Intelligenza Artificiale, Innovazione e Trasformazione Digitale

Autore: Redazione Pagina 8 di 56

Gemini live: video e screensharing arrivano su Pixel 9 e Galaxy S25

C’è qualcosa di vagamente distopico ma irresistibilmente seducente nell’idea che un’intelligenza artificiale possa guardare quello che stiamo guardando e dirci in tempo reale cosa stiamo vedendo, consigliarci cosa comprare o addirittura dirci se quel pesce nell’acquario è un tetra o un guppy. Non è fantascienza, è il nuovo giocattolo di Google: Gemini Live. E adesso è ufficialmente in rollout, a partire da due flagship che sembrano nati per ospitare un futuro da Black Mirror: il Pixel 9 e il Galaxy S25.

L’annuncio arriva tra le righe, senza fanfare da keynote, ma con la fredda efficienza di un update che cambia le carte in tavola. Gemini Live, l’interfaccia “live” dell’ecosistema Gemini, ora consente non solo di attivare la videocamera e farsi assistere visivamente dall’AI, ma anche di condividere lo schermo del proprio smartphone. E il tutto con una naturalezza che nasconde un’enorme complessità infrastrutturale sotto il cofano. Basta un tap per passare da “scatto la foto al pesce” a “consigliami un nuovo outfit su Zalando”, con la stessa voce pacata e infallibile che ti aiuta a scrivere un’email o sintetizza una riunione su Meet.

Google prova a sedurti con NotebookLM anche su mobile, ma è solo l’ennesimo esperimento che non sa dove andare

Google ha pubblicato un aggiornamento che sa di teaser e poco più: NotebookLM, il tool di intelligenza artificiale per prendere appunti, digestare documenti e persino sputarti fuori dei podcast generati da IA, si sta preparando a sbarcare sui dispositivi mobili. Finora confinato all’esperienza browser su desktop probabilmente in una di quelle interfacce stilisticamente discutibili a metà tra Google Docs e un clone zoppo di Notion — il servizio ora cerca una nuova vita in formato app. Era ora, direbbe chiunque abbia provato a usare NotebookLM da un telefono con la stessa fluidità con cui si cerca di scrivere un saggio su un post-it.

Siri e l’incidente imbarazzante che ha portato un giornalista nel cuore di un attacco militare segreto

The Guardian. Quando un assistente vocale si trasforma in un infiltrato involontario in una chat riservata su un attacco militare, si capisce che siamo ufficialmente entrati nell’era del digital far west. La notizia, rivelata da The Guardian, ha del grottesco ma anche del profetico: Jeffrey Goldberg, direttore dell’Atlantic, è stato aggiunto per errore in un gruppo Signal dove si discuteva, con una certa urgenza, di un’operazione militare imminente in Yemen. Un incidente che non ha nulla a che vedere con hacker, spionaggio internazionale o whistleblower: la colpa è (pare) di Siri.

Guerra dei dazi: la mossa di Trump colpisce Apple, ma Luxshare si difende

Nel grande teatro della geopolitica industriale, Trump torna a calcare il palcoscenico con la delicatezza di un elefante in un negozio di porcellane. Il suo ultimo atto? Un’imposizione di dazi del 34% sulla Cina, con appendici velenose del 46% sul Vietnam e del 26% sull’India. Una mossa che fa tremare le vene ai polsi del mondo tech, ma a Shenzhen, qualcuno sembra aver letto il copione in anticipo. Luxshare Precision Industry, pezzo da novanta della catena di montaggio di Apple, ha già incassato il colpo – almeno sulla carta – e risponde con sangue freddo e manuale di risk management sotto braccio.

Il messaggio, veicolato attraverso le pagine della Shanghai Securities News, è chiaro: “Ci siamo preparati”. Tradotto: diversificazione del portafoglio clienti, decentralizzazione delle operazioni produttive e investimenti muscolari nell’innovazione autonoma delle tecnologie core. In sostanza, Luxshare ha smesso da tempo di mettere tutte le uova nel cesto della Mela.

HAI Stanford AI Index 2025

L’ascesa dell’AI: Tra Innovazione, Sfide e Opportunità

L’intelligenza artificiale ha compiuto progressi straordinari negli ultimi anni, con performance che continuano a migliorare in modo esponenziale. Il 2023 ha visto il lancio di nuovi benchmark come MMMU, GPQA e SWE-bench, che hanno spinto le capacità dei modelli AI verso limiti mai esplorati prima. A distanza di un anno, i risultati sono stati sorprendenti: i punteggi su questi benchmark sono aumentati rispettivamente del 18,8%, 48,9% e 67,3%. Non solo in ambito teorico, ma anche nel mondo pratico, l’AI ha raggiunto traguardi straordinari, come la generazione di video di alta qualità e la capacità di agenti basati su modelli linguistici di superare umani in compiti di programmazione con tempi limitati.

