Quando anche i giganti cambiano idea, di solito c’è un odore nell’aria: quello della competizione che comincia a bruciare sul collo. Google aveva promesso che Gemini Live, la sua feature AI con super-poteri visivi, sarebbe rimasta un’esclusiva per chi sborsava l’abbonamento Gemini Advanced. Ma oggi, con una mossa che sa più di ritirata strategica che di generosità improvvisa, ha deciso di renderla disponibile gratuitamente a tutti gli utenti Android attraverso l’app Gemini.

Ufficialmente, la motivazione è “il feedback positivo degli utenti”. In realtà, dietro questa improvvisa apertura c’è qualcosa che puzza di Copilot Vision, il gemello rivale partorito da Microsoft, che oggi ha lanciato la sua versione del giocattolo AI-oculato gratis nel browser Edge. Come dire: la guerra è cominciata, e Google ha deciso che non vale la pena far pagare l’ingresso alla festa se la concorrenza offre champagne a flusso continuo.

Gemini Live, per chi si fosse distratto nel frattempo, è quella funzione che consente all’assistente AI di usare la fotocamera del telefono e condividere lo schermo per interagire in tempo reale con ciò che vede. Lo scenario: sei in un acquario, punti il cellulare su un polpo pigro e l’IA ti racconta il suo ciclo vitale, le sue abitudini sessuali, magari anche se oggi sembra dell’umore giusto per una fuga spettacolare. Fantascienza? No, semplicemente 2025.

La funzione era già stata resa disponibile all’inizio del mese per i fortunati con in mano un Pixel 9 o un Galaxy S25. La promessa era: “arriverà presto per tutti, ma solo se pagate.” Evidentemente quel “presto” è arrivato accompagnato da un “ma gratis”, che suona molto meglio. La distribuzione inizierà da oggi e si completerà “nelle prossime settimane”. Sempre che il rollout non si areni nei soliti bug di gioventù, frammentazione Android permettendo.

Sotto il cofano, questa novità apre la porta a un’interazione AI molto più immersiva: non più prompt e risposte sterili, ma una conversazione con un’entità che guarda esattamente ciò che guardi tu, che interpreta il mondo in tempo reale, come un copilota aumentato che ti spiega cosa stai vedendo, come usarlo, o perché sarebbe meglio non avvicinarsi troppo a quella giostra che scricchiola.

E qui il pensiero va proprio a Microsoft, che con Copilot Vision si è infilata nello stesso corridoio, ma partendo dal browser. Edge, il browser che pochi ammettono di usare ma che tutti hanno installato, diventa ora un’interfaccia AI visuale, sempre più vicina a diventare il vero sistema operativo. Google, dal canto suo, sa che il controllo del dispositivo passa per queste interazioni semi-umane, ed è meglio essere ovunque — e gratis — prima che qualcun altro si piazzi davanti.

Morale della favola? L’intelligenza artificiale non solo ascolta e risponde, ma ora guarda. Gratis, almeno finché qualcuno non capisce come far pagare anche quello.