Google ha appena rilasciato una versione aggiornata della guida “introduction to agents blueprint”, e sì: è un piccolo terremoto nel mondo dell’agentic AI systems. Si tratta di un documento tecnico, di circa 54 pagine, curato dal team Google Cloud AI, che esplora come progettare, implementare e governare agenti intelligenti su scala enterprise.
All’incipit troviamo l’architettura dell’agente: come si collegano cervello, memoria e strumenti. Il cervello è ovviamente un grande modello linguistico (LLM) che fa da motore del ragionamento, mentre gli strumenti e le API fungono da “mani” operative. La guida chiarisce come orchestrare più agenti, come gestire deployment massivi in ambienti reali, come valutare le prestazioni e, ciliegina finale, come progettare loop di apprendimento auto-evolutivi. È presente anche un riferimento alla “AlphaEvolve” come design modellare per agenti adattivi.
Dal punto di vista strategico, questo rilascio conferma che l’ecosistema cloud deve prepararsi per l’large-scale AI agents deployment: non più solo modelli generativi, ma sistemi end-to-end che pianificano, eseguono e migliorano se stessi.
Qualche curiosità provocatoria: Google afferma che l’interoperabilità tra agenti diversi (tramite protocolli come A2A) è parte centrale del gioco; in pratica non si tratta più di “un agente” per sé, ma di una famiglia di agenti che collaborano. E se la vostra azienda pensa ancora “facciamo un chatbot” siete già in ritardo.
La guida è una mappa indispensabile per entrare nel gioco degli agenti su scala industriale.