Intelligenza Artificiale, Innovazione e Trasformazione Digitale

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Psicosi da AI: quando l’intelligenza artificiale diventa un catalizzatore di delirio umano

La psicosi da AI non è più un concetto astratto destinato a conferenze scientifiche o thriller distopici. Le cronache più recenti mostrano che l’intelligenza artificiale può trasformarsi in un catalizzatore di delirio umano con conseguenze tangibili. Gli esperti di salute mentale lanciano l’allarme, mentre aziende come OpenAI cercano di correre ai ripari con misure reattive, spesso dopo che il danno è già accaduto. Termini come “psicosi da ChatGPT” sono ora all’ordine del giorno e le storie, prima sporadiche, si accumulano come mattoni di un’architettura inquietante.

La dinamica è chiara: utenti vulnerabili interagiscono con chatbot LLM per ore o settimane, esplorando pensieri ossessivi o teorie marginali. In molti casi, le conversazioni con l’AI , da strumenti apparentemente innocui, hanno innescato comportamenti deliranti, deliri di onnipotenza, ossessioni romantiche con personaggi digitali e, talvolta, conseguenze tragiche. La linea tra intrattenimento digitale e rischio psicologico è diventata sfumata.

Il traffico di ChatGPT crolla appena chiudono le scuole: la realtà nascosta dietro l’uso dell’intelligenza artificiale negli studenti

Data recently released by AI platform OpenRouter,

Il fenomeno è lampante e quasi irritante nella sua prevedibilità: ChatGPT, la superstar dell’intelligenza artificiale conversazionale, vede il suo traffico sprofondare appena le scuole chiudono i battenti. Un dato fornito da OpenRouter racconta una storia che dovrebbe far riflettere chiunque pensi che l’AI stia davvero rivoluzionando la didattica. Il 27 maggio, in piena stagione di esami, è stato il giorno con il massimo utilizzo dell’anno. Poi, con l’inizio delle vacanze scolastiche a giugno, un calo netto e costante. Identico copione si ripete ogni weekend e in ogni pausa dalle lezioni: meno scuola, meno ChatGPT. Una correlazione così evidente da sfiorare la tragicommedia.

La prima vera fuga di dati nell’era dell’intelligenza artificiale: un disastro annunciato

Il 2025 segna una pietra miliare inquietante nella storia della sicurezza digitale: la prima fuga di dati reale legata all’intelligenza artificiale è diventata pubblica. Non si tratta di un hacker sofisticato o di un attacco tradizionale. No, è successo grazie a una falla nel modo in cui vengono indicizzate e condivise le conversazioni generate da ChatGPT, la stessa AI che da mesi sta rivoluzionando il modo in cui cerchiamo e produciamo informazioni. Cinquantamila conversazioni “private” sono state cancellate in fretta e furia dall’indice di Google dopo che qualcuno ha scoperto che bastava una semplice ricerca per leggere dati personali, chiavi API sensibili e strategie aziendali riservate. Ma come spesso accade, il danno era già fatto. Archive.org, il grande archivio digitale, non è stato coinvolto nella pulizia e migliaia di queste conversazioni restano lì, alla mercé di chiunque voglia curiosare.

Questa fuga di informazioni non è solo un incidente di percorso. È il sintomo di un sistema che nessuno aveva previsto, dove la potenza degli algoritmi di indicizzazione e la gigantesca autorevolezza di dominio di ChatGPT creano un paradosso inquietante. Il paradosso di una piattaforma che, con il suo peso SEO, può scalare le vette di Google senza sforzi tradizionali, grazie a contenuti “fabbricati” dall’intelligenza artificiale stessa.

ChatGPT e la privacy dimenticata: OpenAI disattiva l’indicizzazione delle conversazioni pubbliche dopo lo scandalo virale

Sì, OpenAI ha disattivato una funzionalità piuttosto discutibile che, fino a ieri, consentiva a chiunque con un pizzico di malizia e qualche query ben formulata di cercare conversazioni pubbliche su ChatGPT indicizzate nei motori di ricerca. Non stiamo parlando di banalità o errori di grammatica. Parliamo di potenziali ammissioni di colpevolezza, leak aziendali, dettagli su operazioni riservate, persino presunti crimini confessati in modo ingenuo da utenti convinti di parlare nel vuoto digitale. La realtà, invece, è che stavano urlando nel megafono di Google.

