 milioni di posti di lavoro equivalenti secondo Miragliotta “appare quasi una necessità per ribilanciare un enorme problema che si sta creando, più che un rischio“.

Il mercato

Il 90% del mercato dell’Intelligenza Artificiale in Italia è dovuto alle grandi imprese. Il resto è suddiviso in modo equilibrato tra PMI e Pubblica Amministrazione. La quota più significativa del mercato dell’Intelligenza Artificiale italiano (29%) è legata a soluzioni per analizzare ed estrarre informazioni dai dati (data exploration & prediction, decision support & optimization systems). Il 27% è per progetti di interpretazione del linguaggio, scritto o parlato (text analysis, classification & conversation systems). Il 22% per algoritmi che suggeriscono ai clienti contenuti in linea con le singole preferenze (recommendation systems). Il 10% analisi di video ed immagini, 7% process orchestration systems, il 5% Generative AI. Guardando alla spesa media in Intelligenza Artificiale per azienda, ai primi posti telco, media e assicurazioni, seguiti da energia, utility, banche e finanza.

La diffusione nelle aziende

Il 61% delle grandi imprese ha all’attivo, almeno al livello di sperimentazione, un progetto di Intelligenza Artificiale, mentre si scende al 18% tra le piccole e medie imprese. L’adozione nelle imprese è sostanzialmente stabile rispetto al 2022. Le aziende che avevano già avviato almeno una sperimentazione proseguono e accelerano. Nelle aziende in ritardo, sono invece rari i casi in cui l’avvento della Generative AI ha già dato vita ad una sperimentazione. Il 37% delle grandi realtà che non hanno progetti all’attivo ha intenzione di attivarli nei prossimi 12 mesi e si moltiplicano le iniziative di workshop ispirazionali/formativi sul tema. Circa 2 grandi aziende su 3 hanno discusso internamente delle applicazioni delle Generative AI, tra queste una su quattro ha avviato una sperimentazione (il 17% del totale, dunque). D’altro canto, soltanto il 7% delle piccole e medie imprese sta riflettendo su potenziali applicazioni e solo il 2% ha concretamente attivato almeno una sperimentazione. 

La maturità delle aziende

L’Osservatorio ha analizzato anche la maturità delle grandi organizzazioni nel percorso di adozione dell’AI, arrivando ad individuare cinque diversi profili. L’11% è definito avanguardista e sono aziende che hanno raggiunto la piena maturità a livello tecnologico, organizzativo e gestionale nell’adozione di soluzioni di Intelligenza Artificiale. Il 23% è definito apprendista e sono aziende che hanno diversi progetti avviati ma difficilmente impiegano metodologie strutturate nel gestirli e tendono a far ricorso a soluzioni standard o pronte all’uso. Nel restante 66% dei casi, permangono situazioni eterogenee: ci sono organizzazioni cosidette in cammino, il 29%), dotate degli elementi abilitanti ma con pochi progetti, e aziende che non percepiscono il tema come rilevante e non dispongono di un’infrastruttura IT adeguata alla gestione di grandi quantità di dati.

La FTC indaga sui legami tra le big tech e le start-up dell’Intelligenza Artificiale

La Federal Trade Commission, l’antitrust americana ha aperto un’indagine sui rapporti tra le principali startup di Intelligenza Artificiale e i big del settore tech. L’obiettivo è quello di valutare se dietro le partnership e gli investimenti ci siano accordi potenzialmente in grado di minare la concorrenza o consentire un accesso privilegiato alle applicazioni di AI a scapito del mercato.

La stessa FTC ha dichiarato di aver emesso degli ordini obbligatori nei confronti di cinque aziende – Amazon, Google, Microsoft, OpenAI e Anthropic – chiedendo di fornire informazioni dettagliate su investimenti e partnership.

Il rapporto tra Microsoft con OpenAI è abbastanza noto e anche se l’azienda di Redmond non ha mai rivelato pubblicamente l’importo totale dell’investimento in OpenAI, si parla di una grandezza di circa 10 miliardi di dollari. Nell’ambito di questo accordo, Microsoft si sarebbe impegnata ad offrire la potenza di calcolo necessaria per addestrare i modelli di AI su enormi quantità di dati e avrebbe avuto in cambio i diritti esclusivi di sfruttamento di ciò che OpenAI avrebbe realizzato, consentendo alla tecnologia di essere inserita nei prodotti Microsoft.

Peraltro, anche Google e Amazon hanno recentemente concluso accordi multimiliardari con Anthropic, un’altra startup di Intelligenza Artificiale con sede a San Francisco e formata da ex dirigenti di OpenAI.

