Intelligenza Artificiale, Innovazione e Trasformazione Digitale

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bing video creator: l’illusione generativa di massa al prezzo di un tap

Ci sono momenti in cui la tecnologia fa un passo avanti così teatrale da sembrare una provocazione. Questa è una di quelle occasioni: Microsoft ha appena inserito un generatore video AI nella sua app Bing, e lo ha fatto con la nonchalance di chi regala una caramella a un bambino sapendo che dentro c’è un microchip.

Il nome, Bing Video Creator, suona più come una funzione marginale che come un punto di svolta epocale. Ma sotto questa etichetta banale si nasconde Sora, il modello text-to-video di OpenAI che ha fatto tremare le fondamenta del content marketing, della pubblicità, dell’informazione e più silenziosamente dell’immaginario collettivo. E ora è nelle tasche di tutti. Gratis. O almeno, sembra.

Microsoft trasforma GitHub Copilot in agente AI autonomo: il junior che non dorme mai

Microsoft ha appena ribaltato il tavolo dell’AI per sviluppatori, trasformando GitHub Copilot da semplice assistente di codice a un agente di programmazione completamente autonomo. E no, non è più quel copilota passivo che aspetta le tue istruzioni: ora fa il lavoro sporco da solo, come un junior inesperto ma pieno di entusiasmo, pronto a sbagliare e imparare senza chiedere il permesso.

L’idea di un agente AI che programma senza bisogno di supervisione in tempo reale sembra un azzardo da fantascienza, eppure Microsoft l’ha messa in pratica. Il nuovo Copilot non vive più in modalità “attendi input” o “collabora in diretta”, ma lavora asincronamente, orchestrando attività e processi di sviluppo in background, come se avessi un giovane apprendista nel team che prova a scrivere codice mentre tu dormi o ti dedichi a strategie più “nobili”. (PROVALO QUI)

GitHub Copilot: il nuovo cavallo di Troia di Microsoft per liberarsi da OpenAI

Microsoft non è mai stata famosa per farsi dettare la linea da qualcun altro. Nemmeno da una sua creatura. Sì, perché OpenAI è ormai un pezzo interno all’impero di Redmond, una macchina da soldi da 13 miliardi di dollari – pardon, un “partner strategico”. Ma nel mondo dell’intelligenza artificiale generativa, la fedeltà è un concetto fluido. E oggi GitHub Copilot diventa il campo di battaglia dove Microsoft decide di mettere in discussione il suo matrimonio tecnologico con Sam Altman e soci.

Microsoft CIO’s Generative AI Playbook 2025

L’impero degli agenti: perché il CIO del futuro sarà un domatore di IA o un fossile aziendale

C’era una volta il CIO, quello con la cravatta storta alle riunioni del board, chiamato solo quando i server andavano a fuoco o quando c’era da spiegare perché il Wi-Fi non prendeva in sala. Ora, Microsoft gli ha messo in mano una frusta da domatore e l’ha spedito dritto nell’arena delle “Frontier Firm”. Non un’azienda, non una multinazionale, non una startup. Ma una nuova specie organizzativa, alimentata da umani e agenti AI che lavorano fianco a fianco come in una distopia di Asimov fatta a PowerPoint.

Windows 11 (Dev Channel): la magia dell’intelligenza artificiale integrata

Benvenuti nell’era in cui anche il tasto destro del mouse ha deciso di laurearsi in intelligenza artificiale. Sì, perché Microsoft, in un raro slancio di creatività ingegneristica, ha annunciato l’introduzione delle cosiddette AI actions nel File Explorer di Windows 11. Tradotto in modo meno eufemistico: adesso puoi cliccare su un file e chiedere a Copilot di fare qualcosa di “intelligente”. Sfocare lo sfondo di una foto, cancellare un oggetto, cercare immagini simili su Bing. Tutto questo senza neanche aprire l’applicazione. Una scorciatoia, sì, ma anche un’illusione di progresso.

Azure AI Foundry e il baccanale agentico: benvenuti nel web dei bot intelligenti

Nel 2025 Microsoft non costruisce più software. Costruisce fabbriche di agenti. Con la compostezza da CEO illuminato, Satya Nadella lo dice chiaramente dal palco di Build a Seattle: “Siamo nel mezzo della rivoluzione AI. Qui succedono le cose grosse. Si scala.” E mentre pronuncia la parola “scala”, da qualche parte un ingegnere DevOps muore un po’ dentro.

Ma cosa significa davvero? Significa che Microsoft ha preso il concetto di intelligenza artificiale e lo ha triturato in una poltiglia semi-autonoma di agenti conversazionali, orchestratori neurali, strumenti per sviluppatori frustrati e criceti digitali ipercompetenti. Un delirio meraviglioso che chiamano “open agentic web”, con quella solita passiva-aggressiva apertura all’open source che puzza di lock-in enterprise da chilometri.

