Una volta bastava il termine “ERP” per far sbadigliare un’intera stanza di CIO. Ora, però, pronunciare “Oracle” e “Agenti AI” nella stessa frase scatena reazioni più simili a quelle di una stanza piena di venture capitalist davanti a una pitch deck con la parola “autonomo”. C’è una ragione, e non è solo perché Larry Ellison ha deciso di salire a bordo del treno dell’intelligenza artificiale con la stessa delicatezza di un bulldozer in una galleria di cristalli. Oracle sta puntando dritto al cuore del futuro enterprise: una convergenza brutale tra automazione, dati strutturati, agenti intelligenti e architetture cloud distribuite, con una visione che sembra uscita da un film cyberpunk degli anni ’80, ma con margini EBITDA molto più alti.