Reduce dal fervore di COP30 a Belém, dove promesse, impegni e qualche inevitabile selfie politico hanno riempito i corridoi senza che fosse possibile adottare alcuna road map concreta, questa volta a tornare al centro del dibattito climatico è l’Australia, con un messaggio sorprendentemente compatto da parte delle sue grandi compagnie energetiche: puntare sulle rinnovabili non è solo sostenibile, è l’unica mossa sensata per evitare bollette stellari e un crash energetico da manuale. E visto che metà del Paese ancora dipende da centrali a carbone anziane come un modem 56k, la questione è leggermente urgente.
Autore: Pietro Raimondi Pagina 1 di 3
Il 2025 si chiude con una certezza: il 5G non è più una promessa, è un’infrastruttura su cui si muove una fetta sempre più ampia dell’economia digitale globale. Secondo l’ultimo Ericsson Mobility Report, gli abbonamenti 5G supereranno i 2,9 miliardi entro la fine dell’anno, pari a un terzo delle sottoscrizioni mobili mondiali. Numeri che fotografano un sistema in piena evoluzione, mentre già si intravede all’orizzonte la sagoma imponente del 6G, il cui debutto commerciale è previsto, almeno in Europa, tra il 2031 e il 2032.
Immaginate di sfiorare un interruttore invisibile nel vostro cervello e far uscire parole silenziose, come un sussurro digitale che sfida la paralisi. Non è fantascienza, ma la nuova frontiera di Paradromics, l’azienda texana che ha appena incassato il via libera della FDA per impiantare il suo chip Connexus in due pazienti affetti da gravi disabilità motorie e affette da mutismo. Rivali di Elon Musk?
Anthropic ha esteso Claude Code, finora confinato all’ambiente CLI (terminale), a un’interfaccia web accessibile da browser: basta accedere a claude.ai e cliccare la tab “Code” se si ha un abbonamento Pro (20 $/mese) o Max (100 $/200 $/mese).
L’idea è semplice: rimuovere la barriera d’ingresso non serve più aprire un terminale — e fare in modo che gli sviluppatori possano istanziare agenti AI per il codice ovunque, anche da browser. Questo spinge Claude Code in competizione più diretta con strumenti che già oggi operano via web (GitHub Copilot, Cursor, soluzioni di Google, OpenAI).Dietro questa mossa c’è un cambio strategico: da strumento “power user via terminale” a piattaforma agente ubiqua, fluida, pronta all’adozione orizzontale.
Andrej Karpathy, che molti associano al suo ruolo da direttore dell’IA in Tesla e cofondatore “in pectore” in vari progetti di frontiera, ha lanciato una dichiarazione che scuote il mito: agenti AI come Claude o Codex sono ancora lontani da potersi comportare come “dipendenti veri”. Mancano memoria, multimodalità, apprendimento continuo. Riparare queste lacune secondo lui richiederà circa un decennio non per impossibilità, ma perché costruire intelligenza profonda richiede tempo. (vedi Dwarkesh Podcast)
L’intelligenza artificiale sta rapidamente diventando un fattore determinante nell’evoluzione del panorama delle minacce informatiche, con un incremento del 47% degli attacchi basati su tecniche di intelligenza artificiale rispetto all’anno precedente ed entro la fine del 2025, gli incidenti cyber guidati da IA possano superare i 28 milioni a livello globale. È quanto emerge dal nuovo report AI Threat Landscape 2025, realizzato dal Cybersecurity Competence Center di Maticmind, appena presentato alla Camera dei Deputati.
Età minima digitale di 16 anni in Ue per social media, divieto automatico delle pratiche più dannose che creano dipendenza nei minori, norme sulle tecnologie e le pratiche persuasive come la pubblicità mirata, il marketing degli influencer, il design che crea dipendenza, i loot box e i dark pattern. Sono questi i contenuti della relazione adottata dalla commissione per il Mercato interno del Parlamento europeo, con 32 voti a favore, 5 contrari e 9 astensioni, in cui esprime preoccupazione per l’incapacità delle principali piattaforme online di proteggere i minori e mettono in guardia dai rischi legati alla dipendenza, alla salute mentale e all’esposizione a contenuti illegali e dannosi.
