Parlare oggi di paradigm shift come fa IBM nel suo studioAutomotive
in the AI era How AI is turbocharging business opportunities, nel settore auto è un po’ come usare il termine “disruption” negli anni dieci: logoro, inflazionato, eppure (purtroppo per i cinici) ancora centrato. Ma attenzione: qui non si tratta di una semplice evoluzione tecnologica, un’ennesima release da aggiungere al catalogo. Qui si gioca il futuro strategico dell’intero settore automotive, e l’IA non è un accessorio in plancia, ma il motore centrale del cambiamento. Altro che guida autonoma: stiamo parlando di sopravvivenza aziendale.
L’ultima indagine IBM ha acceso un faro sulla reale percezione dell’intelligenza artificiale nel settore automotive. I top executive di USA, UK, Germania e India parlano chiaro: l’adozione dell’IA non è più una scelta di efficientamento, ma un’urgenza esistenziale. Il futuro dell’automobile non è più nella meccanica, ma nel codice. Le auto non saranno più “macchine”, ma dispositivi digitali su ruote, aggiornabili via OTA, pensate come piattaforme e vendute come servizi. Benvenuti nell’epoca delle software-defined vehicles.