Jeff Hulse, l’intelligenza artificiale scrive il codice, tu sei licenziato

Quando il vicepresidente di Microsoft, Jeff Hulse, dice ai suoi 400 ingegneri software che l’obiettivo è far scrivere all’AI la metà del codice, non è un consiglio. È un preavviso. Una di quelle frasi da incorniciare tra le “ultime parole famose” prima che il silenzio si faccia pesante. Poi, giusto per ribadire il concetto, Microsoft licenzia più di una dozzina di quei programmatori, proprio sotto il suo naso. E non per inefficienza, incompetenza o tagli casuali. No, qui si respira l’aroma nitido e metallico dell’automazione che si prende ciò che è suo.

ADeLe Microsoft: l’AI prende la pagella, e scopriamo che copia pure male

Ora che la pantomima dei benchmark “truccati” in stile LMArena ha mostrato quanto sia facile drogare i numeri per far sembrare intelligente anche un tostapane con un fine-tuning, era solo questione di tempo prima che qualcuno dicesse: “Aspetta un attimo, ma cosa stiamo davvero misurando?”

Microsoft ha colto il momento e il discredito generale per piazzare sul tavolo ADeLe, un framework di valutazione che, ironia della sorte, non misura tanto le risposte di un modello quanto il modo in cui dovrebbe pensare per arrivarci. Come dire: invece di guardare il voto in pagella, ci interessiamo al metodo di studio. E se sbaglia, capiamo perché. Finalmente.

Copilot su Windows: “Hey, Copilot!” è il nuovo Clippy, ma con poteri da divinità minore

Ricordi Clippy? Quella graffetta fastidiosa che sbucava fuori in Word nei primi 2000 con lo sguardo inquietante da psicopatico gentile, chiedendoti se stessi scrivendo una lettera. Bene. Clippy è morto, ma lo spirito è vivo. Ora si chiama Copilot, ha i muscoli dell’intelligenza artificiale, e la voce per chiamarlo è: “Hey, Copilot!”. Sì, hai letto bene. Siamo ufficialmente entrati nella fase in cui il tuo PC ti ascolta davvero e non per sbaglio.

llm a 1 bit: l’intelligenza artificiale diventa low cost (e finalmente privata)

Ora basta con la religione delle GPU. Microsoft ha appena lanciato bitnet.cpp, un framework open-source per l’inferenza di modelli LLM compressi a 1-bit, che gira interamente su CPU. Sì, quelle CPU che ci hanno sempre fatto sentire inferiori nei confronti dei monoliti Nvidia con i loro 800 watt di arroganza termica.

Non è una boutade per dev nostalgici del Commodore 64: è un cambio di paradigma. Una rivoluzione a 1-bit, ma con impatto da megaton.

L’intelligenza artificiale non è una democrazia: OpenAI vuole tagliare la quota di Microsoft, e il capitalismo tecnologico mostra i denti

Nel teatrino ipocrita della Silicon Valley, dove tutti “vogliono migliorare il mondo” mentre si spartiscono miliardi su server raffreddati a liquido, la vera trama si svolge dietro le quinte. E non è certo una fiaba. OpenAI, la creatura postmoderna partorita da idealismo open-source e fame di profitti, sta cercando di riscrivere le regole del suo patto faustiano con Microsoft. La parola d’ordine? Potere. Quella nascosta? Marginalità. E in mezzo, come sempre, c’è il denaro.

Microsoft diventa regina del mercato: Nadella Mr. Azure sorpassa Apple e si prende lo scettro del Trillion Game

Satya Nadella  (telugu సత్యనారాయణ నాదెళ్ల, urdu نادیلا ستیہ ناراینہ)  può pure sorridere, con quel mezzo ghigno da guru zen della Silicon Valley. Dopo anni in cui Apple si prendeva tutte le copertine e le standing ovation, ora è Mr. Azure a prendersi l’applauso. Microsoft ha chiuso la settimana con una capitalizzazione monstre di 3.235 trilioni di dollari, superando Apple, ferma a 3.07 trilioni. L’ironia? Nessun miracolo, nessuna rivoluzione. Solo execution chirurgica e crescita costante. Esattamente quello che gli investitori cercano in tempi di isteria monetaria e geopolitica da Far West.

Microsoft bastona i nerd: rincari xbox fino al 45% per colpa dei dazi Trumpian

Siamo nel 2025, ma sembra di vivere in un eterno loop distopico tra guerre commerciali, rincari a raffica e multinazionali che fingono di restare sorprese da un mondo che loro stesse contribuiscono a modellare. Microsoft ha appena annunciato una mazzata colossale per tutti i gamer e tech enthusiast: rincari fino al 45% su Xbox, controller, cuffie e persino giochi. Il tutto, ovviamente, “per via delle condizioni di mercato e dell’aumento dei costi di sviluppo”. Tradotto: colpa dei dazi imposti anni fa da Donald Trump, ancora oggi come un fantasma fiscale che infesta l’industria tecnologica.

