Intelligenza Artificiale, Innovazione e Trasformazione Digitale

Tag: Anna Ascani

Luciano Floridi: AI e Politica, An AI open source, made in Europe, AI app compliant

La democrazia algoritmica parte da Roma: perché l’intelligenza artificiale può salvare il parlamento (se glielo lasciamo fare)

C’è qualcosa di irresistibilmente ironico nel vedere la Camera dei Deputati tempio della verbosità e del rinvio presentare, tre prototipi di intelligenza artificiale generativa. In un Paese dove un decreto può impiegare mesi per uscire dal limbo del “visto si stampi”, si sperimenta l’automazione dei processi legislativi. Lo ha fatto, con un aplomb più da start-up che da aula parlamentare, la vicepresidente Anna Ascani. Nome noto, curriculum solido, visione chiara: “La democrazia non può restare ferma davanti alla tecnologia, altrimenti diventa ornamento, non strumento”. Che sia il Parlamento italiano a fare da apripista nell’adozione dell’AI generativa per l’attività legislativa potrebbe sembrare una barzelletta. Invece è un precedente.

L’intelligenza artificiale entra in Parlamento per aiutare i deputati italiani a scrivere le leggi. Anna Ascani ci racconta come

IA e Parlamento

Immaginate un Parlamento in cui le discussioni interminabili non sono più ostacolate da montagne di dossier impolverati o da testi legislativi pieni di duplicazioni e incoerenze, ma in cui un’intelligenza artificiale intelligente, ma soprattutto vigilata da umani, faccia da copilota nella scrittura delle leggi. Sembra fantascienza, vero? E invece è la nuova frontiera di Montecitorio.

La vicepresidente della Camera, Anna Ascani, ci guida dietro le quinte di un progetto che, con la sua ironia da politica navigata, definisce «intelligenza aumentata» e non sostitutiva: un intervento triplice di AI pensato per semplificare la vita dei deputati e, perché no, anche quella dei cittadini.

Eric Sadin, la rivoluzione silenziosa che nessuno vuole ammettere

Il 25 giugno 2025, nel suggestivo chiostro del complesso di Vicolo Valdina a Roma, Eric Sadin ha tenuto una lectio magistralis dal titolo “IA generativa: un terremoto sociale, culturale e di civilizzazione alla sfida della legge”. L’evento, parte del ciclo di seminari “IA e Parlamento. La Téchne e la pòlis”, è stato promosso dal Comitato di Vigilanza sull’attività di Documentazione della Camera dei deputati e presieduto dalla Vicepresidente Anna Ascani.

Intelligenza artificiale e Parlamento: Il Premio Nobel Giorgio Parisi – le cose bisogne vederle in anticipo

Splendida cornice di Vicolo Valdina, dove il tempo sembra scorrere più lentamente ma i pensieri accelerano. Un luogo che oggi si fa teatro di un confronto necessario, urgente, direi quasi inevitabile. Inauguriamo qui un ciclo di seminari che abbiamo voluto intitolare “La Tecne e la Polis”, un’espressione che richiama non solo l’antica tensione tra il fare e il governare, ma anche il cuore pulsante delle sfide che ci aspettano. Quattro lezioni, quattro traiettorie critiche per esplorare l’attualità e, soprattutto, per immaginare il futuro con occhi più consapevoli e strumenti più affilati.

Intelligenza artificiale in Parlamento: Anna Ascani interviene alla Sapienza

Oggi 27 marzo, alle ore 8.45, presso l’Aula Magna del Dipartimento di Ingegneria informatica, automatica e gestionale dell’Università la Sapienza di Roma, la vicepresidente della Camera, Anna Ascani, è intervenura alla lezione “Intelligenza artificiale e Parlamento” , accolta dal Dipartimento di Ingegneria informatica, automatica e gestionale “Antonio Ruberti” e dal Direttore e il Prof. Navigli dove è anche direttore del gruppo di ricerca Sapienza NLP (Minerva LLM).

L’Italia e l’Europa hanno nel capitale umano un punto di forza che dobbiamo potenziare e promuovere. Investiamo sulla formazione per fronteggiare la sfida epocale che l’IA rappresenta da protagonisti.

On. Ascani

L’intelligenza artificiale è ormai una rivoluzione che sta trasformando gli equilibri economici e tecnologici globali. Il lancio di DeepSeek, il modello cinese alternativo ai colossi dell’IA, mostra che il monopolio occidentale può essere sfidato con investimenti strategici. Questo dimostra che il dominio di pochi attori non è inevitabile, ma modificabile con scelte mirate.

La domanda chiave è: e l’Europa?

Mentre Stati Uniti e Cina avanzano con modelli sempre più sofisticati, l’Europa resta bloccata in un dibattito su regolamentazione, etica e limiti dell’IA. Un approccio comprensibile ma rischioso. Concentrarsi solo sul regolare tecnologie esterne rischia di ampliare il divario con le potenze tecnologiche. Perdendo il controllo sugli strumenti strategici, discussioni su democrazia, privacy e diritti saranno vane: altri imporranno le regole.

L’IA non è solo un’opportunità economica, ma anche un’arma geopolitica. L’autonomia tecnologica è fondamentale per evitare di diventare una colonia digitale. Servono investimenti rilevanti e un cambio di mentalità: considerare l’IA un’opportunità, non solo un rischio. Se la Cina ha creato un’alternativa valida a OpenAI, perché l’Europa non potrebbe fare lo stesso?

Recuperare terreno richiede scelte rapide: poli di innovazione, collaborazione pubblico-privato, incentivi fiscali e una strategia che vada oltre la regolamentazione, creando infrastrutture e modelli di IA europei competitivi.

Altrimenti il futuro dell’Europa sarà scritto da altri, con algoritmi che neppure comprendiamo e decisioni prese a migliaia di chilometri di distanza.

L’intelligenza artificiale sta entrando nella politica italiana con promesse di efficienza e innovazione. I parlamentari, grazie a strumenti di analisi avanzata, potrebbero gestire le normative con più agilità, mentre i cittadini avranno informazioni istituzionali più accessibili. Ma è vero progresso o solo un’illusione ben mascherata?

CC BY-NC-SA 4.0 DEED | Disclaimer Contenuti | Informativa Privacy | Informativa sui Cookie