La mossa ha il sapore di un patto con il diavolo. Da un lato, Apple, paladina del controllo verticale, della privacy come religione e dell’ecosistema chiuso per eccellenza. Dall’altro, Alibaba, il colosso cinese dell’e-commerce che sta costruendo a colpi di API e modelli linguistici un arsenale AI di livello globale, ma profondamente radicato nel suolo (e nel controllo) della Repubblica Popolare Cinese.

Secondo Reuters, Alibaba ha appena rilasciato una versione dei suoi modelli di intelligenza artificiale Qwen3, adattata all’architettura MLX di Apple. Tradotto per i non iniziati: iPhone, iPad, Mac e MacBook possono ora eseguire questi modelli direttamente a livello locale, all’interno dell’infrastruttura neurale progettata da Cupertino.