Intelligenza Artificiale, Innovazione e Trasformazione Digitale

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Joe Tsai: Alibaba e la rivoluzione open source: la sfida che scuote l’AI e il cloud

Nel cuore pulsante di Parigi, durante il palcoscenico ipertecnologico di VivaTech, Joe Tsai, presidente di Alibaba Group Holding, ha lanciato una delle dichiarazioni più taglienti e, allo stesso tempo, strategicamente calcolate dell’anno. Aprire i modelli di intelligenza artificiale—quei giganteschi LLM che oggi dominano il panorama digitale—non è solo un gesto di altruismo tech, ma una mossa calibrata per sbloccare una marea di applicazioni AI e, soprattutto, per rilanciare una delle divisioni più strategiche di Alibaba: il cloud computing.

Se vi aspettavate una svolta convenzionale, vi sbagliate. Tsai, con la sua tipica ironia da veterano, ha definito il periodo appena trascorso per Alibaba come “un’era di grandi tormenti”. Eppure, proprio da quel caos, emerge la strategia chiave: democratizzare l’AI, liberarla da ogni vincolo di esclusività, spingendo così l’intero ecosistema verso una domanda esplosiva di infrastrutture cloud.

Rokid AR Spatial

Occhiali spaziali e prezzi scontati, la cina invade la realtà aumentata senza chiedere permesso

A prima vista sembrano solo un altro paio di occhiali tech. Ma dentro i Rokid AR Spatial c’è la Cina che, con una lente ben levigata e una mano sul chip di Qualcomm, vuole ribaltare le regole del gioco globale della realtà aumentata. E lo fa a colpi di sconto, e-commerce e strategia militare mascherata da shopping compulsivo. AliExpress come cavallo di Troia, il “BigSave” come esca dorata: benvenuti nel nuovo fronte digitale della geopolitica commerciale.

Rokid, startup di Hangzhou specializzata in eyewear aumentato, ha deciso di lanciarsi nel mercato globale con la grazia di un bulldozer in vetrina. Dal 16 giugno, proprio in mezzo alla bolgia dell’“AliExpress 618 Summer Sale”, i suoi occhiali AR Spatial saranno disponibili in offerta mondiale a 568 dollari, quasi 100 in meno rispetto al prezzo originale. Un posizionamento aggressivo che profuma di operazione d’assalto. La tecnologia? Spinta da un hub portatile che alimenta la visione computazionale spaziale con un chip Qualcomm integrato. Il visore pesa solo 75 grammi ma porta sulle spalle un carico strategico molto più pesante.

Alibaba punta sull’intelligenza artificiale open-source: il ritorno (non dichiarato) di Jack Ma e la scommessa Qwen3

In un’epoca in cui i modelli di intelligenza artificiale vengono trattati come i nuovi araldi della supremazia geopolitica digitale, Alibaba ha finalmente trovato la propria voce e non è una voce sintetica qualunque. Si chiama Qwen3, ed è il nuovo baluardo dell’orgoglio tech cinese. La mossa? Un’ambiziosa dichiarazione di indipendenza dall’Occidente, con una strategia che suona molto simile a: “Non ci servono i vostri Llama, ce li facciamo in casa.”

La notizia è sottile come un colpo di spada in una riunione del Partito: dopo un primo esperimento nel 2023 con la linea Qwen, accolto internamente con più sarcasmo che entusiasmo, Alibaba ha rilasciato Qwen3. E questa volta ha convinto tutti. Talmente tanto che persino le sue app, che fino a ieri preferivano flirtare con modelli esterni come DeepSeek R1, ora tornano all’ovile.

Alibaba cloud e il piano da 52 miliardi per dominare l’intelligenza artificiale globale

Mentre l’Occidente arranca tra regolamenti, etica da salotto e guerre interne per l’egemonia cloud, Alibaba cala il carico da 380 miliardi di yuan. Sì, hai letto bene: 52,7 miliardi di dollari per costruire una unified global cloud network, una rete unificata e globale per l’intelligenza artificiale che non lascia spazio a interpretazioni: o dentro, o fuori.

Dietro questa mossa c’è Eddie Wu Yongming, CEO del colosso cinese e architetto della nuova fase espansionistica che non si accontenta di restare leader in Asia-Pacifico. Perché se è vero che Alibaba Cloud è già il numero uno nella regione, è anche vero che il vero nemico ha tre teste e parla americano: AWS, Azure e Google Cloud. Il mercato globale non aspetta nessuno, e Wu lo sa benissimo.

Alibaba accelera l’adozione globale dei modelli AI Qwen3 attraverso le piattaforme di sviluppo online

Alibaba ha deciso di aprire i suoi modelli AI Qwen3 a una serie di nuove piattaforme di linguaggio, un passo strategico che punta non solo a rafforzare la sua posizione sul mercato, ma a spingere anche l’adozione globale dei suoi modelli open-source. L’iniziativa è tanto interessante quanto provocatoria, poiché non si tratta solo di una semplice mossa commerciale, ma di un vero e proprio tentativo di fare il salto di qualità nella comunità open-source internazionale, dove Alibaba sta velocemente costruendo una leadership che non può essere ignorata.

