Chi pensava che la guerra tecnologica tra Stati Uniti e Cina potesse frenare la corsa dell’intelligenza artificiale applicata ai robot umanoidi non ha compreso la logica spietata del mercato globale. I nuovi protagonisti non sono le banche centrali o i ministeri della difesa, ma le schede madri, i moduli GPU e i kit di sviluppo che permettono a un robot di camminare, combattere in un ring da kickboxing o semplicemente cambiare da solo la batteria come fa il Walker S2 di UBTech. Nvidia, con il suo Jetson AGX Thor, ha deciso di puntare forte sulla Cina, nonostante le tensioni politiche, offrendo una piattaforma che promette di essere il “supercomputer definitivo per l’età dell’intelligenza fisica”. In altre parole, il cervello delle macchine che non restano più confinate nelle simulazioni digitali, ma imparano a interagire con il mondo reale.