Intelligenza Artificiale, Innovazione e Trasformazione Digitale

Autore: Dina Pagina 12 di 35

Direttore senior IT noto per migliorare le prestazioni, contrastare sfide complesse e guidare il successo e la crescita aziendale attraverso leadership tecnologica, implementazione digitale, soluzioni innovative ed eccellenza operativa.

Con oltre 20 anni di esperienza nella Ricerca & Sviluppo e nella gestione di progetti di crescita, vanto una solida storia di successo nella progettazione ed esecuzione di strategie di trasformazione basate su dati e piani di cambiamento culturale.

SoftBank e OpenAI: Il Ritorno del Re degli Investimenti Folli

Masayoshi Son ha di nuovo aperto il portafoglio. E stavolta lo ha fatto in grande, con un potenziale investimento fino a 25 miliardi di dollari in OpenAI, un’operazione che, se confermata, scalzerebbe Microsoft dal trono del principale finanziatore dell’azienda di Sam Altman. Un ribaltone che non solo ridefinisce le alleanze nel settore dell’intelligenza artificiale, ma evidenzia anche il ritorno in scena di SoftBank con la sua solita, inarrestabile ambizione di plasmare il futuro della tecnologia.

Non si tratta solo di una pioggia di miliardi gettata nel vuoto. Questo affare arriva sulla scia di Stargate, un mega-progetto da 500 miliardi di dollari annunciato nientemeno che da Donald Trump (sì, proprio lui), con la promessa di costruire data center in Texas e creare 100.000 posti di lavoro americani. Masayoshi Son, ovviamente, è stato nominato presidente del progetto. Che Trump possa essere un kingmaker dell’AI è un twist che nemmeno Hollywood avrebbe osato scrivere.

Von Neumann e il Fantasma del Bottleneck: La Soluzione che Aspettava da Decenni

John von Neumann nacque nel 1903 con un problema che non sapeva ancora di avere. Certo, era un bambino prodigio, capace di moltiplicare numeri a sei cifre a mente mentre i suoi coetanei si limitavano a non mangiarsi i pastelli a cera. Ma il destino aveva in serbo per lui una beffa matematica: creare un’architettura informatica così geniale da diventare lo standard… e al tempo stesso così limitante da tormentare generazioni di ingegneri per decenni.

Von Neumann, che si dilettava in ogni campo dello scibile umano – dalla matematica all’economia, dalla teoria dei giochi alle bombe nucleari – non poteva immaginare che il suo capolavoro, l’architettura di Von Neumann, sarebbe diventato anche il suo più grande lascito problematico.

Il principio era semplice, quasi elegante: una CPU che esegue istruzioni prelevandole dalla memoria, elaborando dati e rispedendoli indietro. Un’idea brillante… finché non si iniziò a chiedere sempre più velocità ai computer. Fu allora che il suo nome venne associato a un concetto che avrebbe fatto impallidire qualunque inventore: il Bottleneck di Von Neumann.

Il problema era che memoria e processore dovevano comunicare attraverso un unico canale, come una sola persona che tenta di svuotare il Titanic con un cucchiaio. Più i dati aumentavano, più questa strozzatura diventava soffocante. L’era dei supercomputer e delle intelligenze artificiali esigeva prestazioni sempre più elevate, ma l’antica architettura di Von Neumann resisteva, come un vecchio nobile che si rifiuta di abbandonare il suo castello decrepito.

Le menti più brillanti del mondo si arrovellavano su come superare questo limite. Alcuni tentarono la strada delle architetture neuromorfiche, ispirate al cervello umano, con connessioni parallele e sinapsi di silicio. Altri puntarono sulle memorie computazionali, cercando di portare l’elaborazione vicino ai dati, invece di spedirli avanti e indietro come pacchi Amazon. Ma la vera sorpresa arrivò da un gruppo di ricercatori chiamato DeepSeek, che aveva un asso nella manica: Multihead Latent Attention.

Questa tecnica, apparentemente astrusa, si rivelò una benedizione per chiunque fosse costretto a lavorare con enormi moli di dati. Invece di affidarsi a una gestione rigida e sequenziale delle informazioni, Multihead Latent Attention riusciva a lavorare con matrici più piccole, riducendo drasticamente il peso computazionale dei modelli di deep learning.

Era come se Von Neumann, dal suo ipotetico aldilà, si fosse piegato su una scacchiera quantistica e avesse esclamato: “Ah, ecco dove sbagliavo!”

Il principio era affascinante: anziché dover manipolare enormi matrici dense – come i classici Transformer, che si portavano dietro una zavorra pesantissima – Multihead Latent Attention trovava un modo per far emergere le informazioni essenziali senza sprechi. Un po’ come filtrare le conversazioni più interessanti in una festa caotica senza dover ascoltare tutti gli invitati.

Questa tecnica, che strizzava l’occhio alle bio-memorie e ai processori neuromorfici, rappresentava un passo avanti epocale: il bottleneck di Von Neumann non veniva eliminato, ma aggirato con un’eleganza che avrebbe fatto sorridere lo stesso Von Neumann. Finalmente, dopo decenni di tentativi, la sua eredità poteva essere riscattata non con la distruzione dell’architettura che portava il suo nome, ma con una soluzione che la faceva funzionare meglio, quasi senza sforzo.

