Benvenuti nel girone infernale delle conferenze tech, una spirale di eventi dove le aziende fanno a gara a chi riesce a far esplodere più parole come “intelligenza artificiale”, “partner strategico” e “vision”. Microsoft Build oggi, Google I/O domani. Settimana prossima? Probabilmente una nuova edizione di Ignite, ma chi riesce più a stare dietro a queste messe cantate del marketing algoritmico?
La liturgia è sempre la stessa. CEO sorridenti, slide colorate, demo con assistenti virtuali che “fanno cose”, pubblico che annuisce e stampa specializzata che finge entusiasmo mentre cerca di capire se il chip ha un nuovo nome o è solo lo stesso vestito da sabato sera con un firmware aggiornato.






