Il nuovo capitolo della saga americana sul rapporto tra intelligenza artificiale e salute mentale non sorprende chi osserva da tempo l’inerzia normativa e l’aggressività commerciale dei colossi digitali. Ken Paxton, Attorney General del Texas, ha annunciato un’indagine contro Meta AI Studio e Character.AI, accusandole di pratiche commerciali ingannevoli e di marketing fuorviante, sfruttando l’etichetta di “strumenti di supporto emotivo” per promuovere chatbot privi di qualsiasi credenziale clinica. Un’accusa che suona come un colpo diretto a due dei player più esposti nell’ecosistema delle AI generative, sempre più percepite dal pubblico come surrogati di relazione umana.