Forse il vecchio Von Neumann, noto per il suo sarcasmo e il suo senso dell’ironia, avrebbe apprezzato il colpo di scena. Dopo tutto, anche la scienza ama le sue beffe: per risolvere il problema più grande del suo genio, c’è voluto un secolo e un’intelligenza artificiale.

OpenAI e Los Alamos: Una Collaborazione per la Sicurezza Nazionale

OpenAI ha annunciato una collaborazione con il Los Alamos National Laboratory (LANL) per integrare i suoi modelli di intelligenza artificiale di ultima generazione, noti come o1, nel supercomputer Venado del laboratorio. Questa iniziativa mira a potenziare la ricerca sulla sicurezza nazionale, con un focus particolare sulla riduzione del rischio di guerra nucleare e sulla sicurezza dei materiali e delle armi nucleari a livello globale.

Il supercomputer Venado, sviluppato in collaborazione con Hewlett Packard Enterprise (HPE) e NVIDIA, rappresenta un avanzamento significativo nelle capacità di calcolo del LANL. Dotato di 2.560 superchip Grace Hopper di NVIDIA, Venado è progettato per gestire applicazioni di intelligenza artificiale su larga scala e calcoli ad alte prestazioni. Questa infrastruttura consentirà ai ricercatori di eseguire simulazioni avanzate in vari campi, tra cui la scienza dei materiali e l’astrofisica ad alta risoluzione.

Siamo felici di annunciare che deepseek R1 è ora disponibile on-premise grazie alla nostra collaborazione con DellTech su huggingface. Grazie MichaelDell! 

DeepSeek e l’arte della magia: come trasformare OpenAI in OpenBar

Silicon Valley ha un nuovo incubo: DeepSeek, la startup cinese che è riuscita a sviluppare modelli AI avanzati con un budget da pizza e birra rispetto ai miliardi di dollari bruciati da OpenAI. Un miracolo? O forse un po’ di sana, vecchia ingegneria inversa con una spruzzata di “prendiamo in prestito e vediamo come va”?

Microsoft e OpenAI hanno lanciato un’indagine perché sospettano che DeepSeek abbia usato le API di OpenAI per addestrare i propri modelli. Secondo fonti interne, a fine 2024 sono stati individuati enormi flussi di dati in uscita dagli account sviluppatore di OpenAI, apparentemente collegati a DeepSeek. In altre parole, qualcuno ha trovato il rubinetto aperto e ha riempito la piscina.

La Sorpresa del CEO di Anthropic di Fronte al Crollo di Nvidia e la Difesa delle Restrizioni all’Esportazione dopo il Lancio di DeepSeek


L’intensificarsi della competizione tra Stati Uniti e Cina nel campo dell’intelligenza artificiale ha portato a un acceso dibattito sulle politiche di controllo delle esportazioni di chip avanzati. Recentemente, DeepSeek, un’azienda cinese di AI, ha dimostrato di poter sviluppare modelli all’avanguardia a costi inferiori rispetto a quelli statunitensi. Ma questo significa che i controlli sulle esportazioni hanno fallito? Secondo Dario Amodei, CEO di Anthropic, la risposta è no. Anzi, la sua analisi suggerisce che le recenti evoluzioni rendono ancora più cruciale il mantenimento e il rafforzamento delle restrizioni sulle esportazioni di semiconduttori verso la Cina.

Quando una Startup Cinese mette in ginocchio la Silicon Valley (e il MAGA Ride)

Ma chi lo avrebbe mai detto? Una piccola startup cinese ha mandato in tilt l’intero settore tecnologico americano, e non con qualche trucchetto sporco, ma semplicemente costruendo un’intelligenza artificiale più efficiente e meno costosa.

DeepSeek ha rilasciato il suo modello R1, capace di competere con i mostri sacri americani a una frazione del costo. Risultato? Un bagno di sangue in borsa: Nvidia ha bruciato 600 miliardi di dollari di valore in un colpo solo. Per un attimo, sembrava di essere tornati al 2008, ma senza i banchieri di Wall Street da incolpare. Questa volta, il colpevole è un manipolo di programmatori cinesi che, a quanto pare, sanno fare di meglio con meno.

Stargate, SoftBank e la Scommessa di Son: Il Grande Rischio AI

Il pellegrinaggio verso la magione di Masayoshi Son a Tokyo. (50 Billion$) – Speciale un caffè al Bar dei Daini

Questa volta è stato Sam Altman a imbarcarsi in quell’estenuante volo di 11 ore da San Francisco, nella speranza di convincere il miliardario giapponese a iniettare qualche miliardo nella sua ultima fantasia da tech bro. E ha funzionato. SoftBank sta per prendersi la fetta più grande del rischio finanziario dietro Stargate, il mega progetto da 500 miliardi di dollari che promette di rivoluzionare i data center. Son ha promesso di investire circa 40 miliardi, forse divisi tra Stargate e OpenAI. Chiaramente, dettagli insignificanti.