Anche l’Autorità britannica per la concorrenza e i mercati sta esaminando gli accordi e la stessa Commissione Europea ha avviato una verifica sull’investimento di Microsoft e OpenAI ai sensi del regolamento Ue sulle concentrazioni. La vicepresidente della Commissione Ue, Margrethe Vestager, che ha la delega alla concorrenza, ha dichiarato in proposito che è fondamentale che i nuovi mercati rappresentati dall’Intelligenza Artificiale generativa e il virtuale rimangano competitivi e che nulla possa ostacolare l’accesso alle risorse da parte di tutte le aziende garantendo che le nuove tecnologie vadano a beneficio dei cittadini e non di singole aziende.

Va detto, peraltro, che l’indagine aperta dalla Commissione Europea non riguarda solo Microsoft e OpenAI quanto, più in generale, eventuali accordi chiusi dalle big tech con i fornitori di AI generativa, con l’obiettivo di valutare se e come queste partnesrship possano impattare sulle dinamiche di mercato.

L’UE è stata la prima nel mondo a cercare di legiferare l’Intelligenza Artificiale con l’AI Act in attesa di approvazione definitiva da parte del Parlamento Europeo. Del resto, questa nuova tecnologia ha la potenzialità di rivoluzionare l’economia e il mondo del lavoro, presentando anche delle sfide di tipo etico per l’umanità sulle quali si è pronunciato anche recentemente Papa Francesco, sottolineando la necessità di adottare dei modelli di regolamentazione etica per arginare eventuali risvolti dannosi e discriminatori, socialmente ingiusti, dei sistemi di Intelligenza Artificiale.

Commissione Europea: pacchetto di sostegno a startup e Pmi nell’AI. Dall’EU AI Act a GenAI4EU

La Commissione Europea ha lanciato un pacchetto di misure per sostenere le startup e le Pmi europee nello sviluppo di un’Intelligenza Artificiale affidabile che rispetti i valori e le regole dell’UE. Tutto ciò a seguito dell’accordo politico raggiunto nel dicembre 2023 sull’EU AI Act – la prima legge globale al mondo sull’intelligenza artificiale – che sosterrà lo sviluppo, la diffusione e l’adozione di un’Intelligenza Artificiale affidabile nell’Unione Europea.

L’annuncio è stato dato dalla Presidente Ursula von der Leyen nel suo discorso sullo stato dell’Unione del 2023, nel quale ha presentato l’iniziativa per mettere i supercomputer europei a disposizione delle startup innovative europee che si occupano di Intelligenza Artificiale per addestrare i loro modelli in modo affidabile.

Come primo passo, nel novembre 2023 la Commissione ha lanciato la Large AI Grand Challenge, un premio che offre alle startup nel settore dell’AI sostegno finanziario e accesso ai supercalcoli.

Il pacchetto appena annunciato mette in pratica questo impegno attraverso un’ampia gamma di misure a sostegno delle startup e dell’innovazione nel campo dell’Intelligenza Artificiale, inclusa una proposta per fornire un accesso privilegiato ai supercomputer alle startup e alla più ampia comunità dell’innovazione.

L’obiettivo è quello di istituire delle AI Factories, che dovrebbero essere un nuovo pilastro per le attività dell’impresa comune sui supercomputer dell’UE attraverso l’acquisizione, l’aggiornamento e il funzionamento di supercomputer dedicati all’Intelligenza Artificiale per consentire l’apprendimento automatico rapido e l’addestramento di grandi modelli per scopi generali (GPAI), facilitando l’accesso ai supercomputer a un gran numero di utenti pubblici e privati, comprese startup e Pmi. All’interno di questo sistema è prevista anche la realizzazione di uno sportello unico per startup e innovatori, supportando le startup e l’ecosistema di ricerca sull’AI nello sviluppo algoritmico, testando la valutazione e la convalida di modelli su larga scala, fornendo strutture di programmazione compatibili con i supercomputer e altri servizi di abilitazione dell’Intelligenza Artificiale.

L’istituzione di un ufficio sull’AI all’interno della Commissione servirà poi a garantire lo sviluppo e il coordinamento della politica sul tema a livello europeo, oltre a supervisionare l’attuazione e l’applicazione dell’EU AI Act.

Secondo le previsioni il pacchetto genererà un ulteriore investimento pubblico e privato complessivo pari a circa 4 miliardi di euro fino al 2027 e viene annunciata di pari passo l’iniziativa GenAI4EU per sostenere lo sviluppo verticale dell’Intelligenza Artificiale nei differenti ecosistemi industriali europei (robotica, salute, biotecnologia, produzione, mobilità, clima e mondi virtuali) e nel settore pubblico.

Davos 2024: Sam Altman e l’incognita dell’Intelligenza Artificiale. Tra opportunità e timori globali

L’Intelligenza Artificiale, come abbiamo visto, è stato il tema centrale del World Economic Forum appena concluso e il fondatore di Chat-GPT Sam Altman è stato la superstar assoluta tra le centinaia di Ceo accorsi a Davos. 