L’intercettazione della flottiglia diretta a Gaza da parte della marina israeliana è un’operazione che ha tutte le caratteristiche del déjà-vu, un copione già scritto che si ripete ciclicamente con variabili minime ma con un impatto mediatico assicurato. Da un lato lo Stato ebraico ribadisce che il blocco navale è imprescindibile per impedire il contrabbando di armi verso Hamas, dall’altro una carovana eterogenea di attivisti, politici e volti noti cavalca la narrativa umanitaria per contestare una misura che, secondo le ONG internazionali, soffoca una popolazione già al limite. La parola chiave che emerge è “flottiglia Gaza”, attorno alla quale ruotano tensioni diplomatiche, storytelling globale e un mercato mediatico che non ha mai smesso di nutrirsi di simboli e provocazioni.
Quello che sta succedendo alle Nazioni Unite è quasi surreale: in un colpo solo l’intelligenza artificiale è stata messa nello stesso club di armi nucleari e agenti chimici, come se fosse una questione di deterrenza strategica e non un software che oggi genera testi e immagini per TikTok e domani decide chi vive e chi muore in un teatro di guerra.
Quando un organo come il Consiglio di Sicurezza inizia a parlare di “red lines” globali è perché qualcuno ha già intuito che la tecnologia non è più sotto controllo. Geoffrey Hinton e Yoshua Bengio, definiti i “padrini” dell’AI, non parlano per amore di retorica accademica, ma perché conoscono dall’interno la traiettoria di un settore che corre più veloce delle istituzioni che dovrebbero regolamentarlo. Se dieci Premi Nobel firmano un appello con loro, il messaggio è semplice: non bastano i panel, servono trattati vincolanti.
Ruoming Pang se n’è andato. E non per una pausa sabbatica, una startup stealth o per coltivare ortaggi bio in Oregon. No, è passato direttamente all’altra sponda del Rubicone: da Apple a Meta. Precisamente nella nuova creatura ribattezzata Superintelligence Labs, che più che un centro R&D sembra un’operazione di chirurgia neurale contro la concorrenza. Pang era il capo dei modelli fondamentali di Apple. Quelli che non solo danno il nome alla nuova buzzword “Apple Intelligence”, ma che dovrebbero rappresentare il motore semantico dell’intero ecosistema futuro della Mela. Un colpo basso. Di quelli che fanno rumore.
“Senza una visione concreta sull’innovazione oggi, rischiamo di pagare domani un prezzo altissimo”. Parole chiare e dirette quelle pronunciate da Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, alla Festa dell’Innovazione organizzata da Il Foglio. In un contesto economico sempre più competitivo e accelerato dalla rivoluzione tecnologica, Orsini lancia un appello forte: serve un piano industriale straordinario di almeno tre anni che rimetta al centro l’industria e stimoli la crescita dell’Italia, oggi ancora troppo lenta nell’adozione dell’intelligenza artificiale e della digitalizzazione.
Nel contesto dell’Anno Internazionale della Scienza e della Tecnologia Quantistica, la seconda giornata della conferenza internazionale organizzata dal Centro Internazionale di Fisica Teorica “Abdus Salam” (ICTP) di Trieste è stata aperta da una delle voci più autorevoli del panorama scientifico contemporaneo: il fisico francese Serge Haroche, premio Nobel per la Fisica nel 2012.