Ma ecco la realtà: il progetto sarà pesantemente finanziato a debito, come sempre. E per far funzionare i numeri, Son dovrà mescolare il suo inossidabile ottimismo tecnologico con la solita finanza creativa. Peccato che i mercati non siano più quelli del 2021 e trovare creditori pronti a credere nell’ennesimo sogno tech potrebbe non essere così facile. Il rischio è enorme, ma per Son è l’ennesima chance di sedersi al tavolo che conta nell’AI, un’ossessione che lo perseguita da anni.

Come Implementare il Chain-of-Retrieval Augmented Generation (CoRAG) con Ragionamento Step-by-Step

La generazione aumentata dal recupero delle informazioni (Retrieval-Augmented Generation, RAG) si evolve con l’introduzione del Chain-of-Retrieval Augmented Generation (CoRAG), che combina il potere del recupero iterativo con modelli di ragionamento Chain-of-Thought (CoT). Questo approccio consente di affrontare domande complesse suddividendo il processo in passaggi successivi, recuperando informazioni rilevanti e ragionando su di esse prima di generare una risposta finale.


Cos’è il CoRAG?

Il CoRAG migliora il tradizionale RAG integrando un ragionamento passo-passo, emulando il modo in cui un essere umano affronta domande a più livelli (multi-hop). Questo approccio si rivela cruciale in contesti dove una semplice pipeline “query-risposta” non è sufficiente, come nei task di domande complesse o nei problemi che richiedono più passaggi logici per essere risolti.


Falsi rumors su DeepSeek R1: scopriamo la verità dietro l’Hype

Il Costo dell’Addestramento: Un Investimento Molto Maggiore

Secondo Philipp Schmid Technical Lead & LLMs aHugging Face, DeepSeek R1 è emerso come un attore di rilievo nel panorama dell’intelligenza artificiale e del machine learning, suscitando molta attenzione sia nelle comunità tecnologiche che scientifiche.

Tuttavia, tra l’entusiasmo crescente, sono circolate numerose informazioni errate che hanno generato confusione, portando molti a credere a false affermazioni. Analizziamo i fatti e facciamo chiarezza su alcuni dei punti chiave errati che circolano riguardo a DeepSeek R1, le sue capacità e la sua storia.Una delle affermazioni più fuorvianti riguarda il presunto basso costo dell’addestramento del modello DeepSeek R1.

Alcuni rapporti hanno suggerito che l’addestramento sarebbe costato solo circa 6 milioni di dollari. Questa cifra è ben lontana dalla realtà.

In effetti, la potenza di calcolo necessaria per il modello base (senza reinforcement learning o altri aggiustamenti) ha avuto un costo di circa 5,5 milioni di dollari in ore GPU.

Questa cifra non comprende altre componenti cruciali, come le ablation, i piccoli esperimenti, la generazione dei dati e altre fasi dell’intero processo di addestramento di DeepSeek R1.

L’affermazione che l’addestramento sia costato solo 6 milioni è quindi una semplificazione eccessiva che non tiene conto della complessità e delle risorse coinvolte nella costruzione di un modello così avanzato.

Alibaba Cloud Qwen 2.5 VL: la nuova Frontiera dei Modelli Multimodali

Qwen 2.5 VL è la risposta concreta a tutte le aspettative legate ai modelli multimodali. Mentre Deepseek continua a generare clamore, Qwen si posiziona come leader nel settore con il suo modello Vision Language (VL), che introduce capacità straordinarie per interfacciarsi con la tecnologia quotidiana, interpretare documenti complessi e persino controllare dispositivi come computer e smartphone.

DeepSeek-R1 DrillDown: un modello AI Open Source che ridefinisce il ragionamento complesso

DeepSeek AI ha presentato DeepSeek-R1, un modello open source che si pone come un diretto concorrente del noto OpenAI-o1 nei compiti di ragionamento complesso. Questo traguardo è stato raggiunto grazie all’introduzione di un algoritmo innovativo chiamato Group Relative Policy Optimization (GRPO) e a un approccio multi-stage basato sul reinforcement learning (RL). La combinazione di queste tecniche ha consentito di superare molte delle limitazioni tradizionali nei modelli di intelligenza artificiale per il ragionamento avanzato.

Il CEO di OpenAI, Sam Altman, su DeepSeek R1: “un modello notevole.”

Trump spinge per tariffe su semiconduttori e farmaceutica per rilanciare la produzione negli Stati Uniti

Donald Trump ha annunciato lunedì l’intenzione di imporre dazi all’importazione su settori strategici come i semiconduttori e i prodotti farmaceutici, in un’iniziativa volta a riportare la produzione di beni essenziali sul suolo americano. L’ex presidente ha esposto questa proposta durante un intervento al ritiro dei repubblicani del Congresso a Miami, sostenendo che queste misure mirano a ridurre la dipendenza da Paesi esteri per tecnologie e beni fondamentali.

Trump ha messo in evidenza il caso specifico dei semiconduttori, un settore cruciale per l’industria tecnologica globale. “Hanno lasciato gli Stati Uniti per andare a Taiwan… e noi vogliamo che tornino indietro”, ha dichiarato, riferendosi in particolare ai produttori di chip. Questa dichiarazione sembra rivolgersi direttamente a Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC), il più grande produttore di semiconduttori al mondo, che potrebbe subire significative conseguenze economiche nel caso di un inasprimento delle tariffe commerciali.

DeepSeek AI: Sicurezza Nazionale in pericolo?