Quattordici mesi fa ha sorpreso il mondo intero con Chat-GPT. Improvvisamente, l’Intelligenza Artificiale era in grado di fare ciò che fino ad allora era stato dominio esclusivo dell’uomo: scrivere testi, dipingere, creare immagini, fare musica, scrivere programmi, generare video da una semplice istruzione di testo e molto altro.

A Davos è febbre da Intelligenza Artificiale

Quando i leader mondiali e i rappresentanti del mondo economico e finanziario sono arrivati ​​a Davos per l’edizione 2024 del World Economic Forum, sono stati accolti da billboard, annunci e vetrine inneggianti all’Intelligenza Artificiale. 

Sulla Promenade, la via principale di Davos, i giganti della tecnologia, tra cui Salesforce, IBM e Intel, ma anche società di consulenza con Bain & Company, hanno tappezzato vetrine ed edifici con annunci sull’intelligenza artificiale.

Adozione dell’Intelligenza Artificiale: ricerca IBM rivela l’impatto e le sfide per le aziende globali

Una recente indagine condotta da IBM ha messo in luce che circa il 42% delle organizzazioni con oltre 1.000 dipendenti, coinvolte nel sondaggio, sta sfruttando attivamente l’Intelligenza Artificiale (AI) nelle proprie attività. Gli early adopter si distinguono per il loro impegno: il 59% delle aziende che hanno già implementato l’AI dichiara inoltre l’intenzione di accelerare e ampliare gli investimenti in questo settore.

Persistono tuttavia ostacoli all’adozione, principalmente legati alla mancanza di competenze, alla complessità dei dati e a preoccupazioni etiche.

L’indagine evidenzia inoltre che gli early adopter hanno superato le barriere iniziali e stanno aumentando gli investimenti, avendo già sperimentato i benefici dell’AI. Strumenti di intelligenza artificiale più accessibili, la spinta verso l’automazione dei processi chiave e l’integrazione sempre più avanzata dell’AI nelle applicazioni aziendali pronte all’uso sono i principali fattori che guidano l’espansione dell’AI nel contesto aziendale.

Alcune organizzazioni peraltro stanno sfruttando l’intelligenza artificiale in settori dove la tecnologia può avere un impatto significativo in modo rapido, come l’IT Automation, il lavoro digitale e l’assistenza clienti., anche se per il 40% delle aziende l’Intelligenza Artificiale è ancora in fase di sperimentazione.

Principali evidenze dell’indagine:

  • Attualmente, il 42% dei professionisti IT nelle grandi organizzazioni ha implementato attivamente l’intelligenza artificiale, mentre un ulteriore 40% sta esplorando le potenzialità di questa tecnologia;
  • Il 38% dei professionisti IT riferisce che la propria azienda sta implementando attivamente l’AI generativa, mentre un altro 42% la sta esplorando. Paesi come India (59%), Emirati Arabi Uniti (58%), Singapore (53%) e Cina (50%) sono in prima linea nell’uso attivo dell’AI, rispetto a mercati in ritardo come Spagna (28%), Australia (29%) e Francia (26%);
  • Il settore dei servizi finanziari è quello che fa un maggior uso dell’intelligenza artificiale, con circa la metà dei responsabili IT che operano in questo settore che afferma che la propria organizzazione ha attivamente adottato l’AI. Nel campo delle telecomunicazioni, il 37% dichiara di aver integrato l’AI nelle proprie attività;
  • Il 59% dei responsabili IT delle aziende che implementano o esplorano l’AI afferma che la propria azienda ha accelerato gli investimenti o l’adozione negli ultimi 24 mesi;
  • Cina (85%), India (74%) e Emirati Arabi Uniti (72%) sono i mercati con una maggiore propensione ad accelerare l’adozione dell’AI, mentre le aziende nel Regno Unito (40%), in Australia (38%) e in Canada (35%) sono meno inclini a velocizzare l’introduzione;
  • La ricerca e lo sviluppo (44%) e la riqualificazione e lo sviluppo della forza lavoro (39%) sono i principali investimenti nell’AI per le organizzazioni che esplorano o implementano l’intelligenza artificiale.

Vodafone sigla un patto decennale per AI e cloud con Microsoft

Vodafone ha siglato una partnership di 10 anni con Microsoft per portare servizi di intelligenza artificiale generativa, digitali, aziendali e cloud a oltre 300 milioni di aziende e consumatori nei mercati europei e africani.

La società britannica investirà 1,5 miliardi di dollari nell’intelligenza artificiale generativa sviluppata con le tecnologie Azure OpenAI e Copilot di Microsoft per ampliare la piattaforma di connettività gestita dell’Internet of Things (IoT) di Vodafone, sviluppare nuovi servizi digitali e finanziari per le imprese, in particolare le PMI in Europa e Africa, e rivedere la strategia cloud globale dei data center.