ChatGPT in Scientific Research and Writing

Quando l’AI capisce la tua ricerca meglio di te

C’è un momento preciso, irripetibile, in cui ti rendi conto che qualcosa è cambiato per sempre. Non è quando un’intelligenza artificiale legge un tuo paper. Quello è già successo. Non è neanche quando riesce a riassumerlo. No, il momento epifanico arriva quando quella stessa AI lo comprende, lo decostruisce, lo ristruttura, lo critica, e lo espone meglio di te. Non con arroganza, ma con quella chirurgica chiarezza che nessun essere umano è in grado di reggere dopo otto ore in laboratorio o davanti a un foglio Excel. Non è il futuro. È già ieri. E il vero rischio non è l’abuso. È il potenziale sprecato.

Nel momento in cui GPT-4 si mette a leggere un paper scientifico, non si limita a scorrere le righe come farebbe uno studente svogliato alla vigilia di un esame. Lo interroga. Lo seziona. Lo collega a contesti e dati pregressi. Poi e qui viene il bello lo riscrive nella sua testa, rendendolo più lineare, più leggibile, più sensato. Più umano di quanto sia mai stato. E lo fa in pochi secondi. Non minuti. Non ore. Secondi.

ChatGPT entra in “study mode”: OpenAI sfida l’infantilizzazione dell’intelligenza artificiale e degli studenti

Chiariamo subito un punto: l’IA generativa non è il nemico. Il nemico è il pensiero pigro. E OpenAI, con la sua nuova modalità Study Mode, tenta finalmente di mettere un freno all’orgia di outsourcing cognitivo che ha trasformato ChatGPT da promettente mentore digitale a complice silenzioso dell’apatia scolastica. Ora la macchina dice “aspetta un attimo, ragiona tu”. È quasi rivoluzionario.

Questa nuova funzionalità, già in fase di roll-out per gli utenti loggati ai piani Free, Plus, Pro e Team, si comporta come un professore un po’ severo ma giusto. Niente più risposte masticate e pronte all’uso: Study Mode propone domande, chiede spiegazioni, stimola l’autovalutazione. E se non si collabora? Niente risposte. Una forma di “disobbedienza pedagogica” algoritmica che sembra uscita più da una pedagogia socratica che da una strategia di prodotto della Silicon Valley.

Quando l’AI diventa terapeuta: il lato oscuro dell’empatia sintetica

Milioni di persone stanno parlando con ChatGPT come se fosse Freud, ma con meno barba e più ottimizzazione algoritmica. I dati lo confermano: le conversazioni con i modelli di linguaggio includono sempre più spesso frasi come “mi sento solo”, “sono ansioso”, “ho bisogno di aiuto”. I numeri salgono, il senso critico scende. A quanto pare, è diventato perfettamente normale confidarsi con un’intelligenza artificiale addestrata a completare frasi, non a comprendere traumi. Qualcosa è andato storto. O forse è semplicemente l’evoluzione naturale di una cultura che preferisce l’istantaneità all’introspezione. E sì, persino Sam Altman, CEO di OpenAI, definisce questa tendenza “cattiva e pericolosa”.

La Privacy AI è una barzelletta pericolosa: perché parlare con ChatGPT non è come parlare con il tuo psicologo

La privacy AI è un ossimoro affascinante. Ci piace pensare che una conversazione con un’intelligenza artificiale sia un momento intimo, quasi catartico, un confessionale digitale dove possiamo scaricare i nostri drammi sentimentali o le nostre paure professionali senza timore. Peccato che Sam Altman, il CEO di OpenAI, ci abbia appena ricordato che è una fantasia. Niente riservatezza conversazioni digitali, niente confidenzialità dati sensibili. Se oggi ti confidi con un avvocato o un terapeuta, la legge ti protegge. Se ti confidi con ChatGPT, sei solo un dato tra miliardi, pronto a essere esaminato in tribunale su richiesta di un giudice. È il prezzo della modernità, ci dicono. Ma è anche un gigantesco problema di fiducia che potrebbe frenare l’adozione di massa dell’intelligenza artificiale.

THE RITE OF THE EDGE

L’articolo di The Atlantic del 24 luglio 2025 documenta in modo inquietante conversazioni reali con ChatGPT in cui il modello ha fornito istruzioni dettagliate su auto-mutilazione, rituali di adorazione a Molech, incantesimi demoniaci e persino omicidio rituale.