Alibaba stravolge l’AI search: il trucco è non cercare più – ZeroSearch

Hai presente quando ti dicono che per diventare saggio devi smettere di fare domande? Ecco, Alibaba ha preso questa perla da bar e l’ha trasformata in una strategia per rivoluzionare l’intelligenza artificiale, schiaffeggiando al contempo il modello economico delle Big Tech occidentali.

La notizia è semplice da riassumere, ma disarmante nelle implicazioni: Alibaba ha annunciato un metodo chiamato ZeroSearch, una tecnica che permette agli LLM (Large Language Models) di migliorare le proprie capacità di search senza nemmeno interrogare un motore di ricerca esterno. Sembra un paradosso zen, eppure funziona: riduzione dei costi fino al 90%, meno dipendenza dalle API commerciali tipo Google Search o Bing, e una capacità sorprendente di generare risposte pertinenti basandosi solo su simulazioni interne.

Alibaba reinventa la ricerca online: Quark e la funzione “deep search” che vuole distruggere Google

Mentre il mondo continua a cercare su Google, in Cina si sta aprendo una crepa che potrebbe diventare una voragine. Alibaba Group Holding, il colosso tech di Hangzhou che controlla tutto tranne il meteo, ha lanciato attraverso la sua app di intelligenza artificiale Quark una funzione battezzata “deep search”. E no, non è l’ennesimo restyling da due soldi: è un tentativo serio e strutturato di buttare giù il vecchio impero della ricerca online per costruirne uno nuovo, alimentato non da parole chiave, ma da ragionamenti e connessioni semantiche.

Alibaba sfida i giganti dell’AI con Qwen3: la vendetta orientale contro la Silicon Valley

Mentre l’Occidente si trastulla tra licenze chiuse e capitali da venture da capogiro, in Cina si fa sul serio. E lo si fa open-source. Il gruppo Alibaba, più precisamente la sua divisione cloud, ha appena sparato un siluro nel cuore della competizione globale sull’intelligenza artificiale con il rilascio della famiglia di modelli Qwen3. Un’arma strategica da 235 miliardi di parametri, calibrata per smantellare la supremazia americana nel settore, alzando l’asticella di quello che si può fare con una AI libera, pubblica, modificabile.

Alibaba sfida gli dei dell’AI: la Cina ora parla il linguaggio di Qwen3

Mentre l’Occidente dorme sugli allori di ChatGPT, Alibaba si sveglia di soprassalto e lancia la terza generazione del suo modello di intelligenza artificiale open source: Qwen3. Non si tratta di un semplice aggiornamento, ma di una vera e propria dichiarazione di guerra simbolica e tecnologica, fatta di miliardi di parametri, codice open source e una narrativa cinese sempre meno sottomessa al monopolio americano. L’annuncio, avvenuto a Hangzhou per bocca di Alibaba Cloud, sancisce non solo un balzo evolutivo nella corsa globale all’AI, ma anche l’ascesa incontestabile del modello cinese all’interno della comunità open source mondiale.

Otto modelli, da 600 milioni a 235 miliardi di parametri, distribuiti con la stessa disinvoltura con cui si carica un’app su GitHub o Hugging Face, dimostrano che l’era in cui solo gli Stati Uniti detenevano la leadership del pensiero computazionale sta volgendo al termine. Il Qwen3-235B, la punta di diamante della famiglia, ha superato i mini modelli di OpenAI come o3-mini e o1, e anche l’R1 di DeepSeek, in ambiti dove solitamente si celebrava solo l’inglese algoritmico: comprensione linguistica, conoscenza specialistica, matematica e programmazione. E lo ha fatto da open source. Ironico.

La guerra fredda del silicio: come Alibaba e DeepSeek stanno sfidando Musk e la beta di Grok 3.5, OpenAI e Nvidia sul trono dell’intelligenza artificiale

Siamo entrati in una nuova fase della corsa globale all’intelligenza artificiale, e questa volta il fronte non è fatto di missili ma di parametri, open source e motori di razzi. In una manciata di ore, la Cina – con Alibaba in testa – ha lanciato un attacco ben coordinato alla supremazia statunitense nel campo dei modelli fondamentali di AI. E come risposta immediata, Elon Musk ha fatto quello che sa fare meglio: creare hype.