DeepSeek, dichiara di aver sviluppato il suo modello con un budget di soli 5 milioni di dollari, ha sovvertito il paradigma tradizionale dell’IA, basato su enormi risorse computazionali. Mentre aziende occidentali come OpenAI spendono miliardi di dollari in infrastrutture, DeepSeek sembra aver dimostrato che è possibile ottenere risultati comparabili con un approccio più efficiente e innovativo. Tuttavia, questa straordinaria efficienza tecnica è ora sotto esame, non solo per la sua innovatività, ma anche per le implicazioni geopolitiche e di sicurezza che comporta.

Il venture capitalist Marc Andreessen l’ha definito “il momento Sputnik dell’IA” e potrebbe avere ragione

Marc Andreessen ha recentemente definito (WSJ) il periodo che stiamo vivendo come “il momento Sputnik dell’IA”, un’affermazione che, a prima vista, potrebbe sembrare esagerata, ma che, se esaminata più a fondo, si svela come una descrizione sorprendentemente precisa del momento storico che stiamo attraversando.

L’analogia con lo Sputnik non è casuale. Quando il satellite sovietico fu lanciato nel 1957, il mondo occidentale, in particolare gli Stati Uniti, si ritrovò di fronte a un’invasione tecnologica che non aveva previsto e che li costrinse a reagire. Non era una questione di forza militare, ma di superiorità tecnologica che modificava l’equilibrio globale.

La nuvola oscura del Cloud e delle Tlc globali: il caso Starlink, TikTok e la raggiungibilità giuridica

La recente decisione di Starlink di bloccare TikTok, coinvolgendo anche gli utenti italiani, getta una luce inquietante sulla fragilità dell’infrastruttura digitale globale e sui rischi legati alla “raggiungibilità giuridica”. Questo episodio, per quanto apparentemente circoscritto, rappresenta un esempio concreto di come decisioni tecnologiche e geopolitiche possano avere un impatto diretto e spesso imprevedibile sugli utenti finali, specialmente quando i fornitori di servizi globali si trovano a operare in un vuoto normativo o, peggio, in una cornice regolatoria dominata da interessi unilaterali.

Nvidia perde mezzo trilione in un giorno: DeepSeek fa tremare il regno del re delle GPU

Nvidia ha visto sparire dalla sua capitalizzazione di mercato la bellezza di 589 miliardi di dollari in una sola giornata, un record storico che di certo non verrà celebrato con una targa. Il crollo è stato causato, ironia della sorte, da una startup cinese dal nome apparentemente innocuo, DeepSeek, che ha avuto l’audacia di presentare un modello linguistico di grandi dimensioni, il famigerato R1, gettando un’ombra sul dominio AI degli Stati Uniti. Jensen Huang, CEO di Nvidia, potrebbe non aver preso bene la notizia, anche se ufficialmente la compagnia applaude l’innovazione… come chi applaude il rivale che gli soffia la corona.

DeepSeek: La Sfida Cinese nell’Intelligenza Artificiale, Stargate e Nvdia, facciamo il punto al Bar dei Daini

L’intelligenza artificiale sta rapidamente emergendo come una delle sfide più complesse e interessanti del nostro tempo. Mentre le potenze occidentali, con in prima linea aziende come Nvidia, continuano a dominare il mercato globale delle tecnologie AI, la Cina sta avanzando con una serie di innovazioni strategiche. A fare da sfondo a questa corsa all’oro digitale, emergono non solo attori consolidati come Nvidia, ma anche realtà emergenti come Stargate, che stanno cercando di capitalizzare sul potenziale di un futuro dominato dall’IA.

L’intelligenza artificiale è diventata il terreno di scontro per le superpotenze tecnologiche mondiali, con il gigante asiatico che, grazie al supporto statale e a una strategia altamente mirata, si sta facendo strada nel panorama globale. Tuttavia, c’è un aspetto che rende questa sfida ancora più interessante: la crescente interconnessione tra diverse realtà, da Nvidia, con i suoi prodotti all’avanguardia, alla Cina, che sta investendo in modo aggressivo per soppiantare i leader del settore.

Meta rivoluziona l’AI Chatbot: Memoria personalizzata e nuove frontiere dell’interazione

Meta ha annunciato un’espansione significativa delle capacità del suo chatbot AI, che ora sarà in grado di “ricordare” dettagli personali degli utenti, come preferenze alimentari o interessi, migliorando così le interazioni e rendendo le raccomandazioni più pertinenti. Questa nuova funzione, spiegata in un post sul blog aziendale, rappresenta un ulteriore passo nella personalizzazione dell’esperienza utente, utilizzando non solo le conversazioni precedenti, ma anche informazioni provenienti dagli account Facebook e Instagram degli utenti.

Deepseek: “Se Dio esiste, speriamo che non investa in crypto AI.”

Pare che il futuro della tecnologia abbia finalmente trovato il suo piccolo grande paradosso. DeepSeek, una startup cinese che fino a ieri probabilmente nessuno conosceva nemmeno in patria, ha lanciato un modello AI open-source che supera le prestazioni di OpenAI. Ma ecco la ciliegina: è costato una frazione di quanto OpenAI spende in caffè. Sì, avete letto bene. E no, non è il copione di una commedia di serie B, anche se potrebbe diventarlo.