Il prezzo della Xbox Series X, già non propriamente a buon mercato, sale di 100 dollari, raggiungendo la modica cifra di 599,99 dollari. Per chi pensava di cavarsela con la più economica Series S, la sorpresa è un bel +80 dollari, per un nuovo totale di 379,99 dollari. E non è finita: i controller e le cuffie – quei piccoli accessori di cui non puoi fare a meno – subiscono un’impennata fino al 45%, partendo da 65 dollari. È come se Microsoft avesse deciso di trasformare ogni singola componente in un piccolo lusso da collezionisti.

Phi-4-mini-reasoning: il cervello tascabile che batte i giganti

Mentre il mercato dell’intelligenza artificiale continua a scoppiare di modelli sempre più grandi, affamati di RAM e addestrati a colpi di miliardi di parametri, Microsoft tira fuori dal cilindro una piccola rivoluzione: Phi-4-mini-reasoning. Non lasciarti ingannare dal nome: questo modello “mini” da 3.8 miliardi di parametri sputa fuori soluzioni matematiche e ragionamenti logici che mettono in imbarazzo modelli ben più muscolosi come LLaMA-3, DeepSeek-R1-Distill-70B o OpenThinker-7B. Per dare un’idea: durante le valutazioni Math-500 e GPQA Diamond, Phi-4-mini ha letteralmente fatto a pezzi modelli due volte più grandi. E tutto questo senza bisogno di un supercomputer: gira su laptop con CPU e GPU standard, ottimizzato anche per NPU nei nuovi Copilot+ PC. Hai presente? Quei PC che promettono prestazioni AI native, local-first, zero latenza e batteria che non si autodistrugge dopo 10 minuti.

Microsoft e Grok: alleanza nucleare o bomba diplomatica?

Nel silenzio ovattato dei data center di Redmond, si sta preparando un terremoto che rischia di ridisegnare l’intera mappa geopolitica dell’intelligenza artificiale. Microsoft, che già da tempo gioca su più tavoli nel casinò delle AI, avrebbe iniziato i preparativi per ospitare Grok, il modello sviluppato da xAI di Elon Musk, sulla sua piattaforma Azure AI Foundry. Non si tratta solo dell’ennesimo modello aggiunto al menù: questa mossa ha il potenziale per innescare un incidente diplomatico con un alleato strategico OpenAI e forse ridefinire per sempre gli equilibri tra i giganti dell’IA.

Satya Nadella, stratega spietato con l’eleganza di un CEO di scacchi tridimensionali, sembra intenzionato a trasformare Azure in l’hub mondiale per modelli di AI, qualunque sia la loro provenienza. La logica dietro la decisione è semplice e brutale: se non puoi produrre in casa il miglior motore, assicurati almeno che corra nel tuo circuito. Ed è proprio in questo spirito che Microsoft ha già abbracciato modelli di altri laboratori come DeepSeek, l’astro nascente cinese che ha fatto tremare la Silicon Valley con i suoi modelli ultra-economici.

Un caffè al Bar dei Daini Meta e Microsoft contro la paranoia da recessione: la realtà tecnologica batte la narrativa economica

1 Maggio, festa dei lavoratori, il BAR è giustamente chiuso!

Nel teatro sempre più disordinato dell’economia americana, dove la politica commerciale di Donald Trump gioca al flipper tra dazi, minacce e improvvisi rovesciamenti, la narrazione dominante racconta di imprese che tremano all’orizzonte di una recessione. La volatilità, l’incertezza, e la paranoia sono moneta corrente nei salotti dei macroeconomisti e nei report delle banche centrali. Eppure, due colossi della tecnologia americana hanno appena gettato un secchio d’acqua gelata su queste ansie da crollo: Microsoft e Meta, in barba al mood catastrofista, hanno pubblicato risultati trimestrali sorprendentemente robusti. E non stiamo parlando di briciole.

Susan Li, la Chief Financial Officer di Meta, ha fotografato un mese di aprile più roseo del previsto. A parte un evidente freno della spesa da parte delle piattaforme asiatiche di e-commerce che invadono il mercato americano (Temu e Shein, i due dragoni digitali low-cost), tutto il resto del panorama appare, nella sua parole, “sano”. Nessun collasso imminente, nessuna fuga dai consumi, niente che somigli nemmeno vagamente a un preludio recessivo. L’economia reale, almeno quella che scorre nei cavi in fibra e nei data center, sembra immune alle tensioni geopolitiche e tariffarie.