OpenAI e Jony Ive: una collaborazione che ridefinisce il futuro dei dispositivi AI

Negli ultimi mesi, il panorama tecnologico è stato scosso da una notizia che ha il sapore di una rivoluzione annunciata: Jony Ive, l’ex guru del design di Apple, ha ufficialmente confermato la sua collaborazione con Sam Altman, CEO di OpenAI, per lo sviluppo di un nuovo dispositivo hardware basato sull’intelligenza artificiale. Questa partnership, che unisce il genio del design dietro l’iPhone con la mente dietro ChatGPT, promette di ridefinire il concetto stesso di interazione uomo-macchina. ​

La genesi di questa collaborazione risale a una serie di incontri tra Ive e Altman, facilitati da Brian Chesky, CEO di Airbnb. Durante queste conversazioni, è emersa l’idea di creare un dispositivo che sfrutti le potenzialità dell’intelligenza artificiale generativa per offrire funzionalità ben oltre quelle dei tradizionali smartphone. Immaginate un assistente capace non solo di rispondere alle vostre domande, ma di anticipare le vostre esigenze, organizzare i vostri viaggi o persino identificare quella pianta esotica che avete fotografato durante una passeggiata. ​

prim’ordine, tra cui Tang Tan ed Evans Hankey, entrambi ex collaboratori chiave nel design dell’iPhone. Il team opera da un imponente spazio di 32.000 piedi quadrati a San Francisco, parte di un investimento immobiliare di circa 90 milioni di dollari effettuato da Ive stesso.

NAB Show 2025 Verizon si reinventa regista: 5G portatile e IA per dominare il caos degli eventi live

Verizon ha recentemente presentato al NAB Show 2025 una soluzione innovativa che promette di rivoluzionare la produzione di eventi dal vivo: un framework portatile per reti private 5G, potenziato dall’intelligenza artificiale. Questa tecnologia mira a risolvere le sfide legate alla gestione di numerosi flussi video in tempo reale, consentendo ai registi di concentrarsi sui momenti più significativi.

La struttura mobile, dotata di controllo ambientale, è basata su tecnologie avanzate di NVIDIA, tra cui NVIDIA AI Enterprise e NVIDIA Holoscan for Media. Queste soluzioni permettono una prioritizzazione intelligente dei video, gestendo efficacemente i vari feed delle telecamere e mettendo in risalto i momenti chiave. L’obiettivo è offrire una produzione dal vivo più dinamica e coinvolgente, riducendo al contempo i problemi tradizionalmente associati alla trasmissione di eventi in diretta.

Deutsche Bank: Oracle riscrive le regole del cloud

In un’epoca dove l’egemonia del cloud sembra destinata a rimanere saldamente in mano ad Amazon, Google e Microsoft, qualcuno ha dimenticato di dire a Oracle che non è il benvenuto nel club. E Oracle, da buona veterana del tech con ambizioni ancora da startup, ha deciso di ignorare l’invito, rifondare sé stessa e insinuarsi là dove gli altri si sentivano troppo comodi.

Negli ultimi anni, Oracle si è trasformata da colosso legacy del database a una delle realtà cloud più aggressive fuori dal trio delle meraviglie. Ma il vero colpo di scena è che questa metamorfosi non è stata solo marketing, slide PowerPoint e fumo per gli investitori. Secondo Deutsche Bank, Oracle sta costruendo un’infrastruttura cloud con caratteristiche uniche, in particolare nell’ambito dell’intelligenza artificiale, dove l’efficienza non è solo una voce nel bilancio ma una leva competitiva reale.

Protetto: Alibaba e la settima piccola tigre: come un esercito di ex dipendenti sta costruendo il nuovo impero dell’intelligenza artificiale in Cina

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Deepseek GRM e la via cinese all’intelligenza artificiale: meno hype, più silicio e autocritica algoritmica, Inference-Time Scaling for Generalist Reward Modeling

Nel teatro globale dell’intelligenza artificiale, dove l’Occidente gioca a fare il pavone tra press release e versioni beta a pagamento, la Cina si presenta in silenzio, con l’incedere glaciale di chi sa di avere tempo, denaro e uno Stato che tifa per te. DeepSeek, start-up fondata appena nel 2023 dal matematico-imprenditore Liang Wenfeng, è l’ultimo animale mitologico generato da questa alchimia tra capitale quantistico, ricerca universitaria e ambizione sistemica.

