Nel 2023 Levi’s pubblica una campagna apparentemente inclusiva. Una giovane donna nera sorride con addosso una salopette in denim. Ma non è vera. È un modello AI creato con Lalaland.ai. Diversità sintetica. Non rappresentazione, ma simulazione. E la polemica esplode. Non è un inciampo. È un trend. Il fashion sta facendo il grande salto: abbandonare i corpi per abbracciare i pixel. E lo fa per convenienza. Perché ormai servono migliaia di contenuti al giorno, tutti scalabili, omogenei, pronti per il feed. I corpi veri costano. I modelli digitali no. Posano in ogni situazione, non sbattono ciglio, non chiedono cachet né pause pranzo.