
C’è un nuovo lessico che si sta imponendo nelle aziende e nelle università più avanzate del mondo. Non parla di algoritmi, ma di significato. Lo chiamano Capitale Semantico, e se non ne hai mai sentito parlare, è probabile che la tua organizzazione stia ancora navigando a vista nell’oceano digitale. A Milano, il 19 e 20 novembre a Milano, si accenderà il faro più potente su questo concetto, grazie a Orbits Dialogues with Intelligence, il progetto guidato da Luciano Floridi e ideato con Manuela Ronchi, che promette di trasformare la conversazione sulla tecnologia in un dibattito sul senso stesso del futuro.
Chi immagina che si tratti del solito talk sull’intelligenza artificiale non ha capito la direzione del vento. Orbits è un’esperienza che fonde filosofia, etica e business in un unico spazio di pensiero. Non ci sono keynote autopromozionali, ma dialoghi. Non c’è una platea di spettatori, ma una comunità di partecipanti che si interrogano su come rendere la tecnologia uno strumento di crescita culturale, non un alibi per la superficialità. È un invito a uscire dal rumore dell’informazione e riscoprire la potenza del significato.
Luciano Floridi, il filosofo dell’etica digitale oggi alla guida della Fondazione Leonardo ETS, professore a Yale e a Bologna, porta in scena un tema che definisce il prossimo passo evolutivo della società connessa. Il Capitale Semantico è la capacità di dare senso ai dati, di tradurre la complessità in comprensione, di trasformare la tecnologia in intelligenza collettiva. In un’epoca in cui la quantità di informazione cresce più velocemente della nostra capacità di interpretarla, il significato diventa una valuta scarsa, e quindi preziosa.
L’evento, organizzato al Palazzo del Ghiaccio di Milano, mette insieme mondi che raramente si parlano: aziende, accademia, arte, filosofia. E quando sul palco sale anche Giovanni Allevi, l’incontro tra musica e pensiero si fa sinestesia. Floridi e Allevi costruiscono un dialogo fatto di note e concetti, un esperimento di empatia cognitiva che porta il pubblico oltre la consueta narrazione sull’innovazione. Non si parla di intelligenza artificiale come macchina, ma come specchio. Non come tecnologia che sostituisce, ma come linguaggio che amplifica.
Orbits Dialogues with Intelligence è il format ideato da Action, un ecosistema di progetti che unisce cultura e impresa, pensiero e performance, capace di trasformare ogni evento in un laboratorio di senso. Il cuore pulsante di questa iniziativa è la Orbits Academy, una rete internazionale di dodici professionisti visionari selezionati per costruire le competenze del futuro. Tra loro, accademici, imprenditori, giornalisti e innovatori digitali che incarnano la nuova leadership cognitiva. È un luogo dove le soft skill diventano hard power, e dove il pensiero critico è considerato una tecnologia di base.
L’obiettivo è chiaro: costruire una piattaforma che non insegni solo a usare l’intelligenza artificiale, ma a capirla, interpretarla e governarla. In un’epoca in cui la velocità dell’innovazione supera quella della comprensione, Orbits prova a invertire la rotta. La domanda non è più cosa può fare l’IA, ma cosa possiamo farne noi. È un cambio di paradigma radicale, un ritorno all’essenza del pensiero umano come risorsa strategica.
Il 19 novembre sarà la giornata dedicata alle imprese, con sessioni guidate da Floridi e dai membri della Academy che esploreranno come l’IA stia ridisegnando i processi aziendali e i modelli di leadership. La sessione “AI e Processi Aziendali” promette di offrire una mappa concreta di come il pensiero etico possa tradursi in competitività. Nel pomeriggio, il ciclo “Le Aziende Raccontano” darà voce a chi sta già sperimentando nuovi modi di integrare l’intelligenza artificiale senza perdere il fattore umano, l’unico realmente irriproducibile.