Le aziende hanno identificato cinque aree chiave di collaborazione:

  • intelligenza artificiale generativa
  • scalabilità dell’IoT
  • accelerazione digitale in Africa
  • crescita aziendale
  • e trasformazione del cloud. 

I servizi digitali generati dalla nuova partnership utilizzeranno la più recente tecnologia di intelligenza artificiale generativa per fornire un’esperienza cliente altamente personalizzata e differenziata su più canali. Luka Mucic, Chief Financial Officer di Vodafone, ha affermato che la leadership di Microsoft nell’intelligenza artificiale, sostenuta dalla partnership OpenAI, trasformerà i servizi clienti dell’azienda di telecomunicazioni, aggiungendo che il chatbot TOBi supportato dall’intelligenza artificiale di Microsoft fornirebbe risposte più coerenti e intelligenti alle domande dei clienti.

Microsoft intende inoltre investire nella nuova piattaforma di connettività globale autonoma gestita dall’Internet of Things (IoT) di Vodafone, che collega 175 milioni di dispositivi e piattaforme in tutto il mondo e che, nelle intenzioni dell’operatore di tlc, dovrebbe diventare un’attività separata e autonoma entro aprile 2024. 

Mercato del lavoro e Intelligenza Artificiale: tra minacce e opportunità

L’Intelligenza Artificiale (AI) avrà un impatto sul 60% dei posti di lavoro nelle economie avanzate e su circa il 40% dei posti di lavoro a livello globale. È quanto emerge da un rapporto, presentato dalla direttrice generale del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva, poco prima di partire per il World Economic Forum di Davos, che si tiene in questi giorni in Svizzera.

Il rapido progresso dell’Intelligenza Artificiale sottolinea il rapporto, solleva importanti domande sul suo potenziale impatto sull’economia globale con effetti difficili da prevedere, poiché l’Intelligenza Artificiale si diffonderà nelle economie dei vari Paesi in modi diversi.

In particolare i mercati del lavoro nei Paesi emergenti e nelle economie in via di sviluppo vedranno un impatto iniziale minore causato dall’Intelligenza Artificiale, ma avranno anche meno probabilità di beneficiare dell’aumento di produttività che deriverà dalla sua integrazione sul mondo del lavoro. D’altra parte, proprio l’aumento della produttività rappresenta una enorme opportunità offerta dall’AI per alimentare la crescita globale. 

E’ indubbio, secondo il FMI, che molti posti di lavoro verranno sostituiti dall’Intelligenza Artificiale. Storicamente, l’automazione e la tecnologia in generale, hanno avuto la tendenza a influenzare le attività di routine, ma una delle cose che distingue e in un certo modo differenzia l’Intelligenza Artificiale dalle rivoluzioni tecnologiche alle quali abbiamo assistito nel passato, anche in quello più recente, è la sua capacità di generare impatto anche sui lavori altamente qualificati. 

Di conseguenza, sono proprio le economie avanzate che si troverebbero ad affrontare i rischi maggiori legati all’adozione massiva dei tool di Intelligenza Artificiale nei settori produttivi dell’economia e, paradossalmente, sono le stesse economie avanzate che avrebbero le maggiori opportunità di sfruttarne i benefici, rispetto ai mercati emergenti e ai Paesi in via di sviluppo.

Nelle economie avanzate, circa la metà dei lavori esposti a questa nuova rivoluzione tecnologica potrebbe trarre vantaggio dall’integrazione dell’Intelligenza Artificiale, migliorando la produttività. Per l’altra metà, le applicazioni di IA potrebbero eseguire compiti e mansioni attualmente svolti dagli esseri umani (nelle aree del customer care, dell’amministrazioe, della contabilità, del data entry, ecc.) il che potrebbe ridurre la domanda di impego, generando una possibile contrazione dei salari e, più in generale, ad una riduzione delle assunzioni. Nei casi più estremi, alcuni di questi posti di lavoro potrebbero addirittura scomparire.

Le persone esposte all’AI sono in genere donne e individui con istruzione universitaria, con i lavoratori più anziani potenzialmente meno in grado di adattarsi alla nuova tecnologia. 

L’AI potrebbe sostituire alcuni lavori e migliorare altri, influenzando quindi l’occupazione, i redditi e le disuguaglianze. Nella maggior parte degli scenari studiati dal FMI, l’Intelligenza Artificiale probabilmente peggiorerà la disuguaglianza complessiva, aumentando la forbice tra i redditi delle figure professionali, tra chi riuscirà a gestire l’integrazione dell’AI nel proprio lavoro grazie alla formazione e all’aggiornamento delle proprie competenze professionali e chi invece ne rimarrà escluso, come i lavoratori più anziani o quelli le cui mansioni possono essere facilmente sostituite.