LlamaCon di Meta AI scrive il 30% del codice Microsoft: Satya Nadella sdogana l’ingegnere artificiale

Mentre Satya Nadella stringe mani e sorrisi sul palco del LlamaCon di Meta accanto a un Zuckerberg sempre più simile a un ologramma del proprio avatar, sgancia l’ennesima bomba siliconica con l’aria casuale di chi ti dice che ha finito il latte: “Il 20, forse il 30% del codice nei nostri repository è ormai scritto da software.” Software, non umani. Non stagisti, non consulenti indiani da 8 dollari all’ora. Intelligenza artificiale. Copiloti, LLM, cose che fino a ieri ci sembravano ancora esperimenti in laboratorio e che oggi gestiscono branch di progetti strategici Microsoft.

E non stiamo parlando di automazioni banali. Nadella non specifica se si tratta di codice di sistema, UI, scripting interno, test o documentazione – ed è proprio questo il punto. Il CEO di Microsoft non sente più il bisogno di spiegare in dettaglio. Come se la soglia dello stupore si fosse già dissolta, come se fosse ovvio che ormai il codice venga prodotto da macchine.

Microsoft vuole ricordarti tutto: arriva Recall, lo spyware volontario travestito da assistente intelligente

È ufficiale: Microsoft ha deciso che il tuo PC deve ricordare tutto. Tutto. E con “Recall”, ora lo farà davvero. L’azienda di Redmond ha finalmente lanciato il famigerato sistema di screenshot continui su tutti i Copilot Plus PC, dopo una gestazione degna di un software di sorveglianza militare. Il risultato? Un feature “opt-in” che promette di aiutarti a “riprendere da dove avevi lasciato”, mentre in realtà memorizza ogni singolo pixel della tua vita digitale.

Il principio è semplice e, come sempre con Microsoft, potenzialmente geniale e inquietante in parti uguali. Recall scatta automaticamente degli snapshot dello schermo a intervalli regolari, li indicizza e li rende consultabili attraverso una timeline visuale. Hai letto un documento ma non ricordi come si chiamava? Nessun problema: puoi scrollare indietro nella timeline e trovarlo come fosse una puntata della tua serie preferita. Ti sei dimenticato dov’era quella foto del cane marrone? Basta chiedere “brown dog” e l’AI farà la magia.

C’è un che di Black Mirror in tutto questo.

Prompt engineering per avvocati: come rendere l’IA generativa l’assistente brillante e quasi infallibile

Quando Microsoft e la Singapore Academy of Law si mettono insieme per scrivere un manuale di Prompt Engineering per avvocati, non lo fanno per sport. Lo fanno perché hanno capito che l’unico modo per convincere una professione ostinatamente conservatrice a dialogare con l’intelligenza artificiale, è quello di mostrarle che non c’è nulla da temere… e tutto da guadagnare. Il documento in questione non è un trattato teorico né una marketta da vendor: è un compendio tecnico, pratico, e maledettamente necessario su come usare l’IA generativa nel diritto senza fare disastri etici o figuracce professionali. Ecco perché è interessante: perché non parla dell’IA, ma con l’IA. E lo fa con uno stile educato ma pragmatico, come dovrebbe fare ogni buon avvocato.

Nel primo capitolo, gli autori smantellano con eleganza la narrativa ansiogena: l’IA non ruba lavoro, ma tempo sprecato. Il messaggio è chiaro: l’avvocato che usa l’IA non è un fannullone, è un professionista che si libera dalle catene della burocrazia testuale. Revisioni contrattuali, due diligence, ricerche giurisprudenziali… tutte attività dove l’IA non solo non nuoce, ma esalta la qualità umana, perché consente di dedicarsi a ciò che davvero conta: pensare, decidere, consigliare. Non automatizzare l’intelligenza, ma liberarla.

Microsoft 365 Copilot: La nuova frontiera dell’AI nelle aziende, il concetto di “Frontier Firm” e l’ascesa degli agenti AI

Microsoft sta per lanciare una versione rinnovata della sua app Microsoft 365 Copilot, che segna un altro passo significativo verso l’integrazione dell’intelligenza artificiale nelle aziende. La nuova versione dell’app, che funge da hub per i documenti di Office e ora include anche gli strumenti AI di Microsoft, si avvicina sempre di più alle funzionalità consumer di Copilot, con un’interfaccia più intuitiva e strumenti potenti per generare contenuti e ottimizzare il flusso di lavoro. Leggi il Blog Microsoft

L’approccio di Microsoft con la nuova versione di Copilot si concentra sull’ottimizzazione dell’esperienza utente e sulla personalizzazione, cercando di rendere l’app ancora più utile e “intelligente”. Un cambiamento fondamentale è l’adozione di un’interfaccia basata sulla chat, che ora include la memoria e la capacità di personalizzazione, simile a quella presente nella versione consumer di Copilot. Questo significa che Copilot inizierà a comprendere meglio il tuo modo di lavorare e a rispondere in modo sempre più adeguato alle tue preferenze. Microsoft punta a creare un ambiente dove l’IA non è solo uno strumento, ma diventa un assistente che evolve insieme a te.

