C’è un momento dell’anno in cui Wall Street finge di rallentare, ma in realtà trattiene il fiato. L’ultima settimana lavorativa completa prima delle festività è una di quelle finestre temporali in cui le notizie sembrano rarefarsi, ma sotto la superficie i consigli di amministrazione lavorano come sale operative militari. È esattamente qui che si colloca la partita più interessante del capitalismo dei contenuti contemporaneo. La battaglia per Warner Bros Discovery, con Netflix da un lato e Paramount Skydance della famiglia Ellison dall’altro, non è solo una storia di offerte ostili, multipli e arbitraggio. È una radiografia spietata dello stato dello streaming globale e del suo evidente problema di scala, debito e identità industriale.
Il mercato, come spesso accade, ha già espresso un giudizio più lucido di molte dichiarazioni ufficiali. Le azioni WBD che chiudono a 29,98 dollari, praticamente allineate all’offerta ostile da 30 dollari di Paramount e sopra l’offerta mista da 27,75 dollari di Netflix, raccontano una sola storia. Gli investitori non credono che il prezzo attuale sia quello finale. Si aspettano rilanci. Si aspettano tensione. Si aspettano, soprattutto, che qualcuno faccia un errore strategico abbastanza grande da diventare un case study nei prossimi MBA.


