La confessione è arrivata da Hangzhou con la solennità di un comunicato istituzionale e l’urgenza di un’azienda che sta perdendo terreno. DeepSeek, la start-up di intelligenza artificiale fondata dallo scienziato Liang Wenfeng, ha deciso di mostrare al mondo come filtra i dati per addestrare i propri modelli. Un gesto che sembra altruistico, ma che sa molto di manovra difensiva. Perché dietro la retorica della “sicurezza prima di tutto”, si nasconde una realtà più scomoda: i loro chatbot sono accusati di produrre troppe allucinazioni, e la concorrenza non aspetta.