Quando un consiglio di amministrazione approva un pacchetto di compensi da record mondiale, la domanda non è più se il CEO valga tanto, ma quanto il sistema sia disposto a farsi ipnotizzare da chi lo guida. Gli azionisti di Tesla hanno appena detto sì, con oltre il 75% dei voti, all’ennesima dimostrazione che la fede nel carisma di Elon Musk conta più dei numeri di bilancio. Non è una sorpresa, ma è una dichiarazione d’intenti: il capitalismo tecnologico non premia la prudenza, premia la narrativa.