Microsoft ridisegna l’intelligenza artificiale con il primo LLM nativo a 1 bit: BitNet b1.58 2B4T, l’efficienza si mangia la potenza

Nel gioco di potere dei Large Language Model, dove fino a ieri vinceva chi aveva la rete neurale più gonfia e il datacenter più affamato, Microsoft cala un jolly cinico e sorprendentemente umile: BitNet b1.58 2B4T, il primo LLM nativo a 1 bit, che anziché urlare “più grande è meglio”, sussurra qualcosa di molto più inquietante per i rivali: “più piccolo può batterti comunque”. Con 2 miliardi di parametri — roba che una volta avremmo definito mid-size — questo modello è un capolavoro di ottimizzazione brutale. E sì, “nativo a 1 bit” significa esattamente quello che sembra: la rete usa solo -1, 0 e 1 per rappresentare i pesi.

Dietro c’è un’idea tanto banale quanto rivoluzionaria: se riesci a riscrivere le fondamenta stesse della matematica neurale senza distruggere le performance, puoi infilare l’intelligenza artificiale ovunque. Non più solo in GPU da 10.000 dollari, ma anche nel laptop aziendale del 2018, o nel frigorifero smart di domani mattina.

Microsoft vuole leggerti lo schermo: Copilot Vision ora gratis su Edge

C’è una nuova voce nell’aria letteralmente – ed è quella di Copilot Vision, il nuovo giocattolo AI che Microsoft ha deciso di mettere a disposizione gratuitamente per chi usa il browser Edge. Il CEO della divisione AI di Microsoft, Mustafa Suleyman, l’ha annunciato su Bluesky con tono entusiasta, ma il sottotesto è chiaro: Microsoft vuole che lasciamo che il suo assistente virtuale veda tutto quello che vediamo noi.

Sì, hai letto bene: una volta attivato, Vision è in grado di “vedere” ciò che è sul tuo schermo e rispondere in tempo reale con suggerimenti, assistenza contestuale e commenti a voce. Un’esperienza “talk-based”, come la definiscono a Redmond, dove tu parli all’aria e aspetti che il tuo browser risponda. Cose da 2025, ma con un retrogusto da episodio distopico di Black Mirror.

Copilot Computer Use, Claude e Operator: l’era dei maggiordomi digitali è iniziata

Microsoft non poteva restare a guardare mentre OpenAI e Anthropic si facevano i propri maggiordomi digitali personali. Così questa settimana ha sganciato il suo colpo: una nuova funzione per Copilot Studio chiamata, in perfetto stile Silicon Valley, “computer use”. Tradotto: l’intelligenza artificiale di Redmond ora può usare il tuo computer come farebbe un umano. Ma senza sindacati, pause caffè o click sbagliati dovuti alla noia.

In pratica, Copilot Studio potrà cliccare bottoni, scrivere nei campi di testo, aprire menu a tendina e — cosa ben più interessante — interagire con applicazioni desktop e siti web anche quando non esistono API ufficiali. L’AI impara dall’interfaccia utente visiva. Se un umano può farlo guardando lo schermo, l’agente AI può farlo anche meglio. O almeno ci prova.

Senatori USA nel mirino: Microsoft e Google sotto accusa per accordi nell’IA

Nel panorama tecnologico odierno, le alleanze strategiche tra giganti del settore e startup emergenti nel campo dell’intelligenza artificiale (IA) sono diventate pratica comune. Tuttavia, queste mosse non sono passate inosservate agli occhi vigili dei legislatori statunitensi. I senatori democratici Elizabeth Warren e Ron Wyden hanno recentemente sollevato preoccupazioni riguardo alle partnership tra Microsoft e OpenAI, nonché tra Google e Anthropic, temendo che tali accordi possano soffocare la concorrenza e limitare le scelte dei consumatori. ​

In lettere indirizzate alle due colossali aziende tecnologiche, i senatori hanno richiesto dettagli sui termini finanziari e sulle clausole di esclusività di queste collaborazioni. La loro apprensione principale è che tali alleanze possano consolidare il potere di mercato delle grandi aziende, soffocando l’innovazione e portando a prezzi più elevati per i consumatori. Inoltre, hanno sollevato interrogativi sulla possibilità che Microsoft e Google intendano acquisire i loro partner nell’IA, trasformando queste partnership in vere e proprie fusioni mascherate.

Microsoft entra nel dark mirror del gaming: gameplay generati da Muse AI e il ritorno distorto di Quake II

Microsoft ha appena spalancato una porta sul futuro del gaming, e dentro non c’è l’Eden, ma piuttosto una distopia tecnologica che sa tanto di laboratorio segreto di Redmond. La nuova creatura si chiama Muse AI, e non è un semplice giocattolo nerd: è una macchina pensante in grado di generare gameplay. Sì, hai capito bene. Non livelli progettati da umani o nemmeno scene suggerite da prompt: gameplay generati interamente da un modello neurale.

