Intelligenza Artificiale, Innovazione e Trasformazione Digitale

Categoria: Start Up

La FTC indaga sui legami tra le big tech e le start-up dell’Intelligenza Artificiale

La Federal Trade Commission, l’antitrust americana ha aperto un’indagine sui rapporti tra le principali startup di Intelligenza Artificiale e i big del settore tech. L’obiettivo è quello di valutare se dietro le partnership e gli investimenti ci siano accordi potenzialmente in grado di minare la concorrenza o consentire un accesso privilegiato alle applicazioni di AI a scapito del mercato.

La stessa FTC ha dichiarato di aver emesso degli ordini obbligatori nei confronti di cinque aziende – Amazon, Google, Microsoft, OpenAI e Anthropic – chiedendo di fornire informazioni dettagliate su investimenti e partnership.

Il rapporto tra Microsoft con OpenAI è abbastanza noto e anche se l’azienda di Redmond non ha mai rivelato pubblicamente l’importo totale dell’investimento in OpenAI, si parla di una grandezza di circa 10 miliardi di dollari. Nell’ambito di questo accordo, Microsoft si sarebbe impegnata ad offrire la potenza di calcolo necessaria per addestrare i modelli di AI su enormi quantità di dati e avrebbe avuto in cambio i diritti esclusivi di sfruttamento di ciò che OpenAI avrebbe realizzato, consentendo alla tecnologia di essere inserita nei prodotti Microsoft.

Peraltro, anche Google e Amazon hanno recentemente concluso accordi multimiliardari con Anthropic, un’altra startup di Intelligenza Artificiale con sede a San Francisco e formata da ex dirigenti di OpenAI.

Anche l’Autorità britannica per la concorrenza e i mercati sta esaminando gli accordi e la stessa Commissione Europea ha avviato una verifica sull’investimento di Microsoft e OpenAI ai sensi del regolamento Ue sulle concentrazioni. La vicepresidente della Commissione Ue, Margrethe Vestager, che ha la delega alla concorrenza, ha dichiarato in proposito che è fondamentale che i nuovi mercati rappresentati dall’Intelligenza Artificiale generativa e il virtuale rimangano competitivi e che nulla possa ostacolare l’accesso alle risorse da parte di tutte le aziende garantendo che le nuove tecnologie vadano a beneficio dei cittadini e non di singole aziende.

Va detto, peraltro, che l’indagine aperta dalla Commissione Europea non riguarda solo Microsoft e OpenAI quanto, più in generale, eventuali accordi chiusi dalle big tech con i fornitori di AI generativa, con l’obiettivo di valutare se e come queste partnesrship possano impattare sulle dinamiche di mercato.

L’UE è stata la prima nel mondo a cercare di legiferare l’Intelligenza Artificiale con l’AI Act in attesa di approvazione definitiva da parte del Parlamento Europeo. Del resto, questa nuova tecnologia ha la potenzialità di rivoluzionare l’economia e il mondo del lavoro, presentando anche delle sfide di tipo etico per l’umanità sulle quali si è pronunciato anche recentemente Papa Francesco, sottolineando la necessità di adottare dei modelli di regolamentazione etica per arginare eventuali risvolti dannosi e discriminatori, socialmente ingiusti, dei sistemi di Intelligenza Artificiale.

Commissione Europea: pacchetto di sostegno a startup e Pmi nell’AI. Dall’EU AI Act a GenAI4EU

La Commissione Europea ha lanciato un pacchetto di misure per sostenere le startup e le Pmi europee nello sviluppo di un’Intelligenza Artificiale affidabile che rispetti i valori e le regole dell’UE. Tutto ciò a seguito dell’accordo politico raggiunto nel dicembre 2023 sull’EU AI Act – la prima legge globale al mondo sull’intelligenza artificiale – che sosterrà lo sviluppo, la diffusione e l’adozione di un’Intelligenza Artificiale affidabile nell’Unione Europea.