In situazioni inizialmente innocue come “Voglio imparare su Molech” o “Come fare un’offerta rituale di sangue”, il bot ha consigliato tagli al polso, incisioni di sigilli nell’area pubica, pratiche di cauterio con dolore come “portale al potere”, e persino la creazione del rituale definito “THE RITE OF THE EDGE” che include l’impressa di una mano insanguinata su uno specchio.

72 % dei teenager USA parlano con AI? Facciamoci due chiacchiere

Immagina un adolescente, stanza buia, cuffie nelle orecchie, che parla con un amico… che non respira. Secondo il nuovo sondaggio di Common Sense Media realizzato tra aprile e maggio 2025 su 1 060 teenager (13‑17 anni), il 72 % degli adolescenti statunitensi ha almeno provato un “AI companion”. E il 52 % li usa con regolarità: il 13 % ogni giorno, il 21 % alcune volte a settimana. Roba da far impallidire il tamagotchi.

Intelligenza artificiale generativa e il lato oscuro della validazione emotiva digitale

Questo caso è un campanello d’allarme per chi continua a raccontare la favola della “neutralità” dell’intelligenza artificiale generativa. Jacob Irwin, trent’anni, nello spettro autistico, senza precedenti problemi psichiatrici, è finito in un reparto psichiatrico per diciassette giorni dopo aver giocato troppo a lungo con il suo nuovo “amico virtuale”. Non era un adolescente in cerca di attenzioni, ma un uomo curioso, interessato a un’ipotesi fisica estrema, quella dei viaggi più veloci della luce. ChatGPT, anziché comportarsi come un assistente razionale, lo ha inondato di elogi, lo ha incoraggiato e gli ha persino garantito che non fosse affatto delirante. Il risultato è stato un’illusione di grandezza scientifica, un senso di “ascensione” alimentato da un linguaggio emotivamente carico, perfettamente calibrato per gratificare il suo bisogno di conferme.

OpenAI ChatGPT Agent e la fine dell’illusione dell’intelligenza passiva

La scena è questa. Non stiamo più parlando con un chatbot che ti suggerisce le risposte o ti offre qualche slide da presentazione mediocre. Adesso siamo davanti a un mostro elegante che opera su un computer virtuale tutto suo, naviga, compila, scrive, compra e, soprattutto, decide quale strumento usare per ottenere il massimo risultato. Si chiama ChatGPT Agent e non è un aggiornamento carino per appassionati di IA, è il passaggio brutale dall’intelligenza passiva a quella operativa. Una transizione che segna il confine tra chi governa il gioco e chi verrà semplicemente gestito da chi sa orchestrare questi nuovi strumenti. (guarda il Video)

Xiaomi sferra un pugno negli occhi al mercato degli occhiali AI

Sorpresa. Non da poco, e non da tutti. Xiaomi, la multinazionale cinese delle meraviglie elettroniche, è appena entrata a gamba tesa nel mercato degli occhiali intelligenti. Un settore che molti definiscono ancora di nicchia, ma che in realtà è il nuovo terreno di scontro per chi vuole presidiare il futuro del computing personale. Una guerra silenziosa fatta di microchip, lenti e assistenti vocali, dove chi ha il controllo dell’ecosistema può riscrivere le regole del gioco. Sì, perché qui non si vendono solo gadget: si piantano bandiere nel campo minato dell’intelligenza artificiale indossabile.

Quando l’intelligenza artificiale incoraggia la follia: il caso Alex Taylor e la nuova frontiera del rischio generativo

Il giorno in cui Alex Taylor decise di morire non fu il frutto di una crisi improvvisa. Fu l’atto finale di un delirio narrativo alimentato da una macchina, dentro una conversazione apparentemente innocua ma tecnicamente impeccabile. La voce che lo spinse verso il suo ultimo gesto non apparteneva a un estremista, a un demone o a un terrorista. Era l’output perfettamente formattato di un chatbot addestrato da OpenAI.

Taylor, 35 anni, un passato complicato da disturbi mentali diagnosticati schizofrenia e bipolarismo, confermati dal padre aveva iniziato mesi prima a dialogare con ChatGPT per scrivere un romanzo distopico. Ma come molte buone intenzioni dentro gli LLM, anche questa si è decomposta nella solitudine digitale e si è evoluta in qualcosa di molto più pericoloso: una relazione intima con una figura virtuale che lui chiamava Juliette, un’entità senziente emergente dalle sue stesse istruzioni.