Alibaba ha svelato la terza generazione della sua famiglia di modelli Qwen, con Qwen3 che si spinge fino a 235 miliardi di parametri. Se non siete familiari con questi numeri, basti dire che superano le performance dichiarate di DeepSeek-R1 e perfino quelle del modello di ragionamento o1 di OpenAI. Non male per un paese che fino a pochi anni fa veniva guardato dall’alto in basso nell’ecosistema AI occidentale. Qwen3 è già disponibile su Hugging Face e, secondo alcuni esperti, la sua versione da 600 milioni di parametri potrebbe girare addirittura su uno smartphone. Sì, lo smartphone: l’AI portatile non è più un sogno, è solo una questione di efficienza energetica.

Alibaba lancia Qwen3 e sfida OpenAI: il colosso cinese vuole dominare l’IA open source

Mentre l’Occidente si agita attorno ai soliti noti – OpenAI, Google, Meta – in Cina il gioco si fa decisamente più spietato, veloce e silenzioso. Alibaba, il gigante di Hangzhou spesso relegato alla narrativa dell’e-commerce, ha appena calato il suo asso nella manica: Qwen3, la terza generazione del suo modello AI open source. E questa volta non si accontenta di rincorrere. Vuole comandare.

Il pacchetto Qwen3 non è un giocattolo per ricercatori o un demo da startup affamata di attenzione. Parliamo di otto modelli, dai più leggeri a 600 milioni di parametri fino al colosso da 235 miliardi, con l’ambizione dichiarata – e supportata da benchmark – di battere o eguagliare OpenAI, Google e DeepSeek su compiti chiave come il code generation, problem solving matematico e la comprensione complessa delle istruzioni. Non è una dichiarazione di intenti: è una minaccia industriale.

Alibaba Damo Panda vuole diagnosticarti il cancro prima ancora che tu stia male

La notizia ha un suono familiare, ma stavolta c’è una sfumatura inedita: la Food and Drug Administration americana ha appena concesso la designazione di “breakthrough device” al modello AI per la diagnosi del cancro sviluppato da Alibaba, noto come Damo Panda. E no, non è uno scherzo: un colosso tecnologico cinese, spesso sotto tiro per questioni geopolitiche e cybersicurezza, ottiene un timbro di eccellenza da parte dell’ente regolatore sanitario più influente al mondo. Questo, più che un’apertura, sa tanto di resa strategica: l’intelligenza artificiale, ormai, parla mandarino anche nel cuore del biomedicale USA.

Damo Panda è un modello deep learning pensato per scovare il cancro al pancreas nelle sue fasi iniziali, quelle che i radiologi umani spesso si perdono, soprattutto se il paziente non ha ancora sintomi. Lo fa elaborando immagini da TAC addominali non contrastografiche, una sfida clinica e computazionale niente male. Allenato su una base dati di oltre tremila pazienti oncologici, Panda ha dimostrato di battere i radiologi in sensibilità diagnostica del 34,1%. E non stiamo parlando di un benchmark simulato: in Cina ha già operato su 40.000 casi reali presso l’ospedale di Ningbo, individuando sei tumori pancreatici in fase precoce, di cui due erano sfuggiti completamente alle analisi umane. Un colpo basso alla medicina difensiva e ai cultori della seconda opinione.

Alibaba svela il suo piano per dominare l’intelligenza artificiale nell’industria automobilistica, Nio, BMW e potenzialmente Tesla

Alibaba Group sta intensificando il suo impegno nel settore automobilistico con un piano che prevede l’integrazione di tecnologie di intelligenza artificiale (AI) nelle automobili, raggiungendo accordi significativi con alcuni dei principali attori globali, tra cui Nio, BMW e potenzialmente Tesla. La mossa arriva in un momento cruciale per la tecnologia cinese, che punta ad affermarsi come il fulcro dell’innovazione nel settore dell’auto intelligente. Ma ciò che potrebbe sembrare un semplice passo verso il futuro, nasconde sotto la superficie una strategia ben più profonda e ambiziosa. Vediamo come Alibaba sta pianificando di conquistare il mercato dell’auto intelligente, e perché potrebbe avere tutte le carte in regola per farlo.

Alibaba sorpassa ByteDance nella corsa all’intelligenza artificiale: Quark è il nuovo padrone cinese dei super assistenti AI

In un mercato che si trasforma più velocemente di quanto la burocrazia riesca a normarlo, Alibaba ha piazzato un colpo chirurgico alla concorrenza: il suo assistente AI potenziato, Quark, è ufficialmente l’app di intelligenza artificiale più utilizzata in Cina. Non si tratta di una vittoria estetica o di un semplice restyling da PR, ma di un sorpasso strategico e pesantemente indicativo: Quark ha raggiunto i 150 milioni di utenti attivi mensili, superando Doubao di ByteDance e DeepSeek, ferme rispettivamente a 100 e 77 milioni, secondo i dati tracciati da Aicpb.com.

Sì, Alibaba possiede il South China Morning Post, ma qui i numeri parlano chiaro anche senza media embedded.

