Immaginate di entrare in una villa del Quattrocento, Villa Quartara, immersa in un parco secolare e affacciata sul mare di Genova, il 21 ottobre 2025. Le pareti affrescate fanno da sfondo a un convegno dal titolo semplice ma ambizioso: “L’AI cresce con le persone per la competitività del Paese”. Non è una lezione accademica, piuttosto una conversazione a più voci che, filo dopo filo, cuce insieme istituzioni, università, imprese e politica, con uno sguardo all’Europa. Il risultato è la nascita di Fusion AI Labs, un laboratorio che vuole essere contemporaneamente un ponte, un acceleratore e un luogo di incontro.

Fusion AI Labs nasce per colmare il divario tra la ricerca accademica e l’applicazione industriale dell’intelligenza artificiale. Promuove una ricerca applicata che parte da tecnologie già mature, testandone l’impatto in contesti reali. L’obiettivo è quello di permettere alle aziende di sperimentare, comprendere e adottare l’AI in modo sicuro e sostenibile. Il modello di business di Fusion AI Labs si fonda sul concetto di Center of Excellence (CoE), modello che consente alle aziende di sperimentare l’AI in ambienti controllati, riducendo i rischi e accelerando il percorso verso l’adozione industriale. Questo permette di trasformare la conoscenza in soluzioni concrete per organizzazioni e cittadini. Un laboratorio che non si limita a innovare, ma crea le condizioni perché l’innovazione sia accessibile e condivisa.

Stefano Sedola (a sx), Partner e Founder di Fusion AI Labs assieme ad Andrea Pescino (a dx) Ceo di Fusion AI Labs

Perchè Genova? La città è stata scelta come sede non solo per la sua vocazione all’innovazione, ma anche per la presenza di strutture all’avanguardia come i dipartimenti di informatica e di ingegneria dell’Università, l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). All’interno dei Labs troverà spazio, ad esempio, l’Innovation Hub di Robotica previsto dal progetto europeo Ulysseus, che collega UniGe ad altri atenei europei.

A ribadire il supporto delle istituzioni Alessandro Terrile, vicesindaco di Genova, che interviene con un tono pratico: “Questa città non aspetta l’AI, la anticipa“. Il porto, la logistica, la pubblica amministrazione: sono i terreni di gioco. L’idea è quella di usare chatbot per snellire la burocrazia, l’analisi predittiva dei dati per gestire i flussi merci e favorire, più in generale, la digitalizzazione della PA. Sono questi i temi su cui si focalizza l’amministrazione comunale perché Genova non si vanta solo di essere pioniera nel settore (lo è davvero, basti pensare a progetti pionieristici come progetti pionieristici come l’automazione postale e la computer vision) ma mette sul tavolo un impegno concreto: “Accelereremo ogni pratica per chi vuole investire in AI sul nostro territorio” conclude Terrile.

Un impegno sottolineato anche da Iacopo Avegno, direttore generale Turismo, Marketing territoriale e Sistemi Informativi della Regione Liguria, che allarga lo sguardo. La Regione non vuole solo finanziare progetti, vuole creare un “ecosistema” basato su tre pilastri: sanità, turismo, ambiente. In sanità l’AI generativa può gestire liste d’attesa, prescrizioni e alert per i medici di famiglia. Nel turismo, agenti intelligenti organizzano viaggi su misura. Nell’ambiente, previsioni meteo più precise, monitoraggio frane, segnali d’urgenza. Tutte cose realizzabili, perché, ricorda, “Genova e la Liguria hanno industria, università, ricerca: possiamo diventare un polo europeo di AI applicata“.

Da Bruxelles arriva, in video, Brando Benifei, relatore dell’AI Act. Il suo messaggio è un richiamo all’unità: «L’Europa ha valori, ma rischia di restare indietro nella tecnologia. Serve convergenza: un’AI europea che non sia solo etica, ma anche competitiva». Non è un monito astratto: è la cornice normativa entro cui Fusion AI Labs si muoverà.

Fulvio Mastrogiovanni, coordinatore del corso di Robotics Engineering all’Università di Genova, porta il discorso su un piano filosofico-ingegneristico. «L’AI non è una tecnologia, è una rivoluzione cognitiva» dichiara, aggiungendo che l’AI può essere guardata da due angolazioni distinte: quella che la vede sostituire l’uomo e quella che invece ne potenzia le capacità. «Noi scegliamo la seconda» dichiara Mastrogiovanni avvisando però che «per farlo serve etica incorporata, non aggiunta dopo. E serve convivenza, non governo: umani e AI devono crescere insieme».

Elena Bonfiglioli, Global Business Leader for Healthcare di Microsoft, interviene al convegno con una provocazione: “Siamo passati dal postmodernismo all’iper modernismo”. Il ritmo del cambiamento, a “velocità quantistica”, sfida l’adattabilità umana. La risposta? Ecosistemi aperti dove industria e ricerca collaborano senza barriere, come incarnato da Fusion AI Labs.