Proprio per questo – è la raccomandazione del FMI – è fondamentale che i Paesi prevedano delle reti di sicurezza sociale adeguate e che offrano programmi di riqualificazione per i lavoratori vulnerabili. In questo modo è possibile rendere la transizione verso l’adozione generalizzata dell’Intelligenza Artificiale più inclusiva, minimizzando i rischi di disuguaglianza.

D’altra parte la strada intrapresa sembra irreversibile. Secondo un sondaggio condotto da PwC in vista del World Economic Forum di questa settimana, su un campione di 4.702 capi di aziende sparse in 105 Paesi,un quarto degli amministratori delegati globali prevede che l’implementazione dell’Intelligenza Artificiale generativa porterà a una riduzione dell’organico di almeno il 5% già quest’anno.

I settori guidati da media e intrattenimento, banche, assicurazioni e logistica sono quelli che hanno maggiori probabilità di prevedere perdite di posti di lavoro a causa degli strumenti di intelligenza artificiale all’avanguardia. Le aziende di ingegneria e di costruzione erano meno propense ad anticipare i tagli a causa dell’automazione.

L’analisi del FMI arriva mentre i leader politici e del mondo degli affari si riuniscono al World Economic Forum di Davos, in Svizzera dove, tra gli altri, l’Intelligenza Artificiale è un argomento di discussione.

L’Intelligenza Artificiale spinge il valore di Microsoft. Google insegue. Apple è in ritardo.

Lo scorso venerdì Microsoft è diventata la società con la maggiore capitalizzazione di borsa 2,887 trilioni di dollari scalzando da podio Apple, che per più di un decennio ha dominato il mercato azionario, possiamo dire senza rivali (nel 2011 ha superato per la prima volta Exxon Mobil come azienda pubblica di maggior valore al mondo e ha mantenuto la posizione quasi ininterrottamente)

Secondo una interessante analisi del New York Times, il primo posto di Microsoft è una svolta da non sottovalutare. Il cambiamento stabilito nella seduta di venerdì 12 gennaio fa parte di un più ampio meccanismo di riordino del mercato azionario messo in moto dall’avvento dell’Intelligenza Artificiale generativa che riguarda diverse aziende del settore hi-tech.

Questo perché, sebbene il settore tecnologico sia ancora dominante a Wall Street in termini di valori, le aziende che registrano uno slancio maggiore sono proprio quelle che hanno messo l’AI generativa in prima linea nei loro piani aziendali futuri.

Microsoft ha incorporato la tecnologia di OpenAI nella sua suite di software per la produttività, una mossa che ha contribuito a innescare una ripresa nel suo business del cloud computing nel trimestre luglio-settembre. 

Apple, nel frattempo, è alle prese con una domanda tiepida, anche per l’iPhone. La domanda in Cina, un mercato importante, è crollata mentre l’economia del paese si riprende lentamente dalla pandemia di Covid-19 e Huawei in forte ripresa sta erodendo la sua quota di mercato.

La leadership dell’azienda guidata da Satya Nadella nell’intelligenza artificiale ha anche creato un’opportunità per sfidare il dominio nella ricerca web di Google, che peraltro ha annunciato di aver programmato un piano, sia pur limitato, di licenziamenti nei comparti dell’assistenza digitale e dell’hardware, oltre che nella sua squadra di ingegneri, proprio a causa della concorrenza di OpenAI.

E’ la dimostrazione di come ormai crescere senza passare dall’IA – che come si è visto dall’ultima edizione del CES di Las Vegas appena concluso, ha investito ogni settore, dalle attività domestiche all’organizzazione professionale, alle relazioni sociali e forme di intrattenimento – sia ormai impossibile.

Il contenuto del presente articolo deve intendersi solo a scopo informativo e non costituisce una consulenza professionale. Le informazioni fornite sono ritenute accurate, ma possono contenere errori o imprecisioni e non possono essere prese in considerazione per eventuali investimenti personali.

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Automotive: anche l’industria dell’auto punta sull’Intelligenza Artificiale

L’Intelligenza Artificiale sarà disponibile dal prossimo anno su un’ampia gamma di auto Stellantis. A dichiararlo la stessa azienda che in una nota riporta come la sperimentazione sia già partita con successo su 20.000 vetture Ds in Italia, Francia, Spagna, Germania e Regno Unito per essere poi estesa anche ad alcuni modelli Citroen, Peugeot, alla Jeep Avenger e alla Fiat 600.

L’azienda ha anche annunciato l’obiettivo di vendere il prossimo anno in Europa 8 auto su 10 connesse con servizi che renderanno più sicura la guida e più emozionante il viaggio.

L’AI consentirà di interagire in modo sempre più completo con i passeggeri, offrendo risposte sulla destinazione del viaggio e sui luoghi attraversati, ma anche sui parcheggi e sulle colonnine di ricarica.

