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Il Poliedro Definizione di etica nelle 11 principali religioni e implicazioni per una GenAI Universale

Hiroshima e Nagasaki non sono note per la loro particolare religiosità, ma piuttosto per essere state vittime di devastanti bombardamenti atomici da parte degli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale.

Hiroshima è stata scelta come sede simbolica per l’evento “AI Ethics for Peace: World Religions commit to the Rome Call”, che ha riunito leader religiosi di tutto il mondo per firmare la “Rome Call for AI Ethics”

La cattedra dei non credenti aspettando Papa Francesco al G7 Borgo Egnazia

La Cattedra dei non credenti è stata probabilmente una delle intuizioni più caratterizzanti l’episcopato di Carlo Maria Martini a Milano. L’iniziativa si sviluppò dal 1987 al 2002, lungo 12 edizioni e 50 incontri.

«… Ciascuno di noi ha dentro di sé un non credente e un credente che ci parlano dentro, che si interrogano a vicenda».

Cardinale Carlo Maria Martini

Rome Call for AI Ethics: Un Appello per un Futuro Etico

Lanciata nel 2020, la Rome Call ha riunito originariamente la Pontificia Accademia, i leader di Microsoft e IBM il governo italiano e l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura per promuovere scelte etiche nello sviluppo della tecnologia , norme legali per regolamentarla e sforzi educativi per aiutare le persone a comprendere l’intelligenza artificiale e il suo ruolo in una vasta gamma di applicazioni.

Oggi anche Cisco nella persona dell Presidente Chuck Robbins dopo aver brevemente incontrato Papa Francesco ha aderito alla iniziativa.

Siamo molto lieti che Cisco abbia aderito alla Rome Call, perché è un’azienda che svolge un ruolo cruciale come partner tecnologico per l’adozione e l’implementazione dell’intelligenza artificiale (AI), offrendo competenze in infrastrutture, sicurezza e protezione dei beni Dati e sistemi di intelligenza artificiale. D’ora in poi valuteremo come questa possa crescere ulteriormente per coniugare l’impegno aziendale già presente con i principi etici della Rome Call

presidente della Fondazione RenAIssance, mons. Vincenzo Paglia.

I firmatari stanno inoltre spingendo per lo sviluppo dell “algoretica”, un quadro etico per garantire che gli algoritmi utilizzati per costruire sistemi artificialmente intelligenti promuovano ciò che è vero, giusto ed etico.

L’algoretica è un termine coniato dal teologo Paolo Benanti. L’algoretica fonde l’algoritmo con l’etica e si pone come una nuova branca dell’etica che si dedica a esaminare gli aspetti morali degli algoritmi e dei sistemi basati sull’intelligenza artificiale1.

Il Rome Call for AI Ethics è un documento di grande importanza, firmato per la prima volta il 28 febbraio 2020. Questo documento è stato sviluppato per sostenere un approccio etico all’Intelligenza Artificiale (AI) e promuovere un senso di responsabilità tra organizzazioni, governi, istituzioni e il settore privato.

Pontificia Accademia per la Vita

La Pontificia Accademia per la Vita ha giocato un ruolo fondamentale nella creazione del Rome Call for AI Ethics. Questa accademia, con sede nello Stato della Città del Vaticano, è stata istituita da Papa Giovanni Paolo II con il motu proprio Vitae mysterium, l’11 febbraio 1994. Ha come fine la difesa e la promozione del valore della vita umana e della dignità della persona.

Fondazione RenAIssance

La Fondazione RenAIssance, istituita da Papa Francesco nel 2021, ha promosso il Rome Call for AI Ethics. Questa fondazione, con sede nella Città del Vaticano, presso la Pontificia Accademia per la Vita, è un’entità strumentale di tale Accademia. La Fondazione RenAIssance è un’organizzazione senza scopo di lucro con l’obiettivo di sostenere la riflessione antropologica ed etica delle nuove tecnologie sulla vita umana, promossa dalla Pontificia Accademia per la Vita.

Principi del Rome Call for AI Ethics

Il Rome Call for AI Ethics comprende 3 aree di impatto e 6 principi:

Aree di Impatto

  1. Etica: Tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti.
  2. Educazione: Trasformare il mondo attraverso l’innovazione dell’IA significa impegnarsi a costruire un futuro per e con le generazioni più giovani.
  3. Diritti: Lo sviluppo dell’IA al servizio dell’umanità e del pianeta deve essere riflesso in regolamenti e principi che proteggono le persone, in particolare i deboli e i meno privilegiati, e gli ambienti naturali.