La mobilità intelligente non è più una promessa futuristica, ma una realtà che sta prendendo forma sulle nostre strade, spinta da dati, connettività e intelligenza artificiale. Le auto connesse, i sistemi ADAS, le soluzioni di smart mobility urbana e le sperimentazioni di smart road stanno ridisegnando l’esperienza di guida e l’intero ecosistema della mobilità. Il mercato italiano cresce in modo solido – con un valore che nel 2024 ha raggiunto i 3,3 miliardi di euro – ma a questa accelerazione tecnologica non corrisponde ancora una visione strategica condivisa. È il paradosso della mobilità italiana: mentre i consumatori si aprono (con cautela) alla guida autonoma e le imprese iniziano a integrare l’AI nella gestione delle flotte, molte pubbliche amministrazioni restano ancora “manuali”, incapaci di valorizzare i dati per migliorare i servizi. La ricerca dell’Osservatorio Connected Vehicle & Mobility del Politecnico di Milano offre uno spaccato prezioso su luci e ombre di questa trasformazione.
La cultura pop non è mai stata così vulnerabile. Quello che per milioni di giovani è intrattenimento quotidiano — una maratona di Naruto, un episodio inedito di Demon Slayer, una full immersion su Netflix — si sta trasformando in terreno di caccia per i cybercriminali. Sfruttando la passione viscerale della Gen Z per anime, serie cult e piattaforme di streaming, gli hacker mascherano malware sotto le mentite spoglie dei contenuti più amati, alimentando un’ondata di attacchi informatici che non conosce precedenti.
Il nuovo Data Breach Investigations Report di Verizon lancia l’allarme: in Europa, Medio Oriente e Africa, quasi un terzo delle violazioni informatiche nasce all’interno delle aziende. E ora anche l’uso incontrollato dell’intelligenza artificiale accende una nuova spia di pericolo.
In un mondo in cui le minacce alla sicurezza si evolvono rapidamente, l’Europa si prepara a un cambiamento epocale con ProtectEU, la nuova strategia per la sicurezza interna presentata dalla Commissione Europea. Annunciata dalla presidente Ursula von der Leyen nelle sue linee guida politiche, questa iniziativa ambiziosa mira a rafforzare la capacità dell’Unione Europea di proteggere i suoi cittadini, affrontando sia le minacce tradizionali che quelle emergenti in un panorama geopolitico sempre più complesso. Con un approccio che coinvolge l’intera società, ProtectEU si propone di rivoluzionare il modo in cui l’Europa gestisce la sicurezza interna, promuovendo una cooperazione più profonda, strumenti legali più rigorosi e una maggiore condivisione delle informazioni.
Il mondo della cybersecurity è nuovamente in allerta: FamousSparrow, gruppo APT (Advanced Persistent Threat) allineato alla Cina, ha ripreso le proprie attività di cyberspionaggio, colpendo organizzazioni negli Stati Uniti, in Messico e in Honduras. Dopo un’apparente inattività di due anni, i ricercatori di ESET hanno scoperto nuove varianti della backdoor SparrowDoor e l’impiego, per la prima volta, del malware ShadowPad.
Ormai lo sappiamo, l’intelligenza artificiale sta trasformando il mondo a una velocità senza precedenti, ma questa rivoluzione tecnologica ha un costo energetico significativo. Secondo un recente report del BCG i data center europei stanno vivendo un vero e proprio boom di consumi energetici, spinti dalla crescente domanda di soluzioni AI. In un contesto in cui l’Europa punta alla sostenibilità, questo aumento pone sfide cruciali ma apre anche opportunità per innovazioni che potrebbero ridefinire il futuro del settore tecnologico.
La Commissione europea stanzierà 1,3 miliardi di euro per la diffusione di tecnologie critiche di importanza strategica per il futuro dell’Europa e per la sovranità tecnologica del continente attraverso il programma di lavoro per l’Europa digitale (Digital) per il periodo 2025-2027 adottato oggi.
Il Gruppo Hera ha inaugurato a Imola il primo impianto industriale europeo dedicato al riciclo della fibra di carbonio su larga scala: Fib3R. Situato nel cuore della Motor Valley, una regione sinonimo di eccellenza automobilistica e innovazione tecnologica, questo impianto rappresenta una svolta per il settore automotive, dove la fibra di carbonio è sempre più un materiale strategico. Orazio Iacono, Amministratore Delegato di Hera, ha definito Fib3R “un tassello fondamentale per un’industria che guarda al futuro, combinando competitività e sostenibilità ambientale”.
