Microsoft ha dichiarato che investirà $30 miliardi (≈ £22 miliardi) nel Regno Unito nel periodo 2025-2028 per potenziare infrastruttura AI e operazioni correnti. (vedi The Official Microsoft Blog)

Di questi, circa $15 miliardi sono destinati a capital expenditures (“capex”) per costruire infrastruttura cloud/AI, in particolare un supercomputer con oltre 23.000 GPU NVIDIA, in partnership con la società britannica Nscale.

Il resto (gli altri ~$15 miliardi) serve a sostenere le operazioni correnti nel Regno Unito: forza lavoro (~6.000 dipendenti), data centre esistenti, ricerca, sviluppo, supporto clienti, e attività varie distribuite sul territorio.

Il supercomputer sarà costruito sul campus di Nscale in Loughton, che inizialmente supporterà ~23.040 GPU entro il Q1 del 2027; la struttura è pensata per essere espandibile (carico elettrico, footprint) per far fronte alla domanda futura.

Parte dell’impegno fa parte dell’accordo “Tech Prosperity Deal” tra USA e UK, che include anche altri investimenti da Google, NVIDIA, OpenAI e altri, diretti a data centre, chip, infrastruttura AI, con l’obiettivo di far diventare il Regno Unito non solo un utente ma un produttore/infrastruttura rilevante nell’AI globale.

Microsoft ha detto che la crescita dell’investimento è legata a miglioramenti del quadro regolatorio inglese, dell’approvvigionamento energetico, della pianificazione urbanistica, che rendono più prevedibile e meno rischioso investire infrastrutture ad alta intensità di capitale.


Qualche punto che vale la pena guardare con occhio critico:

Primo, la sostenibilità energetica. Un supercomputer con decine di migliaia di GPU richiede enormi quantità di energia, cooling, gestione termica. Se non pianificato con fonti rinnovabili e infrastruttura elettrica adeguata, c’è rischio di costi elevati operativi e impatto ambientale.

Secondo, il rischio normativo. Microsoft stessa aveva criticato in passato il regolatore UK (CMA) per la vicenda Activision Blizzard. Pur se ora le condizioni sembrano migliorate, le politiche pubbliche, autorizzazioni e pianificazione rimangono variabili. La promessa che “sarà buono per ogni centesimo” (o penny/pound) è forte ma deve tradursi in trasparenza, tempistiche certe, regole chiare, specie su data sovereignty, protezione dati, edili e uso del territorio.

Terzo, il rischio di concentrazione. Se Microsoft con Nscale e NVIDIA domina l’infrastruttura super-computing, serve attenzione a evitare dipendenze critiche che danneggino l’ecosistema di imprese più piccole, università, startup. Serve che ci siano condizioni per accesso equo (prezzi, latenza, risorse) anche per chi non è Microsoft.

Quarto, tempi di implementazione. Anche se annunciate oggi, cose come il sito, l’energia, le reti elettriche, i permessi, la costruzione, il raffreddamento, la distribuzione del calore residuo, la manutenzione, etc., possono subire ritardi. È importante monitorare le milestone pubbliche.


Questo investimento è enorme, probabilmente il più significativo che il Regno Unito abbia visto nel settore AI fino ad ora. È un punto di svolta per l’infrastruttura AI britannica, ma per diventare “leadership globale” servono concretezza operativa, regole stabili, attenzione all’impatto e al tessuto locale.