Il CEO di Nvidia, Jensen Huang, ha lanciato il suo avvertimento più forte: secondo lui la Cina è destinata a vincere la corsa globale all’intelligenza artificiale. In un’intervista al Financial Times, Huang ha espresso frustrazione per la crescente pressione regolatoria negli Stati Uniti, mentre Pechino sovvenziona energia e infrastrutture per potenziare i propri colossi tecnologici.
Ha ricordato che circa metà dei ricercatori di AI nel mondo si trova in Cina e che la maggior parte dei modelli open source più avanzati nasce lì. Una realtà che, secondo Huang, rende fondamentale per le aziende americane poter competere ad armi pari. “La Cina è a pochi nanosecondi dall’America”, ha ribadito, sottolineando che la vittoria dipenderà dalla capacità di attirare sviluppatori e ampliare la produzione energetica per sostenere i data center.
Il contesto politico però non aiuta. Il divieto imposto dall’amministrazione Trump sulla vendita dei chip più avanzati di Nvidia alla Cina continua a limitare un mercato da 50 miliardi di dollari. Huang, pur riconoscendo che oggi gli Stati Uniti sono ancora avanti, teme che la combinazione di restrizioni interne e incentivi cinesi possa ribaltare rapidamente la situazione.
Nel frattempo, il suo messaggio risuona come un monito: la corsa all’intelligenza artificiale non è una gara a tappe, è una maratona infinita. E in questo momento, mentre Washington discute di regolamenti, Pechino costruisce il futuro.