Microsoft rimane uno dei protagonisti dominanti nella corsa all’infrastruttura AI, ma le sue decisioni recenti suggeriscono che ha deciso di imprimere un freno selettivo non un arresto totale. La società ha confermato l’impegno a spendere circa 80 miliardi di dollari in infrastrutture AI nel corso del suo anno fiscale 2025, includendo data center e relative componenti infrastrutturali.

Nei confronti dei cancellamenti, Microsoft ha adottato una posizione cauta: in molte comunicazioni dichiara che “potrebbe rallentare o aggiustare l’infrastruttura in alcune aree”, ma che rimane forte l’intenzione di crescita globale.

Un punto critico: Microsoft sembra aver ridotto la conversione di contratti preliminari (statement of qualifications) in lease firmati. Ciò indica che alcune iniziative erano già in uno stadio preliminare, non ancora completamente vincolanti.

Un fattore importante che viene citato dagli analisti è il cambio nell’accordo con OpenAI. In passato Microsoft era (quasi) l’unico fornitore cloud per OpenAI, ma ora OpenAI sta esplorando capacità computazionali proprie (es. progetto Stargate) e può avvalersi anche di altri partner cloud. Ciò riduce in parte la pressione su Microsoft di dover sostenere da sé tutta la crescita infrastrutturale.

Quantità e scala

Il dato più pubblicizzato è la cancellazione di circa 200 MW di capacità di data center attraverso revoche di leasing negli Stati Uniti.

Ma ci sono anche stime più aggressive: gli analisti di TD Cowen suggeriscono che il totale dei progetti cancellati o sospesi potrebbe arrivare fino a 2 GW (2.000 MW) includendo cancellazioni, rinvii e mancata conversione di progetti preliminari.

Uno dei casi più concreti è nel Wisconsin: Microsoft ha cancellato il progetto Project Nova a Caledonia (site da 244 acri) in risposta alle proteste della comunità locale. Il piano era di costruire tre strutture per data center più una sottostazione elettrica di 15 acri.

Nonostante ciò, Microsoft non sembra aver completamente abbandonato il Wisconsin: è previsto un altro grande data center a Mount Pleasant, con ambizioni di prestazioni molto elevate.

In Ohio è stato reso noto che Microsoft ha rallentato o sospeso un progetto da 1 miliardo di dollari nella contea di Licking, destinato originariamente all’AI. Alcuni terreni riservati a uso incerto (farmland) e altri aspetti regolatori sono stati usati come “piani di riserva”.

Altri mercati non sono stati specificati nei report, ma si parla di cancellazioni in “più stati U.S.” e anche in Europa, come parte del pacchetto fino a 2 GW.

Tra le ragioni citate:

  • Ritardi nelle infrastrutture di potenza (fornitura, linee di trasmissione, cablaggi ad alta tensione) nei siti scelti.
  • Vincoli relativi alla generazione elettrica locale: molte utility avvertono che non possono supportare nuovi carichi elevati in certi territori.
  • Opposizione delle comunità locali, specialmente per questioni ambientali, uso dell’acqua, impatto visivo e costi energetici. Il caso Caledonia è emblematico: il progetto è stato cancellato “in risposta al feedback della comunità locale”.
  • Ricalibrazione economica: il costo combinato di costruzione, raffreddamento, energia operativa e rischio regolatorio ha ridotto le proiezioni di redditività in alcune location. Gli analisti parlano di “oversupply” (offerta eccessiva rispetto alla domanda reale prevista).

Non tutte le cancellazioni sono definitive. Alcuni progetti stavano ancora in fase di studio o accordi preliminari, quindi la distinzione tra “ritardo”, “pausa” e “revoca definitiva” è sfumata nei vari rapporti.

Microsoft non ha fornito elenchi pubblici dettagliati delle location coinvolte, né ha precisato tutte le capacità cancellate. Le stime sono in gran parte provenienti da “channel checks” degli analisti e note di investimento.

In alcuni casi, i progetti cancellati erano stati inclusi in lettere di intenti o contratti preliminari, non contratti “firmati” e vincolanti, il che rende difficile stabilire con certezza cosa fosse già irreversibile.

Alcune cancellazioni sono localizzate (vedi caso Wisconsin) ma non si sa se tutti i megawatt “persi” fossero destinati a GPU-dense AI campus: potrebbero includere capacità più generiche di cloud / storage.