L’annuncio è stato dato dalla Presidente Ursula von der Leyen nel suo discorso sullo stato dell’Unione del 2023, nel quale ha presentato l’iniziativa per mettere i supercomputer europei a disposizione delle startup innovative europee che si occupano di Intelligenza Artificiale per addestrare i loro modelli in modo affidabile.

Come primo passo, nel novembre 2023 la Commissione ha lanciato la Large AI Grand Challenge, un premio che offre alle startup nel settore dell’AI sostegno finanziario e accesso ai supercalcoli.

Il pacchetto appena annunciato mette in pratica questo impegno attraverso un’ampia gamma di misure a sostegno delle startup e dell’innovazione nel campo dell’Intelligenza Artificiale, inclusa una proposta per fornire un accesso privilegiato ai supercomputer alle startup e alla più ampia comunità dell’innovazione.

L’obiettivo è quello di istituire delle AI Factories, che dovrebbero essere un nuovo pilastro per le attività dell’impresa comune sui supercomputer dell’UE attraverso l’acquisizione, l’aggiornamento e il funzionamento di supercomputer dedicati all’Intelligenza Artificiale per consentire l’apprendimento automatico rapido e l’addestramento di grandi modelli per scopi generali (GPAI), facilitando l’accesso ai supercomputer a un gran numero di utenti pubblici e privati, comprese startup e Pmi. All’interno di questo sistema è prevista anche la realizzazione di uno sportello unico per startup e innovatori, supportando le startup e l’ecosistema di ricerca sull’AI nello sviluppo algoritmico, testando la valutazione e la convalida di modelli su larga scala, fornendo strutture di programmazione compatibili con i supercomputer e altri servizi di abilitazione dell’Intelligenza Artificiale.

L’istituzione di un ufficio sull’AI all’interno della Commissione servirà poi a garantire lo sviluppo e il coordinamento della politica sul tema a livello europeo, oltre a supervisionare l’attuazione e l’applicazione dell’EU AI Act.

Secondo le previsioni il pacchetto genererà un ulteriore investimento pubblico e privato complessivo pari a circa 4 miliardi di euro fino al 2027 e viene annunciata di pari passo l’iniziativa GenAI4EU per sostenere lo sviluppo verticale dell’Intelligenza Artificiale nei differenti ecosistemi industriali europei (robotica, salute, biotecnologia, produzione, mobilità, clima e mondi virtuali) e nel settore pubblico.

Aleph Alpha, la startup tedesca di Intelligenza Artificiale Generativa raccoglie 500 milioni di dollari

Aleph Alpha è una start-up tedesca che fornisce sistemi di intelligenza artificiale generativa ad aziende e governi. Nel suo ultimo round di finanziamento ha raccolto più di 500 milioni di dollari da Innovation Park Artificial Intelligence (Ipai), Bosch Ventures e le società del Gruppo Schwarz, diventando un questo modo una delle start-up di AI in più rapida crescita e più apprezzate in Europa, assieme alla francese Mistral AI.

Il finanziamento farà avanzare la ricerca proprietaria sull’intelligenza artificiale e accelererà lo sviluppo e la commercializzazione dell’intelligenza artificiale generativa.

Aleph Alpha, che è stata fondata nel 2019 da Jonas Andrulis (che aveva maturato una precedente esperienza lavorando sull’intelligenza artificiale in Apple), si concentra sulla costruzione di modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) ma, a differenza della francese Mistral AI, è già attiva a livello commerciale. I clienti dell’azienda, che vanno dalle banche alle agenzie governative, utilizzano i LLM di Aleph Alpha per scrivere nuovi rapporti finanziari, riassumere report di centinaia di pagine e creare chatbot aziendali. Ma gli LLM sono solo una parte dell’attività su cui è concentrata l’azienda che punta allo sviluppo dell’intelligenza artificiale generale e la cui specializzazione è nella protezione e nella sicurezza dei dati regolamentati.