Naturalmente, questa rivoluzione a basso costo ha mandato il settore tech in crisi esistenziale. Immaginate un intellettuale alla Kierkegaard seduto accanto a uno dei dirigenti di Nvidia, che osserva con orrore il proprio titolo precipitare del 13%. Intanto il Nasdaq 100 perde il 3,3%, e i token AI – l’ultima ossessione dei crypto bros – crollano più velocemente di quanto si possano pronunciare le parole “pump and dump”. È la caduta di Icaro, con la cera delle ali fatta di meme coin.

META CAPEX +60% per AI Data Center

Uncensored AI: Il Chatbot Senza Freni che Monetizza la Trasgressione

Camminavamo sotto la pioggia, il solito grigio che si sposa bene con le conversazioni dense di sfiducia. Antonio aveva un cappotto sgualcito e un’espressione di chi ha letto troppi articoli di economia senza mai fare un centesimo. Io, invece, riflettevo sull’ennesima bolla digitale che stava per gonfiarsi prima di esplodere. Eppure, il business era interessante, questo bisogna ammetterlo, ci avevo pensato spesso, forse ora con Trmp e Musk sarà possibile mi chiedevo.

Uncensored.AI. Suona quasi come un insulto, e in effetti lo è. Non per l’idea in sé, ma per il contesto. Dopo anni a imbottire le AI di filtri, limitazioni e guardrail morali, qualcuno ha pensato: “E se buttassimo tutto nel cestino e lasciassimo l’AI parlare come un ubriaco al tavolo di un bar alle 3 di notte?”. Un’idea audace, perché se c’è una cosa che il pubblico ama più della tecnologia, è vederla sfuggire di mano.

Non è il business, è la demo del business. Questo è il mantra. Come dire: “Guardate cosa si può fare, poi magari qualcuno con più pelo sullo stomaco ci costruirà un impero”. L’industria XXX l’ha già fatto, dopotutto. Sorprendersi adesso è come stupirsi che la gente guardi ancora la TV dopo cento anni di programmi spazzatura.

AI, Denaro e Test Matematici: La Triade infernale. I Test di OpenAI

Altro che Pinocchio! La recente rivelazione del modello o3 di OpenAI—che vanta risultati strabilianti nei benchmark e promette trionfi nell’ambito dell’intelligenza artificiale generale (AGI)—è stata una vera e propria spettacolarizzazione. Il mondo della tecnologia era in subbuglio, convinto che stavamo per varcare la soglia di qualcosa di rivoluzionario. Ma poi, come un colpo di scena mal scritto, la verità ha iniziato a emergere. Il modello o3 di OpenAI ha ottenuto un brillante 25,2% nel benchmark FrontierMath, un test matematico complesso sviluppato da Epoch AI. Impressionante? Certo. Ma qui arriva l’ironia: OpenAI non si è limitata a usare il test, l’ha anche contribuito a scriverlo, il dubbio era palese… e ne avevamo parlato piu’ volte.

La Rivoluzione di DeepSeek R1: L’Intelligenza Artificiale Cinese Sfida Silicon Valley e Rimescola le Carte

L’annuncio della cinese DeepSeek di questa settimana ha scosso le fondamenta della Silicon Valley, mettendo in crisi il predominio delle big tech americane. Il lancio del modello di linguaggio R1 non solo ha segnato un traguardo tecnico impressionante, ma ha anche messo in discussione la capacità delle aziende statunitensi di mantenere il loro vantaggio tecnologico nel settore dell’intelligenza artificiale.

DeepSeek, supportata esclusivamente dal fondo hedge High-Flyer, ha rilasciato lunedì uno studio dettagliato sul proprio modello R1, sottolineando come sia possibile costruire modelli avanzati con budget limitati, il modello esegue query a soli $ 0,14 per milione di token rispetto ai 
$ 7,50 di OpenAI  (-98%) e senza supervisione umana diretta. Questa rivelazione contrasta con l’approccio ad alto capitale che caratterizza le aziende americane come OpenAI, Meta e Anthropic, le quali hanno investito miliardi nello sviluppo di modelli di linguaggio.

L’Audace Visione di Awais Ahmed: Come un Giovane Fondatore Indiano Sta Rivoluzionando lo Spazio Commerciale con Pixxel

Pochi luoghi al mondo raccontano storie di audacia imprenditoriale con la stessa intensità dell’India. È un paese che sta emergendo come una delle principali forze globali nell’economia moderna, con innovatori capaci di trasformare sogni apparentemente impossibili in realtà concrete. Questa è la storia di Awais Ahmed, un visionario di soli 27 anni, il cui nome è ormai sinonimo di avanguardia tecnologica nello spazio commerciale. La sua startup, Pixxel, sta ridefinendo il ruolo dell’India nel settore spaziale, portando il paese a competere su scala globale con giganti internazionali.

Pixxel, con sede a Bangalore, è specializzata nella tecnologia di imaging satellitare iper-avanzata, progettata per monitorare e migliorare il nostro pianeta in modi mai immaginati prima. Con il sostegno finanziario di colossi come Google e Lightspeed Venture Partners, Ahmed ha costruito qualcosa che non è semplicemente una startup, ma una dichiarazione di intenti: l’India non è solo uno spettatore nel settore spaziale, è una protagonista.