Con un tempismo quasi crudele per la Silicon Valley in post-sbornia da hype GPT, DeepSeek ha appena presentato un approccio innovativo alla capacità di ragionamento dei modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM), un ambito ancora traballante nei colossi americani. L’artiglieria concettuale si chiama generative reward modelling (GRM) accoppiato a un’auto-terapia computazionale battezzata self-principled critique tuning. Se i nomi vi sembrano usciti da un laboratorio DARPA, sappiate che non siete lontani dalla realtà: si tratta di un sistema che insegna ai modelli a valutarsi da soli e premiarsi per le risposte più aderenti alla razionalità umana.

Blade Runner: il ritorno di un capolavoro profetico in versione Final Cut

Il 14 ottobre 1982, Blade Runner di Ridley Scott faceva il suo debutto nelle sale italiane, segnando un punto di svolta nella storia del cinema di fantascienza. A quasi 45 anni di distanza, il capolavoro torna sul grande schermo il 14, 15 e 16 aprile 2025 in una versione restaurata e definitiva: il Final Cut di Ridley Scott. Questa edizione, arricchita da scene ampliate ed effetti speciali inediti rispetto alla release originale, offre agli spettatori l’opportunità di immergersi nuovamente in uno dei film più iconici e influenti di sempre, un cult che ha ridefinito il genere fantascientifico con le sue atmosfere cupe, i paesaggi distopici e le profonde riflessioni sull’essenza dell’umanità.

Intel si inginocchia a TSMC: quando il re perde la corona e chiede aiuto al rivale

Il mondo dei semiconduttori, che per anni ha giocato una partita a scacchi in silenzio dietro le quinte del progresso tecnologico globale, oggi mostra le sue fratture più profonde. Secondo quanto riportato da The Information, Intel starebbe per stringere un accordo da manuale di realpolitik con il suo arcinemico TSMC, il colosso taiwanese che da anni le sta facendo mangiare polvere nella corsa alla miniaturizzazione e all’efficienza produttiva.

Il fulcro dell’accordo? Una joint venture che puzza di resa strategica mascherata da partnership. Non è la prima volta che un gigante tenta di salvarsi passando dal controllo al compromesso, ma che a farlo sia proprio Intel, la madre fondatrice del silicio moderno, fa rumore. Rumore sordo, come quello di una cassaforte che si chiude per l’ultima volta su un’eredità ormai in pezzi.

Midjourney V7: l’arte generativa entra nell’era del turbo su misura

Midjourney è tornata. Dopo quasi un anno di silenzio strategico – che sa tanto di chi lavora sodo non lo annuncia sui social – è arrivata la versione 7, e no, non è solo un update incrementale, ma un cambio di passo brutale. Una specie di “Next Level” vestito da rivoluzione silenziosa. E se stai ancora pensando all’AI come un giocattolo per nerd o artisti frustrati, V7 ti sta urlando in faccia che il gioco è cambiato.

Partiamo dal cuore della faccenda: prompt più intelligenti. E non è marketing: ora Midjourney V7 riesce a interpretare in modo molto più coerente i testi, combinandoli con immagini input, correggendo (finalmente) mani da incubo, pose assurde e oggetti fluttuanti. Il risultato? Meno incubi generati, più arte usabile. È come se l’AI avesse finalmente fatto pace con l’anatomia umana e la logica fisica.

Bill Gates condivide il “codice più figo di sempre” Altair BASIC per i 50 anni di Microsoft

Nel cinquantennale di Microsoft, Bill Gates ha fatto qualcosa che non ti aspetteresti da uno degli uomini più ricchi e potenti del mondo tech: ha pubblicato un PDF di 157 pagine con il codice sorgente di Altair BASIC, il software che ha dato vita all’impero Microsoft. Per celebrare mezzo secolo di storia, ha deciso di togliere la polvere a un pezzo di codice scritto nel 1975 e lo definisce ancora oggi “il codice più figo che abbia mai scritto”. Nessuna startup oggi può vantare di aver iniziato così.

Anthropic: Le catene di pensiero mentono: quando l’AI finge di essere onesta

Da fine 2024, il concetto di reasoning model è diventato il giocattolo preferito di chi crede che l’intelligenza artificiale debba anche spiegare perché arriva a certe risposte. Finalmente, dopo anni di “black box” e risposte che sembravano arrivate per magia, i nuovi modelli come Claude 3.7 Sonnet o DeepSeek R1 raccontano passo passo il percorso che li ha portati a un output. È quello che si chiama Chain-of-Thought (CoT): una sorta di diario di bordo mentale in cui l’AI ragiona a voce alta, come il nerd in un’aula universitaria che ti spiega tutto il processo prima di darti il risultato.

