La storia del Panopticon nasce nel 1791, ma la sua realizzazione più perversa sta accadendo adesso, sotto gli occhi impassibili dell’opinione pubblica e grazie a una convergenza inquietante tra potere politico, infrastruttura digitale e sorveglianza algoritmica. Jeremy Bentham l’aveva pensato per le prigioni, uno strumento architettonico per il controllo totale con il minimo sforzo. Ora siamo di fronte a una trasmutazione concettuale: da prigione fisica a prigione algoritmica. Da struttura penitenziaria a infrastruttura statale.

E se c’è un luogo dove questa distopia sta prendendo forma con velocità inquietante, è negli Stati Uniti d’America.