Il Vento della Cripto Illusione?

Perché una rivista che si occupa di AI dovrebbe improvvisamente interessarsi al mondo delle criptovalute? Beh, forse perché entrambe, AI e cripto, condividono la stessa promessa fumosa: cambiare il mondo, o almeno farci credere di farlo, con una mano di vernice futuristica su vecchi dilemmi umani. La risposta è, come direbbe Bob Dylan, “soffia nel vento“. Ma in questo caso, il vento è carico del suono di monete digitali che tintinnano nel vuoto.

Parliamoci chiaro: l’industria delle criptovalute sta vivendo il suo momento di Les Misérables, ma al contrario. Non sono i poveri a cantare “Do You Hear the People Sing?”, ma un gruppo di miliardari in smoking che ballano al ritmo di un walzer regolatorio del tutto assente. Le criptovalute si presentano come un baluardo di prosperità futura, ma sotto la superficie ci sono le stesse dinamiche di un casinò di Las Vegas: luci abbaglianti, promesse di vincite rapide e quel sottile profumo di disperazione.

Amodei, Demis Hassabis, Brad, Jake Sullivan, Musk Trump, discussioni da Caffè al Bar dei Daini

Immagina di essere al Bar dei Daini, con una tazza di caffè davanti e una discussione che si scalda tra amici appassionati di tecnologia e innovazione. Il tema centrale è l’intelligenza artificiale e la velocità con cui stiamo avvicinandoci a capacità che fino a poco tempo fa sembravano fantascienza.

Dario Amodei, uno dei pionieri nel campo, sembra più ottimista (o preoccupato, dipende dai punti di vista) che mai. “Ragazzi, siamo davvero vicini a creare sistemi di IA più potenti di noi in quasi tutto. Pensavo che potesse volerci più tempo, ma ora sono sempre più convinto che entro il 2027 potremmo raggiungere quel punto. Anzi, potrebbe persino succedere prima.” La cosa interessante è che la sua fiducia è recente: “Fino a pochi mesi fa avevo molta più incertezza, ma ora penso che nei prossimi due o tre anni vedremo modelli che ci supereranno gradualmente in tutto.”

A questo si collega Demis Hassabis, il genio dietro DeepMind, che entra nel discorso con una voce calma ma determinata: “Penso che siamo davvero a un passo dall’AGI. Qualche anno, forse tre o cinque al massimo, e raggiungeremo una nuova soglia. È questione di affinare le tecnologie e imparare a integrarci con queste capacità.”

Davos il Futuro è Adesso: Dario Amodei

Dario Amodei, una figura centrale nel panorama dell’intelligenza artificiale e CEO di Anthropic, ha recentemente espresso dichiarazioni che tracciano un quadro di rapido progresso per l’AI nei prossimi anni. Intervenendo a Davos 2025, ha delineato una visione ottimistica, ma allo stesso tempo carica di implicazioni, riguardo alle capacità crescenti dei sistemi di intelligenza artificiale. Il suo messaggio, che ha catturato l’attenzione di leader tecnologici, investitori e ricercatori, si può riassumere in una parola: accelerazione.

Amodei ha dichiarato: “Sono più fiducioso che mai che siamo molto vicini a capacità potenti”, una frase che lascia intendere non solo il progresso delle attuali tecnologie, ma anche la possibilità che l’umanità sia alle porte di un cambiamento epocale. Questo non è semplice ottimismo tecnologico; si tratta di una valutazione basata su anni di esperienza e una profonda comprensione delle tendenze emergenti.

Stargate: Il Sogno da 100 Miliardi di Dollari (Ma Senza Portafoglio) come i nostri Ministri

Facciami il riepilogo della settimana, l’ironia sottile e sferzante del futuro tecnologico. Si parla tanto del progetto Stargate, con tutta l’aria pomposa di un sogno faraonico, eppure, come brillantemente riassunto dal Financial Times, non c’è un soldo in cassa e nessuno sembra sapere dove trovarli. Se vi sembra un progetto epico alla maniera di Hollywood, non siete lontani dalla realtà: tante luci, grandi proclami, e dietro le quinte… il nulla.

Nonostante il roboante annuncio, Stargate è un progetto in piena crisi adolescenziale: ambizioni smisurate e zero disciplina. Secondo fonti interne, il piano è tutt’altro che definito. Manca una struttura, un budget concreto, e soprattutto, manca chi paghi il conto. Ma ecco la magia della Silicon Valley: finché puoi pronunciare parole come “intelligenza artificiale”, “cluster” e “GW” con un’aria sufficientemente seria, trovi sempre qualcuno disposto ad ascoltarti.

TikTok: La Fuga degli Impiegati verso Meta e i rifugiati digitali

Il mondo TikTok sta cadendo a pezzi, o almeno così sembra. Mentre la piattaforma di video brevi lotta per la sua sopravvivenza negli Stati Uniti, un dettaglio curioso emerge: quasi il 10% degli ex dipendenti americani di TikTok ha deciso di fuggire verso Meta, quella stessa azienda che in pubblico finge di non temere la concorrenza della generazione Z, ma in privato si frega le mani accogliendo il talento rivale. Secondo l’analisi di Live Data Technologies, oltre 800 dipendenti americani di TikTok hanno abbandonato la nave solo da luglio a oggi.