OpenAI cambia rotta: arrivano O3 e O4-mini prima di GPT-5, la rivoluzione può attendere

Sam Altman ha aperto il frigorifero dell’AI e ha trovato un altro piatto da servire prima della portata principale. Con un post su X (ex-Twitter), ha spiazzato la solita truppa di evangelisti e profeti GPT annunciando che prima dell’attesissimo GPT-5 arriveranno due modelli intermedi: O3 e O4-Mini. Uscita prevista? “Tra qualche settimana”. GPT-5? “Tra qualche mese”. Una timeline tanto flessibile quanto la RAM di un LLM con deliri d’onnipotenza.

Microsoft’s 50th Anniversary: copilot diventa umano, ma resta un impiegato zelante in salsa AI

Microsoft, nel festeggiare il mezzo secolo di vita, ha deciso di sparare tutte le cartucce rimaste nel tamburo del suo assistente AI, Copilot. Una valanga di aggiornamenti lanciati tutti in una volta, come se Satya Nadella avesse detto: “Facciamolo sembrare rivoluzionario, così nessuno si accorge che stiamo rincorrendo”. E in effetti, ora Copilot non è più solo un pappagallo ben addestrato: impara, ricorda, osserva, suggerisce, crea podcast e forse – chi lo sa – torna sotto forma di Clippy, il paperclip più odiato e amato della storia dell’informatica.

Microsoft copilot vision: l’intelligenza artificiale diventa il tuo occhio digitale, in tempo reale

Il futuro dell’assistenza digitale non è più una promessa da keynote, ma una realtà che prende forma direttamente nelle mani (e sugli schermi) degli utenti. Microsoft lancia ufficialmente Copilot Vision su Windows, iOS e Android, e la narrativa cambia: l’AI smette di essere confinata al browser per invadere la nostra vita digitale con occhi elettronici pronti a interpretare il mondo visivo in tempo reale.

Non stiamo parlando della solita AI che completa frasi o risponde a domande stile enciclopedia. Qui siamo davanti a un salto concettuale. Copilot Vision, finora relegato a una funzione accessoria all’interno di Edge, esce dalla gabbia del web e si espande, diventando una lente aumentata sul reale. O quasi reale. Un assistente che, grazie alla fotocamera del tuo smartphone o al tuo desktop, può dirti se il tuo ficus sta morendo di sete o se quel divano minimalista su Pinterest starebbe bene nel tuo soggiorno. Welcome to the AI interior designer meets plant whisperer era.

Tariffe Usa, addio al de minimis: e-commerce cinese in ritirata tra panico, sconti cancellati e nuove rotte

Il sogno dorato del Made in China, sold on Amazon si sta sbriciolando sotto i colpi di nuove barriere doganali statunitensi. E questa volta non si tratta di una mossa graduale o diplomatica. È una frustata, netta e rumorosa. Con la consueta grazia da bulldozer, l’amministrazione Trump ha fatto saltare due pilastri chiave del successo dell’e-commerce cinese negli Stati Uniti: da un lato un nuovo pacchetto di dazi fino al 34%, dall’altro la fine dell’esenzione de minimis per spedizioni inferiori a 800 dollari, che fino ad oggi garantiva una via d’accesso privilegiata alla giungla americana.

La reazione è stata immediata e prevedibile: panico operativo, prezzi ritoccati, sconti strappati con violenza dalle homepage, e un’ondata di esplorazioni in territori più ospitali – Europa, Medio Oriente, e chi più ne ha più ne cerchi. Il business transfrontaliero cinese, che ha visto una crescita a doppia cifra anno su anno, toccando quota 2,63 trilioni di yuan nel 2024 (pari a 361 miliardi di dollari), sta ora facendo i conti con un brusco risveglio.

Microsoft: 50 anni di innovazione, dalla visione di Gates all’intelligenza artificiale di Nadella

“In futuro ci sarà un computer su ogni scrivania e in ogni casa”. Con questa visione audace e quasi utopistica, il 4 aprile 1975, due compagni di scuola, Bill Gates e Paul Allen, fondano Microsoft a Albuquerque, nel New Mexico. Quello che inizia come un sogno di due giovani appassionati di informatica si trasforma in una delle più grandi realtà tecnologiche del pianeta. Oggi, a 50 anni dalla sua nascita, Microsoft è un colosso con una capitalizzazione di mercato raggiunge i 2.850 miliardi di dollari (dato aggiornato al 3/4/2025), un’azienda che ha saputo evolversi, adattarsi e, soprattutto, anticipare i tempi. In vista del suo anniversario, ripercorriamo le tappe principali di un viaggio straordinario, dai primi codici per l’Altair 8800 all’attuale scommessa sull’intelligenza artificiale, senza dimenticare i manager che hanno guidato questa rivoluzione.