Principi

  1. Trasparenza: I sistemi di IA devono essere comprensibili per tutti.
  2. Inclusione: Questi sistemi non devono discriminare nessuno, poiché ogni essere umano ha pari dignità.
  3. Responsabilità: Deve sempre esserci qualcuno che si assume la responsabilità di ciò che una macchina fa.
  4. Imparzialità: I sistemi di IA non devono seguire o creare pregiudizi.
  5. Affidabilità: L’IA deve essere affidabile.
  6. Sicurezza e Privacy: Questi sistemi devono essere sicuri e rispettare la privacy degli utenti.

Rome Call for AI Ethics è un passo importante verso un futuro in cui l’innovazione digitale e il progresso tecnologico servono il genio e la creatività umana, e non il loro graduale rimpiazzo. Questo documento rappresenta un appello a riconoscere e poi a assumere la responsabilità che deriva dalla moltiplicazione delle opzioni rese possibili dalle nuove tecnologie digitali.

Olimpiadi di Parigi 2024: il dibattito sulla sorveglianza algoritmica

Alla luce dell’intensificarsi dei preparativi per le imminenti Olimpiadi di Parigi, l’integrazione dell’Intelligenza Artificiale nei sistemi di sorveglianza stradale in tempo reale ha acceso, in Francia e non solo, un acceso dibattito sulle libertà civili e le preoccupazioni per la sicurezza.

In base ai piani, avanzati algoritmi di Intelligenza Artificiale saranno dispiegati attraverso le telecamere CCTV in tutta Parigi, mirati a rilevare attività sospette come bagagli abbandonati e folle inaspettate. Mentre i i gruppi per i diritti civili esprimono preoccupazioni riguardo all’eventuale violazione delle libertà individuali, i sostenitori argomentano che tali misure siano cruciali per garantire la sicurezza pubblica durante eventi di rilievo.

Il quadro normativo che consente la video sorveglianaza algoritmica è contenuto nell’articolo 7 della Legge sui Giochi Olimpici, approvato dall’Assemblea Nazionale con 59 voti favorevoli e 14 contrari, che autorizza l’uso della cosiddetta videosorveglianza “intelligente” , basata su algoritmi per analizzare le immagini catturate da telecamere o droni, al fine di rilevare automaticamente azioni e azioni potenzialmente rischiose.

Secondo la formulazione dell’articolo, le immagini ottenute avranno il solo scopo di rilevare “in tempo reale eventi predeterminati idonei a manifestare o rivelare tali rischi e di segnalarli”, mentre il riconoscimento facciale non sembrerebbe autorizzato.

Tuttavia, lo scetticismo persiste tra coloro che sostengono che la videosorveglianza alimentata dall’AI, anche senza il riconoscimento facciale, costituisca una significativa minaccia alla privacy e all’autonomia personale per il rischio che tali tecnologie possano consentire una sorveglianza di massa, erodendo i diritti degli individui all’anonimato e alla libertà di movimento negli spazi pubblici.

L’introduzione di tale tecnologia rappresenta comunque una novità nel continente europeo. In una lettera aperta, 38 organizzazioni europee della società civile sostengono che l’uso generalizzato della videosorveglianza guidata da algoritmi presenta un rischio significativo per le libertà individuali e civili e viola il diritto internazionale sui diritti umani.

Mentre il governo francese naviga in un equilibrio delicato tra la sicurezza e le libertà civili, ancora una volta la questione mette in evidenza l’importanza delle considerazioni etiche nell’adozione dei sistemi di AI che toccano temi come la privacy e le libertà individuali, che stanno plasmando i discorsi pubblici in vista delle Olimpiadi di Parigi.

L’uso della tecnologia di sorveglianza automatizzata è un tema controverso, proprio per il rischio che l’integrazione dell’Intelligenza Artificiale possa rappresentare una nuova transizione nella sorveglianza di massa delle popolazioni civili. Questo perché l’uso di algoritmi nella videosorveglianza significa che il comportamento di chiunque venga filmato in uno spazio pubblico è costantemente analizzato e da qui al riconoscimento biometrico e facciale il passo è breve. Quello che è certo è che occorre trovare il giusto equilibrio tra i rischi per la sicurezza e la limitazione delle libertà civili.

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