Proprio per questo ha aperto il suo primo data center a Berlino in modo da poter soddisfare meglio settori altamente regolamentati, come quello delle aziende governative o della sicurezza, che ritengono mandatorio il fatto che i propri dati sensibili siano ospitati in Germania o comunque all’interno dell’UE. A tale proposito il modello sviluppato da Aleph Alpha può già comunicare oltre che in tedesco, in francese, spagnolo, italiano e inglese, e i suoi dati di addestramento includono il vasto archivio di documenti pubblici multilingue pubblicati dal Parlamento Europeo.

I cambiamenti recenti e imminenti nella regolamentazione europea dell’IA generativa con l’AI Act potrebbero contribuire a detreminarne il successo nel prossimo futuro, grazie ai suoi collegamenti con enti governativi e con le forze dell’ordine. Nonostante ciò Aleph Alpha deve ancora dimostrare che la sua tecnologia sia sufficientemente avanzata da poter diventare un competitor effettivo delle grandi aziende Usa del settore.

Mistral AI, la startup francese di Intelligenza Artificiale Generativa raccoglie 385 milioni di finanziamento

Mistral AI, la start-up francese specializzata in Intelligenza Artificiale Generativa, ha appena completato un round di finanziamento da 385 milioni di euro guidato dai fondi statunitensi Andreessen Horowitz e Lightspeed Venture insieme a una serie di altri investitori tra cui Salesforce Ventures, BNP Paribas, CMA CGM, General Catalyst e, secondo quanto riportato dal quotidiano economico francese Les Echos, Nvidia.

L’azienda è stata fondata lo scorso mese di maggio da Arthur Mensch, ex ricercatore di Google DeepMind e da due soci, Timothée Lacroix e Guillaume Lample che hanno lavorato entrambi a Meta nel team responsabile dei grandi modelli linguistici (LLM), lo stesso tipo di tecnologia alla base di applicazioni come ChatGPT.

L’obiettivo dell’azienda è quello di creare un campione europeo con una vocazione globale nell’intelligenza artificiale generativa, basato su un approccio aperto, responsabile e decentralizzato alla tecnologia.

A settembre, Mistral AI ha rilasciato il suo primo modello chiamato Mistral 7B. Questo modello linguistico di grandi dimensioni non è pensato per competere direttamente con GPT-4 o Claude 2 poiché è stato addestrato su un set di dati “piccolo” di circa 7 miliardi di parametri. Invece di consentire l’accesso al modello Mistral 7B tramite API, l’azienda lo ha reso disponibile come download gratuito in modo che gli sviluppatori potessero eseguirlo sui propri dispositivi e server.

Il modello è stato rilasciato con licenza Apache 2.0, una licenza open source che non prevede restrizioni sull’uso o sulla riproduzione oltre l’attribuzione. Sebbene il modello possa essere gestito da chiunque, è stato sviluppato a porte chiuse con un set di dati proprietario e pesi non divulgati.

Adesso, senza addentrarci troppo su aspetti legati alla tecnologia, quello che mi preme sottolineare è la straordinaria attenzione che quest’azienda ha saputo catalizzare su di se, non solo in casa propria, in quella Francia alla disperata ricerca di un campione nazionale dell’AI da poter ostentare sul piano politico (ricordiamoci che il presidente Emmanuel Macron è uno dei suoi grandi sponsor) ma anche oltreoceano, dove aziende del calibro di Salesforce e Nvidia hanno ritenuto di scommettere su questa startup.

Vale peraltro la pena sottolineare come Mistral AI abbia svolto un ruolo importante nel dare forma alle discussioni sull’AI Act dell’UE, esercitando pressioni per un’esenzione totale per i modelli fondamentali e guidando in qualche modo la posizione della Francia favorevole ad una regolamentazione dell’AI che dovrebbe applicarsi invece a valle, ai casi d’uso e alle aziende che lavorano su prodotti utilizzati direttamente dagli utenti finali.

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