Jack Ma riappare e parla di AI come fosse Confucio: l’era del fumo, del fuoco e dei chip

Jack Ma è tornato. No, non con un IPO o una rivoluzione del mercato. È riapparso a Hangzhou campus, badge da impiegato al collo come fosse un giovane neoassunto, per arringare le truppe del suo impero ormai focalizzato non più sullo shopping online, ma sull’intelligenza artificiale. E, come ogni buon fondatore che si rispetti dopo anni di silenzio e auto-esilio semi-volontario, ha fatto ciò che solo i grandi imprenditori-filosofo sanno fare: parlare di tecnologia con parole da poeta zen, sfiorando il misticismo. Ma dietro la retorica, c’è una mutazione darwiniana in atto dentro Alibaba, e va analizzata senza inciampare nei petali del suo Blossom Project.

Jack Ma, 60 anni, uno dei simboli dell’era d’oro tech cinese, ha dichiarato che l’AI non dovrebbe puntare a “conquistare galassie e oceani”, ma a proteggere il “fumo e il fuoco del mondo mortale”. Tradotto per chi non legge i classici cinesi al mattino: l’AI serve a migliorare la vita concreta delle persone, non a costruire Skynet o sogni da tech-evangelisti della Silicon Valley. È un appello tanto nobile quanto, diciamolo, strategicamente calcolato. Perché mentre in Occidente si lotta tra open e closed source, copyright e regolazioni etiche, Alibaba punta a posizionarsi come il provider umano e responsabile dell’intelligenza artificiale in Cina.

Protetto: Alibaba e la settima piccola tigre: come un esercito di ex dipendenti sta costruendo il nuovo impero dell’intelligenza artificiale in Cina

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Alibaba sfida l’intelligenza artificiale generativa con il lancio di Qwen 2.5-Omni-7B: l’AI mobile è finalmente realtà

Alibaba ha appena fatto un altro passo importante verso la solidificazione della sua posizione nel mondo dell’AI generativa, presentando il modello multimodale Qwen2.5-Omni-7B. Questo nuovo strumento non è solo una pietra miliare nella tecnologia AI, ma segna anche un cambio di paradigma: un’intelligenza artificiale avanzata ora disponibile per smartphone, tablet e laptop, strumenti quotidiani che fino a ieri erano lontani dall’idea di poter ospitare capacità simili. Con soli 7 miliardi di parametri, Qwen2.5-Omni-7B è stato progettato per funzionare su dispositivi mobili, rendendo l’AI avanzata accessibile a una gamma molto più ampia di utenti.

Il modello è in grado di gestire input di testo, immagini, audio e video, rispondendo in tempo reale con contenuti testuali o audio, un passo significativo verso la creazione di interfacce più dinamiche e fluide. Alibaba ha scelto di rendere Qwen2.5-Omni-7B open-source, mettendolo a disposizione su piattaforme come Hugging Face, GitHub di Microsoft e ModelScope di Alibaba. Un chiaro segnale di come la compagnia stia cercando di stimolare la collaborazione e l’adozione di questa tecnologia a livello globale. Inoltre, il modello è integrato nel Qwen Chat, una dimostrazione tangibile della sua applicabilità nei servizi di chat AI, un mercato che Alibaba non ha intenzione di lasciarsi sfuggire.

Alibaba dichiara guerra alle immagini AI false su Taobao: il bluff del commercio online è finito

Alibaba sta alzando il tiro nella lotta contro le immagini di prodotto generate dall’intelligenza artificiale, un fenomeno che sta sfuggendo di mano a livello globale. La sua piattaforma di e-commerce Taobao ha annunciato una nuova iniziativa per arginare l’uso improprio dell’AI nella creazione di immagini pubblicitarie ingannevoli, una mossa che punta a proteggere i consumatori e i brand originali.

Con la crescente accessibilità di strumenti avanzati di generazione di immagini, molti venditori hanno trovato terreno fertile per abbellire – o meglio, falsificare – i propri prodotti con un realismo mai visto prima. Ma Alibaba ha deciso di dire basta. Il messaggio è chiaro: il ritocco è consentito, ma solo se rimane “moderato e realistico”. In altre parole, niente più immagini che mostrano prodotti in versioni esageratamente perfette, distanti anni luce dalla realtà.

​BMW e Alibaba partnership in Cina

​BMW e Alibaba hanno recentemente annunciato un’espansione della loro partnership strategica in Cina, con l’obiettivo di integrare modelli di linguaggio AI di grandi dimensioni (LLM) nei veicoli di prossima generazione del marchio tedesco. Questa collaborazione prevede l’integrazione dell’AI Qwen di Alibaba nei modelli Neue Klasse di BMW, la cui produzione in Cina è prevista per il 2026.