Il primo assaggio di questa mutazione arriva in forma di reliquia cyberpunk: un Quake II ricostruito in browser, visibilmente sfigurato, come se fosse passato attraverso un sogno febbrile dell’AI. È la tech demo che Microsoft ha messo online come parte dell’iniziativa Copilot for Gaming, ed è più un teaser allucinato che un’esperienza concreta. Pixel sfocati, frame rate migliorato rispetto all’originale demo a 10fps (ora siamo a 640×360, non esattamente 4K), e sessioni di gioco a tempo determinato. Più Black Mirror che Xbox Live.

Microsoft’s 50th Anniversary: copilot diventa umano, ma resta un impiegato zelante in salsa AI

Microsoft, nel festeggiare il mezzo secolo di vita, ha deciso di sparare tutte le cartucce rimaste nel tamburo del suo assistente AI, Copilot. Una valanga di aggiornamenti lanciati tutti in una volta, come se Satya Nadella avesse detto: “Facciamolo sembrare rivoluzionario, così nessuno si accorge che stiamo rincorrendo”. E in effetti, ora Copilot non è più solo un pappagallo ben addestrato: impara, ricorda, osserva, suggerisce, crea podcast e forse – chi lo sa – torna sotto forma di Clippy, il paperclip più odiato e amato della storia dell’informatica.

Copilot spara a zero: il roast (programmato) dei tre CEO di Microsoft

Se c’è un’arte che la Silicon Valley ha affinato negli ultimi anni, è quella dell’autocelebrazione camuffata da ironia. Microsoft, che compie cinquant’anni e vuole dimostrare di essere ancora “cool”, ha tirato fuori dal cilindro un siparietto tanto surreale quanto geniale: mettere a confronto tre epoche del colosso di Redmond—Bill Gates, Steve Ballmer e Satya Nadella—e lasciarli roastare da un’intelligenza artificiale. Il tutto, ovviamente, orchestrato da Copilot, la loro AI di punta. Il risultato? Un incrocio tra uno show HBO e una riunione del consiglio d’amministrazione con microdosi di LSD.

Microsoft copilot vision: l’intelligenza artificiale diventa il tuo occhio digitale, in tempo reale

Il futuro dell’assistenza digitale non è più una promessa da keynote, ma una realtà che prende forma direttamente nelle mani (e sugli schermi) degli utenti. Microsoft lancia ufficialmente Copilot Vision su Windows, iOS e Android, e la narrativa cambia: l’AI smette di essere confinata al browser per invadere la nostra vita digitale con occhi elettronici pronti a interpretare il mondo visivo in tempo reale.

Non stiamo parlando della solita AI che completa frasi o risponde a domande stile enciclopedia. Qui siamo davanti a un salto concettuale. Copilot Vision, finora relegato a una funzione accessoria all’interno di Edge, esce dalla gabbia del web e si espande, diventando una lente aumentata sul reale. O quasi reale. Un assistente che, grazie alla fotocamera del tuo smartphone o al tuo desktop, può dirti se il tuo ficus sta morendo di sete o se quel divano minimalista su Pinterest starebbe bene nel tuo soggiorno. Welcome to the AI interior designer meets plant whisperer era.

Microsoft: 50 anni di innovazione, dalla visione di Gates all’intelligenza artificiale di Nadella

“In futuro ci sarà un computer su ogni scrivania e in ogni casa”. Con questa visione audace e quasi utopistica, il 4 aprile 1975, due compagni di scuola, Bill Gates e Paul Allen, fondano Microsoft a Albuquerque, nel New Mexico. Quello che inizia come un sogno di due giovani appassionati di informatica si trasforma in una delle più grandi realtà tecnologiche del pianeta. Oggi, a 50 anni dalla sua nascita, Microsoft è un colosso con una capitalizzazione di mercato raggiunge i 2.850 miliardi di dollari (dato aggiornato al 3/4/2025), un’azienda che ha saputo evolversi, adattarsi e, soprattutto, anticipare i tempi. In vista del suo anniversario, ripercorriamo le tappe principali di un viaggio straordinario, dai primi codici per l’Altair 8800 all’attuale scommessa sull’intelligenza artificiale, senza dimenticare i manager che hanno guidato questa rivoluzione.

Microsoft espande l’AI su Copilot Plus: Live Captions e Cocreator arrivano su Intel e AMD

Microsoft sta finalmente portando le sue funzionalità AI di punta su una gamma più ampia di dispositivi, estendendo il supporto ai PC Copilot Plus con processori Intel e AMD. Tra le novità più attese c’è Live Captions, che permette di tradurre in tempo reale l’audio in sottotitoli in inglese, supportando decine di lingue.

