Quest’estate l’India rurale ha vissuto una scena surreale. Non parlo di un film di Bollywood con piogge infinite, ma di milioni di contadini che hanno ricevuto via SMS un messaggio calcolato da un modello di intelligenza artificiale: il momento esatto in cui sarebbe arrivato il monsone. Non è un dettaglio folkloristico, è la differenza tra un raccolto e un disastro. NeuralGCM, creatura partorita da Google Research e messa a terra dall’Università di Chicago insieme al Ministero dell’Agricoltura indiano, ha sostituito il vecchio sciamano che guardava le nuvole con un algoritmo capace di funzionare persino su un laptop. Un colpo basso al mito che la modellistica climatica sia dominio esclusivo di supercomputer da miliardi di dollari.