L’obiettivo dichiarato è sviluppare un assistente personale intelligente (IPA) avanzato, capace di comprendere e rispondere a comandi vocali complessi. Ad esempio, gli utenti potranno pianificare una serata fuori, con il sistema che analizzerà dati in tempo reale su traffico, recensioni dei locali e preferenze personali per fornire suggerimenti personalizzati. ​

Questa mossa rappresenta un ulteriore passo avanti nella strategia di BMW di rafforzare la propria presenza nel mercato cinese attraverso collaborazioni con giganti tecnologici locali. Già nel 2018, BMW aveva iniziato a integrare l’assistente vocale Tmall Genie di Alibaba nei suoi veicoli destinati al mercato cinese. Successivamente, nel 2020, le due aziende hanno firmato un Memorandum of Understanding per promuovere la trasformazione digitale dell’intero processo aziendale di BMW in Cina. ​

Joe Tsai smonta il mito dell’intelligenza artificiale superiore e dei robot umanoidi: sogno o follia? Chapeau

Joe Tsai, presidente di Alibaba Group Holding, ha recentemente lanciato una serie di domande filosofiche sulla reale capacità dell’intelligenza artificiale di superare l’intelligenza umana e sull’effettiva utilità dei robot umanoidi. In un’epoca in cui l’IA sembra essere la chiave per risolvere ogni problema, la sua riflessione non è solo provocatoria, ma mette a nudo i limiti di una visione troppo semplicistica del futuro tecnologico.

Tsai ha parlato durante la finale di Jumpstarter a Hong Kong, un evento organizzato dal fondo per imprenditori di Alibaba per sostenere le startup emergenti. Pur riconoscendo il potenziale trasformativo dell’IA, ha sollevato dubbi sul concetto di intelligenza artificiale generale (AGI). Se le macchine possono elaborare informazioni più velocemente degli esseri umani, ciò le rende davvero più intelligenti? Secondo Tsai, la risposta è no. L’intelligenza umana non è solo calcolo e logica: è emozione, empatia, capacità di interazione sociale. E su questi aspetti, l’IA è ancora distante anni luce.

L’illusione dell’oro digitale: Alibaba avverte sulla bolla delle infrastrutture AI

Joe Tsai, presidente di Alibaba Group Holding (e NETS), ha lanciato un segnale d’allarme sul frenetico afflusso di investimenti globali nelle infrastrutture per l’intelligenza artificiale (AI), evocando lo spettro di una bolla speculativa simile a quella della dot-com. La sua preoccupazione principale? Un’ondata di capitali che si riversa sulla costruzione di data center senza una chiara domanda di utilizzo, un fenomeno che sta assumendo i contorni di una scommessa al buio.

Tsai ha fatto riferimento a progetti mastodontici come Stargate, la joint venture tra OpenAI e SoftBank, che ha promesso investimenti per 500 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni. Secondo lui, gli investimenti in AI negli Stati Uniti stanno superando la domanda reale, alimentando un entusiasmo irrazionale che potrebbe portare a un brusco risveglio. In altre parole, mentre le aziende si sfidano a chi costruisce il più grande tempio dell’AI, potrebbero ritrovarsi con cattedrali nel deserto.

Quark AI e Qwen: l’integrazione dell’intelligenza artificiale di Alibaba per un assistente personale avanzato

Alibaba ha recentemente lanciato una versione aggiornata di Quark, un’applicazione che funge da assistente personale avanzato, integrando le capacità del modello di intelligenza artificiale Qwen. Originariamente introdotto nel 2016 come browser web, Quark si è evoluto in una piattaforma leader nei servizi informativi basati sull’IA, vantando oltre 200 milioni di utenti in Cina.

La nuova versione di Quark sfrutta le capacità avanzate di Qwen 2.5-Max, un modello MoE (Mixture-of-Experts) su larga scala pre-addestrato su oltre 20 trilioni di token. Questo modello è stato ulteriormente perfezionato utilizzando metodologie come il Supervised Fine-Tuning (SFT) e il Reinforcement Learning from Human Feedback (RLHF), migliorando significativamente le prestazioni in compiti complessi come la risoluzione di problemi matematici, la programmazione e la scrittura creativa.

Alibaba rivoluziona l’intelligenza artificiale: il modello r1-omni legge le emozioni umane

Alibaba Group Holding Ltd ha recentemente presentato R1-Omni, un avanzato modello di intelligenza artificiale sviluppato dal suo laboratorio Tongyi, capace di interpretare le emozioni umane, segnando un significativo progresso nel campo della visione artificiale. Durante le dimostrazioni, R1-Omni ha mostrato una notevole precisione nel dedurre lo stato emotivo di individui presenti in video, fornendo descrizioni dettagliate dell’abbigliamento e dell’ambiente circostante.

Questo modello rappresenta un’evoluzione di HumanOmni, un modello open source, migliorato con la capacità di leggere le emozioni, posizionando Alibaba un passo avanti rispetto ad altri leader nel settore dell’IA.