Cyberattacchi 2025: perché la sicurezza passiva non basta più

Negli ultimi anni, il panorama delle minacce informatiche si è evoluto a una velocità impressionante. Gli hacker affinano costantemente le loro tecniche, mentre le aziende cercano di stare al passo con difese sempre più sofisticate. Il Sophos Active Adversary Report 2025 lancia, da questo punto di vista, un segnale d’allarme chiaro: la semplice prevenzione non è più sufficiente.

Cavi sottomarini: il futuro digitale dell’Italia passa dal mare

Nel cuore del Mediterraneo, tra le onde che separano la Sicilia dalla Liguria, sta prendendo forma una rivoluzione silenziosa ma fondamentale per il futuro digitale dell’Italia. Con la posa del cavo sottomarino Unitirreno a Olbia, il nostro Paese rafforza la propria centralità nelle telecomunicazioni globali, diventando un crocevia essenziale per il traffico dati tra Europa, Africa e Medio Oriente.

La guerra tecnologica: la Cina rivendica i progressi nei chip AI mentre Loongson svela le CPU nell’ambito della spinta all’autosufficienza

La guerra tecnologica tra Stati Uniti e Cina non ha mai visto una battaglia così serrata sul fronte dei semiconduttori. Loongson Technology, un’importante azienda cinese di semiconduttori, ha recentemente annunciato il lancio della sua nuova generazione di chip, i 2K3000 e 3B6000M, segnando un altro passo significativo nella strategia del paese di ridurre la propria dipendenza dalla tecnologia occidentale, soprattutto nei settori legati all’intelligenza artificiale (AI).

Dubai Future Foundation: 2025 Global 50 Megatrends Report

Mentre tutti si concentrano su LLM, AI Agent e GPU, sta avvenendo qualcosa di molto più profondo, un cambiamento sistemico che ridefinirà il futuro. Il “2025 Global 50 Megatrends Report” della Dubai Future Foundation non parla di tendenze passeggere, ma di trasformazioni strutturali che si stanno già manifestando. Se stai costruendo strategie, investendo in tecnologia o guidando il cambiamento, devi prestare attenzione a queste forze emergenti.

I materiali stanno subendo una rivoluzione senza precedenti. Dimentica l’acciaio e la plastica: biomimetica, nanotecnologia e materiali quantistici stanno ridisegnando il possibile. Il legno trasparente, con capacità isolanti cinque volte superiori al vetro, è solo un assaggio di un futuro in cui le risorse scarse saranno sostituite da alternative avanzate. Nel frattempo, l’era dei dati multidimensionali sta per esplodere. Non parliamo più solo di testo e immagini, ma di un flusso continuo e interconnesso di informazioni, grazie a 6G e AI multimodali. Entro il 2027, il 40% della popolazione globale sarà immersa in questi nuovi paradigmi.

L’intelligenza artificiale conquista le università: la battaglia tra OpenAI e Anthropic per il dominio accademico

Se c’è una costante nel mondo dell’AI, è la continua rincorsa tra i giganti del settore per chi riesce a piazzare per primo il proprio annuncio. Questa settimana, è stata la volta di OpenAI e Anthropic a giocare al gioco del “meglio un giorno dopo”. Mercoledì alle 8:00, Anthropic ha annunciato la sua prima grande incursione nel settore accademico con Claude for Education. Giovedì, sempre alle 8:00, OpenAI ha risposto con un’iniziativa altrettanto ambiziosa, regalando ChatGPT Plus agli studenti universitari di Stati Uniti e Canada fino a maggio.

Al centro di questa sfida non c’è solo il prestigio accademico, ma il controllo della futura generazione di utenti AI. Le università sono un terreno fertile per l’adozione di strumenti di intelligenza artificiale: chi si impone ora potrebbe diventare la piattaforma di riferimento per milioni di studenti e docenti, assicurandosi un vantaggio strategico che si protrarrà per decenni.

Spotify rivoluziona la pubblicità con AI e partnership strategiche

Nel panorama odierno della tecnologia e dei media, Spotify ha annunciato una serie di iniziative volte a trasformare il modo in cui gli inserzionisti interagiscono con la sua piattaforma. Durante un evento a New York, la società ha presentato il Spotify Ad Exchange (SAX), una piattaforma che consente agli inserzionisti di accedere agli utenti autenticati di Spotify tramite aste in tempo reale. Questo rappresenta un passo significativo verso l’automazione e la personalizzazione della pubblicità audio.