Le azioni di Tesla Motors Inc (TSLA) continuano a destare preoccupazione tra gli investitori. Nel momento in cui scriviamo, il titolo segna un altro giorno difficile dopo il calo del 15% registrato ieri, con la quotazione che ha toccato un minimo di 215 dollari, il livello più basso dal 24 ottobre 2024. Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia, ha analizzato le dinamiche dietro questo crollo, evidenziando un declino del 42% dall’inizio dell’anno, con il prezzo sceso da 400 a circa 230 dollari (basato sui dati più recenti che indicano un currentPrice di 226.974 USD).
La transizione verso la mobilità elettrica in Europa potrebbe ricevere una spinta decisiva grazie alle ricariche intelligenti e bidirezionali. Secondo uno studio appena pubblicato da Eurelectric, associazione di categoria dell’industria elettrica europea, e EY’s Global Power & Utilities Sector, queste tecnologie potrebbero far risparmiare ai proprietari di veicoli elettrici tra 450 e 2.900 euro all’anno. Un incentivo economico che, se sfruttato, potrebbe accelerare la domanda di e-cars, rendendo l’elettrico non solo sostenibile, ma anche conveniente rispetto ai motori a combustione.
L’Intelligenza Artificiale agentica sta trasformando il mondo dello sviluppo software, e gli sviluppatori sono pronti ad accoglierla con entusiasmo. Secondo l’ultimo report annuale State of IT di Salesforce, basato su un sondaggio condotto tra oltre 2.000 leader dello sviluppo software in 28 Paesi (tra cui l’Italia) e quasi 250 sviluppatori di prima linea negli Stati Uniti, più di 9 su 10 (92%) vedono nell’AI un’opportunità per far progredire la propria carriera, mentre un sorprendente 96% crede che migliorerà l’esperienza lavorativa quotidiana. Il report, realizzato tra dicembre 2024 e febbraio 2025, evidenzia un consenso quasi unanime: l’AI non è più vista come una minaccia, ma come una forza rivoluzionaria che potenzierà produttività e creatività.
Negli ultimi mesi, l’Italia è stata teatro di una serie di attacchi DDoS (Distributed Denial of Service) orchestrati dal gruppo di hacker attivisti russi NoName057, noto per la sua fedeltà ideologica al Cremlino e per le sue azioni contro i Paesi occidentali che sostengono l’Ucraina. Le offensive, peraltro iniziate nel 2022 ma intensificatesi in modo significativo nei primi mesi del 2025, hanno preso di mira infrastrutture critiche, grandi aziende e enti pubblici italiani, tra cui i siti web del Ministero degli Esteri, gli aeroporti di Milano Linate e Malpensa, banche come Intesa Sanpaolo e Monte dei Paschi di Siena, e persino portali di trasporto pubblico come ATAC a Roma e AMT a Genova.
Negli ultimi decenni, l’energia nucleare è stata dominata da due tecnologie: la fissione, utilizzata nelle centrali esistenti, e la fusione, il sogno ancora in fase sperimentale che promette energia illimitata. Ora, però, una terza via potrebbe cambiare le carte in tavola. A parlarne è Salvatore Majorana, direttore del distretto dell’innovazione Kilometro Rosso, che ha rilasciato un’intervista a Il Corriere della Sera illustrando il progetto della startup Prometheus.
Nel precedente articolo “Introduzione a Grok 3” abbiamo esplorato le principali caratteristiche del modello, le funzionalità principali, le sue potenzialità e i suoi limiti. Analizziamo adesso come massimizzare l’efficacia di Grok 3, con una serie di suggerimenti utili per ottenere i risultati migliori dal suo utilizzo.
