“[videogioco] come una produzione di teatro comunitario” è uno dei prompt più intelligenti e divertenti che si possano lanciare su Veo 3 Fast. È geniale perché costringe il modello a reinterpretare il videogioco non come un media high-tech, ma come una rappresentazione artigianale, semplice, “di quartiere”. Il risultato è un cortocircuito estetico: un blockbuster digitale trasformato in uno spettacolo da sala parrocchiale, con scenografie improvvisate e attori che “fingono” di essere personaggi iconici.