L’intelligenza artificiale entra nelle università: Anthropic lancia Claude for Education

L’istruzione superiore sta per entrare in una nuova era grazie a “Claude for Education“, la versione accademica dell’intelligenza artificiale sviluppata da Anthropic. Questo progetto ambizioso mira a rivoluzionare l’insegnamento e l’apprendimento, fornendo strumenti avanzati per studenti, docenti e amministratori universitari. L’obiettivo? Integrare l’IA nei campus in modo responsabile ed efficace, assicurando che il mondo accademico non sia spettatore, ma protagonista del cambiamento tecnologico.

Oracle rilascia Java 24 e rafforza la collaborazione con Nvdia

Oracle continua a spingere sull’acceleratore dell’innovazione con un doppio annuncio che segna una svolta nell’evoluzione dell’intelligenza artificiale e delle infrastrutture cloud. Da un lato, il lancio di Java 24, l’ultima iterazione della piattaforma di sviluppo più diffusa al mondo, con un focus particolare su AI e sicurezza post-quantum. Dall’altro, una collaborazione sempre più stretta con NVIDIA, che porta la potenza del cloud Oracle (OCI) ai massimi livelli e introduce strumenti avanzati per l’AI agentica.

L’azienda di Larry Ellison non sta solo aggiornando la propria tecnologia, ma sta ridefinendo il futuro delle applicazioni aziendali, con un occhio di riguardo alle esigenze dell’intelligenza artificiale e alla crescita esponenziale dei modelli generativi.

BCI-Dopo 18 anni di silenzio, l’IA ridà voce a una donna paralizzata: rivoluzione o illusione?

Per 18 lunghi anni, Anne è rimasta intrappolata nel proprio corpo, priva della possibilità di esprimersi a causa di un ictus devastante. Poi, grazie a un’interfaccia cervello-computer sperimentale sviluppata dall’Università della California a Berkeley e San Francisco, la sua voce è tornata. Non si tratta di un miracolo, ma del frutto di una combinazione letale di intelligenza artificiale, machine learning e neuroscienze avanzate.

Il principio è semplice nella teoria, ma diabolicamente complesso nella pratica: un’interfaccia legge i segnali cerebrali e li traduce in linguaggio naturale in tempo reale. Il risultato? Anne parla di nuovo. Non con la sua voce originale, ovviamente, ma con una versione sintetica, ricreata digitalmente a partire da registrazioni precedenti al suo ictus. Un’eco del passato riportata in vita dall’IA.

La ricerca, pubblicata su Nature Neuroscience, rappresenta un passo avanti significativo rispetto ai precedenti tentativi di comunicazione per pazienti “locked-in”, cioè cognitivamente presenti ma incapaci di muoversi o parlare. Fino ad ora, si affidavano a interfacce lente e macchinose, come il tracciamento degli occhi o i sintetizzatori vocali tipo Stephen Hawking. Ora, invece, il tempo di risposta è quasi istantaneo, rendendo la conversazione più naturale.

Sentient sfida OpenAI e Perplexity con Open Deep Search (ODS): L’America ha trovato il suo DeepSeek?

L’industria dell’intelligenza artificiale sta entrando in una nuova fase di scontro aperto tra modelli chiusi e open-source, e Sentient, un laboratorio AI di San Francisco valutato 1,2 miliardi di dollari, ha appena lanciato la sua sfida. Martedì pomeriggio, Sentient ha annunciato il rilascio pubblico di Open Deep Search (ODS), un framework di ricerca AI open-source che, secondo l’azienda, supera in prestazioni le alternative proprietarie come Perplexity e OpenAI GPT-4o Search Preview.

Il progetto, finanziato dal Founders Fund di Peter Thiel, punta a essere la risposta americana a DeepSeek, il modello open-source cinese che ha fatto tremare il settore tech con una capitalizzazione bruciata di oltre 1 trilione di dollari nel giro di poche settimane.

Ma cosa rende davvero speciale ODS e perché potrebbe rappresentare la svolta per l’open-source nel campo della ricerca AI?

Google trasforma NotebookLM in un ricercatore automatico: addio alle fonti manuali?

Google ha appena rilasciato un aggiornamento significativo per NotebookLM, il suo strumento AI per la gestione delle note, che potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui facciamo ricerca e prendiamo appunti. Con l’introduzione del tasto “Discover”, gli utenti non dovranno più caricare manualmente fonti come documenti o link YouTube: basterà descrivere un argomento e lasciare che l’IA faccia il lavoro sporco, scandagliando il web per raccogliere informazioni pertinenti.

