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La nuova ossessione per i cartoni generativi: davvero vogliamo tutti diventare Showrunner?

Scena uno: un CEO con la voce di un clone AI che si sveglia in un letto IKEA, circondato da avatar generati da prompt che discutono se lasciare Meta o aprire una startup nel metaverso. No, non è un sogno febbrile post-Singularity. È l’incipit di una serie animata creata in meno di cinque minuti su Showrunner, la piattaforma lanciata da Fable, una startup backed by Amazon Alexa Fund, che promette di farci diventare tutti autori, registi e doppiatori di una nuova ondata di contenuti animati generati dall’intelligenza artificiale.

Amazon investe nella TV generativa: Showrunner trasforma gli utenti in registi con l’AI

Amazon ha appena piazzato un’altra mossa da partita a scacchi nel grande tavolo dell’intrattenimento del futuro, investendo in Fable, una startup che sta cercando di diventare il “Netflix dell’intelligenza artificiale”. Un titolo pretenzioso? Forse. Ma anche profondamente rivelatore. Il prodotto di punta della compagnia si chiama Showrunner, una piattaforma che permette agli utenti di creare episodi di serie TV con l’AI, scrivendone la trama, scegliendo i personaggi e, in pratica, diventando i nuovi sceneggiatori e registi di se stessi. Una Hollywood tascabile, in cui lo script lo scrive il pubblico. Il dettaglio più interessante? Fable è in trattative con Disney per la licenza di IP. Tradotto: l’utopia (o distopia) di poter generare il tuo episodio personalizzato di Star Wars o di WandaVision non è poi così lontana.

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