La scena si ripete come in un déjà vu aziendale. Ogni volta che l’economia tecnologica si contrae o un nuovo paradigma operativo si affaccia all’orizzonte, i giganti del settore rispolverano la stessa liturgia: efficienza, riallocazione, ristrutturazione. Questa volta la parola magica è intelligenza artificiale. E la purga comincia da Seattle. Lunedì Reuters ha rivelato che Amazon si prepara a licenziare circa 30.000 persone, pari a quasi il 10% della forza lavoro impiegatizia. Non è la prima volta. Tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023, Andy Jassy aveva già tagliato 27.000 posti. Il messaggio oggi è solo più lucido: l’intelligenza artificiale è il nuovo capo del personale.