Questa nuova funzione è stata lanciata mercoledì e, secondo Google, verrà resa disponibile a tutti gli utenti nel giro di una settimana. NotebookLM analizzerà centinaia di fonti in pochi secondi, restituendo un elenco di fino a dieci raccomandazioni, ognuna accompagnata da un riassunto che ne spiega la rilevanza. Gli utenti potranno quindi selezionare le fonti più adatte e importarle in NotebookLM, sfruttandole per generare FAQ, documenti di sintesi o persino panoramiche audio in stile podcast con voci AI che discutono l’argomento.

Caso Ghibli. Arte e Intelligenza Artificiale: nessun copyright se immagini generate con l’AI

Il tema della violazione del diritto d’autore a causa delle tante e recenti applicazioni basate sull’intelligenza artificiale sta assumendo una dimensione più che rilevante a livello globale e locale. Da un lato, l’AI generativa offre opportunità straordinarie per artisti e creativi; dall’altro, solleva interrogativi etici e giuridici sulla tutela delle opere, come evidenziato dal recente rilascio di un aggiornamento di ChatGPT che consente di generare immagini nello stile di Studio Ghibli, la celebre casa di animazione fondata da Hayao Miyazaki. Il leggendario regista, oggi 84enne, aveva già espresso il suo disappunto nel 2016, definendo “assolutamente disgustosa” l’idea di una creazione AI ispirata alle sue opere. Ora, che il tema sia particolarmente delicato e al limite della legalità lo riconosce implicitamente lo stesso Sam Altman, fondatore di OpenAI, intervenuto sul tema dichiarando che l’azienda sta “rifiutando alcune creazioni che non potrebbero essere consentite, stiamo aggiustando questo aspetto il prima possibile”.

Google pronta a noleggiare server Nvidia da CoreWeave: una mossa strategica o un salto nel buio?

Nel frenetico mondo dell’intelligenza artificiale, le alleanze strategiche sono all’ordine del giorno. Recentemente, si vocifera che Google stia per chiudere un accordo per noleggiare server Nvidia da CoreWeave, una mossa che potrebbe ridefinire le dinamiche del cloud computing.​

CoreWeave, un tempo oscuro minatore di criptovalute, ha rapidamente scalato le vette del settore tecnologico, trasformandosi in un fornitore di infrastrutture cloud specializzato in GPU per applicazioni AI. Con il sostegno di Nvidia, che non solo fornisce i chip ma ha anche investito direttamente nell’azienda, CoreWeave ha visto la sua valutazione schizzare a 19 miliardi di dollari nel maggio 2024.​

Il ritorno dei cervelli: Luo Jianlan abbandona Google per guidare la rivoluzione dei robot umanoidi in Cina

Luo Jianlan, una delle menti più brillanti nel campo dell’intelligenza artificiale e della robotica, ha lasciato Google per unirsi alla start-up cinese AgiBot, nota in patria come Zhiyuan. Il suo nuovo ruolo? Capo scienziato presso il Zhiyuan Embodied Intelligence Research Centre, un’iniziativa che punta a spingere la Cina in prima linea nella produzione di robot umanoidi avanzati.

Non è solo una mossa individuale, ma un segnale chiaro di una tendenza più ampia: il rientro in patria di scienziati formati negli Stati Uniti, pronti a contribuire all’ecosistema tecnologico cinese. Luo, con un dottorato conseguito alla UC Berkeley e un background di ricerca a Google X e DeepMind, porta con sé una profonda esperienza nell’autonomia a lungo termine per sistemi complessi.

L’illusione della terapia con l’AI: Therabot e il futuro della salute mentale digitale

Dartmouth ha appena sganciato una bomba nel mondo della salute mentale: il primo trial clinico su un chatbot terapeutico basato sull’intelligenza artificiale, Therabot, ha portato a miglioramenti clinicamente significativi nei pazienti affetti da depressione, ansia e disturbi alimentari. La ricerca, pubblicata su NEJM AI il 27 marzo 2025, apre la strada a una domanda cruciale: possiamo davvero affidarci alle macchine per curare la nostra mente?

L’illusione della relazione terapeutica

I risultati dello studio sono sorprendenti: una riduzione del 51% dei sintomi nei pazienti depressi, del 31% in quelli ansiosi e del 19% nei soggetti con disturbi alimentari. Numeri che fanno impallidire molte terapie tradizionali. Ma il dato più interessante è un altro: le persone hanno interagito con Therabot come se fosse un terapeuta in carne e ossa. Hanno costruito con lui una “relazione”, rispondendo dettagliatamente ai suoi input e, in molti casi, iniziando autonomamente le conversazioni.

