L’annuncio di Edi Rama non è passato inosservato, e non poteva esserlo. Il primo ministro albanese ha presentato al mondo il suo nuovo ministro virtuale, un’entità battezzata Diella, generata dall’intelligenza artificiale e incaricata di gestire i pubblici appalti. L’idea, a dir poco spavalda, è che solo un algoritmo potrà rendere la macchina amministrativa finalmente immune dal vizio nazionale della corruzione. Rama ha parlato con orgoglio della prima “ministra” che non esiste in carne e ossa, ma che promette di rendere ogni gara d’appalto cristallina e priva di intrighi, come se il codice fosse per definizione più puro dell’uomo. È una narrazione affascinante, quasi hollywoodiana, ma anche un salto nel buio. Perché affidare a un’intelligenza artificiale la gestione di miliardi di fondi pubblici significa riscrivere non solo le regole della politica, ma soprattutto quelle della fiducia.