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OpenAI tra ristrutturazione, partnership cloud e il sogno di un’ipo da 300 miliardi

Il mercato globale dell’intelligenza artificiale sta subendo una trasformazione radicale, e pochi casi illustrano meglio le tensioni tra innovazione, governance e rischio strategico di OpenAI. La ristrutturazione dell’azienda, attesa da mesi, rischia di far saltare un investimento da 10 miliardi di dollari da parte di SoftBank, mettendo in discussione non solo la sua valutazione da 300 miliardi, ma anche la timeline per una IPO prevista inizialmente nel 2024. Per gli investitori, ogni giorno di ritardo è un piccolo terremoto nei portafogli. La promessa di guadagni esplosivi dall’AI si scontra con una complessità gestionale che pochi altri settori conoscono.

La disputa con Microsoft è il fulcro della crisi. L’esclusività di Azure come infrastruttura cloud principale di OpenAI garantisce a Microsoft un ruolo da guardiano, mentre l’azienda di Sam Altman spinge verso la diversificazione con AWS e Google Cloud. La contraddizione è palese: l’accordo con Microsoft offre stabilità e accesso privilegiato a risorse essenziali, ma limita la libertà strategica di OpenAI e aumenta i rischi di dipendenza. L’inserimento della cosiddetta “clausola AGI”, che permette all’azienda di revocare a Microsoft l’accesso alla proprietà intellettuale in caso di sviluppo di intelligenza artificiale generale, aggiunge un elemento di drammaticità: per Microsoft è un rischio strategico, per OpenAI un’assicurazione contro il monopolio tecnologico.

La scommessa di Unitree Robotics sull’IPO è il segnale che la robotica cinese ha finito di giocare in laboratorio

Non è un annuncio qualsiasi. Quando una società come Unitree Robotics decide di depositare i documenti per una IPO in Cina, con tanto di Citic Securities al fianco e un’agenda serrata per dicembre, il messaggio al mercato è chiaro. La robotica commerciale cinese ha deciso di uscire dall’infanzia. Ed è interessante che il primo vero humanoid robot cinese pronto a sbarcare in borsa non venga da Shenzhen, ma da Hangzhou, città più famosa per l’e-commerce di Alibaba che per l’ingegneria meccanica. Ironico, vero? Ma del resto, come scriveva un analista di Pechino qualche giorno fa, “quando un leader tecnologico si lancia su una IPO significa che i laboratori non bastano più. Serve la scala industriale, servono soldi veri”. E i soldi veri, oggi, arrivano solo dai mercati pubblici.

Boom delle IPO nel 2025: eToro, Klarna, Cerebras e altri protagonisti pronti a sbarcare in Borsa

Il 2025 si preannuncia come un anno chiave per il mercato delle IPO, con una serie di aziende tecnologiche, fintech e del settore della difesa che si preparano a quotarsi in Borsa. Dopo un periodo di rallentamento, il ritorno della fiducia degli investitori potrebbe spingere diverse operazioni di grande rilievo, con valutazioni miliardarie e implicazioni strategiche rilevanti.

Le IPO in arrivo nel 2025

eToro: La piattaforma di trading con sede in Israele ha depositato in modo confidenziale i documenti per la quotazione a gennaio 2025. Secondo indiscrezioni, la società punta a una valutazione di circa 5 miliardi di dollari, in linea con il crescente interesse per il trading retail e le piattaforme di investimento online.

Voyager Technologies: La startup specializzata in tecnologie per lo spazio e la difesa, con sede a Denver, ha presentato i documenti per un’IPO sempre a gennaio 2025. Secondo il Wall Street Journal, la valutazione della società potrebbe attestarsi tra 2 e 3 miliardi di dollari. L’azienda fornisce soluzioni che spaziano dalla propulsione spaziale agli airlock per moduli orbitanti.

Karman Holdings: Un’altra realtà del settore della difesa, con focus sulle tecnologie missilistiche, Karman mira a raccogliere fino a 100 milioni di dollari con la sua IPO. Secondo Bloomberg, la valutazione potrebbe superare i 3 miliardi di dollari.

L’anno della svolta: le IPO più attese del 2025

Il 2025 si preannuncia come un anno cruciale per i mercati finanziari globali, grazie all’atteso debutto in Borsa di alcune delle aziende più promettenti e innovative del panorama tecnologico e commerciale. Tra queste, spiccano nomi come Starlink, Coreweave, Fanatics, Shein e Panera, ciascuna pronta a ridefinire il proprio settore di appartenenza.

CoreWeave AI Hyperscaler punta a una valutazione di oltre 35 miliardi di dollari con IPO nel 2024: l’ambiziosa corsa dell’ecosistema Nvidia

La startup CoreWeave, sostenuta da Nvidia, sta preparando il terreno per un debutto pubblico da record nel 2024, mirando a una valutazione superiore a 35 miliardi di dollari, secondo fonti riportate da Reuters. Con un settore sempre più focalizzato su intelligenza artificiale e cloud computing, questa IPO potrebbe segnare un punto di svolta per il panorama tecnologico.

IPO addormentate in un mercato azionario ruggente: l’inversione dei cicli e le nuove regole di gioco per le società tecnologiche

Il mercato delle IPO* sta attraversando una fase di stallo sorprendente in un contesto di mercati azionari che, al contrario, continuano a mostrare una straordinaria forza. Questo paradosso è emblematico delle nuove dinamiche introdotte dall’ecosistema tecnologico, sostenuto da capitali di venture che, invece di stimolare la tradizionale exit attraverso l’IPO, tengono molte delle società emergenti all’interno di un sistema di finanziamento privato estremamente solido.

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