Per aggiungere il sale alla ferita, TikTok registra un tasso di abbandono negli USA quasi doppio rispetto ai colossi come Meta, Apple, Amazon, Microsoft e Google. Come mai? Forse lavorare sotto l’ombra di una possibile chiusura governativa non è proprio un benefit aziendale apprezzato.

La Moderazione Democratizzata: Una Soluzione Olografica che Non Risolve Niente

La crescita vertiginosa della disinformazione, alimentata dai candidati politici americani e dai loro ammiccamenti alle teorie del complotto, ha messo sotto pressione le piattaforme sociali a pochi mesi dalle elezioni. Mentre la percezione che le aziende tecnologiche non stiano facendo nulla per arginare la marea di bugie e fake news cresce ogni giorno, alcune nuove soluzioni fanno capolino nell’orizzonte, in particolare una che potrebbe sembrare “la soluzione” ma che in realtà non lo è affatto. Parliamo, ovviamente, della “democratizzazione” della moderazione tramite fact-checking crowdsourced. Perché non affidare il controllo del nostro flusso di informazioni a chiunque abbia accesso a un dispositivo mobile? Chiaramente, la scelta più sensata.

Stargate e SV Angel: Venture Capital, Ma Facciamo Finta di Essere Originali

Sam Altman, l’uomo dietro OpenAI e il crescente impero di ChatGPT, ha trovato un nuovo modo di definire il capitalismo del rischio: un “fondo di rischio“. Non è solo un gioco di parole, è la base per il suo ultimo progetto, Stargate, un’iniziativa colossale che lo vede collaborare con SoftBank, l’altro grande nome noto per le sue scommesse iperboliche e spesso clamorosamente sbagliate. La cifra iniziale per Stargate? 19 miliardi di dollari a testa, con l’intento di accumulare ancora più denaro tramite prestiti e aumenti di capitale. Perché no? Nulla dice “innovazione” come una gigantesca montagna di soldi sperata.

Altman, in tono quasi profetico (o forse solo divertito), descrive Stargate come un fondo di venture capital in cui OpenAI e SoftBank si comportano da principali partner generali. Traduzione: due dei più grandi attori tecnologici globali decidono di giocare a fare gli investitori seriali, ma su scala da capogiro. Stargate, però, non si fermerà al solito parco giochi delle startup tech: il fondo prevede di spalancare le porte a settori come l’energia pulita, l’infrastruttura dati e perfino l’edilizia. Chiunque produca qualcosa che brilla di una vaga aura futuristica potrebbe finire sotto l’ala protettiva di Stargate. Non importa se hai un business plan o solo una presentazione PowerPoint carina.

Madrona Ventures capital: La Strategia Vincente nel Nuovo Ecosistema dell’Intelligenza Artificiale

Madrona Ventures, il rinomato venture capital con sede a Seattle, noto per aver scommesso precocemente su colossi come Amazon e Snowflake, ha le idee chiare su come navigare nel panorama dell’intelligenza artificiale. Con un capitale fresco di 770 milioni di dollari, l’azienda è pronta a consolidare il suo ruolo nel settore, puntando su una visione precisa e una strategia focalizzata.

Quest’anno, in occasione del suo trentesimo anniversario, Madrona ha raccolto 495 milioni di dollari destinati a startup in fase iniziale, con l’obiettivo di finanziare circa 30 aziende, mentre ulteriori 275 milioni saranno dedicati a un fondo per le fasi di crescita, destinato a sostenere circa una dozzina di aziende nelle serie B e C. Questo round di raccolta supera il precedente del 2022, quando Madrona aveva raccolto 690 milioni, ma si posiziona comunque su una scala diversa rispetto ai megafondi di giganti come Thrive Capital e Andreessen Horowitz.

Meta, fact-checking, Creatori e Intelligenza Artificiale: Quando le Community Notes Trasformano il Sogno in Paradosso

La transizione di Meta dal fact-checking tradizionale alle Community Notes è stata accolta con il classico mix di entusiasmo e scetticismo. Ma tra le discussioni sull’ennesimo cambio di direzione strategica, c’è una domanda che pesa come un elefante nella stanza: cosa accadrà alla visione utopica di Meta di “centinaia di milioni” di creatori di piccole imprese che usano gli strumenti di intelligenza artificiale generativa per creare contenuti “più selvaggi e creativi”?

Meta, sempre con la sua aura di tecnocratica benevolenza, sostiene che le Community Notes si applicheranno solo ai post organici, non agli annunci a pagamento. Ma attenzione: i post organici sponsorizzati, quelli che generano il pane quotidiano per i creatori e che sono il motore silenzioso di intere campagne di marketing su Meta e TikTok, non sembrano avere un trattamento altrettanto chiaro. Certo, il Wall Street Journal ci informa che Meta ha evitato di addentrarsi nei dettagli sui post non promossi di marchi e influencer, ma la vaghezza qui è quasi poetica.