Il piano strategico dell’azienda mira a creare entro il 2030 un parco auto globale di oltre 34 milioni di auto connesse, continuamente aggiornate e capace di generare 20 miliardi di euro di fatturato con oltre il 40% di margine e cambiando anche il modello di business. Se prima al centro c’era l’auto con le sue caratteristiche di guida, la potenza e lo stile, sempre di più la value proposition si sposterà sul software e sulla user-experience attraverso assistenti vocali evoluti di nuova generazione.

Aleph Alpha, la startup tedesca di Intelligenza Artificiale Generativa raccoglie 500 milioni di dollari

Aleph Alpha è una start-up tedesca che fornisce sistemi di intelligenza artificiale generativa ad aziende e governi. Nel suo ultimo round di finanziamento ha raccolto più di 500 milioni di dollari da Innovation Park Artificial Intelligence (Ipai), Bosch Ventures e le società del Gruppo Schwarz, diventando un questo modo una delle start-up di AI in più rapida crescita e più apprezzate in Europa, assieme alla francese Mistral AI.

Il finanziamento farà avanzare la ricerca proprietaria sull’intelligenza artificiale e accelererà lo sviluppo e la commercializzazione dell’intelligenza artificiale generativa.

Aleph Alpha, che è stata fondata nel 2019 da Jonas Andrulis (che aveva maturato una precedente esperienza lavorando sull’intelligenza artificiale in Apple), si concentra sulla costruzione di modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) ma, a differenza della francese Mistral AI, è già attiva a livello commerciale. I clienti dell’azienda, che vanno dalle banche alle agenzie governative, utilizzano i LLM di Aleph Alpha per scrivere nuovi rapporti finanziari, riassumere report di centinaia di pagine e creare chatbot aziendali. Ma gli LLM sono solo una parte dell’attività su cui è concentrata l’azienda che punta allo sviluppo dell’intelligenza artificiale generale e la cui specializzazione è nella protezione e nella sicurezza dei dati regolamentati.

Proprio per questo ha aperto il suo primo data center a Berlino in modo da poter soddisfare meglio settori altamente regolamentati, come quello delle aziende governative o della sicurezza, che ritengono mandatorio il fatto che i propri dati sensibili siano ospitati in Germania o comunque all’interno dell’UE. A tale proposito il modello sviluppato da Aleph Alpha può già comunicare oltre che in tedesco, in francese, spagnolo, italiano e inglese, e i suoi dati di addestramento includono il vasto archivio di documenti pubblici multilingue pubblicati dal Parlamento Europeo.

I cambiamenti recenti e imminenti nella regolamentazione europea dell’IA generativa con l’AI Act potrebbero contribuire a detreminarne il successo nel prossimo futuro, grazie ai suoi collegamenti con enti governativi e con le forze dell’ordine. Nonostante ciò Aleph Alpha deve ancora dimostrare che la sua tecnologia sia sufficientemente avanzata da poter diventare un competitor effettivo delle grandi aziende Usa del settore.

Mistral AI, la startup francese di Intelligenza Artificiale Generativa raccoglie 385 milioni di finanziamento

Mistral AI, la start-up francese specializzata in Intelligenza Artificiale Generativa, ha appena completato un round di finanziamento da 385 milioni di euro guidato dai fondi statunitensi Andreessen Horowitz e Lightspeed Venture insieme a una serie di altri investitori tra cui Salesforce Ventures, BNP Paribas, CMA CGM, General Catalyst e, secondo quanto riportato dal quotidiano economico francese Les Echos, Nvidia.

L’azienda è stata fondata lo scorso mese di maggio da Arthur Mensch, ex ricercatore di Google DeepMind e da due soci, Timothée Lacroix e Guillaume Lample che hanno lavorato entrambi a Meta nel team responsabile dei grandi modelli linguistici (LLM), lo stesso tipo di tecnologia alla base di applicazioni come ChatGPT.

L’obiettivo dell’azienda è quello di creare un campione europeo con una vocazione globale nell’intelligenza artificiale generativa, basato su un approccio aperto, responsabile e decentralizzato alla tecnologia.

A settembre, Mistral AI ha rilasciato il suo primo modello chiamato Mistral 7B. Questo modello linguistico di grandi dimensioni non è pensato per competere direttamente con GPT-4 o Claude 2 poiché è stato addestrato su un set di dati “piccolo” di circa 7 miliardi di parametri. Invece di consentire l’accesso al modello Mistral 7B tramite API, l’azienda lo ha reso disponibile come download gratuito in modo che gli sviluppatori potessero eseguirlo sui propri dispositivi e server.

Il modello è stato rilasciato con licenza Apache 2.0, una licenza open source che non prevede restrizioni sull’uso o sulla riproduzione oltre l’attribuzione. Sebbene il modello possa essere gestito da chiunque, è stato sviluppato a porte chiuse con un set di dati proprietario e pesi non divulgati.

