Nel bel mezzo della corsa globale all’intelligenza artificiale, il 6 luglio 2025, i leader dei BRICS hanno fatto qualcosa di inedito: hanno parlato chiaro. Per la prima volta, un documento congiunto e interamente dedicato alla governance dell’AI è stato rilasciato al massimo livello politico, direttamente dal summit di Rio de Janeiro.
Non una raccolta di buoni propositi, ma un testo che intende ridefinire gli assi del potere tecnologico mondiale, ponendo il Sud Globale al centro del dibattito sulla regolazione algoritmica, la sovranità digitale e l’accesso equo alle risorse computazionali.
Eppure, dietro le righe del comunicato si legge l’ambizione di scardinare l’attuale oligopolio tecnologico e riscrivere le regole del gioco a colpi di standard aperti, trasparenza algoritmica e infrastrutture condivise. Un patto tra potenze emergenti, ma con un sottotesto molto chiaro: non lasceremo che l’intelligenza artificiale diventi l’ennesimo strumento di disuguaglianza globale.