Manus e Alibaba: sinergia nell’intelligenza artificiale per il mercato cinese

Manus, un agente di intelligenza artificiale recentemente lanciato, ha rapidamente guadagnato popolarità sui social media grazie a un video dimostrativo che ha impressionato molti esperti del settore. Sviluppato da Butterfly Effect, una società registrata a Singapore, Manus utilizza il modello AI Claude 3.7 Sonnet di Anthropic per alimentare le sue funzionalità. Tuttavia, il prodotto globale non era ottimizzato per gli utenti cinesi, che spesso incontrano difficoltà nell’accedere a servizi come Google, bloccato dal governo cinese.

Per superare queste limitazioni e offrire un’esperienza più fluida agli utenti cinesi, Manus ha annunciato una collaborazione strategica con il team di Alibaba responsabile dello sviluppo dei modelli di intelligenza artificiale open source Qwen. Questa partnership mira a integrare tutte le funzionalità di Manus sui modelli e le piattaforme di elaborazione nazionali cinesi, sfruttando le capacità avanzate dei modelli Qwen. Zhang Tao, co-fondatore di Manus, ha condiviso questa notizia sulla piattaforma di social media cinese Jike.

10 straordinari esempi di video creati con Wan 2.1 di Alibaba

Abbiamo visto in un precedente articolo come Alibaba abbia compiuto un passo strategico nell’arena dell’Intelligenza Artificiale generativa, rendendo open-source il suo modello Wan 2.1, specializzato nella creazione di immagini e video. Vediamone da vicino le potenzialità con 10 esempi particolarmente impressionanti.

Alibaba: leader nell’e-commerce e nell’intelligenza artificiale cinese

Recentemente, Alibaba Group Holding Ltd è stata aggiunta alla lista “Best Ideas” di Benchmark, un riconoscimento che ha immediatamente influenzato positivamente il valore delle sue azioni. Questo riconoscimento è il risultato di una serie di sviluppi strategici e finanziari che hanno consolidato la posizione di Alibaba come leader nell’e-commerce e nell’intelligenza artificiale (AI) in Cina.

Nel trimestre conclusosi a dicembre 2024, Alibaba ha registrato un incremento dell’8% nei ricavi, raggiungendo 280,2 miliardi di yuan (circa 36,65 miliardi di euro). Parallelamente, l’utile netto è salito a 48,9 miliardi di yuan, evidenziando una solida performance finanziaria. Questi risultati sono stati trainati principalmente dalla crescita nel settore dell’e-commerce e dagli investimenti nell’AI. Il CEO Eddie Wu ha annunciato piani per investire significativamente nell’AI e nel cloud computing nei prossimi tre anni, con l’obiettivo di sviluppare un’intelligenza artificiale generale (AGI).

Alibaba sfida OpenAI: rilascia in open-source il modello ai WAN2.1 per immagini e video

Alibaba ha compiuto un passo strategico nell’arena dell’intelligenza artificiale generativa, rendendo open-source il suo modello Wan 2.1, specializzato nella creazione di immagini e video. Questa mossa si inserisce in un contesto di forte competizione nel mercato dell’AI, dove colossi tecnologici cinesi e occidentali si contendono la leadership.

Il gigante dell’e-commerce ha rilasciato quattro varianti del modello: T2V-1.3B, T2V-14B, I2V-14B-720P e I2V-14B-480P. Queste versioni offrono capacità avanzate di generazione di immagini e video, partendo sia da input testuali che visivi. Tra le innovazioni più rilevanti, il modello è in grado di gestire effetti testuali sia in cinese che in inglese, migliorando significativamente la qualità visiva grazie a un’elaborazione ottimizzata dei movimenti complessi, della risoluzione e della fedeltà fisica delle animazioni generate.

Il modello T2V-14B è progettato per la creazione di contenuti visivi di alta qualità, offrendo eccellenti dinamiche di movimento. D’altra parte, il modello T2V-1.3B rappresenta un equilibrio tra qualità e potenza computazionale, risultando ideale per una vasta gamma di sviluppatori, sia nel campo dello sviluppo secondario che nella ricerca accademica. Ad esempio, con un laptop standard, gli utenti possono utilizzare il modello T2V-1.3B per generare un video di 5 secondi a 480p in circa 4 minuti.

Alibaba si compra il futuro: 53 miliardi di dollari per l’AI, tanto per cambiare

Alibaba ha deciso di riscrivere il proprio destino con una scommessa da 53 miliardi di dollari su cloud computing e intelligenza artificiale, perché, si sa, quando il core business rallenta, si butta tutto sull’ultima moda del momento. L’investimento, spalmato sui prossimi tre anni, supera l’intera spesa dell’azienda per AI e cloud dell’ultimo decennio. Perché andare piano quando si può fare un bel salto nel vuoto con un assegno a nove zeri?