Adesso, senza addentrarci troppo su aspetti legati alla tecnologia, quello che mi preme sottolineare è la straordinaria attenzione che quest’azienda ha saputo catalizzare su di se, non solo in casa propria, in quella Francia alla disperata ricerca di un campione nazionale dell’AI da poter ostentare sul piano politico (ricordiamoci che il presidente Emmanuel Macron è uno dei suoi grandi sponsor) ma anche oltreoceano, dove aziende del calibro di Salesforce e Nvidia hanno ritenuto di scommettere su questa startup.

Vale peraltro la pena sottolineare come Mistral AI abbia svolto un ruolo importante nel dare forma alle discussioni sull’AI Act dell’UE, esercitando pressioni per un’esenzione totale per i modelli fondamentali e guidando in qualche modo la posizione della Francia favorevole ad una regolamentazione dell’AI che dovrebbe applicarsi invece a valle, ai casi d’uso e alle aziende che lavorano su prodotti utilizzati direttamente dagli utenti finali.

Guida completa all’Open Innovation: cos’è, come funziona e perché è vincente

L’Open Innovation, o innovazione aperta, è una strategia che sta rivoluzionando il modo in cui le aziende sviluppano nuovi prodotti, servizi e soluzioni. Invece di fare affidamento esclusivamente sulle proprie risorse interne, le aziende che adottano l’Open Innovation sfruttano una rete di idee, tecnologie e competenze esterne, come quelle di startup, centri di ricerca, fornitori e persino clienti.

Secondo una definizione comune, l’Open Innovation si basa sul principio che, nel mondo odierno, le idee possono venire da qualsiasi fonte e che la collaborazione è la chiave per restare competitivi.

Henry Chesbrough, l’economista che ha coniato il termine, la definisce come “un paradigma che assume che le aziende possano e debbano usare sia idee interne sia esterne per accelerare l’innovazione e migliorare la competitività”.

Perché è Importante

L’adozione di modelli di Open Innovation consente alle aziende di ridurre i tempi di sviluppo, di abbattere i costi di ricerca e di accedere a nuove competenze e tecnologie che altrimenti non sarebbero disponibili. Questo approccio diventa fondamentale in un contesto in cui l’innovazione rapida è cruciale per tenere il passo con i cambiamenti di mercato e le esigenze dei consumatori.

Come Fare Open Innovation in Azienda

  1. Stabilire Obiettivi Chiari
    Prima di avviare iniziative di open innovation, le aziende devono chiarire i propri obiettivi: riduzione dei costi, miglioramento della customer experience o esplorazione di nuovi mercati. Questo consente di orientare meglio gli sforzi e di identificare i giusti partner.
  2. Costruire una Rete di Collaborazioni
    Creare una rete di collaborazione con startup, università, fornitori e altre aziende innovative è un passaggio chiave. Ad esempio, molte aziende leader sviluppano acceleratori interni o programmi di mentorship per startup, offrendo risorse e supporto in cambio di accesso alle nuove tecnologie.
  3. Sperimentare tramite Progetti Pilota
    Implementare soluzioni innovative spesso richiede sperimentazione. Progetti pilota e proof of concept (PoC) permettono di testare nuove idee in modo rapido e con rischi minimi, offrendo feedback immediato per valutare la scalabilità e l’efficacia delle soluzioni.
  4. Integrare la Cultura dell’Innovazione
    La cultura aziendale gioca un ruolo fondamentale. Formare i dipendenti, stimolare una mentalità aperta e incentivare la condivisione di idee tra team interni ed esterni contribuiscono a mantenere alta la competitività e l’efficienza delle iniziative di innovazione aperta.

Il Ruolo delle Startup nell’Open Innovation

Le startup rappresentano il motore propulsivo dell’Open Innovation per molte aziende, offrendo flessibilità, velocità e innovazione. Le corporate possono beneficiare dell’agilità delle startup, mentre queste ultime trovano supporto finanziario, risorse e competenze specifiche per crescere più rapidamente. Attraverso attività come gli hackathon, i programmi di incubazione o gli eventi di networking, aziende consolidate e startup si incontrano, costruendo un ecosistema di collaborazione. Un esempio notevole è l’Innovation Antenna di Fincantieri a San Francisco, che punta a supportare soluzioni dual-use in collaborazione con il Mind the Bridge Innovation Center, unendo risorse e competenze per affrontare sfide comuni.

In conclusione possiamo quindi dire che l’Open Innovation sta rivoluzionando il modo di innovare, offrendo alle aziende strumenti per competere nel mercato globale. Sfruttando collaborazioni esterne, tecnologie innovative e un mindset aperto, le aziende possono affrontare in modo più efficace le sfide del futuro.