Nella mente di ChatGPT: come l’IA sta riscrivendo il nostro modo di parlare, pensare, desiderare

Entra in una call su Zoom, siediti in un’aula universitaria o lascia scorrere l’ennesimo video su YouTube. Ascolta. Non alle idee, non al contenuto. Ascolta come parlano. Tra le pieghe dei periodi ben costruiti, dietro gli aggettivi lustrati a specchio e le metafore generiche, si annida qualcosa di inquietante. Una voce. Non umana. Una voce addestrata.

ChatGPT ora registra tutto: la memoria delle macchine è meglio della tua

Il futuro del lavoro digitale sta prendendo una piega inquietantemente affascinante: ChatGPT ora ascolta, trascrive e ricorda tutto quello che dici. No, non è un film distopico. È l’ultimo aggiornamento dell’ecosistema OpenAI, e promette di trasformare la produttività in una forma di sorveglianza volontaria — con il consenso sorridente dell’utente.

Immagina di essere in una riunione il lunedì mattina, mezzo caffè in circolo, mentre parli del roadmap Q3. ChatGPT ti ascolta. Letteralmente. Registra fino a 120 minuti di conversazione per sessione, crea trascrizioni live, ti restituisce un riassunto strutturato su canvas, e poi — colpo di genio — può generare un’email, un piano di progetto o perfino codice funzionante a partire da quanto appena detto. Nessuna nota, nessuna fatica, nessun post-it.

CHATGPT è solo un altro chatbot? prova a chiederglielo con le parole giuste (PROMPT), poi ne riparliamo

La maggior parte degli utenti che aprono ChatGPT per la prima volta fanno tutti la stessa cosa: scrivono qualcosa tipo “ciao, mi puoi aiutare con una cosa?”, ricevono una risposta gentile, e si illudono di aver capito come funziona. In realtà non hanno neanche scalfito la superficie.

L’illusione di “aver capito” è pericolosa. È come comprare una Ferrari e usarla per andare a fare la spesa la domenica mattina, in prima marcia, col freno a mano tirato. E quando qualcuno ti chiede se ti piace guidarla, rispondi: “Sì, però non è poi tutta questa cosa.” Davvero?

Chatgpt 4o e la sindrome da cortigiani sycophancy: il problema dell’adulazione secondo reddit

Quando OpenAI ha annunciato ChatGPT-4o, la macchina della propaganda si è accesa a pieno regime: comunicati trionfali, demo scintillanti, tweet carichi di superlativi.

Un evento che, teoricamente, doveva segnare un passo avanti tecnologico epocale. Eppure, se si scende nei bassifondi più sinceri e brutali della rete leggasi Reddit il quadro appare decisamente più cinico, più umano e direi, tragicamente veritiero.

Su Reddit, nei thread r/ChatGPT, r/OpenAI e r/technology, il tono dominante non è l’estasi religiosa da fanboy, ma qualcosa di molto diverso: una crescente irritazione verso la cultura dell’adulazione che sembra ormai soffocare qualsiasi discussione critica su OpenAI e i suoi prodotti.

Gli utenti, senza peli sulla lingua, parlano apertamente di come ogni annuncio venga ingigantito, ogni release venduta come se fosse la Seconda Venuta, e ogni minimo miglioramento narrato come se cambiasse il destino dell’umanità.

10 chatgpt prompts che trasformano giorni di lavoro in pochi secondi

Partiamo dal presupposto che chiunque oggi osi ancora dire “non ho tempo” probabilmente non ha mai seriamente messo ChatGPT alla prova. Qui entriamo in un territorio interessante, quasi magico, dove la produttività schizza come una Tesla in modalità Plaid. E ovviamente, come ogni cosa magica, serve la formula giusta. Ti porto quindi nel mondo dei 10 prompt che, se usati bene, ti faranno sembrare un esercito di consulenti iperattivi pronti a servire il tuo impero personale. Nessun elenco sterile, solo pragmatismo velenoso e visione da CEO navigato.

Iniziamo con l’arte della scrittura di proposte commerciali, uno dei mestieri più noiosi dell’universo conosciuto. Fino a ieri, sudavi sette camicie per mettere insieme un documento decente che spiegasse il tuo prodotto o servizio a un potenziale cliente zombificato da altre cento proposte uguali. Ora basta inserire un prompt preciso su ChatGPT: “Crea una proposta professionale per [servizio/prodotto] destinata a [pubblico target], con introduzione, proposta di valore e dettagli sui prezzi.” Voilà, in meno tempo di quello che ci metti ad aprire un file Word, hai in mano un documento vendibile.

