Sora, la piattaforma di generazione video di OpenAI, ora permette di creare cameo di personaggi digitali. Un termine quasi innocuo per una trasformazione epocale. In pratica potrai far apparire nei tuoi video AI il tuo cane, il porcellino d’India o il tuo peluche preferito, tutti trasformati in personaggi riutilizzabili.

È come dare l’immortalità digitale alle creature del tuo quotidiano, senza bisogno di uno studio di Hollywood.Bill Peebles, head of Sora, lo ha definito un modo per “rendere più personale la creazione video”.

Traduzione: l’intelligenza artificiale sta diventando un ecosistema narrativo in cui la proprietà intellettuale non è più riservata ai creatori professionisti ma a chiunque abbia una fotocamera e un po’ di immaginazione. L’aggiunta di strumenti di video editing di base e l’arrivo imminente della versione Android segnano la corsa verso l’integrazione totale, dove il concetto di “editing” diventa più simile a una conversazione con l’algoritmo che a un lavoro di post-produzione.

La mossa di OpenAI riflette una visione più profonda: costruire un ponte tra la memoria affettiva e la produzione visiva automatizzata. In altre parole, dare forma e vita digitale a ciò che prima restava solo nel nostro archivio emotivo. È il primo passo verso un’economia dei personaggi sintetici, dove le identità diventano asset replicabili.

Sora sta ridefinendo il confine tra creatore e spettatore. Quando potrai dire “il mio cane è protagonista del mio cortometraggio AI”, non starai più giocando con un’app: starai riscrivendo le regole del cinema domestico e come spesso accade con le invenzioni di OpenAI, nessuno ha ancora davvero capito quanto questo cambierà il nostro rapporto con le immagini.