Generative AI Accelerator, scelte tra oltre 2.800 candidature provenienti da quattro regioni globali e dodici settori industriali. Non si tratta di un semplice programma di incubazione, ma di un ecosistema strategico in cui AWS consolida la propria leadership come infrastruttura di riferimento per l’innovazione basata sull’intelligenza artificiale generativa.

Ogni startup riceverà fino a un milione di dollari in crediti AWS, accesso diretto a mentorship tecniche e di go-to-market, oltre a un network esclusivo con esperti di dominio e leader dell’AI. L’obiettivo è chiaro: trasformare modelli promettenti in piattaforme scalabili, sfruttando la potenza di calcolo e l’infrastruttura cloud di Amazon per accelerare la fase critica tra prototipo e adozione di mercato.

Il programma, giunto ormai alla sua terza edizione, riflette la strategia di lungo termine di AWS di costruire una “supply chain cognitiva” globale. Mentre le Big Tech si contendono il monopolio del training e dell’inferenza, Amazon sceglie di puntare sui costruttori, su chi plasma i nuovi casi d’uso del linguaggio naturale, del multimodale e della synthetic data economy. Non è solo una questione di modelli più grandi, ma di modelli più utili, più efficienti, più verticali.

Tra i partecipanti emergono realtà focalizzate su settori critici come sanità, logistica, cybersecurity e media, segno che l’AI generativa sta finalmente passando dalla curiosità alla produzione. AWS funge da catalizzatore di questo salto di scala, fornendo infrastruttura, supporto e soprattutto visibilità globale. Chi entra in questo programma non ottiene solo risorse tecniche, ma un timbro di credibilità che vale molto più di qualsiasi round seed.

Nel linguaggio di Jeff Bezos, “it’s still Day One”. Per l’intelligenza artificiale generativa, il messaggio è lo stesso: la rivoluzione è appena cominciata, ma AWS ha già scelto da che parte della storia stare.