Nel mondo dei supercomputer, dove i numeri diventano ossessioni e la velocità di calcolo è valuta strategica, il Giappone si prepara a un balzo che pochi osano immaginare. FugakuNEXT non è semplicemente un successore del leggendario Fugaku: è un manifesto di ambizione tecnologica, un sistema da 750 milioni di dollari progettato per fondere intelligenza artificiale e calcolo ad alte prestazioni, con l’obiettivo di entrare nel regno del zetta-scale, un livello di potenza che oggi appartiene solo ai sogni più audaci degli ingegneri.
La storia dei supercomputer giapponesi è un romanzo di ossessione scientifica e visione industriale. Dagli albori con l’Earth Simulator nel 2002, passando per il K computer del 2011 fino al Fugaku del 2020, il Giappone ha dimostrato che la leadership globale in HPC non è solo questione di soldi, ma di cultura dell’eccellenza tecnica. Fugaku, attualmente settimo al mondo, è stato fondamentale durante la pandemia di COVID-19 per simulazioni epidemiologiche avanzate, confermando che il calcolo può salvare vite oltre a numeri e classifiche. FugakuNEXT vuole non solo continuare questa eredità, ma ridefinirla su scala che sembra fantascienza.