La recente mossa del governo olandese di prendere il controllo del produttore di semiconduttori Nexperia, controllato dalla cinese Wingtech, segna un punto di svolta nel conflitto tecnologico tra Stati Uniti, Europa e Cina. L’intervento, effettuato ai sensi della legge olandese sulla disponibilità delle merci, è stato motivato da presunti gravi difetti di governance che minacciano la sicurezza economica europea.
Nexperia, con sede a Nijmegen, è una delle principali fonderie di semiconduttori in Europa, specializzata nella produzione di componenti essenziali per l’industria automobilistica e dell’elettronica di consumo. Acquisita da Wingtech nel 2018 per 3,6 miliardi di dollari, l’azienda è stata recentemente inserita nella lista nera delle entità del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti, limitando l’accesso a tecnologie critiche per la sua produzione.
Il governo olandese ha invocato la legge sulla disponibilità delle merci, una normativa rara e di origine bellica, per assumere il controllo temporaneo di Nexperia. Questa misura consente al governo di bloccare o annullare decisioni aziendali ritenute dannose per la sicurezza economica nazionale, pur permettendo la continuazione della produzione ordinaria. La decisione è stata presa in risposta a segnali di gravi carenze nella governance aziendale che potrebbero compromettere la continuità e la protezione delle capacità tecnologiche cruciali nei Paesi Bassi e in Europa.
La reazione di Wingtech è stata immediata e decisa. L’azienda ha denunciato l’intervento come una mossa politicamente motivata, priva di una valutazione dei rischi basata su fatti concreti. In una dichiarazione, Wingtech ha affermato che la decisione del governo olandese rappresenta un tentativo da parte di “singoli membri della gestione estera di Nexperia” di modificare forzatamente la struttura azionaria dell’azienda attraverso procedimenti legali, accusando una pressione politica per privare i diritti degli azionisti e sovvertire la legittima struttura di governance dell’azienda ).
Questo episodio evidenzia un trend crescente di interventi statali nel settore tecnologico, con l’Europa che adotta misure più rigorose per proteggere le proprie infrastrutture critiche. L’azione dei Paesi Bassi segue precedenti interventi in altri paesi europei, come il Regno Unito, dove nel 2023 è stato negato a Nexperia l’acquisto di una fonderia di semiconduttori, e in Germania, dove sono stati sollevati dubbi sulla sicurezza delle acquisizioni cinesi nel settore tecnologico.
L’incidente solleva interrogativi sulla sostenibilità delle strategie di espansione internazionale delle aziende tecnologiche cinesi in un contesto geopolitico sempre più teso. Mentre la Cina esprime preoccupazione per le misure discriminatorie adottate dall’Occidente, le nazioni europee sembrano determinati a proteggere la propria sovranità tecnologica, anche a costo di scontri diplomatici con Pechino.
Questo sviluppo potrebbe segnare l’inizio di una nuova fase nella guerra tecnologica globale, con l’Europa che si posiziona come un attore chiave nel bilanciamento tra apertura al mercato e protezione delle proprie risorse strategiche. Le aziende tecnologiche cinesi dovranno navigare con cautela in questo nuovo panorama, dove le considerazioni geopolitiche e la sicurezza economica nazionale stanno diventando sempre più determinanti nelle decisioni aziendali internazionali.