Excel e word entrano nell’era dell’agente artificiale
Il concetto di “vibe coding” aveva già fatto sorridere molti sviluppatori, convinti che bastasse qualche prompt ben assestato per sostituire anni di sudore e notti insonni. Ora però il gioco si fa serio. Microsoft prende quell’idea e la porta dritta dentro la sua macchina da soldi più collaudata: la suite Office. Non più righe di codice improvvisate, ma fogli di calcolo complessi, documenti aziendali e presentazioni PowerPoint generati con un comando testuale. Lo chiamano “vibe working”, ma la sostanza è più brutale: stiamo assistendo all’automazione spinta di attività cognitive che fino a ieri richiedevano eserciti di junior consultant sottopagati.

