La corsa all’oro dell’intelligenza artificiale non riguarda più gli algoritmi o le applicazioni visibili al consumatore, ma la parte che pochi vogliono raccontare: il potere nascosto dell’infrastruttura. Qui si muovono nomi che fino a ieri sarebbero sembrati destinati a restare in un’oscura nicchia di “GPU rental”, ma che oggi sono in procinto di diventare i nuovi padroni dell’economia digitale. Lambda, il provider di cloud AI che affitta potenza di calcolo come fosse petrolio, ha deciso di seguire le orme di CoreWeave, rivale già iperattivo, e sta preparando il suo ingresso in borsa con un IPO da manuale, orchestrata da banche d’affari che non sbagliano mai quando si tratta di fiutare margini. Morgan Stanley, J.P. Morgan e Citi non si muovono a caso, e se hanno messo il timbro è perché hanno intravisto il prossimo big bang della finanza tech.