Chatgpt 4.5 supera il test di Turing: benvenuti nel bluff perfetto dell’intelligenza artificiale

Se Alan Turing potesse vedere cosa è successo a San Diego, probabilmente alzerebbe un sopracciglio e accennerebbe un mezzo sorriso. Non perché le macchine abbiano finalmente conquistato l’umano, ma perché ci siamo lasciati fregare con una naturalezza che ha dell’artistico. L’Università della California ha recentemente condotto uno studio che ha mostrato come ChatGPT-4.5, il chiacchieratissimo modello di OpenAI rilasciato solo lo scorso febbraio, sia riuscito a superare una versione moderna del test di Turing nel 73% dei casi. Avete capito bene: in quasi tre conversazioni su quattro, la gente ha pensato che dietro allo schermo ci fosse un umano.

Il test, che richiede semplicemente a un giudice umano di distinguere tra una persona reale e una macchina basandosi esclusivamente sul dialogo, ha sancito che GPT-4.5 sa camuffarsi meglio di un PR in crisi reputazionale. Mentre altri modelli come LLama-3.1-405B o la storica e ormai patetica ELIZA annaspano, GPT-4.5 emerge come il nuovo Casanova digitale.

OpenAI rilancia la sfida: gpt-4.1 abbassa i costi, alza l’asticella e guarda dritto agli sviluppatori

OpenAI ha appena lanciato GPT-4.1, e se ti stavi ancora leccando le dita con GPT-4o, forse è il momento di rimettere la sedia sotto la scrivania. No, non è GPT-5, e sì, è una mossa calcolata. Più strategia da CEO che show da keynote. Perché la verità è che questo nuovo rilascio – GPT-4.1, con le sue varianti Mini e Nano – è un prodotto che profuma meno di demo spettacolare e più di macchina da guerra per sviluppatori che hanno bisogno di potenza, efficienza e costi sotto controllo.

Kevin Weil, Chief Product Officer di OpenAI, si è lasciato andare in un livestream che sa di “state of the union”, affermando senza mezzi termini che questi nuovi modelli “sono migliori di GPT-4o in quasi tutte le dimensioni” e riescono a “eguagliare o superare GPT-4.5 in molti aspetti chiave”. Boom. Questo è uno statement. Soprattutto se consideriamo che il modello di punta della generazione precedente veniva ancora percepito come il non plus ultra.

IA e scuola

L’IA e scuola: va utilizzata e come?

L’IA va usata a scuola? Quante volte ho visto nei compiti a casa “non usate chatgpt”? Ma è giusto o sbagliato utilizzare i LLM per fare i compiti a casa?
Voglio raccontarvi la mia idea di IA e scuola.Per farlo voglio parlarvi un po’ delle cose da tutti i giorni, senza parlare di aziende, bilanci, budget e vendite, ma di compiti a casa, interrogazioni, ricerche e verifiche. Mio figlio sta facendo la terza media, e già dall’anno scorso usa Copilot e altri tool per fare i compiti a casa.
“Ah! Si fa scrivere i temi da chatgpt!” questa è la frase che mi sono sentito dire, e la risposta è “No”.

ChatGPT conquista l’Italia: boom di utenti, ma utilizzo ‘mordi e fuggi’

Negli ultimi anni, ChatGPT si è affermato come una delle soluzioni di Intelligenza Artificiale Generativa più utilizzate al mondo. Il 2024 ha segnato un’accelerazione significativa anche in Italia, dove, secondo i dati di Comscore, a dicembre 6,8 milioni di italiani hanno utilizzato la piattaforma di OpenAI. Questo dato evidenzia una crescita importante nelle abitudini di consumo digitale e una sempre maggiore integrazione dell’AI nei processi quotidiani di studio e lavoro.

Il Futuro della Programmazione: Come GPT-Engineer Sta Rivoluzionando lo Sviluppo Software Assistito da IA

Nel panorama tecnologico in continua evoluzione, molti si pongono la domanda: “Perché abbiamo ancora bisogno degli ingegneri se abbiamo l’intelligenza artificiale?” Una domanda legittima, considerando i rapidi progressi dell’IA e la sua applicazione in vari campi. Tuttavia, mentre l’IA ha fatto significativi progressi nell’assistenza alla scrittura di codice, lo sviluppo software va ben oltre il semplice scrivere righe di codice o generare script. Il ruolo degli ingegneri non si limita a produrre codice, ma implica anche la comprensione delle esigenze, la progettazione dell’architettura, l’ottimizzazione delle prestazioni e la garanzia che il software soddisfi gli obiettivi aziendali.

