Immaginate di sfrecciare su un’autostrada italiana, con il sole che bacia le colline toscane e di essere sorpassati non da una Ferrari ruggente o una Lamborghini iconica, ma da una Dolphin Surf di BYD che sfreccia silenziosa, con un badge che ti suggerisce che per “realizzare ii tuoi sogni” non è più necessario rincorrere vecchie leggende del design tricolore. È un quadro surreale, quasi poetico nella sua ironia: l’Italia, culla dell’automotive, il Paese che ha inventato la velocità e lo stile su quattro ruote, si ritrova a fare da passerella per un’invasione elettrica Made in China, dove il 9% delle nuove immatricolazioni da gennaio a novembre 2025 ha il marchio di Pechino.
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Un caffè al Bar dei Daini
A ottobre 2025 gli Stati Uniti voltano pagina: i crediti fiscali federali per i veicoli elettrici (EV), una volta in grado di offrire fino a 7.500 dollari per veicolo, sono ufficialmente scaduti. Questi incentivi, introdotti con il Inflation Reduction Act del 2022, sono stati per anni il carburante finanziario che ha reso più digeribile l’acquisto di EV e ha spinto le case automobilistiche a investire in produzione. La loro cessazione genera interrogativi ben più grandi delle cifre in gioco: come manterrà il Paese lo slancio nella transizione verso un trasporto pulito?
Il Giappone, quel laboratorio sociotecnico a cielo aperto dove l’ossessione per il dettaglio incontra la riluttanza al cambiamento, sta per essere scosso da qualcosa di piccolo, minuscolo, quasi ridicolo. Ma, come spesso accade in queste isole, ciò che sembra irrilevante può diventare fatale per i giganti.
A Higashihiroshima, in una di quelle periferie dimenticate dove il tempo passa in silenzio e i vicoli si stringono come i pensieri nei lunedì mattina, un ex YouTuber convertito in imprenditore sta per dare una lezione imbarazzante all’intera industria automobilistica nazionale. Il suo nome è Kazunari Kusunoki. Il suo giocattolo: il mibot, una scatoletta a quattro ruote da un posto solo, alimentata a batteria, che costa meno di uno scooter truccato. Ma attenzione: dietro l’estetica da golf cart c’è l’incubo di Akio Toyoda.
Costruire un’auto elettrica che possa sfidare Tesla è un’impresa che richiede una visione, enormi investimenti e un bel po’ di fortuna. Se ci aggiungiamo la competizione crescente da parte della Cina, un mercato in continua espansione e la costante ricerca di nuovi incentivi governativi, il quadro si fa davvero interessante. L’auto elettrica, oggi, non è solo un prodotto tecnologico avanzato, ma anche un campo geopolitico in continua evoluzione. Le grandi potenze stanno lanciando sfide incrociate, e la battaglia per la supremazia sul mercato delle batterie è solo una delle numerose guerre in corso.
Il Gruppo Chery, colosso cinese dell’automotive, punta con decisione al mercato fuori confine con una strategia incardinata sulla tecnologia, in tutte le sue declinazioni: Intelligenza Artificiale, guida autonoma ed elettrico. A rendere nota la strategia è stato il presidente di Chery, Yin Tonguye, nel corso dell’annuale Innovation Conference a Wuhu, nel sud della Cina, dove il player dell’automotive – oltre 1,88 milioni di automobili vendute nel 2023 e ricavi che hanno sfondato il muro dei 300 miliardi di yuan, ossia 42,25 miliardi di dollari.- ha il suo quartier generale.
Le Case Automobilistiche Tradizionali in Difficoltà: La Sfida della Transizione ai Veicoli Elettrici
Sebbene la domanda di veicoli elettrici abbia deluso alcune delle aspettative elevate sia degli analisti che degli investitori, la crescita dei veicoli elettrici completamente elettrici e dei veicoli ibridi plug-in ha chiaramente messo le case automobilistiche tradizionali in una posizione difficile. I produttori tradizionali di veicoli a combustione interna come Volkswagen, General Motors , Ford Motor , Honda Motor e Hyundai hanno tutti lottato per raggiungere il dominio del mercato dei veicoli elettrici che avevano previsto solo pochi anni fa.
Le vendite di veicoli elettrici (EV) negli Stati Uniti hanno mostrato una crescita costante, raggiungendo un volume record di circa 330.463 unità nel secondo trimestre del 2024, con un aumento dell’11,3% rispetto all’anno precedente. Questa crescita è notevole nonostante un aggiustamento al ribasso nelle previsioni di penetrazione del mercato da parte di J.D. Power, che ora stima che i EV rappresenteranno il 9% del mercato totale dei veicoli negli Stati Uniti nel 2024, rispetto a una precedente aspettativa del 12%.