Sta succedendo qualcosa di prevedibile ma comunque tragicamente ironico nelle sale asettiche di Politico. Sì, proprio loro, i cultori del giornalismo politico USA, quelli che pontificano ogni mattina su potere e verità, stanno per finire davanti a un arbitro. Motivo? Hanno usato contenuti generati da intelligenza artificiale in un live blog. E i giornalisti in carne e ossa non l’hanno presa benissimo. Tradotto: sciopero, sindacato e via al teatrino legale.

La parola chiave qui non è tanto “AI” quanto “contratto”. Perché quando i lavoratori sindacalizzati della redazione ti dicono che un contenuto violava gli accordi aziendali, e tu rispondi con un chatbot che sputa riassunti imprecisi e frasi che nessun redattore umano oserebbe firmare, allora non sei solo un pioniere dell’innovazione. Sei un datore di lavoro che gioca al piccolo Frankenstein con il copyright e la reputazione editoriale.