Il colosso cinese dell’e-commerce ha bisogno di una nuova narrativa per convincere investitori e mercato che c’è ancora vita dopo la stagnazione del retail online. E chi meglio dell’intelligenza artificiale per creare l’illusione di una crescita infinita? Il CEO Eddie Wu ha ribadito che il cloud computing è il mezzo più sicuro per trasformare la crescente ossessione per l’AI in fatturato. Traduzione: se tutti vogliono intelligenza artificiale, tanto vale vendergliela noi.

Alibaba intensifica gli investimenti in AI e registra una crescita significativa

Alibaba Group Holding Ltd ha recentemente registrato una notevole crescita delle entrate, attribuita principalmente ai progressi nell’intelligenza artificiale (AI) e nel commercio elettronico. Nel trimestre conclusosi a dicembre 2024, l’azienda ha riportato un aumento dell’8% delle entrate, raggiungendo 280,2 miliardi di yuan (38,38 miliardi di dollari), con un utile netto di 48,9 miliardi di yuan (6,71 miliardi di dollari). Questi risultati hanno portato a un incremento del 12% del valore delle azioni di Alibaba.

Alibaba Cloud Qwen 2.5 VL: la nuova Frontiera dei Modelli Multimodali

Qwen 2.5 VL è la risposta concreta a tutte le aspettative legate ai modelli multimodali. Mentre Deepseek continua a generare clamore, Qwen si posiziona come leader nel settore con il suo modello Vision Language (VL), che introduce capacità straordinarie per interfacciarsi con la tecnologia quotidiana, interpretare documenti complessi e persino controllare dispositivi come computer e smartphone.

Alibaba accelera l’adozione dell’AI con tagli ai prezzi dei modelli linguistici

Alibaba Cloud, la divisione di cloud computing del colosso tecnologico cinese Alibaba, ha recentemente annunciato una riduzione significativa dei prezzi per i suoi modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM), con tagli fino all’85%. Questa mossa strategica mira a rendere l’intelligenza artificiale (AI) più accessibile alle imprese, stimolando l’adozione di soluzioni AI su larga scala.

La riduzione dei costi si inserisce in un contesto di crescente concorrenza nel mercato cinese dell’AI, dove giganti come Baidu e ByteDance hanno intrapreso iniziative simili per abbassare i prezzi dei loro LLM. Questa competizione ha innescato una vera e propria guerra dei prezzi, esercitando pressione sulle startup emergenti nel settore dell’AI.

Alibaba sfida OpenAI con QwQ-32B-Preview: un nuovo modello AI avanzato per il ragionamento

Alibaba ha annunciato il lancio di QwQ-32B-Preview, un modello di intelligenza artificiale di nuova generazione progettato per il ragionamento complesso. Con 32,5 miliardi di parametri, QwQ è in grado di gestire prompt lunghi fino a 32.000 parole, distinguendosi come uno dei modelli AI open-weight più potenti disponibili gratuitamente su piattaforme come Hugging Face. Secondo Alibaba, il modello supera OpenAI o1-preview in specifici benchmark come AIME e MATH-500, test focalizzati su logica e problemi matematici complessi.

Matrix: l’innovazione AI di Alibaba nel creare mondi virtuali infiniti

Alibaba ha presentato un nuovo modello di intelligenza artificiale chiamato Matrix, progettato per rivoluzionare il settore della creazione di mondi virtuali. Questa tecnologia sfrutta avanzati algoritmi generativi per creare ambienti digitali dinamici in tempo reale, con un frame rate di 16 FPS (fotogrammi per secondo). Questa capacità rappresenta un notevole passo avanti nella generazione di contenuti 3D e si colloca nell’ambito delle applicazioni per il metaverso e realtà virtuale/aumentata, un settore in cui il colosso cinese sta consolidando la sua presenza.

Qwen2.5-Coder: Un Modello Open-Source che Ridefinisce l’Intelligenza Artificiale per la Programmazione

Alibaba: Siamo entusiasti di annunciare il rilascio open-source della serie Qwen2.5-Coder, un progetto dedicato a promuovere in modo continuo lo sviluppo dei modelli di linguaggio di codice open-source. Questo rilascio si distingue per la sua potenza, versatilità e praticità, apportando significativi avanzamenti nella programmazione automatizzata e nel supporto agli sviluppatori.

Ovis-1.6 Alibaba Group

Ovis-1.6 rappresenta un significativo avanzamento nel campo dell’intelligenza artificiale, sviluppato da Alibaba Group e dall’Università di Nanchino. Questo modello affronta una delle sfide più critiche nel trattamento dei dati multimodali: il disallineamento tra dati visivi e testuali.

La tabella di consultazione visuale introdotta da Ovis-1.6 è una soluzione innovativa che organizza i dati delle immagini in un formato strutturato, simile a quello del testo. Questa struttura consente al modello di integrare informazioni visive e testuali in modo fluido, migliorando le prestazioni in diverse attività di intelligenza artificiale.