Dopo mesi di test iniziati a dicembre, questa funzione è ora disponibile attraverso l’ultimo aggiornamento di Windows 11, insieme a una serie di strumenti AI che mirano a rendere l’esperienza utente più intuitiva e interattiva. Tra questi, spicca Cocreator, un’innovazione per Paint che sfrutta l’intelligenza artificiale per generare immagini a partire da un testo descrittivo e dai disegni dell’utente. In altre parole, basta uno schizzo e un prompt per vedere la propria idea prendere vita.

Microsoft AI Tour 2025: l’AI Generativa e Agentica tra marketing, investimenti e realtà

Il Microsoft AI Tour 2025 ha portato a Milano il futuro dell’Intelligenza Artificiale, confezionato in un evento che ha visto la partecipazione di oltre 2.000 tra imprenditori, manager, sviluppatori e professionisti IT. L’appuntamento del 26 marzo al Palazzo del Ghiaccio ha trasformato Milano in un hub tecnologico, con Microsoft che ha sfoderato la sua visione dell’AI Generativa e Agentica come motore di crescita economica.

Asha Sharma, Corporate Vice President di Microsoft AI Platform, ha ribadito il messaggio chiave: l’AI non è solo una promessa, ma un acceleratore concreto per i modelli di business.

Parole d’ordine? Triplicare il ROI e rendere le aziende competitive. Non è una dichiarazione astratta: Microsoft ha già messo sul piatto 4,3 miliardi di euro per potenziare le infrastrutture AI in Italia.

AI Generativa e Agentica: moda del momento o rivoluzione strutturale?

Microsoft rallenta sull’AI: effetto guerra con la Cina o bolla dell’hype?

Microsoft ha deciso di abbandonare progetti di data center per un totale di 2 gigawatt negli Stati Uniti e in Europa negli ultimi sei mesi. Secondo gli analisti di TD Cowen, la scelta è dovuta a un eccesso di capacità rispetto alla domanda prevista. Ma il dettaglio più significativo è che la decisione è legata al mancato supporto a OpenAI per l’addestramento di nuovi modelli di intelligenza artificiale.

Microsoft va oltre: agenti AI per 365 che promettono di rivoluzionare il lavoro aziendale

Martedì, mentre Google e OpenAI hanno fatto il loro gioco con una serie di novità nel mondo dell’AI, Microsoft ha risposto con un annuncio che non poteva passare inosservato. La società di Redmond ha introdotto due nuovi agenti AI per Microsoft 365 Copilot, presentando Researcher e Analyst, etichettati come i primi della loro specie. Si tratta di strumenti ambiziosi, e come ogni novità nel campo dell’intelligenza artificiale, la promessa è di semplificare enormemente il lavoro quotidiano, ma il diavolo sta nei dettagli.

Researcher sfrutta un modello avanzato di ricerca di OpenAI, progettato per eseguire ricerche complesse in più fasi. A differenza degli strumenti tradizionali, Researcher non si limita a cercare informazioni, ma collega anche dati da fonti esterne come Salesforce o ServiceNow, consentendo ai clienti aziendali di ottenere intuizioni e analisi dettagliate sfruttando gli strumenti già in uso. L’idea è che gli utenti possano trarre vantaggio da una fusione tra la potenza del modello di ricerca AI e la capacità di attingere ai dati aziendali già disponibili.

Mediobanca potenzia gli investimenti in AI e Cloud: nuova spinta alla collaborazione con Microsoft

Il Gruppo Mediobanca accelera la trasformazione digitale attraverso un rafforzamento della collaborazione con Microsoft Italia, puntando su intelligenza artificiale e cloud computing come elementi cardine della propria Digital Agenda. Con l’attuazione del Piano Strategico “One Brand One Culture”, l’istituto prevede un investimento complessivo di 230 milioni di euro in innovazione entro il 2026, segnando un aumento del 25% rispetto al triennio precedente. Un impegno strategico che si avvale della cooperazione con le principali aziende globali del settore tecnologico per garantire un avanzamento efficace e sostenibile.

Stefano Quintarelli: Come Microsoft ha testato 100 prodotti di intelligenza artificiale generativa per scovarne le vulnerabilità

All’evento di Seeweb e Istituto EuropIA.it “Private AI”, Stefano Quintarelli Informatico, imprenditore seriale ed ex professore di sistemi informativi, servizi di rete e sicurezza, ha portato un esempio, tra i tanti, reti neurali, sistemi predittivi etc, che ho trovato interessante e vorrei condividere con i nostri lettori: “Lessons from red teaming 100 generative AI products Authored by: Microsoft AI Red Team”, che trovate in allegato.