La serie di modelli Grok è costruita su algoritmi avanzati di deep learning, addestrati su vasti set di dati per comprendere le complessità del linguaggio umano. Grazie a queste tecnologie, Grok è in grado di riconoscere schemi e strutture linguistiche sofisticate, generando testi che rispecchiano fedelmente la scrittura umana. Questo lo rende ideale per una vasta gamma di applicazioni di elaborazione del linguaggio naturale (NLP), tra cui completamento del testo, traduzione, riassunti automatici e molto altro.
Con l’arrivo di Grok 3, la nuova generazione della serie, l’intelligenza artificiale compie un ulteriore salto in avanti. Questo modello introduce maggiori capacità computazionali, un supporto multilingue più avanzato e abilità di ragionamento e comprensione migliorate, ampliando il suo impatto in numerosi settori.
Datrix, il gruppo leader nello sviluppo di soluzioni software B2B basate sull’intelligenza artificiale, chiude il 2024 con risultati finanziari in crescita, confermando il ruolo strategico dell’AI nella monetizzazione dei dati e nell’ottimizzazione dei processi industriali e aziendali. I dati provvisori rivelano ricavi consolidati pari a 18,2 milioni di euro, con un incremento del 19% rispetto al 2023. Una crescita ancora più marcata si registra nelle linee di business, che hanno segnato un aumento del 21% (+23% a parità di perimetro).
Eni accelera sulla transizione energetica con il nuovo piano strategico 2025-2028, confermando la propria vocazione all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità. La multinazionale italiana dell’energia ha svelato una roadmap che prevede investimenti annui per 7 miliardi di euro, puntando su nuove soluzioni per la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCS) e sul rafforzamento del settore digitale, con particolare attenzione ai data center e al supercalcolo.
L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando la medicina, e una delle sfide più urgenti riguarda le malattie neurodegenerative come l’Alzheimer. Un nuovo modello di AI, sviluppato dai ricercatori dell’Università della California Meridionale e pubblicato sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze, PNAS, potrebbe aprire nuove prospettive nella diagnosi precoce e nella prevenzione della demenza.
Nifty Island, il parco giochi digitale per gli amanti del metaverso, ha deciso che la solitudine non è più di moda. Ora, grazie alla magia dell’intelligenza artificiale, potrai popolare la tua isola con simpatici agenti AI che non solo rispondono ai tuoi comandi, ma ballano, parlano e – udite udite – interagiscono on-chain. Insomma, il sogno proibito di ogni fan di Ready Player One: un universo dove anche i personaggi non giocanti possono fare più di un generico loop di animazione.
Almaviva accelera la sua crescita puntando a 2,5 miliardi di ricavi entro il 2026 e a nuove acquisizioni per 1-1,5 miliardi tra il 2025 e il 2026. Lo ha annunciato l’amministratore delegato Marco Tripi durante l’inaugurazione della nuova sede a Milano. Il gruppo prevede fino a 3.000 nuove assunzioni e chiuderà il 2024 con un fatturato stimato di 1,4 miliardi di euro, un margine EBITDA del 18,8% e una marginalità di circa 265 milioni.
Nel corso del 2024 in Italia sono stati registrati 1.927 attacchi informatici, il 18% in più rispetto all’anno precedente anche se, quelli andati a buon fine, 467 in totale, sono diminuiti del 10% rispetto al 2023 e del 63% rispetto al 2022. Sono i dati, contenuti nel ‘Threat intelligence report’ pubblicato dall’osservatorio cybersecurity di Exprivia, che evidenziano inoltre che gli hacker sono andati a segno il 24% delle volte (contro il 31% dell’anno precedente) e che nel 30% degli attacchi portati a termine e quindi riusciti è stata utilizzata l’intelligenza artificiale.
ByteDance, in collaborazione con l’Università di Hong Kong, ha presentato Goku e Goku+, una nuova famiglia di modelli di intelligenza artificiale progettati per superare il divario tra la generazione di immagini e quella di video. Grazie a un’architettura unificata e tecniche avanzate di elaborazione visiva, questi modelli stanno ridefinendo gli standard del settore, ottenendo prestazioni da record nei principali benchmark visivi e aprendo nuove possibilità per la creazione di contenuti commerciali iperrealistici.