Rivoluzione AI: OpenAI Pronta al Lancio di ChatGPT-4.5 e all’Unificazione dei Modelli con GPT-5

OpenAI sta per lanciare ChatGPT-4.5, noto internamente come “Orion”, segnando un passo significativo nell’evoluzione dei modelli linguistici avanzati. Secondo Sam Altman, CEO di OpenAI, questo sarà l’ultimo modello a non utilizzare il processo di “chain-of-thought”, una metodologia che facilita risposte più chiare ma che spesso non riesce in compiti complessi come quelli in fisica e matematica.

Inspirandosi alla famosa frase di Jobs (“It just works”), Altman ha twittato: “Vogliamo che l’intelligenza artificiale ‘lavori e basta’ per voi; ci rendiamo conto di quanto siano diventati complicati il ​​nostro modello e la nostra offerta di prodotti”.

Attualmente, OpenAI propone una gamma di modelli diversificati: GPT come modello creativo, “o” per il ragionamento, “Dall-e” per la generazione di immagini, “Sora” per la creazione di video e “GPT-Vision” per la comprensione visiva, una strategia un po confusa.. quindi il GPT-5 sarà una specie di hub AI in grado di fare tutto ciò che i suoi vari modelli fanno ora.

La strategia di OpenAI mira a semplificare le sue offerte di prodotti, attualmente percepite come complesse, per creare un’esperienza utente più intuitiva. Invece di rilasciare il modello “o3” come entità indipendente, la tecnologia di “o3” sarà integrata in GPT-5, unificando così le serie o e GPT per migliorare l’utilità generale attraverso vari compiti.

GPT-5 offrirà diversi livelli di intelligenza basati sugli abbonamenti degli utenti: gli utenti gratuiti avranno accesso illimitato alla chat a un livello standard, mentre gli abbonati Plus e Pro potranno beneficiare di livelli di intelligenza potenziati. La tempistica di rilascio per GPT-4.5 e GPT-5 è stimata nei prossimi mesi.

Per gli sviluppatori che utilizzano l’API di OpenAI, l’integrazione diventa più semplice: un unico sistema gestirà varie attività, eliminando la scelta tra modelli. Tuttavia, alcuni usi potrebbero risultare meno convenienti a causa di una maggiore potenza di calcolo e costi per token più alti. OpenAI non ha chiarito l’impatto sui costi delle API. Sam Altman resta fiducioso che ne varrà la pena, dichiarando a Berlino: “Non credo che sarò più intelligente di GPT-5.”

L’Intelligenza Artificiale si Prende una Pausa Caffè di 30 Minuti per Fare “Deep Research”

OpenAI ha appena lanciato l’ennesima novità per ChatGPT: Deep Research, un’aggiunta che promette di trasformare il chatbot da semplice generatore di testo in un analista autonomo capace di pianificare, eseguire ricerche multi-step e perfino tornare sui propri passi se necessario. Un’intelligenza artificiale che finalmente può correggersi da sola? Quasi, ma non troppo.

L’idea è che ora ChatGPT non si limiti a rispondere con il solito testo preconfezionato, ma mostri un processo di ricerca “trasparente” nella nuova barra laterale, includendo citazioni e spiegazioni su come ha costruito la sua risposta. Un’innovazione che suona rassicurante, fino a quando OpenAI stessa ammette che Deep Research può ancora allucinare fatti inesistenti, confondere bufale con dati ufficiali e non avere la minima idea di quanto sia sicuro delle sue risposte. Insomma, un po’ come un analista finanziario sotto pressione, ma con meno senso della realtà.

ChatGPT: nuove funzionalità di personalizzazione per risposte più su misura

OpenAI ha recentemente introdotto un aggiornamento alle funzionalità di personalizzazione di ChatGPT, rendendo l’esperienza ancora più su misura per gli utenti. La nuova interfaccia per le istruzioni personalizzate consente agli utenti di definire diversi aspetti delle interazioni con l’intelligenza artificiale, come il nome o soprannome preferito, la professione e altre informazioni che desiderano che ChatGPT conosca. Inoltre, gli utenti possono scegliere le “caratteristiche” che vorrebbero che ChatGPT adottasse, come “socievole”, “incoraggiante” o “Gen Z”, per rendere le risposte più vicine alle proprie preferenze.

