Larry Ellison si sveglia con cento miliardi in più nel conto e pensa che il momento sia perfetto per andare a fare shopping a Hollywood. Non è una battuta, è cronaca: il Wall Street Journal ha riferito che la famiglia Ellison, tramite una combinazione tra la nuova entità Paramount Skydance e la liquidità della casa madre tecnologica, starebbe preparando un’offerta in gran parte in contanti per acquisire Warner Bros. Discovery, un’operazione che potrebbe aggirarsi, considerando la capitalizzazione e l’assunzione del debito, ben oltre i settanta miliardi. (The Wall Street Journal)
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Il capitalismo familiare americano non è morto, ha solo cambiato palco. Se qualcuno nutriva dubbi, Larry Ellison sta per offrirci la prova definitiva che il potere non si eredita semplicemente, si costruisce con colpi di scena degni di una sceneggiatura di Aaron Sorkin. L’ultimo atto? La acquisizione Paramount da parte di Skydance, sostenuta dal miliardario fondatore di Oracle, con il placet della Federal Communications Commission. Un affare da 8 miliardi di dollari che verrà chiuso il 7 agosto, con David Ellison, rampollo e aspirante magnate, promosso a CEO della nuova, gigantesca Paramount Global. Nella lista dei regali di compleanno paterni, un impero televisivo e cinematografico non è esattamente il classico Rolex d’oro.
Larry Ellison ha sempre avuto il talento di far sembrare Oracle molto più grande e potente di quanto i suoi numeri effettivi suggeriscano. È riuscito a infilare il colosso del software enterprise nella conversazione sui data center di intelligenza artificiale, accanto a giganti del calibro di Microsoft e Google. Ma, come rivelano i risultati finanziari del trimestre di febbraio, Oracle ha un problema di fondo: spendere soldi come se avesse le tasche senza fondo, senza però averle davvero. A meno che, ovviamente, non si guardi direttamente nel conto in banca di Ellison.