Live da GTC Paris, la fiera dove i badge brillano più dei neuroni e gli acronimi si fanno carne. Lì, tra droni in posa e modelli linguistici con velleità geopolitiche, si sta delineando un nuovo spettro: quello della Sovereign AI, l’intelligenza artificiale sovrana. Non è solo una buzzword – anche se suona dannatamente bene nei comunicati stampa – ma una posta in gioco di portata storica. E in prima fila, con il microfono acceso e le slide ben oliate, ci sono NVIDIA e Accenture. Non stanno vendendo solo chip e consulenze, ma una visione: un sistema operativo per l’autonomia digitale dell’Europa.
Già, un Operating System for Sovereign AI. Come se la democrazia liberale avesse finalmente trovato il suo kernel.
Ma cosa vuol dire davvero? Non è solo una faccenda di compliance o di regolamenti con nomi in codice tipo “AI Act”. È una questione strutturale: chi controlla i modelli linguistici controlla la narrativa, e chi controlla la narrativa… beh, scrive il futuro. Con questo OS, l’obiettivo è chiaro: dare a governi e industrie europee una piattaforma che permetta di gestire, adattare e far evolvere modelli generativi in un contesto a prova di GDPR, di sovranità economica e – perché no – di orgoglio continentale.