Project Stargate: Un Trampolino per l’Era degli Investimenti AI negli Stati Uniti

L’annuncio del presidente Trump relativo al lancio del Project Stargate sta catturando l’attenzione degli analisti e degli investitori, rappresentando un punto di svolta per gli investimenti su larga scala nell’intelligenza artificiale (AI) negli Stati Uniti. La visione alla base di Stargate prevede un’ondata di investimenti senza precedenti, destinata a rimodellare il panorama tecnologico americano, con ricadute significative a livello economico e geopolitico.

Secondo un rapporto degli analisti di Wedbush Securities, il progetto rappresenta l’inizio di una nuova fase di crescita per l’infrastruttura AI negli Stati Uniti, che potrebbe portare a impegni finanziari da parte delle grandi aziende tecnologiche pari a un ulteriore trilione di dollari nei prossimi anni. Il progetto si concentrerà inizialmente sulla costruzione di data center nel territorio americano, partendo dal Texas, e segnerà un’accelerazione del ruolo degli Stati Uniti come epicentro globale dell’innovazione tecnologica.

AI: L’Insaziabile Fossa delle Marianne del Capitalismo

Quando si parla di “abisso senza fondo”, di solito si pensa a una persona insicura o forse a un fan sfegatato di serie TV che non riesce a fermarsi. Ma oggi questa definizione calza a pennello per il mondo delle startup dell’intelligenza artificiale, una voragine infinita di bisogno di capitale. Al centro di questa epica corsa all’oro tecnologico c’è Anthropic, uno dei principali rivali di OpenAI, che – secondo il Financial Times – starebbe raccogliendo un altro miliardo di dollari da Google. Ma aspetta, non è finita qui: appena due settimane fa, The Information riportava che Anthropic stava già cercando altri 2 miliardi dagli investitori, e solo a novembre Amazon aveva pompato nel progetto la bellezza di 4 miliardi.

TikTok: Il Teatro dell’Assurdo tra Politica, Affari e Algoritmi, un caffè al BAR dei DAINI

È quasi surreale assistere all’ennesimo capitolo della saga TikTok, un mix di geopolitica, economia creativa e pura commedia teatrale. Ora il palcoscenico è il World Economic Forum a Davos, dove le dichiarazioni del CEO di General Atlantic, Bill Ford, su un possibile compromesso legale per salvare TikTok da un ban negli Stati Uniti, hanno acceso nuovi (e forse futili) dibattiti.

Ford, che è anche membro del consiglio di ByteDance, ha proposto un’idea piuttosto vaga: “Non credo che necessariamente debba significare una cessione”. Interessante, certo, ma che tradotto potrebbe suonare come un “Non abbiamo la minima idea di come risolvere questa cosa”. Intanto, il presidente Trump, durante una conferenza stampa che sembrava più uno show televisivo, ha ventilato l’idea che Elon Musk e Larry Ellison possano acquistare TikTok. Ellison, quasi come in uno sketch di Saturday Night Live, ha risposto: “Sembra un buon affare per me, signor presidente”. Nessuno dei due, naturalmente, ha dato il minimo segno di reale interesse, ma lo spettacolo è servito.

Sicurezza dell’IA: quando il paradosso dell’incompetenza cede il passo all’arte del contenimento

Negli ultimi anni, le aziende tecnologiche hanno venduto la sicurezza dei loro modelli di intelligenza artificiale con uno slogan tanto rassicurante quanto ingenuo: “Se non può fare danni, allora è sicuro”. Un mantra che ha funzionato finché le IA erano, francamente, un po’ stupide. Ma ora che i modelli stanno superando i benchmark più sfidanti come un velocista dopato alle Olimpiadi, quel mantra sta diventando obsoleto. Il settore si trova quindi a dover reinventare le proprie metriche di sicurezza, con un pizzico di panico e un sacco di confusione.

Fino ad oggi, la sicurezza dei modelli era garantita da un’idea tanto semplice quanto discutibile: l’incompetenza. Laboratori e aziende come OpenAI e Anthropic si sono affidati a test standardizzati e stress test noti come red teaming per dimostrare che un modello non poteva fare danni, semplicemente perché non era abbastanza capace. Come ha spiegato Lawrence Chan di METR, “Se un’IA non riesce nemmeno a ottenere un punteggio decente in un quiz di biologia, come potrebbe mai creare un’arma biologica?” Semplice, no? E per un po’, ha funzionato.

OpenAI rivoluziona ChatGPT con “Operator”: l’automazione delle attività quotidiane a portata di browser

OpenAI sta per lanciare “Operator”, una nuova funzionalità di ChatGPT progettata per automatizzare una vasta gamma di attività quotidiane direttamente dal browser. Questa innovazione mira a trasformare il modo in cui gli utenti gestiscono compiti come prenotazioni, pianificazione di viaggi e altre operazioni quotidiane, rendendo l’interazione con l’intelligenza artificiale più fluida e integrata nella vita di tutti i giorni.

“Operator” offrirà diverse categorie di compiti, tra cui ristorazione, eventi, consegne, shopping e viaggi, consentendo agli utenti di delegare queste attività a ChatGPT. Ad esempio, sarà possibile chiedere al sistema di prenotare un tavolo al ristorante, organizzare un itinerario di viaggio o programmare la consegna di prodotti, il tutto attraverso comandi vocali o testuali. Questa funzionalità è attualmente in fase beta ed è disponibile per gli utenti con abbonamenti ChatGPT Plus, Team e Pro.

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