OpenAI apre le porte dell’AI: Academy per tutti

OpenAI ha recentemente annunciato il lancio dell’OpenAI Academy, un’iniziativa volta a democratizzare l’accesso all’intelligenza artificiale, offrendo corsi su ingegneria rapida, Recupero Augmentato Generativo (RAG), fine-tuning e utilizzo pratico di GPT-4.

L’Academy si propone di investire in sviluppatori e organizzazioni che utilizzano l’AI per risolvere problemi complessi e stimolare la crescita economica nelle loro comunità. Particolare attenzione è rivolta ai paesi a basso e medio reddito, dove l’accesso a formazione avanzata e risorse tecniche è spesso limitato.

Apple e la tempesta perfetta: Trump, dazi e il crollo in borsa

Apple si ritrova nel mirino della nuova ondata di dazi imposta da Donald Trump, nonostante anni di manovre per proteggersi dalle guerre commerciali e dai rischi della supply chain. Il colpo arriva con una violenza tale da scatenare una tempesta sui mercati finanziari: il titolo Apple ha subito una caduta del 7,9% nelle contrattazioni after-hours, un colpo durissimo per un’azienda che già arrancava con un -11% dall’inizio dell’anno.

Il nodo centrale? I nuovi dazi reciproci annunciati dalla Casa Bianca, che colpiranno le importazioni dalla Cina con un’imposizione del 34%, portando il totale delle tariffe sui beni cinesi al 54%. Questo significa un potenziale terremoto per Apple, che, nonostante i tentativi di diversificare la sua produzione, resta ancora fortemente dipendente dalla manifattura cinese.

Quando la PA Italiana compra server verdi

Nel 2025, la Pubblica Amministrazione italiana si trova di fronte a una trasformazione epocale nel procurement ICT. Non si tratta più solo di acquistare tecnologia, ma di adottare soluzioni che rispettino rigorosi criteri ambientali. I Criteri Ambientali Minimi (CAM), aggiornati con il Decreto direttoriale del 6 febbraio 2025, impongono requisiti stringenti per l’acquisto di hardware e servizi IT, come l’efficienza energetica dei data center e la riduzione delle emissioni di CO₂ .

Google cambia guida su Gemini: Sissie Hsaio lascia il posto a Josh Woodward

Google continua a riorganizzare il suo reparto AI, e questa volta tocca a Sissie Hsaio, la manager che ha guidato il lancio dell’AI chatbot dell’azienda, Gemini (ex Bard). Secondo un report di Semafor, Hsaio si dimetterà dalla guida dell’app Gemini, lasciando il posto a Josh Woodward, attuale vicepresidente di Google Labs. La mossa sembra parte di un piano più ampio per ridefinire il futuro dell’intelligenza artificiale di Mountain View, con Google DeepMind che vuole “affinare il focus sulla prossima evoluzione dell’app Gemini”, come riportato nel memo interno scritto dal CEO Demis Hassabis.

Hsaio non lascia Google, almeno per ora. Dopo quasi vent’anni di carriera all’interno della compagnia, con incarichi in Search, Docs e, più recentemente, nella divisione AI, prenderà una “breve pausa” prima di tornare in una nuova posizione. Il suo successore, Josh Woodward, manterrà il suo ruolo attuale in Google Labs mentre prenderà in mano anche le redini di Gemini.

Alibaba rilancia nella corsa all’AI: Qwen3 pronto a sfidare i giganti

Alibaba sta per piazzare un altro colpo nel settore dell’intelligenza artificiale, con il lancio imminente del Qwen3, la nuova generazione della sua serie di modelli linguistici avanzati (LLM). Dopo il successo di Qwen2.5-Omni-7B, che in pochi giorni ha scalato la classifica di Hugging Face come modello open-source più popolare, la multinazionale cinese sembra intenzionata a consolidare il suo ruolo di leader nel settore, sfidando i colossi occidentali con una strategia ben mirata: potenza, efficienza e accessibilità.

L’approccio di Alibaba è chiaro: il Qwen 3 non sarà un singolo modello, ma un’intera famiglia di varianti, tra cui il Qwen3-MoE, basato su un’architettura “mixture-of-experts” (MoE). Questo design, già adottato da realtà come DeepSeek per il suo V3, consente di ottimizzare i costi di addestramento e implementazione, rendendo il modello altamente scalabile e competitivo rispetto ai giganti americani.

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