Stefano Quintarelli, ha recentemente sollevato un punto cruciale riguardo alla sicurezza dell’intelligenza artificiale (IA), evidenziando una verità fondamentale che spesso viene sottovalutata. La sua affermazione che la sicurezza dell’IA non sarà mai “completata” è una riflessione profonda che tocca uno degli aspetti più critici nell’evoluzione della tecnologia. Con il costante avanzamento delle tecnologie, la protezione da minacce potenziali diventa un campo in continua espansione, mai definitivo. Questo concetto va oltre la semplice sicurezza dei sistemi: implica una continua adattabilità delle misure di protezione e una vigilanza costante rispetto alle vulnerabilità emergenti.

Microsoft porta l’AI su notepad: riassunti automatici e nuove funzioni avanzate

Microsoft sta rivoluzionando il classico Notepad con l’introduzione di una funzione di riassunto basata sull’intelligenza artificiale. Nell’ultimo aggiornamento per gli utenti Windows Insider nei canali Canary e Dev, sarà possibile generare un riassunto del testo direttamente all’interno di Notepad semplicemente selezionandolo, facendo clic con il tasto destro e scegliendo l’opzione Summarize.

Oltre all’accesso via menu contestuale, gli utenti potranno attivare i riassunti AI con la scorciatoia Ctrl + M o utilizzando il comando dal menu Copilot. Notepad offrirà anche la possibilità di modificare la lunghezza del riassunto, adattandolo alle esigenze dell’utente.

Sfida titanica nell’era dell’intelligenza artificiale: Microsoft e Salesforce rivoluzionano il crm

Negli ultimi mesi, il panorama del Customer Relationship Management (CRM) è stato scosso da una competizione senza precedenti tra due giganti della tecnologia: Microsoft e Salesforce. Marc Benioff, co-fondatore e CEO di Salesforce, ha più volte criticato l’affidabilità del chatbot AI di Microsoft, sottolineando le sue risposte imprecise. In risposta, Microsoft ha intensificato i suoi sforzi nel campo dell’intelligenza artificiale, introducendo innovazioni che mirano a ridefinire l’interazione con i clienti e l’efficienza operativa delle aziende.

Microsoft AI Tour: l’intelligenza artificiale al centro dell’innovazione

L’era dell’AI è solo all’inizio, e il Microsoft AI Tour sta portando in tutto il mondo le innovazioni che stanno ridefinendo il futuro del business e della tecnologia. Il 26 marzo, il tour farà tappa in Italia, nella prestigiosa cornice del Palazzo del Ghiaccio di Milano, per un evento esclusivo dedicato a imprese, sviluppatori e leader tecnologici.

Sarà un’occasione unica per approfondire le ultime evoluzioni dell’AI e della digital transformation, incontrare i Partner Microsoft, connettersi con le più grandi aziende italiane e interagire con la community degli esperti di settore. Un’opportunità imperdibile per comprendere come l’AI stia rivoluzionando il panorama tecnologico e come possa essere implementata per accelerare la crescita e l’innovazione nelle aziende.

Microsoft lancia Dragon Copilot, l’assistente AI per il settore sanitario

Microsoft ha recentemente introdotto Dragon Copilot, un assistente AI progettato specificamente per il settore sanitario. Questo sistema combina la tecnologia di riconoscimento vocale di Nuance, acquisita da Microsoft nel 2021, con avanzate capacità di intelligenza artificiale per assistere i professionisti sanitari nella documentazione clinica e in altre attività amministrative.

Dragon Copilot offre diverse funzionalità chiave. Innanzitutto, automatizza la creazione di note cliniche durante le visite, riducendo significativamente il carico amministrativo per i medici e permettendo loro di concentrarsi maggiormente sulla cura del paziente. Inoltre, il sistema supporta la dettatura in linguaggio naturale e la creazione di note multilingue, facilitando la comunicazione in ambienti sanitari diversificati. Tra le altre capacità, Dragon Copilot può generare ordini medici, riassunti clinici e lettere di referral, contribuendo a migliorare l’efficienza operativa all’interno degli studi medici e degli ospedali.

Microsoft sfida Apple: Copilot arriva su macOS con nuove funzionalità AI avanzate

Microsoft ha annunciato oggi il rilascio di un’app nativa di Copilot per macOS, ampliando così la disponibilità del suo assistente AI oltre l’ecosistema Windows. Questa mossa segna un passo significativo nella strategia di Microsoft per rendere Copilot un punto di riferimento nel settore dell’intelligenza artificiale generativa, sfidando direttamente le soluzioni integrate di Apple come Siri.

L’app per macOS offre funzionalità simili alla versione Windows, consentendo agli utenti di accedere alla piattaforma web-based di Copilot per caricare immagini, generare contenuti testuali e ottenere risposte avanzate dall’AI. Tra le caratteristiche distintive spiccano la modalità scura e una scorciatoia da tastiera dedicata: con Command + Space, gli utenti possono attivare rapidamente Copilot, un’esperienza analoga al comando Alt + Space su Windows.

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