Il 20 novembre sarà invece il giorno dei giovani, grazie al progetto Scuola Futura, che porterà a dialogare più di mille studenti e centocinquanta insegnanti. Un ponte intergenerazionale per costruire consapevolezza digitale e cittadinanza responsabile, parole oggi più rivoluzionarie di qualunque algoritmo. In un Paese dove spesso si discute di intelligenza artificiale senza sapere davvero di cosa si stia parlando, Orbits offre un antidoto potente: la comprensione.
La trasformazione digitale, senza un’educazione semantica, rischia di essere un’illusione di progresso. È facile digitalizzare i processi, molto più complesso digitalizzare la cultura. Floridi, con la sua visione lucida e tagliente, avverte da tempo che la sfida non è tecnologica ma cognitiva. Stiamo costruendo infrastrutture di calcolo senza costruire infrastrutture di pensiero. Il risultato è una società iperconnessa ma semanticamente fragile, dove la capacità di comprendere viene sacrificata alla velocità di reagire.
È in questo scenario che la Orbits Academy assume un ruolo strategico. Più che un’accademia, è un acceleratore di consapevolezza. I suoi membri – da Mariarosaria Taddeo di Oxford a Giuseppe Stigliano della UCL School of Management, fino a Fabio Moioli di Spencer Stuart rappresentano la nuova élite intellettuale della trasformazione digitale. Non quella dei codici e dei software, ma quella dei significati e dei valori. È una rivoluzione silenziosa, ma dirompente, che parte dal presupposto che la cultura digitale non sia una competenza accessoria, bensì la spina dorsale della crescita economica e civile del Paese.
Floridi lo dice senza mezzi termini: “Le aziende stanno sviluppando sistemi di intelligenza artificiale così rapidamente che molti faticano a seguirne l’evoluzione”. Orbits nasce per colmare questo divario, traducendo la complessità dell’IA in concetti chiari e accessibili”. È la versione 4.0 dell’umanesimo digitale, dove l’etica non è un vincolo ma un moltiplicatore di valore.
Manuela Ronchi, cofondatrice del progetto e mente strategica di Action, aggiunge una chiave fondamentale: “Comunicare oggi significa rendere comprensibile ciò che è complesso. Senza questa capacità, non ci sarà mai vera innovazione”. È la sintesi perfetta di ciò che Orbits rappresenta: un atto di comunicazione evoluta, un esercizio collettivo di intelligenza applicata, un esperimento sociale di pensiero condiviso.
L’ecosistema Orbits non si ferma all’evento di Milano. La community è attiva tutto l’anno, con contenuti esclusivi e momenti di confronto costante. Sul canale YouTube ufficiale “Orbits – Luciano Floridi” si trovano le “Lezioni di Filosofia Digitale”, analisi lucide delle principali notizie tecnologiche e anticipazioni sui temi che stanno ridisegnando l’economia della conoscenza. È un canale che non segue l’algoritmo, ma lo sfida.
Chi crede che la tecnologia basti a se stessa dimentica che la vera rivoluzione è semantica. Non ci serve più informazione, ci serve comprensione. Non ci servono nuovi strumenti, ma nuove chiavi di lettura. Orbits – Dialogues with Intelligence è, in fondo, questo: un laboratorio di senso dove la tecnologia incontra la cultura per costruire una civiltà digitale più matura.
Perché, come ricordava John Donne, nessun uomo è un’isola. E oggi, nessuna intelligenza è autonoma. Serve un arcipelago di menti capaci di dialogare, capire e costruire insieme. È questa la missione più ambiziosa di Orbits: creare un capitale semantico condiviso, un linguaggio comune per un futuro che vogliamo comprendere prima ancora di automatizzare.
Per partecipare all’evento Orbits Dialogues with Intelligence il 19 e 20 novembre 2025 al Palazzo del Ghiaccio di Milano, tutte le informazioni sono disponibili su www.orbits.day.