Dario Pardi, presidente di Fusion AI Labs, traduce tutto in azione. «Genova deve diventare il nuovo porto della digitalizzazione». Non una metafora: un hub che genera lavoro, attira talenti, esporta soluzioni. «Collaboriamo con chi ha le risorse» sottolinea, «per fare sperimentazione concreta nel mondo industriale».

Andrea Pescino, CEO di Fusion AI Labs, chiude il cerchio con una visione audace: “Con Fusion AI Labs puntiamo a sviluppare un contesto positivo per il nostro Paese, riportando talenti, formando i professionisti del futuro e facilitando l’integrazione efficace dell’AI nelle organizzazioni. Vogliamo essere un catalizzatore per l’innovazione, aiutando le imprese a cogliere appieno le opportunità offerte da questa straordinaria tecnologia”. Pescino sottolinea un paradosso tutto italiano, “il turismo nel nostro Paese esplode, ma il valore aggiunto resta basso. La tecnologia, invece, lo moltiplica“. Il problema è l’adozione, spesso frenata da un atteggiamento di sospetto verso l’AI. La soluzione? Ricerca applicata, formazione e attrazione dei talenti (l’obiettivo è quello di attrarre almeno 130 ragazzi in tre anni) e una conversazione aperta per rendere gli italiani “tecnopositivi”. “Non possiamo lasciare che le competenze italiane finiscano nelle mani delle big tech USA. Servono ecosistemi, investimenti e dialogo“.

Fusion AI Labs si inserisce con forza nella cornice strategica dell’Unione Europea che, come ricordato da Stefano Sedola, Partner e Founder di Fusion AI LAbs, con l’AI Act e il Continent AI Plan punta a un’innovazione “human-centric”, capace di mettere l’uomo al centro del progresso tecnologico. “Fusion AI Labs è impegnata nella ricerca applicata per accelerare l’adozione dell’AI e nella creazione di competenze e talenti”, continua Sedola, “il Continent AI Plan e la strategia Apply AI, approvata nell’ottobre 2025, rappresentano politiche abilitanti per organizzazioni come la nostra, favorendo un approccio ‘AI first’ e una logica ‘buy European’ che privilegia soluzioni sviluppate in Europa. Questo ci permette di ridurre il time-to-market e di guidare l’adozione responsabile dell’AI in Italia e oltre”.

Unitree Go2, la mascotte dei Fusion AI Labs, ci accoglie nell’atrio di Villa Quartara

Immaginate un laboratorio dove le idee prendono forma, dove la teoria si intreccia con la pratica e dove il confine tra accademia e industria si dissolve. Fusion AI Labs incarna questa visione, operando in modalità “joint research” che unisce esperti industriali e accademici in un dialogo continuo. Qui, casi d’uso concreti vengono testati e validati, trasformando l’intelligenza artificiale in una forza tangibile per il progresso. Un esempio emblematico è il progetto europeo Villanova, parte dell’iniziativa IPCEI-CIS1, che punta a rafforzare la sovranità tecnologica europea attraverso soluzioni di AI generativa multimodale e multilingue, in relazione al quale Fusion AI Labs porta sul tavolo competenze avanzate su modelli linguistici e collaborazione uomo-macchina.

A Genova, inoltre, il laboratorio ha già aperto un dialogo con realtà di eccellenza come la Fondazione Gerolamo Gaslini e il suo Ospedale Pediatrico Giannina Gaslini, un faro nella ricerca clinica e nell’innovazione sanitaria. L’obiettivo? Esplorare sinergie per applicare l’AI nel campo della salute, valorizzando le esperienze del Gaslini in ricerca clinica e analisi dei dati.

Questo confronto è il riflesso di ciò che Fusion AI Labs vuole essere: un catalizzatore di conoscenza, un ponte che collega istituzioni, imprese e territori per un’adozione responsabile e condivisa dell’intelligenza artificiale, non solo a livello locale, ma con un respiro nazionale ed europeo.

Fusion AI Labs non si limita alla ricerca: è anche un luogo di crescita. La sua Academy è un vivaio di talenti, dove giovani, professionisti e manager si formano attraverso programmi di upskilling e reskilling, costruendo un ponte tra università e impresa. L’obiettivo è chiaro: diffondere competenze digitali che alimentino il tessuto produttivo, preparando le persone a cavalcare l’onda del cambiamento tecnologico. E non è tutto. Un ambizioso piano di eventi nazionali e internazionali porterà a Genova esperti da ogni angolo del mondo, trasformando la città in un crocevia di idee e innovazione.

Un posizionamento coerentemente centrato con quelli che sono gli obiettivi di Fusion AI Labs, che non vuole essere solo un laboratorio, ma la promessa che l’AI può crescere con le persone e per le persone. E che Genova, con il suo porto antico, può essere il primo approdo di questa nuova era.

In primo piano a destra Elena Bonfiglioli, Global Business Leader for Healthcare di Microsoft e a fianco, Dario Pardi, presidente di Fusion AI Labs