Il consumatore digitale è pigro ma esigente, volatile ma ossessionato dal controllo. Google lo sa benissimo e per questo lancia l’arma definitiva: Google AI Mode, un nuovo strumento di shopping generativo che promette di riscrivere le regole dell’e-commerce. Non basta più digitare “vestito verde elegante per una festa in giardino” e sperare che l’algoritmo tiri fuori il colpo di fortuna giusto. Ora l’intelligenza artificiale genererà immagini di abiti inesistenti, costruiti ad hoc, per avvicinarsi all’idea estetica che abbiamo in mente. Una provocazione visiva prima ancora che un motore di vendita. Perché convincere un consumatore a comprare non significa più mostrargli quello che c’è, ma fargli desiderare quello che non esiste ancora. È la differenza tra il negozio sotto casa e un algoritmo che gioca con il nostro subconscio.
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Con l’arrivo del Black Friday e l’avvicinarsi della stagione natalizia, i retailer di tutto il mondo si preparano ad affrontare un picco di vendite senza precedenti. Insieme all’aumento delle vendite, cresce tuttavia anche il numero di resi che rappresenta forse la sfida più significativa per il settore oggi. La gestione efficiente dei resi non è infatti solo una questione di logistica, ma un fattore critico che può influenzare i margini di profitto e la soddisfazione dei clienti. In questo contesto, l’adozione di tecnologie avanzate e l’uso di algoritmi di Intelligenza Artificiale possono fare la differenza, ottimizzando i costi e migliorando la customer loyalty. Vediamo come.