Intelligenza Artificiale e Sanità

Il mercato globale dell’Intelligenza Artificiale nel settore sanitario è destinato a un’esplosione senza precedenti, con stime che proiettano un valore di quasi 188 miliardi di dollari entro il 2030. Rispetto agli 11 miliardi di dollari del 2021, questo tasso di crescita annuo del 37% riflette i considerevoli vantaggi che l’IA apporta al settore sanitario. Tra questi, la riduzione dei costi e il miglioramento del supporto ai medici nell’analisi diagnostica dei pazienti emergono come driver chiave.

Attualmente, il 94% delle organizzazioni sanitarie sfrutta l’IA o il Machine Learning, mentre il 40% dei dirigenti sanitari prevede un aumento degli investimenti nei prossimi cinque anni. Questa crescente adozione rivela il ruolo centrale dell’IA nell’automazione del settore, anticipando un mercato globale dell’IA nel settore sanitario che raggiungerà i 188 miliardi di dollari entro il 2030, con l’obiettivo di migliorare la vita dei pazienti e ridurre i costi.

L’IA emerge come una leva cruciale per ridurre i costi di dimissione, stimati a circa 16 miliardi di dollari, e migliorare l’efficienza nel monitoraggio delle unità di terapia intensiva, con potenziali risparmi di circa 323.000 dollari per letto. Nel settore farmaceutico, l’AI potrebbe ridurre i costi legati alla scoperta di farmaci di oltre 70 miliardi di dollari entro il 2028, grazie all’accelerazione dello sviluppo di nuovi farmaci mediante algoritmi di Machine Learning.

L’Intelligenza Artificiale sta rivoluzionando la fornitura di servizi sanitari, rendendo il sistema più efficiente e apportando benefici tangibili a pazienti, medici e fornitori di servizi. Abilitando i professionisti sanitari a risparmiare tempo e ottenere rapidamente informazioni cliniche, l’AI supporta diagnosi più precise e decisioni più informate, riducendo potenzialmente gli errori del 86% e contribuendo a salvare oltre 250.000 vite all’anno.

L’Intelligenza Artificiale si dimostra preziosa anche nel supportare decisioni mediche, come evidenziato da studi che mostrano miglioramenti nella diagnosi di patologie come il carcinoma mammario. Un incremento del 44% nell’efficienza nella lettura delle mammografie è solo uno dei tanti esempi di come l’IA possa alleggerire il carico di lavoro dei medici.

La risposta positiva dei pazienti all’AI è evidente, con la maggior parte che si sente a proprio agio nell’interagire con assistenti virtuali per ottenere informazioni sui farmaci, inviare report ai medici e prenotare visite.

In definitiva le applicazioni dell’Intelligenza Artificiale nel settore sanitario rappresentano un’opportunità di trasformare il panorama medico in modo più efficiente e centrato sui pazienti, offrendo benefici significativi sia in termini di salute che di risparmio di costi.

Gli impatti dell’IA generativa nel business

Da quando è stato rilasciato ChatGPT, il chatbot basato sul linguaggio di OpenAI, ormai un anno fa, nel novembre 2022, i tool di intelligenza artificiale e generativa sono cresciuti rapidamente, sviluppando funzionalità e applicazioni, riuscendo a coinvolgere un numero sempre maggiore di utilizzatori.

Secondo un report di Insider Intelligence, il 25% degli utenti internet negli Stati Uniti, quasi 80 milioni di persone, avrà utilizzato tool di Intelligenza Artificiale entro la fine del 2023. Un fenomeno che non si limita solo agli Usa ma che può definirsi globale complice anche il fatto che dal rilascio iniziale, la funzionalità dei modelli generativi di IA è notevolmente migliorata rendendola quindi più accessibile.

Proprio quest’accessibilità renderà questa tecnologia trasformativa, come lo sono stati i microprocessori, il web e gli smartphone. Con una differenza sostanziale. Queste sono tecnologie che hanno richiesto anni per prendere piede mentre sembra che il ritmo di adozione e di sviluppo dell’IA sia esponenziale con immaginabili ripercussioni anche nel business.

Goldman Sachs stima che il contributo dell’IA potrebbe aggiungere in 10 anni un 7% di prodotto interno lordo all’economia globale, influenzando tutta una serie di settori, dalla ricerca alle scienze, dalla medicina alla tecnologia. Inoltre, con la capacità creativa che ha già dimostrato, l’IA generativa sarà in grado di intervenire in quelle attività lavorative che un tempo pensavamo fossero intoccabili dalla tecnologia. Basti pensare alla capacità dell’IA di generare video, foto, immagini e anche audio, con un impatto anche nel settore audio e della musica.

Sempre Goldman Sachs stima che almeno un quarto dei lavori negli Stati Uniti e in Europa potrebbe essere automatizzato dall’IA generativa su cui peraltro si sta investendo moltissimo mentre, secondo dati riportati da CB Insights solo nella prima metà del 2023 gli investimenti in start-up IA sono aumentati di 5 volte, raggiungendo la cifra di 14 miliardi di dollari rispetto ai 2,5 miliardi nel 2022.

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