A Las Vegas, sotto i riflettori abbaglianti di un centro congressi troppo freddo per caso, Thomas Kurian, CEO di Google Cloud, ha tenuto il suo sermone da novanta minuti sul futuro dell’IA, il tutto mentre fuori dalla bolla siliconata soffiava un vento economico da tempesta perfetta. Wall Street rimbalzava sull’ultima trovata di Trump in politica tariffaria, e nel frattempo Sundar Pichai, con la calma di un monaco benedettino e la fermezza di un CFO in piena negazione, ci ricordava che Google continuerà a investire 75 miliardi di dollari in spese capitali, recessione o no. E nel backstage, probabilmente, qualcuno aggiornava freneticamente le previsioni finanziarie su un foglio Google Sheets.