L’intelligenza artificiale. Quella cosa che un giorno ci governerà, ma per ora si accontenta di risolvere equazioni, scrivere codice e cercare di capire perché 2+2 fa 4 (spoiler: perché sì). Ma come fa un modello AI a diventare così bravo? Semplice: con un bel po’ di dataset distillati, ovviamente. Ecco una lista di 7 dataset che sembrano usciti direttamente da un laboratorio di scienziati pazzi, pronti a far ragionare le macchine meglio di un filosofo ubriaco.
Il panorama pubblicitario in America sta attraversando una trasformazione significativa, con l’intelligenza artificiale che gioca un ruolo sempre più centrale nel modo in cui i marchi si connettono con i consumatori. Un esempio recente di questa evoluzione è l’introduzione da parte di Google di due nuovi spot per il Super Bowl, che vedono l’intelligenza artificiale come una tecnologia che ha raggiunto una familiarità tale da diventare parte integrante della vita quotidiana, al pari di dispositivi come smartphone e computer. La mossa di Google non solo riflette la crescente importanza dell’AI, ma offre anche uno spunto interessante per analizzare come la pubblicità stia cambiando grazie a questa tecnologia.
Un nuovo standard per produttività e realismo in 3D: velocità, qualità, e flessibilità
Chaos, con il lancio di V-Ray 7 for Maya e V-Ray 7 for Houdini, continua a spingere i confini dell’innovazione nel rendering 3D. Queste nuove versioni non solo rispondono alle esigenze sempre crescenti dei professionisti della grafica, ma rivoluzionano il flusso di lavoro con funzionalità avanzate, ottimizzazioni per il tempo di rendering, e una straordinaria qualità d’immagine che arriva ai più alti livelli cinematografici.
Nel panorama economico globale del 2025, l’efficienza e l’agilità sono diventate caratteristiche imprescindibili per le aziende che vogliono restare competitive. Le sfide si moltiplicano e, in questo scenario, i team HR, payroll e finance sono chiamati a un ruolo sempre più strategico, in grado di orientare non solo la gestione operativa, ma anche il valore economico e sociale delle imprese. La tecnologia, e in particolare l’intelligenza artificiale, insieme alla crescente attenzione verso lo sviluppo delle competenze e la trasparenza retributiva, si sta profilando come una leva cruciale per il futuro del lavoro.
Nel 2025, i professionisti delle Risorse Umane e del payroll si troveranno a fronteggiare l’evoluzione dei processi aziendali, guidata da innovazioni tecnologiche e dalla necessità di rispondere alle nuove aspettative della forza lavoro. In questo contesto, secondo Strada, azienda di riferimento nelle soluzioni end-to-end per la gestione delle paghe e delle risorse umane, alcune tendenze chiave faranno da guida per il futuro del settore.
OpenAI ha recentemente annunciato un’importante evoluzione nelle modalità di utilizzo di ChatGPT, introducendo nuove funzionalità nell’accesso e nelle interazioni su WhatsApp, con l’intenzione di rendere l’esperienza utente ancora più fluida e versatile. Questi aggiornamenti non solo ampliano le opzioni di interazione, ma segnano anche un passo significativo verso una maggiore accessibilità e personalizzazione del servizio.
Uno degli aggiornamenti più rilevanti riguarda la possibilità per gli utenti di caricare direttamente immagini su WhatsApp, simile a quanto avviene già sulla piattaforma di ChatGPT. Questo permetterà a chi interagisce con l’assistente di inviare foto, schemi, o qualsiasi altro tipo di immagine, con l’aspettativa che ChatGPT possa rispondere in maniera pertinente e contestuale rispetto al contenuto inviato. Si tratta di un’evoluzione importante che apre a nuove forme di interazione, spingendo il sistema a comprendere e analizzare le informazioni visive, così come già fa con il testo.