Taiwan non sta più giocando a fare il fornitore per conto terzi dei giganti americani e cinesi. Ha appena lanciato una mossa da 510 miliardi di dollari che somiglia più a una dichiarazione di guerra industriale che a un piano economico. La chiamano “Ten Major AI Infrastructure Projects”, ma sarebbe più corretto ribattezzarla “Operazione Sovranità Digitale”. L’obiettivo? Trasformare l’isola nella prima “smart technology island” del mondo e, incidentalmente, scalzare chiunque altro osi anche solo pronunciare la parola “AI” senza pagare dazio a Taipei.