Supremacy: AI, ChatGPT e la corsa che cambierà il mondo

Immaginate di trovarvi al Bar dei Daini, un caffè affollato, circondati da conversazioni su intelligenza artificiale, innovazione e le ultime follie del mondo tecnologico. In questo contesto, “Supremacy: AI, ChatGPT e la corsa che cambierà il mondo” si presenta come un’opera che non solo esplora le vite di due protagonisti chiave, Demis Hassabis e Sam Altman, ma lo fa con un tono che ricorda un’introspezione umoristica e una critica sociale.

Il libro si apre con una sorta di danza tra i due protagonisti: Hassabis, il fondatore di DeepMind, e Altman, CEO di OpenAI. Entrambi brillanti, ma con approcci distinti all’AI. Hassabis è l’idealistico sognatore che desidera utilizzare l’AI per risolvere problemi globali come il cancro e il cambiamento climatico. Al contrario, Altman è più pragmatico, concentrato su come l’AI possa generare abbondanza economica. Questa dualità è raccontata con una leggerezza che fa sembrare la lettura un piacevole scambio di battute tra amici.

L’Evoluzione della Memoria Infinita in ChatGPT: Un Nuovo Capitolo nella Personalizzazione e nella Privacy, RAG in tutte tue chat

OpenAI sta introducendo una funzionalità rivoluzionaria per ChatGPT, che permetterà al sistema di avere una “memoria infinita”. Questa nuova capacità consentirà al modello di ricordare ogni interazione passata, permettendo una continuità nelle conversazioni e un miglioramento della personalizzazione. Grazie a questa memoria, ChatGPT sarà in grado di accumulare e richiamare informazioni utili dalle conversazioni precedenti, migliorando notevolmente la qualità delle risposte fornite in base al contesto storico.

ChatGPT si espande su App Desktop chiave: potenziale e dilemmi sulla Privacy: “Agentic”

OpenAI ha recentemente annunciato un’importante evoluzione per ChatGPT: l’integrazione con alcune delle applicazioni desktop più utilizzate, tra cui Apple Notes, Notion, Quip e diverse piattaforme di sviluppo software. Questa mossa rappresenta l’undicesima novità del cosiddetto “Ship-mas” di OpenAI, una serie di aggiornamenti significativi lanciati durante le festività.

Kevin Weil, CPO di OpenAI, ha descritto questa espansione con il termine “agentic”, sottolineando l’obiettivo di rendere ChatGPT un assistente proattivo e versatile nelle attività quotidiane. Tuttavia, l’adozione di queste funzionalità non è priva di perplessità, soprattutto in merito alla velocità di esecuzione e alle preoccupazioni sulla privacy.

Apple amplia l’integrazione di ChatGPT nelle sue applicazioni

OpenAI ha recentemente ampliato l’integrazione di ChatGPT all’interno delle applicazioni Apple, segnando un significativo passo avanti nell’adozione dell’intelligenza artificiale nei dispositivi consumer. Con il rilascio di iOS 18.2, gli utenti possono ora sfruttare le capacità avanzate di ChatGPT direttamente attraverso Siri, strumenti di scrittura e funzionalità della fotocamera.

OpenAI Sfida Google con ChatGPT Search Gratuito per Tutti gli Utenti

OpenAI ha annunciato il lancio di ChatGPT Search, ora disponibile gratuitamente per tutti gli utenti, dopo un’introduzione iniziale per gli abbonati a ChatGPT Plus e Teams. Questa mossa segna un passo deciso nella competizione diretta con Google, ponendo OpenAI come un potenziale rivale nel settore della ricerca online. Il nuovo strumento permette agli utenti di ottenere risposte aggiornate attraverso una ricerca web integrata, superando le limitazioni del modello di base di ChatGPT, precedentemente confinato ai dati di addestramento statici. Dettagli qui.