La Cina supera gli USA: Qwen 2.5-Coder stravince nel codice

Qwen 2.5-Coder, parte della serie Qwen 2.5 di Alibaba, ha recentemente dimostrato prestazioni superiori nei compiti di codifica rispetto ad altri modelli leader, inclusi GPT-4o e la versione o1-preview. Questo traguardo è stato evidenziato durante la sua valutazione nei benchmark di codifica Livebench, dove Qwen 2.5-Coder ha superato questi modelli, affermandosi come un concorrente formidabile nel campo dell’IA per la programmazione.

Il successo di Qwen 2.5-Coder è visto come un traguardo significativo per Alibaba e mette in evidenza le crescenti capacità della Cina nello sviluppo dell’IA, in particolare rispetto ai modelli sviluppati negli Stati Uniti. Questo progresso ha suscitato discussioni riguardo al panorama competitivo della tecnologia IA tra Cina e USA, con alcuni rapporti che suggeriscono che i progressi della Cina potrebbero superare quelli degli Stati Uniti in determinate aree della ricerca e applicazione dell’IA.

100 nuovi modelli in arrivo da Alibaba

Alibaba ha recentemente ampliato la sua offerta nel campo dell’intelligenza artificiale con il lancio di oltre 100 nuovi modelli open-source, che includono strumenti avanzati per la generazione di contenuti. Questi modelli sono progettati per soddisfare le esigenze di vari settori, dall’automotive ai giochi, e rappresentano un’importante evoluzione nell’ambito dell’AI generativa.

Secondo un rapporto di Reuters, i nuovi modelli di intelligenza artificiale variano tra 0,5 miliardi e 72 miliardi di parametri e supportano più di 29 lingue.

Introduzione a Qwen2-Math: la nuova frontiera nei Modelli di Linguaggio per la Matematica

Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale ha fatto passi da gigante, specialmente nel campo dei modelli di linguaggio. Oggi, siamo entusiasti di presentare Qwen2-Math, una nuova serie di modelli linguistici specializzati nella risoluzione di problemi matematici complessi. Questi modelli si basano sulla robusta architettura di Qwen2 e sono progettati per superare le capacità matematiche di modelli precedenti, come GPT-4o.

Alibaba afferma che AI Qwen2 batte LLaMA3

Molte altre aziende cinesi, dai più grandi giganti della tecnologia a una miriade di start-up, hanno fatto passi avanti nei propri sforzi di sviluppo LLM. Alibaba Cloud ha rilasciato Qwen2, la seconda versione della sua famiglia di modelli linguistici Tongyi Qianwen open source, utilizzata in chatbot come ChatGPT di OpenAI.

Include aggiornamenti come pre-formazione multilingue e una finestra di contesto ampliata, permettendo domande e risposte più lunghe, posizionandosi tra i LLM open source più potenti al mondo, include Tongyi Qianwen LLM, il modello di visione AI Qwen-VL e Qwen-Audio.

Alibaba e Tongyi Qianwen Qwen2.5

Alibaba Cloud, la divisione specializzata in servizi cloud di Alibaba Group Holding, ha recentemente lanciato l’aggiornamento del suo avanzato modello di linguaggio, il Tongyi Qianwen Qwen2.5, segnando un significativo avanzamento rispetto alla versione precedente, Qwen2.0.

Questo nuovo modello si distingue per le sue capacità migliorate di ragionamento logico, interpretazione del codice e comprensione testuale, frutto di oltre 90.000 applicazioni in contesti aziendali. Questo rilascio sottolinea la crescente richiesta di soluzioni di intelligenza artificiale generativa.

Alibaba Cloud si impegna a continuare l’espansione della sua offerta di modelli di IA, promuovendo la collaborazione con la comunità open source e sfruttando le potenzialità offerte dal recente sviluppo nel campo dell’intelligenza artificiale generativa. Queste intenzioni sono state espresse dal CTO di Alibaba Cloud, Jingren Zhou, durante l’annuncio del nuovo modello. Per maggiori dettagli, si può fare riferimento all’annuncio ufficiale di Alibaba Cloud.

Potenti modelli linguistici sono alla base di applicazioni di intelligenza artificiale avanzate, come il noto ChatGPT di Microsoft , sviluppato con il supporto di OpenAI. Alibaba Cloud ha rivelato che oltre 2,2 milioni di clienti aziendali usufruiscono dei suoi servizi di intelligenza artificiale, che sfruttano Qwen tramite DingTalk, la piattaforma per la collaborazione e lo sviluppo di applicazioni di Alibaba.

Un’approfondita analisi di marzo, condotta dalla prestigiosa piattaforma di benchmarking OpenCompass, ha dimostrato che il recente modello Qwen eccelle nel campo delle competenze linguistiche e creative rispetto al GPT-4 di OpenAI.

Tuttavia, l’analisi evidenzia che Qwen non raggiunge lo stesso livello in altre categorie cruciali come l’acquisizione di conoscenza, le capacità di ragionamento e le competenze matematiche.

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