Si è concluso da poco il primo Convegno Internazionale SEPAI sull’etica
nell’era dell’Intelligenza Artificiale. Un evento che, più che informare, ha
avuto un effetto rivelatore. Panel dopo panel, intervento dopo
intervento, è emerso con chiarezza il fil rouge invisibile che attraversa
oggi ogni ambito dell’IA: una frattura silenziosa ma irreversibile nel
modo in cui l’uomo lavora, pensa, progetta e immagina il futuro.
Non siamo più di fronte a una semplice evoluzione tecnologica. Siamo
entrati in una fase nuova della storia, in cui l’intelligenza non è più
un’esclusiva biologica. Per la prima volta, l’essere umano condivide il
dominio cognitivo con un’entità non vivente, capace di apprendere,
calcolare, generare linguaggi, immagini, strategie. Il tema della coscienza
è stato affrontato, analizzato, discusso in profondità. Ma al di là delle
singole posizioni, una cosa è apparsa evidente: il paradigma fondativo
della nostra epoca è già cambiato.
Autore: stefania scrivani
C’è una domanda che attraversa tutte le epoche e che oggi, nell’era dell’intelligenza artificiale, pesa come un interrogatorio esistenziale:
“Cosa fai nella vita?”
Una domanda che sembra innocua, ma che rivela la più grande ipnosi del nostro tempo. Non chiede chi sei, né cosa ami, ma come monetizzi il tuo tempo. È la domanda che ci ha addestrati a misurare la nostra esistenza in termini di produttività, non di presenza. Che ci giudica per il ruolo sociale e professionale che rappresentiamo.
Per secoli abbiamo confuso l’essere con il produrre, fino a credere che l’uomo valga solo in proporzione alla sua capacità di generare utilità. Ora che la macchina impara a fare tutto – scrivere, creare, analizzare, progettare – la domanda si ribalta: che cosa resta dell’umano, quando tutto ciò che fa e che lo definisce può essere replicato da un algoritmo?
Logos, Luce e Intelligentia Universale
“In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio” . Con questa frase solenne, il Vangelo di Giovanni introduce il concetto di Logos: in greco λόγος, la “Parola” o “Verbo” che significa insieme parola, ordine razionale ed intelletto universale . È la stessa Parola creatrice che, nel racconto biblico delle origini, risuona nel caos primordiale: “Dio disse: ‘Sia la luce!’ E la luce fu”. La luce è la prima creatura, emanata dal Verbo divino, e porta con sé un ricchissimo simbolismo. Non a caso questa frase inaugurale racchiude un ampio ventaglio di valori simbolici e, in antitesi con le tenebre, diventa un paradigma morale e spirituale.