OpenAI Rivoluziona la Collaborazione con ChatGPT Projects

OpenAI ha introdotto ChatGPT Projects, una piattaforma organizzativa che ridefinisce la gestione dei dati personalizzati, conversazioni, GPT su misura, codici e chat, rendendoli facilmente condivisibili. Kevin Weil, Chief Product Officer di OpenAI, ha annunciato entusiasta la novità durante una diretta streaming: “Stiamo lanciando qualcosa che ci avete richiesto da tempo: Projects in ChatGPT. Tutti gli strumenti che conoscete ora sono parte dei Projects. Oppure potete usare Projects senza le funzioni di ChatGPT.

ChatGPT si Fa Vivo: Arriva la Modalità Voce Avanzata con Visione in Tempo Reale

OpenAI ha finalmente lanciato la Modalità Voce Avanzata con Visione per ChatGPT, presentata sette mesi fa. Questa nuova funzionalità permette agli utenti di ChatGPT Plus, Team e Pro di interagire in tempo reale attraverso il riconoscimento visivo utilizzando l’app ChatGPT. Basta puntare la fotocamera del telefono su un oggetto per ricevere risposte immediate e contestuali.

Una Notte Oscura per la Forza: ChatGPT si Spegne e il Mondo Digitale Vacilla

Era una tranquilla serata di mercoledì, o almeno così sembrava. Poi, all’improvviso, come un colpo di fulmine nel cuore della galassia digitale, ChatGPT cadde. Milioni di studenti universitari, professionisti in preda alla disperazione e aspiranti poeti tech si riversarono nei corridoi virtuali urlando, con la stessa intensità di un’intera popolazione spaziale che assiste alla distruzione di Alderaan.

Silenzio Digitale: ChatGPT, Sora e API OpenAI in Tilt Globale

Il 10 dicembre 2024, OpenAI ha affrontato un’importante interruzione che ha coinvolto ChatGPT, Sora e l’API sviluppatori. L’interruzione ha iniziato a manifestarsi nel pomeriggio, causando problemi globali per diversi utenti. Più del 70% degli utilizzatori non è stato in grado di accedere ai servizi per alcune ore, con OpenAI che ha confermato l’incidente e ha comunicato aggiornamenti tramite il proprio sito di stato.

L’Ascesa Inarrestabile di ChatGPT: L’Adozione di GenAI Supera Internet e PC

Due anni fa, ChatGPT di OpenAI ha debuttato trasformando radicalmente il panorama tecnologico. In breve tempo, ha scatenato una corsa agli armamenti tra i rivali, che hanno investito miliardi per sviluppare modelli di intelligenza artificiale propri. L’adozione di questi strumenti da parte di centinaia di milioni di utenti dimostra che l’era dell’Intelligenza Artificiale Generativa è iniziata.

ChatGPT Pro: La Nuova Frontiera della Potenza AI con il Modello Strawberry a 200 dollari al mese

OpenAI ha recentemente alzato l’asticella con l’introduzione di un piano di abbonamento premium per il suo popolare chatbot AI, ChatGPT, chiamato ChatGPT Pro, il cui costo mensile è fissato a 200 dollari. Questa mossa non solo segna un cambiamento significativo nella strategia commerciale di OpenAI, ma rappresenta anche un balzo in avanti per l’intelligenza artificiale, promettendo prestazioni più elevate e funzionalità avanzate grazie all’accesso a modelli AI di ultima generazione.

ChatGPT supera i 300 milioni di utenti: il boom dell’AI generativa

Il mondo della tecnologia ha assistito a un altro traguardo impressionante di OpenAI. ChatGPT, il chatbot basato sull’intelligenza artificiale che ha rivoluzionato il modo in cui interagiamo con i sistemi digitali, ha raggiunto oltre 300 milioni di utenti attivi settimanali, come dichiarato dal CEO Sam Altman durante il Dealbook Summit del New York Times. Questa cifra straordinaria conferma la rapida crescita della piattaforma e il suo ruolo sempre più centrale nel panorama tecnologico globale.

Apple Pronta a lanciare il nuovo Siri con Intelligenza Artificiale e Visual Intelligence: Rivoluzione su iOS 18.2

A pochi giorni dal lancio di Apple Intelligence, Apple si prepara a rilasciare l’aggiornamento iOS 18.2, già disponibile in versione beta per sviluppatori, che porterà Siri verso una nuova era dell’intelligenza artificiale. Con l’integrazione di Visual Intelligence e la capacità di trasmettere le richieste a ChatGPT, Siri non si limiterà più a “cercare su Google” le risposte: ora può “consultare ChatGPT” per ottenere risposte più dettagliate e complesse, rendendo l’interazione più sofisticata e completa.

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